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L'interesse per questa serie nacque dal leggere un soggetto che sembrava inserire un elemento particolare in uno scenario fantasy fatto e finito, ordinario. Purtroppo, la mia aspettativa non è stata esaudita: "The strongest Tank's Labirinth Raids" infatti non dà un grande risalto alla capacità speciale del protagonista, viene sì spiegata e usata nei combattimenti, ma il problema è che non viene utilizzata, come invece speravo, per far intraprendere strade diverse dal solito alla storia, quindi ci troviamo di fronte a un normale racconto fantasy con l'abituale protagonista che per determinati motivi si ritrova ad essere molto più forte della media e vive alcune avventure grazie alle quali naturalmente riesce a distinguersi, fino all'ovvio happy ending.

In realtà, questa situazione non deve essere vista per forza come un marchio di infamia, tante opere possono avere una storia semplice, già vista, e risultare comunque belle grazie alla narrazione e ai personaggi, ma purtroppo il titolo in questione non fa un grande lavoro neanche qui.
La regia della serie è in generale piuttosto anonima, inserisce dei momenti che vorrebbero essere introspettivi, toccanti (ad esempio nel raccontare il passato delle gemelle Lilia e Lily), ma non succede nulla, sono cioè eventi che, tranne quando viene lanciata la sfida ai due clan maggiori, si guardano scorrere soltanto. Idem per gli sforzi dell'eroe Rud di aiutare il Paese in cui vive e la sorella Manicia. Anzi, nell'illustrare il rapporto tra Rud e Manicia la storia rischia fortemente di essere dolciastra e noiosa.
Con i personaggi abbiamo gli stessi risultati modesti: Rud non è antipatico, però il suo essere un ragazzo tutto coraggio, affetto e altruismo soltanto può farlo cadere nella trappola tipica in cui possono cadere i bravi ragazzi, ossia risultare noiosi e poco interessanti. Stessa cosa per gli altri personaggi: una schiera di comprimari abbastanza diversificata, ma che non riesce mai a coinvolgere veramente, a parte gli homunculus, che possono suscitare tenerezza e compassione. Anche il cattivo principale, Greed, alla fine si dimostra abbastanza tosto, ma non si diversifica in nulla dagli altri super-cattivi visti in tante altre storie, e come sempre sconfitti dopo che sembravano aver piegato l'eroe. Devo pure aggiungere che Greed mi ha deluso, perché ricorre solo alla forza bruta, mentre nel corso della serie ce lo avevano fatto intendere come una specie di scienziato pazzo, e quindi credevo che avesse un armamentario più variegato.

L’unico elemento davvero buono della serie sono i combattimenti: non sono nulla di eccezionale, però sono ben costruiti, hanno un ritmo soddisfacente e il loro unico difetto sono le animazioni, che del resto sono un'altra nota dolente della serie (pur non diventando mai inguardabili): si parte bene, però, proseguendo, la qualità perde molto in fluidità e accuratezza, e questo si nota proprio negli scontri.
Riguardo le musiche, ho trovato molto simpatica l'opening.

Per concludere, "The Strongest Tank's Labirinth Raids" ha il problema di essere una serie che in modo spesso incolore racconta una storia fin troppo già vista. Si lascia pure vedere, ma anche dimenticare subito dopo.