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10.0/10
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Sublime, ma non per tutti i palati. Bakemonogatari ( Ghost Story ) nasce su uno spunto shoujo / investigativo, e si ritaglia propriamente uno spazio in quella nicchia delle storie mitologiche o del Folklore comune del Sol Levante.
Possiamo definirlo un Mononoke moderno, se non fosse che, così facendo, toglieremmo a Bakemonogatari il suo punto più forte: riesce a raccontarci le storie più variegate senza mai apparire ridondante; è una serie a se' stante, che riesce a stare in piedi da sola e a farsi notare. Il tratto distintivo del disegno e della scelta cromatica lo rendono un'opera pop visuale, sebbene ciò imponga, quasi come MUST, la visione in altissima definizione. I personaggi sono caratterizzati fino alle minime ciocche di capelli, in ogni dettaglio esprimono il loro essere " Tsundere ", " Saccenti ", " Verginelli ", " Sportivi ". Bakemonogatari può anche dare ad alcuni la " Dose di Code Geass " che attendevano da tempo. Il punto a sfavore di questa serie estremamente innovativa, può risiedere nella velocità e complessità dei dialoghi, come nei velocissimi cartelli che appaiono e scompaiono; la stessa velocità e complessità dell'opera può essere ritrovata in " Sayonara Zetsubou Sensei ". Per tale ragione, a scanso di forti mal di testa, è bene prepararsi a momentanei e rapidissimi cambi di immagine. l'opera in se', non deve essere definita solo come visuale; pur essendo estremamente importante, la visualità in Bakemonogatari non ricopre un ruolo totalitario; sono le storie e gli intrecci di personaggi che danno il vero senso della continuità, e che creano un universo a se' stante per i personaggi. Da vedere per gli appassionati delle serie Shaft in generale, del sopraccitato " Zetsubou Sensei ", " Maria Holic "e " Code Geass ".