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GianniGreed

Piattaforma: PlayStation 3 --- Voto 8
“Ni no Kuni – La minaccia della strega Cinerea” è un videogame di genere j-rpg, uscito nel 2011 per PlayStation 3 e Nintendo DS. In Italia, come anche nel resto del mondo, è arrivata solo la versione PS3, mentre quella DS è rimasta relegata al solo Giappone.
Il videogame è frutto di una collaborazione tra la software house Level-5, famosa per diversi bei giochi di ruolo (tra cui l’ottimo “Dragon Quest VIII” e l’altrettanto bello “Rogue Galaxy”) ma soprattutto per la serie di rompicapo de “Il professor Layton”, e dello Studio Ghibli, famosissimo studio di animazione fondato da Hayao Miyazaki, che con i suoi film e le sue storie ha anche vinto tantissimi premi prestigiosi, tra cui l’Oscar come miglior film d’animazione per “La città incantata”.

La storia del gioco ha per protagonista un bambino di nome Oliver che poco dopo gli eventi iniziali rimane orfano a causa della morte della madre. Sua madre ha lasciato al bambino un bambolotto di pezza che una sera prende magicamente vita. Lucciconio, questo il suo nome, spiega al bambino che c’è la possibilità di far tornare in vita la madre, ma per farlo Oliver deve recarsi in un mondo parallelo abitato dalle perfette copie, almeno per l’aspetto fisico, delle persone del suo mondo.
Oliver accetta e qua inizia una lunga avventura…

Come ogni j-rpg che si rispetti, “Ni no Kuni” si svolge in un mondo abbastanza vasto, pieno di città castelli, montagne, foreste, vulcani, grotte da esplorare per completare i vari compiti che le persone incontrate man mano nel viaggio ci assegneranno. Oliver e i suoi compagni, che si uniranno a lui nel corso del viaggio, scopriranno inoltre che il mondo magico è minacciato dalla pericolosa Strega Cinerea, e che in qualche modo è legata ad Oliver. Se il ragazzo vuole raggiungere il suo scopo deve inevitabilmente affrontarla.
Le fasi di esplorazione non presentano particolarità degne di nota, è tutto abbastanza standard considerato il genere: sulla mappa del mondo si possono affrontare dei nemici, mentre in città ci si può riposare nelle locande, comprare oggetti ed equipaggiamento dai negozi o accettare varie missioni dalla gente.
Vale la pena invece soffermarsi un po’ sul sistema di battaglia. A differenza dei classici j-rpg, “Ni no Kuni” non presenta incontri casuali ma anzi, i nemici sono tutti visibili sullo schermo, e pertanto al giocatore è data la possibilità di affrontarli o evitarli se possibile. Una volta iniziata la battaglia l’azione si sposta in una arena circolare chiusa in cui i protagonisti possono muoversi liberamente per attaccare gli avversari in tempo reale con i vari attacchi o magie disponibili. Sconfitti i nemici si ricevono ovviamente punti esperienza, necessari per salire di livello, e i soldi, utili per comprare equipaggiamento quali armature o armi, o gli utilissimi oggetti curativi, che come è norma possono anche essere usati durante i combattimenti.
La particolarità maggiore del sistema di battaglia è però un'altra: il giocatore durante il gioco ha la possibilità di catturare alcuni dei mostri nemici e usarli in battaglia. Una volta catturati, i mostri possono essere schierati in combattimento, sostituendo il personaggio a cui sono abbinati ma con il quale condividono i punti vita. I mostri, come i personaggi, guadagnano a fine battaglia dei punti esperienza con i quali salire di livello ed evolversi in versioni più potenti, per un totale di tre evoluzioni. Questo sistema ricorda moltissimo quello di “Pokémon”, da cui sembra essere stato preso di peso.
Non mancano poi le magie elementali (fuoco, ghiaccio, fulmini, vento) o le evocazioni, in grado di fare gravi danni e utilissime contro i boss nemici.

Graficamente il videogame è quanto di meglio ci si può aspettare. Tutto il gioco è realizzato in cel shading, e per questo i modelli dei personaggi sembrano davvero disegnati come se tutto fosse un’anime interattivo. Anche le città e tutti i vari ambienti visitabili (foreste, vulcani, castelli, ecc) sono davvero sbalorditivi e ricchi di dettagli.
Non mancano poi alcune cutscenes importanti del gioco realizzate interamente in animazione proprio dallo Studio Ghibli, il cui tocco è inconfondibile.
Per chi ama i film dello Studio Ghibli è davvero una gioia per gli occhi perché sembra di esserci finiti dentro.

Anche per quel che riguarda l’audio, è impossibile avere lamentele.
La colonna sonora orchestrale composta da Joe Hisaishi è stupenda, e accompagna benissimo con i vari brani ogni scena chiave del gioco, ma anche le musiche che si ascoltano durante le esplorazioni delle città o durante le battaglie sono tutte molto gradevoli e piacevoli da ascoltare, senza che le stesse vengano a noia dopo tutte le ore di gioco necessarie a finire il videogame.
Per quel che riguarda il doppiaggio invece, al giocatore è data la possibilità di scegliere tra l’originale giapponese e quello americano. Sulla qualità di quest’ultimo non posso esprimermi, avendo io ascoltato solo quello giapponese che ho trovato ottimo e azzeccato su ogni personaggio.

La durata di “Ni no Kuni” si aggira sulle cinquanta, cinquantacinque ore, necessarie solo per portare a compimento la storia principale. Una durata abbastanza tipica per un gioco di questo genere, a cui però va sommato il tempo necessario per completare tutte le quest secondarie o le cose da fare per avere il trofeo platino. In questo caso la durata arriva anche al doppio dato che per fare tutto sono necessarie dalle ottanta alle novanta ore, in base all'abilità di chi gioca.

La traduzione italiana del gioco è buona, molto buona, ma non perfetta. Il problema principale è che la versione italiana si basa su quella americana, che purtroppo, per qualche motivo ha subito delle modifiche in alcuni dialoghi, ma soprattutto il cambio dei nomi di alcuni dei personaggi principali.
Giocando con l’audio giapponese è facile accorgersi che l’audio, perlomeno i nomi, non rispecchia ciò che appare scritto.
Inoltre, l’adattamento ha un particolare curioso: Lucciconio parla in dialetto romano.
Il motivo di questa scelta è spiegato con il fatto che anche nella versione originale giapponese, il personaggio parlava in un dialetto diverso dal giapponese normale.
Ciò rende alcuni dialoghi, specialmente quelli più lunghi, non molto scorrevoli per chiunque non sia un abitante della capitale.
Sono comunque dettagli che possono dare fastidio solo ai più puristi, perché queste modifiche non influiscono in alcun modo sulla comprensione della storia.

“Ni no Kuni” è un ottimo videogame di genere j-rpg. Parte lento e ci mette un po’ ad ingranare, ma una volta iniziato, e una volta che il giocatore prende padronanza del sistema di battaglia, diventa davvero difficile posare il joypad.
Va detto che la storia non è per tutti, perché è tutto sommato semplice e forse, un po’ troppo piena di buoni sentimenti (non ci sono per dire, demoni, morti e guerre, se cercate questo rivolgete lo sguardo altrove) ma è piacevole da seguire e ha i suoi bei momenti.
A questo si aggiunge un comparto grafico di altissimo livello, delle stupende musiche, e un buonissimo sistema di battaglia, capace di donare il giusto livello di sfida sia ai neofiti che agli esperti del genere.
Se dunque amate i j-rpg, “Ni no Kuni” è uno dei più validi tra quelli disponibili per PlayStation 3. Se poi siete anche fan dei lungometraggi Ghibli non potete assolutamente lasciarvelo sfuggire.