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Anche se l'anime poteva fare di meglio (disegni e animazioni sono un po' poveri, il design di Red era meglio nel manga, e altre cosette, tipo che Red e Rit si sarebbero dovuti baciare due volte, non una sola, nel loro appuntamento al fiume), "Banished From The Hero Party, I Decided to Live a Quiet Life in the Countryside" è semplicemente una delle mie serie preferite.

In cima alla lista delle ragioni, vi è la stupenda storia d'amore tra Red e Rit, senza esagerare una delle migliori che abbia mai visto in un anime o in un manga, e ho letto e visto shojo da decenni. Niente soliti stereotipi noiosi, niente personaggi troppo timidi per dichiararsi prima che siano passati sessantacinque episodi, niente inutili poligoni amorosi, niente atteggiamenti tsundere (leggasi psicopatici): il loro rapporto è così magnificamente romantico, dolce e genuino, di quelli che ho visto solo nei film dello Studio Ghibli.

Il protagonista poi è esattamente il mio tipo: adoro come non gli interessi affatto diventare un eroe o anche solo un combattente, vuole solo vivere in pace in un piccolo villaggio di campagna con la donna che ama e gli amici a cui vogliono bene, con un lavoro umile ma dignitoso, e che comunque gli consente di aiutare il prossimo.

Ma la cosa che più me lo fa amare è come "Banished From The Hero Party, I Decided to Live a Quiet Life in the Countryside" sia una sovversione completa di tutto ciò che disprezzo degli anime di genere isekai/fantasy.
Fateci caso, negli anime isekai/fantasy, abbiamo sempre il protagonista che sembra un perdente/signor nessuno scansato all'inizio, che entro la prima puntata risveglia qualche superpotere segreto, e da allora diventa invincibile e il futuro salvatore dell'umanità. "Banished From The Hero Party, I Decided to Live a Quiet Life in the Countryside" sembra giocare la stessa trope all'inizio, con Red cacciato dal suo party perché ritenuto inutile... ma, come anticipato, Red non diventerà mai un eroe, anzi nemmeno un guerriero, tantomeno invincibile e overpowered. Quella semmai è sua sorella minore, che tra l'altro merita una menzione a parte. Abbiamo quindi un protagonista che è l'opposto del solito stereotipo: del tutto ordinario e contento di esserlo, anzi rigettando sempre l'offerta di diventare qualcosa di più. Questo è reso ancora migliore nel manga rispetto all'anime, dove hanno reso Red una montagna di muscoli. Nel manga, invece, Red ha un fisico asciutto, il che rende ancora meglio la sua idea di vero ragazzo qualunque.

Negli anime isekai/fantasy, inevitabilmente, avremo una caterva di donne bellissime che moriranno dietro al protagonista, che ciononostante manco si accorgerà di loro in otto casi su dieci, andando a formare i soliti harem. E questo sarà l'unico scopo dei personaggi femminili: essere belle, sbavare per il protagonista e provvedere al fanservice. "Banished From The Hero Party, I Decided to Live a Quiet Life in the Countryside" ha del fanservice (nulla di male nel fanservice in sé), ma, grazie a Dio, assolutamente niente harem, nemmeno di tipo onesided alla "Sword Art Online". Il protagonista è innamorato pazzo e massimamente devoto alla sua compagna, l'unico e solo amore della sua vita, e, comunque, nessun'altra donna gli fa avances o lo desidera, nessuno si mette di mezzo nella loro perfetta storia d'amore. E i personaggi femminili hanno tutti una loro caratterizzazione e una ragione d'essere, che non sia solo essere belle e spogliarsi. E, anche questo grazie a Dio, non hanno bisogno del supporto dei personaggi maschili per essere forti. Anzi, il personaggio più forte e invincibile della serie è appunto una ragazza.

Parlando di questa ragazza, cioè Ruti, la sorella del protagonista, mi piace molto il suo personaggio, perché è un esempio del fardello che comporterebbe essere un eroe invincibile. Gli anime isekai/fantasy lo fanno sempre passare come il sogno di qualunque persona, ma Ruti propone un ritratto diverso: diventare l'eroe invincibile e prescelto le ha rovinato la vita, l'ha isolata dal mondo, l'ha condannata a una lotta infinita, a un esistenza di sacrificio e privazioni. Perfino Nostro Signore lo definì "l'amaro calice". Un'altra cosa che mi piace di Ruti, e un'altra decostruzione efficace, è lo stereotipo, purtroppo onnipresente negli anime, dell'incesto. Sul serio, non capisco se in Giappone è legale sposare le sorelle, fatto sta che negli anime e manga piace davvero inserire momenti di teasing e fanservice tra fratelli e sorelle. In "Banished From The Hero Party, I Decided to Live a Quiet Life in the Countryside" non ci sono (per fortuna) momenti del genere, ma è vero che Ruti prova un affetto morboso e appiccicoso per Red. Però, almeno qui, la cosa ha senso e viene spiegata: Ruti, a causa della sua invulnerabilità che ha acquistato da adulta, è incapace di provare qualsiasi sensazione o piacere alcuno, sentimenti compresi. E si attacca al sentimento di amore per il fratello, perché è l'unica cosa che riesce a ricordare di quando ancora era una semplice umana.

Oltretutto, Red e Rit mi ricordano molto Kirito e Asuna di "Sword Art Online" per l'aspetto, per la storia d'amore e per l'ambientazione. Non mi stupirebbe se l'autore fosse un fan e se, nel caso, la sua intenzione non fosse appunto di smontare tutte quelle cose che non gli piacevano di "Sword Art Online" e di cui ho appena fatto l'elenco (l'harem bait, il protagonista overpowered, la romance che stavolta è messa al centro di tutto invece che venire sacrificata etc.).