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«Mio marito dorme nel freezer», in originale «Watashi no otto wa reitouko ni nemutte iru» è un manga, ideato da Misaki Yazuki e disegnato Hyaku Takara, dai risvolti psicologici interessanti e dalla lettura scorrevole.

La storia, apparsa originariamente nel 2019 sul sito Everystar in forma di romanzo, racconta dell’esasperazione di una donna, tanto stanca del suo rapporto con il marito da arrivare ad ucciderlo.

“L’odio ha vinto sull’amore. Non è vero che l’amore vince su tutto. E’ l’odio a vincere.”

Per quanto spesso l’omicidio sia il finale di una storia in questo caso è solo l’inizio. La violenza domestica non è un problema del solo Giappone, non è un qualcosa di fantasioso come la magia, è reale. Sopportare non è una soluzione, lottare è spesso facile solo a parole, non vivendo situazioni e sentimenti di quelle persone. Chi ama perdona e tende a perdonare anche quando non si dovrebbe per amor proprio, quando la persona di cui si è innamorati a volte sembra essere completamente diversa. Nana, sposata da quattro anni, era stanca dei continui cambiamenti d’umore del marito, di essere picchiata selvaggiamente per ogni sciocchezza, non che esista un motivo serio per essere picchiati si ricorda. Decide di agire nel modo più drastico possibile, poteva muoversi diversamente e in passato ci aveva provato. Dove nascondere il corpo in giorni di festa dove tutti sembrano avere più occhi del solito? Un grande freezer sembra la dimora ideale di tanto odio, si vuole congelare ricordi e sentimenti.

“Deve essere bello sentirsi così liberi.”

A discapito di quanto si possa immaginare inizialmente non ci troviamo di fronte a una storia simil delitto e castigo, la morale del protagonista non viene mai messo in dubbio, non si pente del suo gesto. Quella persona doveva morire. In una delle scene più emblematiche del volume si mostra tutta la sua gioia, ballando sorridendo scalza a una festa locale. Il sentirsi libera dopo tanto tempo.

Il tutto sembra un sogno e dal giorno dopo potrebbe diventare un incubo. La storia si evolve, la protagonista deve affrontare una nuova realtà per lei inimmaginabile sconvolgendo anche il lettore. A questo punto le soprese non mancheranno. Possono essere ritenute interessanti o banali, funzionali o irreali, ma la storia è appassionante grazie al punto di vista della donna. Vedremo sempre una realtà filtrata con i suoi occhi, assisteremo alle sue paure, ai suoi pensieri, raccontati in maniera eccellente, riuscendo a far diventare anche il più insignificante dettaglio qualcosa di interessante. Respireremo la stessa ansia della giovane, fantasticheremo con lei, fino alla fine quando tutto sarà chiaro.

Seguendo un solo punto di vista conosceremo ben poco degli altri personaggi, non sapremo mai dei loro pensieri, della loro realtà, anche del loro carattere avremo solo un percepito, ma per come è strutturato il tutto è funzionale alla storia, non poteva essere altrimenti.

I disegni sono generalmente buoni, dando il loro meglio in alcune tavole, riuscendo a valorizzare i forti sentimenti della protagonista fino a trasmetterli al lettore.

Raccomandato a chi cerca una storia, scorrevole e piacevole nella lettura, dai risvolti psicologici raccontata dal punto di vista femminile.