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5.0/10
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Ispirato dal film I sette samurai del grande Akira Kurosawa lo Studio Gonzo prova a deliziarci con una serie che sembra fatta apposta per racimolare qualche soldo piuttosto che essere disegnata per il solo gusto di farlo o per trasmetterci qualcosa. Indubbiamente la storia è molto bella con degli sviluppi più o meno intriganti per quanto personalmente trovati troppo semplici, anche i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene e nel corso della storia crescono, si evolvono senza pero arrivare a niente alla fine. Ci vengono presentati in gruppo e ognuno ha una sua caratteristica personale, abbiamo il lanciere, l'ingegnere ma cadiamo poi sullo stereotipo quando arrivano personaggi come il pivellino (Katsushiro) o il taciturno fortissimo (Kyuuso), tutti elementi perfetti per un opera che non vuole stupire ma rimanere nello standard. Per quanto i personaggi in un cartone poi siano importanti non di meno dev'essere l'ambientazione in cui si svolge la storia e qui il caro regista ha peccato, infatti ci mostra un Giappone in cui la cultura dei samurai vuol venire soppressa dai mercanti fondatori di quest'era in cui vale di più il denaro che la spada, fin qui tutto normale se non fosse che di mezzo ci sia una tecnologia evolutissima in grado di sviluppare navi volanti ma soprattutto la capacita di poter tramutare il proprio corpo in quello di un robot gigante. A prescindere il fatto che non viene spiegato minimamente il processo di trasferimento dell'anima nel corpo meccanico che tutto sommato è una mossa ammissibile nella narrazione, in questo frangente molti samurai decidono di trasformare il proprio corpo in modo da diventare più forti, detto questo è ovvio che tutti questi privilegi siano riservati ai mercanti che utilizzano le cosiddette armi per sottomettere il popolo. Da qui i primi dubbi nascono nei primi scontri che andiamo a osservare già dalle prime puntate in cui samurai "umani" (per cosi dire) sconfiggono facilmente quelli robotizzati con una facilita mostruosa non tanto per la loro abilita ,perchè si ce ne vuole parecchia, ma per il fatto che le loro spade "normali" riescano tranquillamente a : 1 deviare le pallottole sparate dalle pistole giganti dei robot. 2 tagliare tranquillamente le corazze e le spade spessissime dei loro nemici. 3 deviare i raggi sparati dai cannoni principali delle navi.
Quindi a cosa serve trasformarsi in robot giganti se le uniche cose che se ne guadagna è acquisire una goffagine e una lentezza senza eguali? L'unico vantaggio allora sarebbe il poter volare ma anche questo è facilmente contrastato dai salti improponibili dei nostri personaggi.
Per quanto riguarda l animazione lo studio gonzo stavolta ha fatto un buco nell'acqua, nel corso degli anni ci aveva donato produzioni come Last Exile dove l'animazione 3d si univa perfettamente a quella tradizionale creando cosi un buon mix visivo che piaceva molto ma qui purtroppo non è la stessa cosa, a mio parere il 3d si discosta troppo dal resto sembrando quasi innaturale e fuori luogo arrivando ad avere un significato più estetico e superficiale, quasi a dire "guardate noi lo facciamo in 3d", cosa che non dovrebbe accadere in quanto la storia ci insegna che un robottone puo essere "figo" anche disegnato normalmente infatti senza andare lontani in Full Metal Panic la differenza si nota eccome raggiungendo un livello qualitativo molto più alto.
Evitando quindi l ambientazione assai dubbiosa e l animazione a tratti spiacevole le uniche note positive si possono trovare in un paio di personaggi come Gorobei ("facciamo una scommessa?") o anche Heihaci l'ingegnere che comunque rimane un opinione soggettiva, mentre quello che dispiace è che a parte la grande forza di volontà (se vogliamo) messa dai contadini per conquistare la libertà non si è voluto approfondire messaggi come la cultura dei samurai o gli effetti della guerra avvenuta in passato. In definitiva è una visione molto semplice con una trama abbastanza lineare senza esaltare troppo, ci sono delle gag ogni tanto e alcuni scontri tutto sommato sono carini da vedere (mentre altri meglio lasciar perdere) ma nonostante questo non me la sento di consigliarlo a chi vuole godersi della sana animazione degna di questo nome.