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Questa serie mi ha appassionata fin dai primi episodi, sia per la sua originalità nelle ambientazioni e nei personaggi, sia per la storia ricca di tematiche spesso drammatiche che delineano benissimo il contesto socio-politico del mondo descritto.

Storia 9
Ambientata in un fittizio antico Impero Cinese, la storia segue le vicende di Maomao, una speziale che viene rapita dal quartiere dei piaceri dove lavora con il padre. Strappata agli affetti e ai suoi amatissimi veleni, si ritrova catapultata a lavorare per la corte imperiale, dove, grazie alle sue conoscenze, si trova invischiata spesso in inganni e misteri, diventando presto sia un asset importante all’interno della corte che l’assaggiatrice ufficiale per una delle consorti dell’Imperatore.
Personalmente, ho trovato la trama veramente ben fatta e originale, sia per l’ambientazione cinese, che non si vede spesso negli anime giapponesi, sia anche per la profondità dei dettagli: nulla viene lasciato al caso, ogni particolare è lì per un motivo e, anche se all’apparenza può sembrare insignificante, tutti i tasselli che vengono seminati durante gli episodi alla fine si mescolano in un puzzle perfetto.
Non tutti gli episodi mantengono lo stesso livello d’intensità, ma in generale sono sempre interessanti.

Personaggi 9
Il pezzo forte di quest’anime è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi, tutti pieni di sfaccettature e complessità che li rendono realistici, sia personaggi principali che secondari.
Spesso negli anime i personaggi femminili sono poco interessanti, poco approfonditi o vivono in funzione dei personaggi maschili, in questo caso non succede. In particolare la protagonista, Maomao, forse è uno dei personaggi femminili meglio congegnati di sempre. Maomao è una donna forte non perché debba dimostrare di essere meglio di un uomo (nel contesto storico in cui vive sarebbe comunque impossibile), ma perché viene dipinta come una donna vera, con debolezze, interessi particolari e un’astuzia fuori dal comune, che alla fine fa in modo che le sue opinioni abbiano un valore inestimabile per chiunque le stia intorno.
Il coprotagonista di questa storia è Jinshi, supervisore della corte interna, il quale più la trama prosegue, più acquista un ruolo importante. Lui è il vero mistero de “Il monologo della speziale”, il bellissimo eunuco all’apparenza perfetto che dietro questa facciata nasconde insicurezze e infantilità, rendendolo estremamente umano e sensibile ai problemi altrui.
Insieme, Maomao e Jinshi, costituiscono uno dei pilastri fondamentali della trama, il contrasto perfetto tra nobiltà e plebe, i quali, nonostante appaiano come il giorno e la notte, alla fine sono più simili di quanto loro stessi ne siano consapevoli.

Tematiche 8
A mio parere i misteri che vengono affrontati nella trama fanno da sfondo alle tematiche, e questo la rende una storia estremamente interessante, quasi fosse più uno slice-of-life condito di mistero.
Le tematiche affrontante si basano principalmente su vita di corte, conflitti/scandali, condizione della donna e, come accennato qui sopra, contrasto tra nobiltà e plebe. In particolare, viene snocciolato bene il confronto tra le consorti imperiali e le cortigiane che lavorano nel quartiere dei piaceri.
Quello che mi è piaciuto di più è come vengono raccontanti i dettagli scomodi, quelli che normalmente non si tratterebbero. L’anime non si fa problemi a raccontare in modo crudo usanze o avvenimenti, fa in modo che l’orrore che si insinua nello spettatore venga sempre contrapposto all’indifferenza di Maomao, che vive le vicende con estrema passività e normalità, perché è la sua condizione di esistenza.
In generale, trovo che i temi siano meglio sviluppati nel manga, ma risultano sempre ricchi di pathos.

Animazioni 9
La bellezza dei disegni, i colori vivaci, il design dei personaggi e delle ambientazioni: il comparto tecnico ha fatto un lavoro superbo, mantenendo quasi sempre una qualità altissima; ho trovato che fosse più carente in un paio di episodi, ma parliamo di piccolezze.
Le light novel di questa storia hanno due adattamenti manga, uno di Minori Kurata e l’altro di Nekokurage; l’anime è tratto da quest’ultimo, e devo dire che è stata la scelta migliore per quel che riguarda i disegni e il design dei personaggi, non sarebbe stato così suggestivo altrimenti.
Menzione d'onore per le inquadrature sugli occhi dei personaggi.

Colonna sonora 8
Le musiche in generale sono sempre adatte al contesto e apprezzabili; se proprio qualcosa non mi è piaciuto, sono stati un paio di episodi con dei pezzi di sola musica e riassuntino finale, per me evitabili.
Le sigle d’apertura e chiusura, al di là della bellezza nelle animazioni, mi sono piaciute molto, specialmente la prima opening e la seconda ending.

In generale, per le emozioni che è riuscito a suscitarmi questo anime, mi sento di dare un 9 pieno. Devo ringraziare questo anime, perché non mi succede spesso di scoprire una storia che mi appassioni totalmente, facendomi leggere sia il manga che tutte le light novel disponibili.
Consiglio a coloro a cui piacciono le trame ricche di particolari e mistero di provare a guardarlo.
Attendo la seconda stagione: avendo letto le novel, so che sarà una bomba.