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Nicola Scarfaldi Cancello

Episodi visti: 25/25 --- Voto 5
"Fate/Apochrypha" è una serie anime parte del franchise di Fate, ed è tratta da una serie di light novel.
Si ambienta in un universo alternativo a quello delle tre route principali. Le premesse a questa linea temporale sono che, durante la terza guerra del Sacro Graal, il tentativo di barare degli Einzbern evocando un ottavo servant va a buon fine, e invece di essere evocato Angra Mainyu, viene evocato con successo un Ruler (la cui identità è spoiler).
Al contempo, una famiglia di maghi rumeni, caratterizzata da nomi che solo un giapponese riterrebbe europei, ruba il Sacro Graal e lo trasferisce in Romania.
Dopo sessant'anni, gli Yggdmillennia, questo è il nome della famiglia, capiscono che il Graal non è fatto di rame da poter rubare e si dicono "Sai che c'è? Scateniamo una guerra."

D'accordo. La parte finale l'ho reinterpretata, ma lo sostanza è quella.
Lo giuro.

Volendo essere diretti, "Fate/Apochrypha" poteva essere un'anime da 6, ma non lo è. Sono troppi gli errori e i problemi che lo affliggono, rendendolo un prodotto che si può guardare, ma che soffre di mancanze evidenti anche a una visione distratta. Cerchiamo di analizzarli.

Prima di tutto, l'animazione non è eccelsa.
La maggior parte delle volte è sufficiente, ma in particolari situazioni ha dei momenti di calo, soprattutto verso la parte finale. Il picco più basso lo raggiunge nello scontro finale tra il protagonista e Karna, dove una coreografia fin troppo epica e complessa viene rovinata dai limiti produttivi della serie. Limiti, i quali, non so da cosa siano dovuti, visto che "Fate/Apochrypha" non pare aver subito gli stessi problemi produttivi di "Fate/Extra Last Encore". Quale che sia la risposta, non è nostro dovere chiedercelo.
Lo scontro, quindi, subisce un cambio di stile improvviso a livello di animazioni. Qualcosa che non è introdotto da motivazioni narrative, e che appare senza una adeguata presentazione registica, dando un effetto straniante. Da un tipo di animazione "normale" si passa a qualcosa che sembra scimmiottare addirittura lo studio Trigger, ma senza la maestria e la gestione del caso, e molto meno "disegnato".
A tutto questo va accompagnata una regia che, se già normalmente non è pulitissima, in questo scontro pieno di esplosioni e cose, sulla carta, epiche e scenografiche, fa una fatica immensa a starci dietro. Con dei momenti dove, a volte, neanche fermando la scena si capisce bene cosa stia effettivamente accadendo.
Il confronto con le produzioni Ufotable è impietoso, ma anche con produzioni più modeste Fate/Apochrypha ne esce difficilmente vincitore.

A tutto questo va aggiunta una gestione interna caotica.
Una delle premesse di questa storia è che quella di Apochrypha non sia una guerra del Sacro Graal comune, ma una "Grande Guerra del Sacro Graal". Che significa?
Che invece di esserci 7 Master con 7 Servant che si picchiano tra loro, ci sono due squadre di Master con annessi Servant, letteralmente "Rossi" e "Neri" (l'autore sarà milanista, non ne ho idea), che si danno battaglia tra loro.
Ogni squadra sono 7 Master, ognuno con il proprio Servant, più un servant di classe Ruler evocato direttamente dal Graal per sovrintendere la guerra.
Ora, facciamoci due conti. Contando che il personaggio di Kairi Sisigou, per vari motivi, è l'unico Master dei Rossi presente in scena, e che i Servant totali in realtà non sono 15 (7 Rossi, 7 Neri e il Ruler), ma sono 16 (il perché è spoiler), l'operazione che dobbiamo fare è la seguente:

16 Servant + Kairi Sisigou + Sieg (il protagonista) + 7 Master dei Neri (6 se non vogliamo considerare tale la "mamma" di Jack) = 25 (o 24) personaggi

La serie ha 25 episodi.
Significa che, a momenti, ci sono quasi più personaggi principali che episodi. Considerando che le dinamiche della Guerra sono molto complicate, gestirli tutti al meglio era praticamente impossibile, infatti non succede.
Molti personaggi risultano macchiettistici senza una vera motivazione, e molti altri risultano semplicemente non sviluppati abbastanza. La maggior parte muore senza che venga dato loro il giusto tempo, rendendo le scene in cui succede prive di mordente. Infatti, dovendo gestire così tanti personaggi, le dinamiche stesse della storia soffrono di numerosi problemi. Molto rapide, molto affrettate, c'è un grosso problema di respiro.
Ci sono dei tagli dalla visual novel che rendono di difficile comprensione alcuni eventi (tra cui il finale, che è incomprensibile.)
Inoltre, spesso, per risolvere delle situazioni la serie se ne esce con delle trovate che, o sono troppo semplici e rovinano il pathos di una scena (es. L'arma finale di Avicebron che viene distrutta cinque minuti dopo la sua creazione), o sono dei veri e propri deus ex machina (la parte finale di Apochrypha dallo scontro con Karna in poi è tutta una sequenza di deus ex machina, uno dopo l'altro.)

Però, gliene va dato atto, si ha sempre la sensazione che la trama segua un percorso e abbia una struttura.
Cosa non scontata, vista l'esistenza di Fate/Extra Last Encore, che ha meno personaggi, meno episodi, ma ha molti più problemi strutturali.
Pur sé rattoppando ogni cosa alla bell'e meglio, Apochrypha ha meno problemi da questo punto di vista. Quasi un miracolo, a rifletterci.

Ora vorrei fare un discorso su Sieg, il protagonista.
A differenza di molti, io non sono avverso all'idea che sia lui il protagonista, per quanto Kairi Sisigou e Mordred siano personaggi molto meglio caratterizzati. Dopotutto, la premessa di "Fate/Apochrypha" è letteralmente "Questa non è una storia di Servant. Questa non è una storia di Master. E, soprattutto, questa non è una storia di santi. Questa è una storia di persone che realizzano i propri desideri."
Cionostante, io credo che ci sia un complotto interno a Type-Moon chiamato "simpiamo Emiya Shirou", per cui ogni protagonista maschile di una serie di Fate esterna a quella principale deve essere un personaggio peggiore di Emiya Shirou, in modo che quest'ultimo risalti. Perché Sieg è un personaggio blando, il classico personaggio senza emozioni ma che le vuole provare per sentirsi umano, pur provando emozioni anche quando dovrebbe essere ancora senza emozioni perché è impossibile scrivere una personaggio veramente senza emozioni. Sì, lo so. Sembra che io abbia scritto una supercazzola, ma sono abbastanza sicuro non lo sia.

Prima di chiudere, una nota di demerito per l'adattamento italiano.
Perché sì, laddove le voci sono ottime e, secondo me, anche migliori di quelle del doppiaggio italiano di "Unlimited Blade Works" (primo fra tutti Massimo Di Benedetto), l'adattamento italiano è... problematico.
Prima di tutto, i nomi di molte cose tecniche dell'universo di Fate sono state cambiate rispetto all'adattamento Dynit. Il che da fastidio, ma potrebbe anche starci finché le differenze sono cose come Arma Nobile divenuto Nobile Illusione (dopotutto, sono anni che mi chiedo Noble Phantasm cosa accidenti significhi al di fuori delle tecnobubbole di Nasu). La cosa diventa problematica quando i servant vengono tradotti in "servitori", e le loro classi da Archer, Assassin e Ruler diventano Arciere, Assassino e Governatore(?). È un problema perché, se vi fate due domande, vi sovverrà il dubbio su come siano stati tradotti termini come Saber, Caster e Master, che non hanno un corrispettivo diretto in italiano (e, aggiungo io, un corrispettivo che rientri anche nel labiale). Molto semplice... non sono stati tradotti!
C'è un grosso problema di coerenza nelle scelte di questo adattamento.
Non solo per le scelte in sé in rapporto con le altre serie del franchise di Fate, ma anche per quelle interne alla serie stessa. Ad esempio, nel primo episodio il nome del Noble Phantas... Pardon! Della "Nobile Illusione" di Mordred viene lasciato in inglese, Clarent Blood Arthur, in tutti gli altri viene tradotto in italiano. Altro esempio, verso la fine, parlando del Sacro Graal, si dirà che esso permette di raggiungere il "Tocco del Paradiso", ma quando un personaggio in particolare lo attiverà, dirà semplicemente "Heaven's Feel". Credo, inoltre, che l'opera di adattamento sia stata fatta basandosi sui dialoghi in inglese, e non quelli in giapponese. Il mio è solo un sospetto ma, ad esempio, sempre nel primo episodio Sigfrido sfidando Mordred dirà "Vieni!", equivalente dell'inglese "Come!", quando in italiano è di uso comune "Avanti!". Se ciò fosse vero, significherebbe che non è stata fatta un'adeguata revisione sulle scelte dell'adattamento. Per finire, sapete qual è la beffa oltre il danno?
Sì, Saber non è stato tradotto. Dopotutto, "spadaccino" è troppo lungo per il labiale e "spada" suona male, ma qualcosa è stata cambiata: la pronuncia.
Da un corretto "seiber" siamo passati a un cacofonico, e maccheronicissimo, "sàber".

Magnificente!
Auf wiedersehen.


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maxcristal1990

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6,5
"Fate/Apocrypha" illustra una nuova guerra per il Sacro Graal. Una guerra differente da quelle proposte fino ad oggi. Infatti due casate si sfideranno per poi decidere il singolo vincitore terminata la battaglia tra i due gruppi.

Non si può di certo incolpare il comparto tecnico per la difficoltà nella scorrevolezza della narrazione. Una storia veramente confusa, piena di elementi buttati giù casualmente. Confrontato con la normale guerra per il Santo Graal il tutto inizia con il doppio degli eroi e dei master, ovviamente non dando nessuna spiegazione! Giustamente il Graal ha voluto questo quindi passiamoci sopra e procediamo.

La macelleria locale del mio paese propone meno tipi di carne di quanti personaggi abbia questa serie, possiamo trovare di tutto da Giovanna D'Arco, Jack lo squartatore, Shakespeare, il conte dei Vampiri, paladini di Carlo Magno, Cavalieri pentiti! C'è perfino la moglie di Frankenstein... e non li ho elencati tutti. Senza contare tutti i loro master, insomma un infinità di partecipanti. Mi sta bene e non per forza deve essere un difetto infatti le ottime animazioni, fanno distinguere bene ogni personaggio curandosi anche delle loro personalità. D'altronde il copione da seguire vuole che lo spettatore non ci capisca un accidente di cosa sta succedendo, quando cominciano gli Eroi a diventare Master, i Master a diventare Eroi, power puramente casuali e eroi resuscitati durante combattimenti senza spiegazione. Non ho perfino capito chi sia il vero protagonista di questa storia in fin dei conti. Per fortuna i combattimenti sono veramente ben realizzati e le animazioni di ottima fattura accompagnato tutto da musiche ben abbinate. Doppiaggio in Italiano è "così e così", quindi consiglio la visione in sub ita o in lingua originale.
Nel complesso sconsiglio la visione se si cerca una storia coerente.


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Squall_Leon

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6
"Fate Apocrypha" ci fa capire fin da subito, dal titolo, di essere uno spin off o una versione "alternativa" del mondo di cui fa parte "Fate", appunto, introducendo delle meccaniche diverse rispetto a quelle delle opere originali.
Lo fa con una spiegazione data nei primi episodi, dove il Graal viene rubato e dopo 60 anni (?) scatena una guerra, perché la famiglia che lo ha preso decide di utilizzarlo.

Con queste premesse (non proprio logiche) ha inizio questo anime, che prosegue in ogni comparto tra alti e bassi attestandosi su di una sufficienza, ma senza mai offrire quel qualcosa in più.

La prima parte (la guerra del Graal) è probabilmente la migliore dato che assistiamo ai due schieramenti che si preparano alla battaglia ed a scaramucce continue tra le due fazioni, che lasciano intuire sempre "c'è qualcosa dietro", soprattutto Shirou, anche se il suo ruolo è parecchio telefonato.
La seconda parte dell'anime invece è una sorta di corsa contro il tempo gestita troppo lentamente, che riesce però a rifarsi nella battaglia finale, dove i confronti singoli sono ben gestiti nonostante il disegno a volte perda di qualità. In alcuni episodi addirittura sembra ci sia passata un'altra mano a disegnare.

Attenzione: questa parte contiene lievi spoiler

I personaggi più iconici sono ovviamente Jeanne, Giovanna D'Arco, la cui frase più ripetuta è "non sono una Santa", eppure è lei che per molti versi tira le fila della storia contrapposta a Shirou che sembra sempre così inarrivabile e macchinoso.
Astolfo riesce ad essere la spalla comica giusta e dare qualche momento di rara comicità a tutto, cosa non riuscita con il personaggio di Shakespeare.
Kairi e Mordred insieme sono una perfetta coppia di teppisti e avrei apprezzato molto più tempo sullo schermo per entrambi, probabilmente i personaggi più riusciti dell'intera serie.
Vlad nella prima parte della serie è superbo e ben scritto.
Avicebron nonostante la sua scarsa caratterizzazione risulta invece ben definito, con obiettivi, ideali e comportamenti.
Sieg invece è un protagonista incolore giustificato dalla sua stessa natura di "homunculus" e, in alcuni momenti, questa caratterizzazione dà luogo a conversazioni e spunti interessanti.
Fiore è l'unico master dopo Kairi ad avere un briciolo di carattere e uno sviluppo (il cambio di testa di Gordes non lo considero) assieme a suo fratello, che per lo più svolge il ruolo di spettatore e c'è/non c'è cambia nulla.
Shirou come antagonista non mi ha convinto. Ci viene presentato come colui che vuole salvare tutta l'umanità, ma capiamo presto essere un personaggio negativo, ci viene sbattuto in faccia subito che è qualcuno disposto a tutto per raggiungere il suo scopo al pari del master degli Yggmillennia (di cui non ricordo nemmeno il nome da quanto è anonimo), fermo nelle sue convinzioni e quando viene spiegato il perché...non si riesce minimamente ad empatizzare con lui, ma non lo si odia nemmeno, per quanto mi riguarda l'ho trovato si deciso a raggiungere il suo desiderio, ma mancante di una motivazione dietro.
Tutti gli altri, master e servant hanno caratterizzazioni minime e non sempre riuscite.

Atalante e il suo desiderio di protezione per i bambini ne è un esempio, non si empatizza mai con lei. Achille e Chirone sono perfetti insieme e grigi presi singolarmente. Karna dà sfoggio di una morale di ferro e di combattimenti spettacolari, ma di lui non si spiega nulla. Frankenstein meritava più tempo a schermo. Semiramide passa più tempo seduta che altro, Jack lo Squartatore sembrava una sottotrama interessante evaporata in fumo, letteralmente e Spartaco è terribile.

Fine parte contenente spoiler

Menzione di disonore al doppiaggio italiano.
Non comprendo il perché volersi differenziare dalle altre opere dello stesso franchise adottando termini brutti. Arma nobile diventa "nobile illusione", praticamente una traduzione quasi letterale di "noble phantasm". Nell'arco di 3 episodi Jeanne passa da essere chiamata: Dominatore, Servitore del Governatore e Governatore e nello scontro finale tra Sieg e Shirou alcune battute sono lette a voci invertite.
In ultimo, Pietro Ubaldi come Spartaco è stato un colpo a cuore, non perché non sia un bravo doppiatore, ma per il tipo di voce abbinato a quel personaggio. E' riuscito a rendere un un personaggio terribile in un personaggio terribilmente comico involontariamente.

Nel complesso non è un'opera del tutto negativa, ma non me la sento di consigliarla dandole giusto la sufficienza al netto di punti a favore e sfavore.


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MephistNecromancer

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6,5
''Un casino gestito male''. Ecco come riassumerei in poche parole questa serie. Rispetto alle serie precedenti, assistiamo ad un drastico calo di qualità su tutti i fronti.
"Fate/Apocrypha", spin-off della ben più famosa serie "Fate/Stay Night", narra della Terza Guerra del Graal, che non è però la precedente a quella combattuta da Kiritsugu, ma una completamente nuova, che avviene in una linea temporale del tutto diversa da quella originaria. La guerra, stavolta, sarà combattuta da due fazioni, ognuna composta da sette Servant nei loro tipici ruoli, che si daranno battaglia per conquistare il Santo Graal, rubato dallo schieramento ''Nero'', formato dalla famiglia Yygdramillennia, contrapposto a quello ''Rosso'', formato dall'Associazione dei Maghi.

Allora... partiamo immediatamente con un paio di note dolenti: l'affare delle linee temporali introdotto completamente a caso, tra l'altro neanche spiegato all'interno della serie e con l'aggravante di aver inserito dei buchi di trama ENORMI, mi ha fatto storcere non poco il naso, anche perché non ce n'era davvero bisogno. Il risultato è che hanno messo talmente tanta di quella carne al fuoco che hanno finito per uccidere molti dei personaggi in maniera estremamente risibile, facendoli rimanere o stereotipi, o superflui alla trama oppure sfruttati malissimo. Fra tutti, cito le molteplici situazioni che ti fanno esclamare ''Oh diamine!'', che sembrano importantissime, ma vengono risolte nell'episodio stesso di introduzione o in quello successivo.
La prima parte dell'anime è fatta parecchio bene ed è il suo punto forte: ti trascina dentro con un setup intrigante, personaggi interessanti e buone aspettative, culminando in un grande battaglia abbastanza convincente. Tuttavia, dopo questo punto, la qualità precipita e si sfracella al suolo meglio di un uovo che cade, presentandoci un'opera scarna, mal gestita e dalle tempistiche sbagliate, culminando in un finale che cerca disperatamente di copiare quello segreto del gioco di "Fate/Stay Night", fallendo però alla base.
In ultimo in questo lato, si potrebbe dire che hanno tentato, dopo tre anime in cui la premessa era stata la stessa, di introdurre qualcosa di nuovo, finendo però per gestire il tutto in maniera estremamente sbagliata e sconclusionata. Il tutto risulta un grande peccato, perché c'erano trovate molto carine come per esempio l'introduzione della classe ''Ruler'', incaricata di fare da supervisore imparziale alla guerra, cosa che ai ''Reverendi'' delle serie era stata impossibile in quanto umani.
Ciononostante, ci sono personaggi fatti bene all'interno di questa serie: fra i Master annovero Fiore, Claudes e Shishigo mentre fra i Servant, decisamente i più interessanti, annovero Achille, Atlanta e Mordred ma soprattutto Chiron e Giovanna D'Arco, senza dubbio i trascinatori della serie. Infine, il protagonista Sieg, purtroppo, risulta essere molto poco incisivo e assente.

Il lato tecnico... beh... una caduta così fragorosa è quasi triste da vedere. I disegni sono sufficienti e le animazioni sono veramente brutte, e la cosa peggiore è che queste peggiorano di colpo negli ultimi episodi, diventando davvero inguardabili. Opening e ending sono anonime mentre le ost sono davvero molto molto carine, sebbene siano in larga parte riarrangiamenti della theme song della serie, che a lungo può risultare un po' ripetitiva nel suo utilizzo.

Che dire, in ultimo... mi avevano detto che "Apocrypha" era molto inferiore alle serie precedenti, e mi sento di concordare in toto con loro. Tante, troppe cose mal gestite.


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Zaiken95

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
"Fate/Apocrypha è uno spin-off ambientato in un universo parallelo di "Fate/Stay night".
Questa guerra ha modalità ed esecuzione diversa dalle classiche, infatti anziché il classico tutti vs tutti sara un combattimento a squadre. La guerra si svolgerà tra la fazione dei rossi e dei neri, i rossi con dietro i maghi della torre dell'orologio mentre i neri nelle vesti di una casata "ribelle".
Più volte l'anime cambierà le carte in tavola e ci ritroveremo a vedere più punti di vista, e ci ritroveremo più volte a cambiare idea su una fazione o sull'altra. Senza entrare nei particolari, "Fate/Apocrypha" riesce a catturare l'attenzione dello spettatore e nonostante il grosso roster di personaggi riesce a caratterizzarli tutti abbastanza bene.
Consigliato per chiunque cerchi un anime che oltre all'azione dia una trama molto profonda e ben curata.


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MrSmoking

Episodi visti: 25/25 --- Voto 5
Ottimo anime dal punto di vista grafico, bella anche l'idea di discostarsi leggermente dalla classica guerra del Graal e renderla più "colossale". Interessanti anche i personaggi e soprattutto i servant presenti questa volta. Tuttavia non mi fa impazziare la scontatezza della trama, che comincia bene e si evolve noiosamente, a mio parere. Caratteristica peraltro che ho ritrovato anche degli altri "Fate", ad eccezione di "Fate/Zero". Alcuni personaggi vengono ricamati anche troppo, pur non avendo tutto questo charme, mentre altri appartentemente molto più degni di nota vengono bellamente lasciati in secondo piano. Tutto sommato non male, ma a vedere l'inizio le aspettative erano ben più alte.


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AnthonySoma-sensei

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Solitamente quando guardiamo un anime, le premesse iniziali hanno quasi sempre una rilevanza fondamentale sull’impianto di tutta la nostra serie e, in certi casi, ci consentono di determinare anche i possibili finali di stagione… tuttavia in "Fate/Apocrypha" la storia è piuttosto differente.

La vicenda è ambientata in un universo alternativo a quello della novel ("Fate/Stay Night") nel quale la famiglia di maghi degli Yggdmillennia è riuscita a sottrarre il Graal Maggiore ai tedeschi durante il corso della Seconda Guerra Mondiale (simultaneamente era in atto anche la Terza Guerra del Santo Graal), e in seguito a dichiararsi come ente magico autonomo e indipendente dall’Associazione dei Maghi. Naturalmente quest’ultima, considerando oltraggioso tale gesto e non volendo lasciare il Graal Maggiore nelle loro grinfie, invia le sue forze a combattere gli Yggdmillennia, i quali però riescono facilmente a difendersi grazie all’evocazione di alcuni Servant. Ecco che per la prima volta, udite udite, il sistema della Guerra del Graal subisce un cambiamento radicale, infatti ad affrontarsi questa volta sono due squadre di sette Servant:
la squadra rossa guidata dall’Associazione dei Maghi;
la squadra nera guidata dalla famiglia degli Yggdmillennia.
Conclusa poi la rivalità tra le due squadre, i sette Servant rimasti, con i loro corrispettivi Master, si sfideranno per ottenere il Santo Graal nella città di Trifas (Romania).

Con la presenza di ben quattordici Servant l’autore si è potuto totalmente sbizzarrire sulla scelta dei vari spiriti eroici presentando anche dei guerrieri molto rilevanti a livello storico, ma le novità non sono finite qui, poiché il ruolo di arbitro nella guerra non è affidato al solito sacerdote, bensì ad un quindicesimo Servant, la Ruler Giovanna d’Arco, che ricopre un ruolo fondamentale all’interno di tutto l’arco della storia. Il mutamento di cui vi parlavo all’inizio, comincia a manifestarsi a partire da metà stagione, in quanto l’attenzione delle vicende lascia meno spazio alla guerra e si concentra maggiormente su un giovane “omuncolo” (esseri creati dagli Yggdmillennia che apparentemente non provano alcuna emozione), Sig, il quale a differenza dei propri simili sembra possedere dei sentimenti e soprattutto avere un obbiettivo: proteggere le persone a lui care da qualsiasi minaccia… questo ideale, seppur piuttosto scontato, è appoggiato e condiviso in primo piano da Giovanna, con la quale stringe un profondo legame di amicizia e di rispetto reciproco. Ovviamente non vi starò né a spoilerare tutti i Servant e né a descriverli uno ad uno poiché la recensione diventerebbe troppo lunga e noiosa, ma posso assicurarvi che nonostante stiamo parlando di soli ventiquattro episodi, quasi tutti i personaggi riescono a ritagliarsi il proprio spazio e a mostrare le loro potenzialità, i loro difetti e a descrivere i propri ideali posseduti in vita.

Come in ogni "Fate" che si rispetti, era immancabile la presenza di una tematica che induca quantomeno lo spettatore a riflettere: questa volta è toccato alla “salvezza dell’umanità”.
A guerra in corso, fa la sua apparizione un secondo Ruler (sedicesimo Servant), Shirou Amakusa, il quale ha il chiaro intento di voler impossessarsi del Santo Graal e di esaudire il suo tanto agognato desiderio. In Shirou è nata la convinzione, osservando per ben sessant’anni gli esseri umani, che l’umanità debba essere salvata il prima possibile da se stessa a causa della spirale di egoismo incessante e dalla lotta continua con il proprio simile per il potere e la gloria, in modo tale che si crei una sorta di società utopica dove tutti possano vivere felici e liberi da ogni crudeltà. Tuttavia il modello utopistico presentato dal nuovo Ruler non è condiviso da Giovanna e da Sig, i quali ritengono che l’umanità non ha bisogno di essere salvata poiché essa stessa deve acquisire quella maturità intellettuale e spirituale che le consenta un giorno di poter creare un mondo migliore ed una società più equilibrata… estirpare il “male” alla radice non è la soluzione corretta visto che un’umanità esclusivamente felice e spensierata non avrebbe alcun obbiettivo o nuovo bisogno da soddisfare, ma soprattutto non esisterebbe quel “mutamento” che fino ad ora ha condizionato e influenzato l’essere umano. Si tratta di una tematica molto profonda e alla quale non c’è un’unica soluzione, ma non c’è nulla di cui meravigliarsi dato che "Fate" ha quasi sempre presentato dei filoni tematici di questo calibro!

Dal punto di vista grafico la serie si fa apprezzare e non fa particolarmente rimpiangere le animazioni dello studio Ufotable, i combattimenti degli ultimi episodi hanno una qualità mai vista in nessun anime, seppur sono presenti dei piccoli cali nella fisionomia dei personaggi; le sigle come al solito promosse a pieni voti e il doppiaggio ben strutturato.

Beh, che dire, "Fate/Apocrypha" con il cambiamento di studio e l’immersione in un universo completamente diverso da quello di Fate, sembrava un prodotto destinato al fallimento… tuttavia è riuscito a tenere alto il nome del brand, a presentare tematiche originali e personaggi ben caratterizzati.
Voto finale… 9!


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alex di gemini

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Con molto piacere mi accingo a recensire per primo Apocrypha.
E' incredibile come Fate riesca sempre a rinnovarsi restando fedele a se stesso.
Dato il grande successo di Fate, nella seconda metà degli anni duemila nacque il progetto Fate apocrypha. Un grande videogioco online ove i giocatori, nel ruolo di master, avrebbero lottato non nella battle royale di Fuyuki, ma in una guerra di due eserciti di sette servant, arbitrati da un quindicesimo, di classe ruler.
Il progetto fallì, ma perché non salvarlo realizzando dei romanzi? Ed ecco nascere, dopo un piccolo cambio di servant poiché all’inizio avrebbero dovuto esserci un solo saber e un solo caster in cambio di tre berseker e tre lancer, la serie di light novel di Fate apocrypha. E l’anime ne è, manco a dirlo, la trasposizione.

In Apocrypha salteremo in un mondo ove la quarta e le quinta guerra del Graal non sono mai avvenute e in cui , causa un diverso finale della terza guerra, il Graal maggiore è finito nelle mani del clan Ygmillennia.
La nuova guerra si terrà quindi ai giorni nostri, in Romania. E a darsi battaglia non saranno i soliti sette servant a Fuyuki, quindi, ma due eserciti di sette servant ciascuno: la fazione nera comandata dai sette master Ygmillennia e la fazione rossa comandata dai sette master appartenenti all’associazione dei maghi.
Arbitro non sarà il solito sacerdote, ma il quindicesimo servant, la ruler Jeanne d’Arc.

Come è facile intuire la presenza di tanti servant renderà possibile interazioni, tradimenti e colpi di scena a valanga impensabili con il modello classico a Fuyuki, come capiremo subito con l’entrata in scena di Sieg, un omunculo degli Ygmillennia desideroso di vita e libertà che darà una svolta molto profonda alla guerra.
Indubbiamente sarebbe grave spoilerare, ma non si può negare come la classica storia d’amore ci sarà e sarà proprio quella tra Sieg e Jeanne, così simile ma così diversa rispetto a quella tra Saber e Shirou.
Certo, venticinque episodi saranno un po' pochi per godere appieno della personalità e delle interazioni tra tanti e interessanti servant, ma si può soprassedere.
Da dieci e lode la figura del mitico rider Astolfo, personaggio unico non solo nel panorama della serie, ma anche dell’animazione giapponese, direi.

Ottima la regia e splendidi i colori, caldi, che danno quel qualcosa in più. Buone le musiche ma appena sufficenti le sigle.
Una serie interessante per chi già conosce il Nasuniverse, ma non molto indicata per i neofiti di fate, che rischierebbero di non cogliere troppi aspetti della storia. Ulteriore debolezza è il fatto che, pur trasponendo fedelmente la novel, non riesca, proprio per questo a sviluppare la storia nel modo migliore, come sarebbe stato possibile solo aggiungendo alcuni episodi spoiler. Anche il finale è gestito in maniera un po' troppo accelerata. Infine, trattando come al solito temi molto importanti, non si riesca a farlo bene come nella light novel, a causa del ritmo televisivo.
Per comprendere a fondo la trama bisogna soffermarsi su un dettaglio che non sarà sfuggito a chi abbia giocato a Fate, hollow ataraxia. Come ci spiegherebbero in Steins gate, Apocrypha e Fate sono ambientati in due linee temporali diverse. Alla terza guerra del Graal, infatti, gli Einzbern dovettero scegliere tra evocare il servant Avenger e il servant Ruler. Fate zero , Fate e Ataraxia derivano dalla linea in cui è stato evocato Avenger, mentre Apocrypha in quella in cui è stato evocato Ruler.
Certo, il livello del primo Fate rimane irrangiungibile, ma resta una splendida serie, che merita davvero un nove.