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"Akatsuki no Yona" è il celebre manga ideato da Misuho Kusanagi nel 2009 che narra le gesta della giovane principessa guerriera Yona e dei suoi compagni in viaggio tra sfide e avventure nel regno di Koka. Sarà poi nel 2014 che lo studio di Pierrot produrrà la trasposizione anime della serie. Riuscirà a essere un prodotto di buona qualità?

Protagonista della storia è la giovane principessa Yona, figlia di Re Il e unica erede al trono del regno di Koka. La giovane vive nel castello di Hyruu e passa le sue giornate spensierate assieme ai due amici d'infanzia Hak, sua guardia del corpo, e Soo-Won, cugino e figlio del fratello scomparso di Il, per il quale Yona ha una gran cotta. Tutto però è destinato a cambiare in maniera drastica quando Yona assiste con sgomento e orrore all'omicidio di suo padre per mano dello stesso Soo-Won, intenzionato a governare il regno. La giovane traumatizzata è costretta a scappare assieme a Hak dalle guardie che il loro ex amico d'infanzia gli ha rivoltato contro. Ricercati da tutto il regno di Koka, l'unica speranza di poter risolvere questa disperata situazione è quella di riunire i leggendari guerrieri dragoni, un tempo guardie del corpo del leggendario Re Hyruu, ormai separati e nascosti in vari parti del mondo. Questo darà inizio a un viaggio che cambierà per sempre la vita di Yona.

La trama dell'anime si limita a seguire le vicende dei primi volumi del manga (dal primo al decimo volume circa) dove si incentra sulla ricerca dei guerrieri dragoni e sopratutto sullo sviluppo ed evoluzione della protagonista, vero punto forte della trasposizione. Yona passa da una principessa viziata e inconsapevole di ciò che succede veramente al suo regno, a una ragazza traumatizzata, spaventata e completamente smarrita, passando poi a essere più dolce ed empatizzare di più con gli altri personaggi che le danno supporto, fino a diventare sempre più altruista e nonostante la paura e la scarsa esperienza in combattimento (nulla semmai) è molto determinata ad aiutare a sua volta i più bisognosi, tutto questo non per un cammino di vendetta ma più per dare al popolo una nuova speranza e qualcosa in cui credere. Gli altri personaggi sinceramente non brillano di originalità avendo delle caratterizzazioni ormai scontate, ma sanno essere apprezzabili. Cominciando da Hak, co-protagonista e guardia del corpo della protagonista. Classico personaggio che passa da persona sbruffona e sarcastica che non perde occasione di lanciare frecciatine alla protagonista irritandola a persona più tenebrosa, fredda e responsabile pronta a tutto per proteggere la sua amica d'infanzia ed è ben chiaro come il sole come lui sia davvero innamorato di Yona. Però c'è da dire che il più misterioso resta comunque Soo-Won: un'antagonista abbastanza enigmatico, che a prima vista sembra un ragazzo dolce e giocoso che poi però mostra il suo lato più oscuro e sinistro. La cosa però bizzarra è che nonostante il terribile gesto agli occhi della sua più cara amica d'infazia e che sia poi diventato il Re anche con un po' troppa facilità, si dimostra infine un monarca molto gentile ed altruista ma mai dispotico o malvagio, come se alla fine non sia successo nulla e che più che un crimine abbia più fatto un specie di "sacrificio" per il bene di un regno che durante la trama si capirà quanto non fosse gestito benissimo in fondo; una cosa decisamente assurda ma forse anche importante per lo sviluppo della protagonista e che così lei stessa capisse le difficoltà di quello stesso regno di cui poco sapeva.
C'è poi Yun, un "bel ragazzo" un po' nervosetto ma che poi sa essere il più dolce e sensibile di altri; abile in cucina e medicina e viene scambiato qualche volta per femmina per via del suo bell'aspetto e del classico "sesso confuso". Anche i guerrieri dragoni, seppur interessanti nei loro background e nelle loro abilità, restano comunque dei personaggi dalle caratterizzazioni fin troppo banali: il drago bianco Ki-ja è il classico galantuomo elegante, pacato e di bell'aspetto che nonostante sia coraggioso in combattimento di dimostra pauroso e ridicolo nelle situazioni più assurde; Shin-ah, il drago blu, taciturno e dal passato drammatico, passa solo ai fatti, niente chiacchiere; il drago verde Jae-ah è il classico ribelle presuntuoso senza guinzagli e in più anche il classico dongiovanni pervertito di prima classe, ovviamente anche bisex perché in fondo si nota benissimo come sia ammaliato da Hak;
Infine Zeno, il drago giallo, che si unisce solo alla fine della trasposizione, mentre le sue origini verranno spiegate meglio negli OAV, che è il classico bambinone spensierato.
In breve si tratta di personaggi fin troppo riconoscibili nelle caratterizzazioni ma che però si riescono ad apprezzare senza troppe pretese poiché alla fine sono di grande impatto per la maturazione della protagonista.

Resta una trasposizione con un buon potenziale, ma è un gran peccato che non abbia voluto procedere oltre i primi volumi del manga. Può vantare di per sé una protagonista di tutto rispetto che matura e migliora episodio dopo episodio, peccato per i comprimari che non hanno avuto lo stesso trattamento solido e se l'anime avesse potuto durare di più avrebbero avuto anche loro la loro occasione.