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7.5/10
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Iniziato a guardarlo per curiosità, devo dire che "Bullbuster" ha saputo soddisfare appieno tale curiosità.

Per prima cosa bisogna avvertire che il titolo è una sorta di trappola perché mettere il robottone in primo piano può far pensare che la storia verterà specialmente su di esso, come di solito avviene negli anime mecha, ma non sarà affatto così: BB riprende l'idea di "Patlabor", dove le macchine non sono mezzi superfantascientifici capaci di ogni prodezza bensì semplici strumenti al servizio dell'uomo (versioni più sofisticate di auto o gru) che hanno comunque limiti e difetti. Anzi la serie in questione penso che si spinga ancora più in là, dando a volte la sensazione di voler relegare l'elemento mecha quasi nell'angolo per concentrarsi sul fattore umano, e non è un problema essendo proprio questo l'aspetto vincente di BB, che con abilità trasferisce lo scontro tra Bene e Male nell'ambito della economia aziendale e della società. I vari personaggi positivi, principalmente gli appartenenti alla piccola azienda Namidone, sono come pesciolini che si muovono in un grande acquario dominato dagli interessi economici delle multinazionali (in questo caso il grande nemico è l'azienda Shiota) e in un mondo del genere appaiono dei perdenti, l'ultima ruota del carro. Loro stessi si ritengono tali perché le loro azioni servono spesso a fuggire da un passato di umiliazioni e da un presente che li schiaccia. Tuttavia una cosa li contraddistingue e li unisce, pur nella diversità di caratteri, ossia il fatto di essere delle brave persone desiderose davvero di aiutare gli altri ed è proprio la loro generosità che dà loro il coraggio di opporsi al grande cattivo in una sfida tipo Davide vs Golia. La suddetta sfida viene raccontata davvero bene: la narrazione è semplice ed efficace, alterna momenti seri ad altri in cui inserisce robuste iniezioni di comicità, evita in larga misura spiegoni retorici lasciando che siano le azioni a parlare, ci fa parteggiare per i buoni facendoci conoscere i loro drammi, condividere la loro voglia di riscatto e il loro giusto desiderio di vittoria contro un cattivo volutamente bidimensionale che rappresenta il capitalismo nella sua versione più bieca e spietata. Tutto ciò comunque non vuole significare che il robot Bullbuster non serva proprio a nulla perché appare abbastanza spesso ed è protagonista di buone sequenze d'azione e tensione contro i mostri diciamo tradizionali che appaiono nella serie, solo che i suddetti momenti sono brevi (tranne che nell'ultimo episodio) e qualche volta capita pure che il robot, in quanto semplice macchina, non serva proprio.

La serie sembra voler dare una piccola e ironica lezione di realismo al genere dei robottoni (verso il quale ci sono diverse citazioni) perché uno degli elementi comici della storia è proprio il contrasto tra le speranze e gli atteggiamenti da classico pilota eroico del giovane Tetsuro Okino e una realtà fatta di limiti tecnici, aziendali e burocratici. Gli unici difetti di BB sono che il materiale narrativo, pur usato molto bene, non riesce mai a raggiungere il livello memorabile od eccellente mentre le animazioni, se in generale sono molto valide, usano tuttavia una CG che con i robot e soprattutto i mostri risulta troppo evidente e stridente con il resto. Le sigle d'apertura e finale sono gradevoli.

Bullbuster è quindi una serie che forse non entrerà nella storia ma svolge comunque molto bene il proprio compito di coinvolgere lo spettatore e quindi spero che avrà un seguito.