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9.0/10
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Sensor è un volume unico di Junji Ito pubblicato da Star Comics, composto da sette capitoli per un totale di 236 pagine. L’edizione è molto bella e la sovraccopertina colpisce subito, con quei colori così particolari che già da soli trasmettono l’atmosfera che troverai dentro.



La storia segue una giovane donna legata a un villaggio misterioso e a una pioggia di filamenti dorati che sembrano attrarla verso un destino già scritto. Da qui parte un intreccio che mescola elementi soprannaturali, percezioni extrasensoriali e un senso costante di inquietudine, sempre presente ma mai eccessivo. La trama rimane chiara e comprensibile anche quando si spinge in territori più visionari, mantenendo quell’equilibrio tipico dell’autore tra mistero e straniamento senza svelare troppo e senza confondere.



Le tematiche principali ruotano attorno al misticismo, alla percezione alterata della realtà, al fanatismo religioso e a un tocco leggero di cosmic horror, gestito con molta eleganza. È un tipo di horror più spirituale che gore, più mentale che grafico, e questo tono contribuisce molto all’atmosfera unica del volume.



I disegni sono uno dei punti più forti del volume. Junji Ito qui è davvero in forma eccellente, con un tratto maturo, dettagliatissimo, pieno di attenzione per le espressioni dei personaggi e per le atmosfere che avvolgono la storia. I dettagli sono superiori alla media dei suoi lavori passati, dai volti agli sfondi, e si percepisce una crescita naturale nel suo stile, come se fosse un autore ancora più consapevole del proprio linguaggio artistico.



I personaggi sono abbastanza caratterizzati, ognuno con la propria funzione all’interno degli eventi. Non servono molte parole per farli funzionare, perché la loro presenza visiva e il modo in cui reagiscono all’inquietudine della storia riescono già a definirli molto bene. La protagonista, in particolare, ha una presenza forte, quasi magnetica, anche quando rimane silenziosa.



Nel complesso Sensor è un volume molto bello, coinvolgente e pieno di suggestioni che rimangono impresse. Scorre bene dall’inizio alla fine, con una storia affascinante che, senza essere troppo complessa, riesce comunque a lasciare il segno. Un’opera che conferma la maturità artistica del sensei e la sua capacità di creare atmosfere uniche. Voto finale: 9/10.