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Irene Tempesta

Volumi letti: 18/18 --- Voto 4,5
Letto più che altro per curiosità, spinta dalla fama che lo segue (un cult soprattutto degli anni 90) e solo perchè c'era il prestito gratuito con le biblioteche e non ho speso un centesimo.

Credevo di trovarmi davanti a una bella commedia romantica, invece per me è stato uno strazio andare avanti per ben 10 lunghi e corposi volumi, poichè lo schema narrativo del manga è fondamentalmente sempre lo stesso, ripetuto all'infinito!

Trama: La famiglia Kyosuke si è appena trasferita per la settima volta e stavolta si spera sia l'ultima: infatti i loro componenti sono dotati di superpoteri che, se non usati con discrezione, li fanno scoprire e costringere ad allontanarsi. Le sorelle kurumi e Manami sono premurose e divertenti, il padre fa il fotografo di paesaggi professionista, ma il vero protagonista è il figlio maschio, Kasuga Kyosuke, buono d'animo, socievole e generoso; i loro poteri variano dal leggere nella mente, teletrasportarsi, muovere gli oggetti e tutto questo rende la loro vita agevole spesso e volentieri. Davanti a una scalinata Kasuga incontra una ragazza dal cappello rosso di nome Madoka Ayukawa, che poi ritroverà a scuola e si innamorerà di lei; tuttavia anche Hikaru Hiyama si innamorerà di lui e, dato che il nostro protagonista non sa dire di no a un bel faccino, rimarrà in bilico, intrappolato in questo triangolo, combinandone di ogni!

Le premesse erano accattivanti per una lettura leggera e ironica, inoltre da questo manga è stato tratto un znime di successo negli anni 90 "E' quasi magia Johnny!", anche se non l'ho visto.
Mi dispiace non essere in linea col pensiero degli altri, ma per me "Orange Road" è stata una lettura scadente, piatta, ripetitiva, e soprattutto prevedibile.

Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)

Tutto ruota intorno a questo triangolo amoroso tra Kyosuke e le due amiche Madoka e Hikaru che diventa eterno in quanto il protagonista non riesce mai a decidersi, tra l'altro non ne capivo il motivo: è palese fin dall'inizio, praticamente dal primo volume, che Kyosuke prova per Hikaru un sentimento più vicino a quello di un fratello maggiore, eppure continua a darle corda, in un tira e molla che a volte rasenta il ridicolo (come quando ha appuntamento con entrambe e, non volendo dare buca a nessuna, si teletrasporta all'infinito da un luogo all'altro per ingannare tutte e due all'appuntamento come se loro fossero idiote ingenue).

Sicuramente si poteva fare di meglio, la cosa che più manca e mi è pesata è che non vi è alcun approfondimento psicologico dei personaggi, non hanno alcun spessore, si poteva raccontare tanto, rendere i personaggi più profondi e sfaciettati, invece risultano tutti un pò piatti e monotoni.

Come dicevo prima, lo schema narrativo di base è sempre lo stesso, e ciò rende i capitoli, spesso autoconclusivi, a lungo andare noiosi e sfiancanti da tanta ripetitività!
Non viene dato neanche spessore ai personaggi secondari, come gli amici di Kyosuke, o le due sorelle e il padre fotografo: per ravvivare un pò la trama si poteva benissimo includere qualche capitolo incentrato su di loro, in ben 10 volumi avrò trovato si e no 4/5 capitoli , tutto era sempre incentrato sul triangolo amoroso e basta.

Infine vi è per Kyosuke la fatidica scelta tra le due ragazze, per fortuna, ma si riduce tutto agli ultimi 4 capitoli dell'ultimo volume, in maniera ormai scontata, dato che per tutta la serie è chiaro come il sole chi è il vero amore per lui e anche i sentimenti di Madoka.


Il tratto di Izumi Matsumoto devo dire che non mi piace, spesso acerbo, anche se va precisato, quei disegni e stile vanno collocati negli anni 80 e all'epoca i manga si disegnavano spesso in questo modo.

La J-Pop ne ha fatto un'edizione ottima, 10 volumi corposi di qualità.

Per me altamente sopravvalutato e non ne consiglio la lettura, se non agli appassionati dei manga editi negli anni 80 e ai fan dell'anime "E' quasi magia, Johnny!".


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megna1

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Alzi la mano chi non ha mai preso una cotta per la Madoka di turno in classe oppure sul treno! "Orange Road" va oltre l'essere il simbolo per antonomasia dell'epoca compresa tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta. Il titolo portato in Italia dalla Star Comics è stato il portabandiera di una intera generazione passata dal leggere gli albi disneyani a trovarsi con lo zaino pieno di manga giapponesi. Quando sfidando il freddo pungente di dicembre, tornando da scuola, si restava inchiodati per ore davanti alle vetrine dei negozi che esponevano le prime console a 16bit. Quando alla mattina, prima di salire sul bus, era d'obbligo fare capolino in edicola per recuperare l'ultimo numero della (ahime) defunta Mangazine. Quando assieme alle prime fiere del fumetto arrivarono anche le prime timide proteste contro le censure agli anime in Tv (accese proprio dall'ignobile adattamento della versione animata di "Orange Road"). Il fumetto di Izumi Matsumoto incarna tutta l'anima della commedia romantica e casinista lanciata da Rumiko Takahashi (che pone la parola fine allo stile tezukiano), e poi ripresa con pari successo da artisti come Johji Manabe, Kosuke Fujishima, lo stesso Matsumoto e da un nugolo di altri mangaka più o meno noti. A proposito, bello l'omaggio a "Lamù" presente nelle prime pagine dove Kyosuke scorge un disco volante che poi si rivelerà essere invece il cappello di Madoka spinto via dal vento. Un'opera leggera, con un pizzico di paranormale (per renderla un po' più frizzante) e qualche venatura nostalgica, per passare qualche piacevole momento di relax seduti sul terrazzo al sole, in barba alle critiche per i disegni non proprio allo stato dell'arte dei primi capitoli. Un manga da conservare come un tesoro, perché ai giorni nostri è veramente sparita la cosidetta via di mezzo: il genere shounen sembra stia conoscendo un periodo di transizione e, tralasciando ovviamente i prodotti per bambini in età prescolare, a farla da padrone è il ben più maturo seinen, introspettivo e psicologico, con tratti cupi e realistici, specchio della società in cui viviamo. Sta venendo a mancare la bellezza della spontaneità di un tempo, e di conseguenza l'immedesimarsi nelle peripezie quotidiane di Kyosuke e Madoka (o di Godai e Kyoko, o di Tatsuya e Minami e potrei proseguire all'infinito). In terra nipponica vengono ancora oggi pubblicati centinaia e centinaia di titoli, ma lungi dal dire che fra vent'anni saremo qui a ricordarne i loro nomi. Fra venti, trenta e forse anche quarant'anni diremo ancora "ti ricordi Orange Road?".

Lyuze

Volumi letti: 25/18 --- Voto 4
A quasi trent'anni ho recuperato un manga che avrei dovuto leggere a 12-13 anni: forse all'epoca non mi sarebbe dispiaciuto (anche se, conoscendo i miei gusti, credo che non l'avrei apprezzato neanche allora).
Ma a 28 anni ho fatto veramente fatica ad arrivare alla fine (però ci son voluta arrivare perché a quanto pare è un cult): è stato uno strazio!
25 volumi di indecisione cronica: Madoka o Hikaru? Hikaru o Madoka? Madoka o Hikaru?
Poi non si capisce neanche perché sia indeciso, dato che è chiaro sin dall'inizio chi vuole. E non si capisce neanche perché sta con l'altra, dato che è chiaro pure che non gli interessa (perché oltre l'affetto non va).
Una forzatura che serve solo a continuare il manga all'infinito.
Ogni tanto spuntano nuovi personaggi che non mettono e non tolgono niente alla storia: alimentano solo l'indecisione creando equivoci su equivoci in capitoli inconcludenti e slegati, gag senza spessore e poco divertenti (a lungo andare noiosissime).

<b>[ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER]</b>
Da qualche parte nell'internet, qualcuno l'ha definito un "intenso triangolo"... e io mi chiedo: Intenso?! Davvero?!
Non c'è un briciolo di introspezione e di approfondimento di quei sentimenti che fanno sì che l'indecisione perduri per 25 interminabili volumi.
Non arriva mai un punto di svolta, se non nell'ultimo volume in cui finalmente Kyosuke sceglie quella che era chiaramente la sua scelta sin dal primo capitolo del primo volume.
Avesse scelto subito, mi avrebbe risparmiato tanto strazio... che, visto il mio proverbiale masochismo, ho prolungato fino alla fine del manga perché non sono mai riuscita a lasciare in sospeso le mie letture.

Quindi sì, alla fine è arrivata la svolta. Ma mica perché il protagonista ha avuto un'epifania e ha preso in mano le redini della storia?! No, semplicemente si è visto messo alle strette:
1) Madoka parte per l'America e lui non vuole perderla;
2) la sorella di Kyosuke racconta tutto a Hikaru che, dopo 24 volumi (che coprono un lasso di tempo che va dalle medie alle superiori) in cui è stata solo infantile azzeccosa e cieca, all'improvviso prende coscienza della situazione e diventa così matura da chiudere la storia e fare addirittura il tifo per i due che l'hanno ingannata.
<b>[FINE SPOILER]</b>

Più proseguivo con la lettura, più mi irritava.
Un manga fastidioso per quanto è noiosamente ridondante.
Il problema non è che il tema è "sentimentale" (anche se ci sono sprazzi di ecchi): ci sono manga romantici che a 30 anni apprezzo abbondantemente... per esempio, "Bokura ga ita" e "Le situazioni di lui&lei" che credo siano capolavori; o "Cortili del cuore", "Paradise kiss", "Nana" che sono bellissimi e interessanti per la storia e per i personaggi e si fanno leggere piacevolmente pure alla mia età.
Il problema non è neanche che l'inflazionatissimo triangolo amoroso la fa da protagonista: nei manga/anime sentimentali il triangolo è un po' un must e io ne ho letti/visti molti, ma almeno in quelli che ho letto/visto (anche i meno interessanti) c'era un minimo di sforzo di introspezione e approfondimento.
Qua il problema è che "Orange road" (secondo me) è un manga inutile e prolisso. Non capisco tutto il clamore che lo circonda, manco fosse un capolavoro imprescindibile!
Per me è bocciato senza possibilità di appello.

Se dovessi consigliare un manga sullo stesso genere (shonen un po' ecchi), quindi destinato ad adolescenti ma fatto così bene da poter essere letto piacevolmente anche da adulti, sarebbe sicuramente "Video girl Ai" (che ho letto per la prima volta due settimane fa, quindi sempre a 28 anni). In ogni caso, mai consiglierei "Orange road", inutilmente sopravvalutatissimo.

NB ho dato 4 e non 2 solo perché dal volume 22 ci guadagna un pochettino in spessore, ma il cambio di rotta è comunque troppo brusco: avrei preferito che avesse eliminato una decina di volumi e che avesse sviluppato la trama in maniera più graduale e soprattutto approfondito meglio i sentimenti dei personaggi che invece sembrano emergere chiaramente solo nell'ultimo volume.
Ennesima forzatura, poiché dà l'impressione di voler improvvisamente trovare una conclusione in tutta fretta.


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GuardianTomberry

Volumi letti: 10/18 --- Voto 8
Conosciuto da tutti come "È quasi magia Johnny", "Kimagure Orange Road" parla della storia di un ragazzo (Kyosuke) con capacità sovrannaturali che continua a spostarsi da una cittadina all'altra con la propria famiglia di "esper" ogni volta che qualcuno scopre i loro poteri. Ma tutto questo passa in secondo piano quando, dopo l'ultimo trasferimento, incontra fortunosamente Madoka (una stupenda ragazza di cui si innamorerà e che in seguito scoprirà di condividere con lei un legame profondo già da molto tempo) ed Hikaru (una kōhai sprezzante di vita, compagna di classe delle sue due sorelle). Nasce un triangolo amoroso che durerà per tutti i 18 volumi dell'edizione originale dove il povero Kyosuke incapperà in situazioni imbarazzanti per colpa della sua (quasi) eterna indecisione.

I disegni di Izumi Matsumoto sono altalenanti, alcune tavole son ben definite, altre quasi abbozzate, ma in generale il tratto è piacevole e soprattutto le ragazze vengono valorizzate in maniera impeccabile donando una sensualità di qualità che non scade mai nel volgare ed anzi valorizza molto la caratterizzazione dei personaggi rispetto alle solite "curve".

L'edizione in esame è quella JPOP in formato ridotto, ma con più pagine di cui alcune a colori e carta di buona qualità. Proposta al prezzo di 7,50 euro a volume, si conclude in 10 albi e non 18 come la prima edizione edita da Star Comics. Presente sovraccoperta.

Inutile girarci intorno, se "Kimagure Orange Road" ha segnato un trentennio di bambini e ragazzi un motivo ci sarà e si ritrova proprio nella sopra citata caratterizzazione dei personaggi. Se dovessimo valutarlo per il tratto adottato o per le vicende banali e stupide che spesso accompagnato i protagonisti nei vari capitoli, sarebbe probabilmente a detta di tutti un manga anonimo. Invece è più vivo che mai con un ragazzo che emerge dal gruppo non solo per i poteri extrasensoriali (ricordiamo per esempio che può teletrasportarsi), ma soprattutto per il suo carattere e due ragazze raggianti con caratteristiche completamente opposte che lo mandano continuamente in confusione sentimentale. Il tutto condito con co-protagonisti di un certo spessore che rispecchiano i soliti cliché movimentando la storia ogni qual volta occorre.

Manga fresco, leggero, deve essere affrontato senza troppe pretese per poter sbocciare come deve e farvi appassionare alle vicende che ogni ragazzino avrebbe voluto provare con mano riscoprendo valori e sensazioni tipici degli anni '80 (che faranno venire la lacrimuccia a chi come me è nato proprio in quel periodo mentre per i più giovani potrà offrire una visione completamente diversa dal presente dei rapporti tra ragazzi e ragazze).

Non mancano le critiche, come precedentemente detto il tratto di Matsumoto non è sicuramente dei migliori anche se si lega molto bene al target e genere di manga inoltre la ripetitività di alcune vicende, specie in capitoli autoconclusivi slegati dalla trama principale, non sempre fa centro ed alla lunga può stancare.

Da sottolineare invece l'evolversi della trama negli ultimi volumi con sviluppi che calzano a pennello e scorrono via in maniera così naturale da fare veramente emozionare. E pazienza se alla fine non capita l'imprevisto sconvolgente, ma accade proprio quello che tutti sperano già dalle prime pagine perché "Kimagure Orange Road" "non si tratta di una semplice stagione fuggevole, ma del periodo dell'estate infinita che abbiamo passato insieme".

Direttamente da "i sognanti anni '80".


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Atom

Volumi letti: 18/18 --- Voto 6
"Kimagure Orange road" nasce dalla matita di Izumi Matsumoto, autore di costituzione cagionevole e quindi costretto spesso ad interrompere i suoi lavori, fino a dover abbandonare del tutto la professione di mangaka.

La storia è incentrata sulle vicissitudini di Kyosuke Kasuga, uno studente dotato di poteri ESP, e sul triangolo amoroso che lo vede protagonista insieme a due sue compagne di scuola.
Madoka, dal carattere schivo ed introverso, e Hikaru, più piccola di due anni, estremamente vivace e sbarazzina.
Chiaramente i due caratteri sono completamente opposti, anche in considerazione del fatto che la prima, pur essendo compagna di classe di Kyosuke, sembra molto più grande. La seconda, al contrario, dimostra pienamente di avere due anni di meno del ragazzo.
Tutto si gioca sul fatto che il protagonista sia un indeciso cronico a livelli patologici e che le due ragazze siano unite da una profonda e lunghissima amicizia.

Sarà che è strettamente legato alla mia infanzia, ma trovo l'inizio di questo manga uno dei più belli di sempre. Davvero molto poetico e originale.
Purtroppo, il prosieguo della narrazione non riesce in nessun modo a mantenere le promesse dell'introduzione.

La trama viene sviluppata attraverso episodi estremamente brevi, talmente brevi che quasi tutti risultano sempliciotti ed infantili, non lasciando praticamente nulla al lettore.
Molti sono di una ripetitività agghiacciante e ben presto l'indecisione di Kyosuke diventa di difficile digeribilità.
Difatti come protagonista è abbastanza "scarsuccio", nonostante sembri avere un ottimo seguito tra le ragazze.
Anche Hikari risulta troppo scialba e fa, praticamente sempre, la parte della stupidina (mi sono trattenuto).
L'unico vero personaggio capace di suscitare interesse è Madoka, che rappresenta il vero fulcro della storia.
E' facile capirne il motivo; è l'unica a cui l'autore si sia degnato di concedere un profilo psicologico degno di questo nome. L'unica che può sembrare reale, mai banale.
Tutti gli altri personaggi, protagonista compreso, sono macchiette più o meno fastidiose, che hanno un unico modo di pensare e di comportarsi e che, durante l'intera narrazione, non cambieranno di una virgola.

Come spesso accade in questo genere di manga, spesso le situazioni create sono ben al di là della realtà. Non mi riferisco ai poteri extrasensoriali, che sono volutamente di fantasia. Faccio riferimento, ad esempio, al fatto che Madoka abbia un passato da teppista e che faccia paura anche a ragazzi ben più grandi di lei. Vuol dire che quando frequentava le elementari picchiava i liceali???
Diciamo che, chi "mastica" manga da lunga data, non si lascerà impressionare da queste esagerazioni, ma a volte Matsumoto esagera, proponendoci più volte situazioni un po troppo "estreme".
Una cosa che mi ha abbastanza infastidito è il fatto che l'autore sembri avere come unico obbiettivo la creazione di situazioni ambigue e, probabilmente per mancanza di idee, non fa altro che far ubriacare i suoi personaggi.

Dalla fine del ventunesimo volume, però, Matsumoto sembra impazzire; di punto in bianco, le storie diventano più mature ed i personaggi smettono di essere dei pupazzetti idioti; finalmente si inizia a percepirne la profondità. Per la prima volta, mostrano una tridimensionalità che prima sembrava appartenere solamente a Madoka, che in questo frangente fa un ulteriore step in avanti.
Il passaggio è talmente brusco che si ha la sensazione di leggere un'altro manga. La storia diventa più drammatica e, guarda caso, si fa interessante proprio quando smette di concentrarsi unicamente sui soliti doppi giochi e le solite scenette.
Non si capisce se il motivo di tale cambiamento sia dovuto all'ingresso di un nuovo membro nello staff di Matsumoto, oppure se egli avesse già in mente, fin dal principio, tale sviluppo narrativo.
Purtroppo il cambio di marcia arriva a tempo ormai scaduto e, cosa priva di qualsiasi logica, dura talmente poco che è difficile gustarselo.
La cosa incredibile, infatti, è che quando le cose iniziano a girare come si deve, l'autore inizia a premere come un forsennato sull'acceleratore.
Sembra quasi voglia chiudere in tutta fretta e non da il tempo a personaggi e situazioni di evolversi naturalmente.
Non poteva tagliar via la moltitudine di "capitoli fotocopia", pressoché inutili, e dedicarsi in maniera più approfondita all'epilogo della storia?

I disegni inizialmente fanno impressione. In senso negativo, intendo. I personaggi sono decisamente bruttini e l'autore non riesce a farli interagire con l'ambiente circostante. Invece di camminare o di sedersi, fluttuano in aria.
Fortunatamente, con il passare dei volumi, la situazione migliora, soprattutto per quanto riguarda volti ed espressioni e, negli ultimi volumi, viene fatto un ottimo utilizzo dei retini.

In conclusione "Kimagure Orange road" si fa leggere, ma nulla di più. E' sicuramente un titolo che, rispetto ad altri egualmente noti di quegli anni, ha un target di lettori di età decisamente più bassa e per un adulto risulta spesso ridicolo.
Per chi volesse leggere una commedia shonen sentimentale degna di questo nome, consiglio sicuramente le più famose di Katsura o di Adachi. Un altro pianeta.

L'edizione della Star Comics è semplicemente oscena. Sotto qualsiasi punto di vista la si guardi.


 1
AlbertoBrescia

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
Questo manga, o meglio l'anime che trasmettevano su bim bum bam, mi ricorda molto la mia adolescenza, quanto tornando da scuola aspettavo con ansia il momento di vedere alla TV "E' quasi magia Johnny!" che giornate indimenticabili, e questo dovuto anche ai cartoni che facevano allora.

Il manga devo dire che è sulla falsa riga dell'anime, infatti fino a metà strada la trama è uguale, dopo cambia parecchio, il finale è completamente diverso e quello del manga è molto meglio.
Quello che ha reso indimenticabile la mia adolescenza è anche ciò che mi ha fatto rivivere questo manga: la semplicità di questa storia d'amore, che nasce da un colpo di fulmine e finisce con lo sbocciare nel finale.
Davvero un manga senza malizia, che fa scaturire sensazioni vere, che ti trascinano dentro il racconto. Niente di così eclatante, infatti il fanservice non c'è e neppure le ragazze maggiorate che aiutano a vendere un manga: solo l'innocenza di alcuni adolescenti che si innamorano a scuola. La storia è ben riuscita nella sua semplicità. E' condita dal protagonista, Kiosuke, ragazzo molto insicuro e sempre indeciso su cosa fare, timido e impacciato ma speciale perché possiede poteri ESP, che si innamora di Madoka, la ragazza più indisciplinata della scuola, quasi teppista all'inizio del manga, ma allo stesso tempo la più bella del liceo e nel sfogliare le pagine capirete invece la dolcezza che si nasconde nel suo modo di fare da maschiaccio.
I piani di kiosuke vengono rovinati da Hikaru, ragazzina ingenua e spumeggiante, che si innamora di Kiosuke e gli impedisce, senza saperlo, di conquistare Madoka mettendolo nelle situazione più disparate e paradossali, infatti suderà sette camice per farsi notare.
Nella storia ovviamente ci sono altri protagonista secondari, come la famiglia di kiosuke che possiedono anche loro poteri ESP, causando molti siparietti simpatici ed i compagni di scuola che rallegrano la storia. Manga davvero bello, con finale splendido, pronto ad entrare nella vostra collezione perché di storie così ormai non ne faranno più, visto che i valori morali non sono più quelli degli anni 80 quando è stato creato. Buona lettura|


 3
TheRolandDeschain

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Opera scanzonata, leggera ma coinvolgente, "Kimagure Orange Road" è conosciuta dalla maggior parte dei lettori per la famosa trasposizione animata.
Da piccino avevo altre preferenze e non mi sono mai avvicinato alla visione della serie animata, ma con la lettura del corrispettivo carteceo ho avuto la fortuna di apprezzare una commedia dolce, sincera e fresca.
La narrazione segue le vicende della famiglia Kasuga, appena trasferitasi in una nuova città per via di una particolarità che la contraddistingue dalle altre comuni famiglie: i Kasuga infatti sono tutti dotati di poteri esper (tranne il capofamiglia) e per una vicissitudine dietro l'altra non son mai riusciti a tenere nascosto il loro "segreto". Son sempre stati costretti dunque a trasferirsi.
Appena giunto nella nuova città, Kyosuke Kasuga fa conoscenza con la bellissima e misteriosa Madoka Ayukawa di cui si invaghisce fin da subito. La dolce ragazza si rivelerà tanto affabile se presa da sola quanto astiosa se presa in pubblico. Kyosuke inizialmente non riesce a capire il perchè dello sdoppiamento di personalità di Madoka, tanto che i suoi compagni di classe tacciano la ragazza come una poco di buono. Lo strano atteggiamento di Madoka in realtà è tutta apparenza, con Kyosuke si rivela essere la ragazza dolce e sognante del primo incontro. A mescolare le carte sul tavolo interviene però Hikaru, deliziosa biondina poco più piccola di Kyosuke e Madoka (che sono coetanei): il triangolo amoroso è servito! Nel corso dei 25 volumi Kyosuke si troverà diviso tra l'affetto che prova per Hikaru e il sentimento ben più forte e ancestrale nei confronti di Madoka. Per non parlare dei goffi tentativi di tenere celata la sua vera natura con esiti quantomai strampalati! I volumi si susseguono con leggerezza e piacevolezza massima e la serie fa pieno sfoggio dei suoi caratteri fondamentali.
Anzitutto il disegno: pur essendo un'opera di diversi anni fa lo stile grafico non risulta obsoleto ma attuale, godibile e a tratti ammirevole. Particolarmente interessante è lo studio dei primi piani, molto ricercato.
Altro punto forte è la caratterizzazione dei personaggi: è assolutamente impossibile non venir coinvolti dalla indecisione e sbadataggine di Kyosuke e dalla simpatia frizzante di Hikaru. I due personaggi, assieme all'intera famiglia di Kyosuke risultano personaggi azzeccatissimi nel mosaico caratteriale della serie. Simpatia, solarità, verosimiglianza e freschezza traspaiono dall'intera folla di personaggi che popolano le pagine dell'opera, ma una menzione speciale va a Madoka, il personaggio di gran lunga più azzeccato della serie.
Madoka passa da femme fatale di inizio opera a presunta "bulletta" dedita a fumo e risse. Ma la realtà del cuore della ragazza traspare sin dal primo incontro con Kyosuke, e non a caso il cambiamento caratteriale avviene proprio dopo l'incontro tra i due ragazzi. Madoka si rivela poco a poco per ciò che davvero ha in sè: dolcezza e fascino infiniti. E' proprio il fascino che la contraddistingue: Madoka ha stile, possiede enorme bellezza, ha modo di fare dolcissimi e sognanti uniti però ad una visione del mondo attualissima. Adora da morire Kyosuke ma il suo garbo e la sua classe dettano i tempi di un rapporto che se consumato troppo rapidamente sarebbe finito inevitabilmente con l'appassire. Madoka sa, punto.
Voto più che positivo per una serie non pretenziosa che ho apprezzato moltissimo, accompagnandomi spesso durante viaggi lunghi e brevi.


 2
foxhound

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Uno dei rari casi in cui l'anime è superiore, nel complesso, al manga dal quale è stato tratto. Non per questo la versione cartacea di "Kimagure Orange Road" è da buttare, tutt'altro. Semplicemente tra le due opere ci sono differenze sostanziali, partendo dalla caratterizzazione dei personaggi (in particolare Kyosuke), per finire a scelte narrative molto diverse.

La trama di base naturalmente è la stessa, ovvero il triangolo amoroso tra l'eterno indeciso Kyosuke, la scontrosa Madoka e l'assillante Hikaru. Osserveremo divertiti le loro peripezie sentimentali, con tanto di incomprensioni, doppi sensi più o meno imbarazzanti, e gli immancabili equivoci. Anche i lettori più seriosi non potranno fare a meno di ridere in diverse occasioni, merito del maestro Matsumoto, che a mio avviso non è secondo a nessuno nel creare situazioni esilaranti con il povero Kyosuke vittima designata.
Cosa differenzia allora in modo così netto anime e manga ? Un insieme di cose, ma su tutte vorrei approfondirne due: la caratterizzazione del protagonista e quella del personaggio che è unanimemente riconosciuto come il migliore della serie, ovvero Madoka.
Kyosuke si innamora di Madoka dalla prima volta che i loro sguardi si incrociano, ma mentre nell' anime l'amore per la ragazza è pressoché totale, nel manga spesso i suoi sentimenti sono confusi, poco chiari. Il lettore è più volte costretto a porsi la fatidica domanda : ma Kyosuke ama davvero Madoka o forse, senza quasi accorgersene, si è innamorato pian piano di Hikaru ? La scelta finale tra le due risponde alla domanda.
Per Madoka il discorso è in parte diverso. Nell'anime, già dai primi episodi, è abbastanza evidente che prova qualcosa per quello strano ragazzo, si intuisce che l'attrazione è reciproca. Nella versione cartacea invece, fin quasi al termine, i sentimenti restano celati, in bilico tra affetto e amore. Emblematico in questo senso il dialogo finale tra i due:

SPOILER
"Aspetto ancora una risposta. Affetto o amore ?"
" Affetto... ma decisamente vicino all'amore."
FINE SPOILER

Per quanto riguarda il lato meramente tecnico Kimagure Orange Road non entrerà di certo nella storia. I disegni sono semplici, a tratti spogli, per fortuna però con l'avanzare dei numeri la qualità aumenta in modo netto, restando pur sempre non eccelsa.

Tirando le somme ci troviamo di fronte ad un manga leggero, narrato magistralmente, ricco di gag e momenti più profondi. L'anime ha una marcia in più, ma la lettura del manga è comunque obbligata per gli amanti del genere.
L'amicizia tra i banchi di scuola, la spensieratezza dell'adolescenza, il primo amore, quello vero, puro.
Voto 8.


 1
Haruko21

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Chi non ha mai guardato, della vecchia generazione, il famoso anime che ha ottenuto successo in Italia con il nome "E' quasi magia Johnny" ? Credo che tutti da bambini abbiamo visto anche solo una puntata e una volta cresciuti abbiamo deciso di acquistare il manga. Ho apprezzato molto i disegni di Izumi Matsumoto e il divertentissimo triangolo amoroso fra Kyosuke, Hikaru e Madoka, anche se è stata dura proseguire questo manga a causa del continuo ripetersi di determinati eventi. L'indecisione di Kyosuke è a dir poco snervante e, nonostante più di una volta Matsumoto tenti di riscattarlo tramite buone azioni, credo che i lettori non possano fare a meno di trovarlo altamente irritante, dato che anche nel momento in cui sembra aver preso la fatidica decisione ritorna inevitabilmente sui suoi passi. Ma posso capire perfettamente che non sia facile prendere una scelta senza ferire nessuna delle due.
Nonostante ciò il manga è davvero piacevole e lo consiglierei volentieri soprattutto a chi ha davvero bisogno di distrarsi, anche perchè i disegni di Mastsumoto sono puliti e freschi, in grado di suscitare emozioni e strappare un sorriso. Inoltre è interessante osservare come il suo stile maturi di volume in volume al punto che si può notare una netta differenza fra i primi e gli ultimi della saga.
Un altro aspetto che ho trovato molto piacevole è stato il modo in cui si conclude l'intera vicenda, infatti la storia nel momento in cui inizia ad evolversi segue un determinato ciclo che riporterà i personaggi al punto di partenza.


 5
Surymae

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Il nome "Kimagure Orange Road" potrebbe non dire molto ad alcuni appassionati, soprattutto giovani. Ma se alle stesse persone parli di "E' quasi magia Johnny" la musica cambia; nonostante le censure a cui è stato sottoposto nel suo primo - e più noto - adattamento, è abbastanza popolare. Il manga di Izumi Matsumoto ne è la versione originale; e pur non essendo scevro di difetti, è innegabile che il triangolo amoroso a sfondo fantastico di Kyosuke, Madoka ed Hikaru ha fatto storia.

In cima ad una lunga scalinata, due ragazzini litigano su quanti gradini abbia. Lui, che sostiene siano cento, è Kyosuke Kasuga, e ha appena cambiato città per l'ottava volta di seguito a causa della fastidiosa abitudine della sua famiglia di far scoprire alla gente i loro poteri ESP - di cui anche lui è dotato. Lei, Madoka Ayukawa - fermamente convinta che siano novantanove gradini - è all'apparenza dolce e femminile, ma nasconde un carattere complesso e soprattutto una reputazione da delinquente. All'oscuro di tutto ciò, Kyosuke se ne innamora immediatamente.
Di lì a poco il ragazzo finisce nella stessa classe di Madoka, e scopre quello che si dice sulla sua bella. I suoi sentimenti rimangono immutati, ma senza dubbio adesso è più difficile avvicinarsi a lei, sia per le voci che girano sia per il suo temperamento schivo e scostante.
Il fatto di dover nascondere i suoi poteri soprannaturali non aiuta di certo il povero Kyosuke, ma a complicare ancora di più le cose ci pensa Hikaru Hiyama, la migliore amica di Madoka. Avendo visto il ragazzo in un contesto in cui il suo vero carattere - sensibile e soprattutto indeciso - era nascosto questa si innamora di lui, credendo di essere ricambiata. Ayukawa, che nel frattempo comincia a provare a sua volta dei sentimenti per il ragazzo, decide di farsi da parte ed incoraggiare l'amica, promettendole che farà tutto il possibile per aiutarla a conquistarlo. Più facile a dirsi che a farsi, però. Kyosuke è un indeciso nato, e la paura di ferire l'una o l'altra lo paralizzano. E così, tra poteri sovrannaturali, gelosie reciproche e tanta, tanta indecisione, il triangolo amoroso appena nato cresce vigorosamente...

L'ingrediente principe del manga è senza dubbio il triangolo amoroso. Personalmente, però, trovo che questo termine sia un po' inadatto. Per quanto mi riguarda un buon triangolo amoroso deve avere due requisiti: tutte le parti coinvolte devono essere a conoscenza dei sentimenti di ciascuno, e l'esito non deve essere scontato. "Kimagure Orange Road" non rispetta questi criteri. Per prima cosa: è chiaro come il sole che Kyosuke sceglierà Madoka. La sua non è vera indecisione, quanto piuttosto paura di ferire i sentimenti di Hikaru, che egli per sua stessa ammissione vede più come una sorella. Continuando a parlare di Hikaru, quest'ultima nota solo nell'ultima parte dell'opera che a lei e a Madoka piace lo stesso ragazzo, e dire che sono amiche da anni. Ayukawa è probabilmente quella con la visione più completa, ma la situazione non cambia: come si fa a parlare di triangolo amoroso se uno dei suoi lati non sa di formare una figura?

Diciotto volumi per delle storie autoconclusive possono sembrare parecchi, ed effettivamente l'autore riprende più volte alcuni temi, come la partenza di Madoka per l'America o Kyosuke che, invitato dalle ragazze nello stesso periodo, cerca di andare a tutti e due gli appuntamenti in contemporanea. Tuttavia, il manga ha un asso della manica: i poteri ESP. Con questi il mangaka ha una libertà di azione praticamente infinita, perché non ci sono regole: così il nostro protagonista può tranquillamente viaggiare in mondi paralleli, tornare indietro nel tempo, trasformarsi in animale, essere ipnotizzato, ecc. Così l'opera diventa ancora più piacevole da leggere e perché no, imprevedibile.

I personaggi sono piuttosto tipizzati, eppure per il tipo di storia raccontato è l'approccio migliore. Kyosuke non è il classico santarellino degli shonen: è un vero adolescente e quindi governato dagli ormoni. Non nei primi numeri, ma successivamente l'opera si riempirà di parecchi riferimenti piccanti; per non parlare della marea di sogni erotici fatti dal nostro! Tutti questi pensieri poco casti rendono Kyosuke un personaggio realistico, e sicuramente per un ragazzino è facile immedesimarsi in lui.
Non si può proprio dire lo stesso di Madoka ed Hikaru, troppo antitetiche. La prima è resa con cura: ha un carattere complesso ma con una precisa etica, ed è evidente l'affetto che la lega alle persone a cui tiene. Anche i personaggi secondari danno qualche soddisfazione, come le sorelle del nostro e il suo cuginetto Kazuya, che fa tanto il so-tutto-io ma è molto più simile all'altro di quanto voglia credere. Discorso a parte, invece, per Hikaru: non solo destinata ad essere sempre seconda, ma rischia anche di essere poco simpatica, visto il suo infantilismo e la scarsa empatia. Sembra quasi che sia stata dipinta in maniera negativa apposta per favorire l'altra, prova ne sia che non compare nemmeno in tutte le storie.

Il tratto di Izumi Matsumoto è tipicamente anni '80, vale a dire piuttosto semplice e simile a quello di Rumiko Takahashi. Le figure sono disegnate in maniera rozza, a parte alcune eccezioni - un indizio: il suo nome inizia per M...- a tal punto che a volte è difficile distinguere Kyosuke da Kazuya. Prevalgono gli sfondi bianchi o neri, e i retini non vengono quasi mai usati. E' uno stile che può piacere o non piacere, ma è figlio nel bene e del male dell'epoca in cui venne disegnata la serie, e che comunque si evolve con il passare dei volumetti.

Che altro dire di "Kimagure Orange Road"? Un titolo importantissimo per capire i manga degli anni '80: e soprattutto, una storia decisamente gradevole.


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Marco23111988

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Sebbene in genere io sia un detrattore dei mezzi voti questa è una di quelle volte in cui aggiungerei un "+" insieme al numero: il punto è che il manga di "Kimagure Orange Road" mi è piaciuto più della serie TV e, decisamente, più del primo film - l'otto lì l'ho dato solo perché al tempo non riuscivo a immaginarmi un finale migliore, male, molto male.

Vabbè, parliamo del manga. In realtà più o meno la serie anime e il manga coincidono; mi spiego: le storie presenti nell'anime e negli OAV sono semplicemente riadattamenti di molti dei capitoli presenti nel manga, l'unica differenza sta in alcune storie mai viste né nell'anime né negli OAV, a ciò aggiungo il finale. In pratica l'ultimo episodio dell'anime non è altro che il riadattamento di alcuni capitoli del manga, ma non è il finale della storia. Il finale della storia è il motivo per cui mettere un 8+ al manga, perché il finale cartaceo è quello più giusto, quello più coerente sia con la storia in sé sia con i caratteri dei personaggi. Nel primo film invece è tutto stravolto.

Cos'è Orange Road? E' una divertente e leggera commedia per adolescenti che parla dell'indeciso cronico Kyosuke Kasuga che, appena trasferitosi in una nuova città, si innamora della bellissima e solitaria Madoka Hayukawa. L'amore è corrisposto, ma di lui si innamora anche Hikaru, la migliore amica di Madoka, quest'ultima decisamente più vivace ed espansiva. E' l'inizio di una serie di situazioni comiche ma anche romantiche che porterà al, forse scontato, ma giusto e logico finale.
A mio avviso però, il bello non è tanto capire di chi Kyosuke sia innamorato, anzi si vede benissimo che il protagonista ama Madoka; il bello è la situazione imbarazzante che si crea a causa di Hikaru, anch'essa innamorata di Kyosuke: da una parte il protagonista è troppo indeciso per essere sincero e dirle che non la ama, da una parte Madoka le vuole troppo bene per dichiararsi a Kasuga.
Il divertimento sta proprio in questo triangolo. Vi dirò, sebbene io abbia sempre tifato per Madoka e Kyosuke, non posso dire che in fondo provo un po' di dispiacere per Hikaru, tanto innocente, ingenua, quanto troppo innamorata per capire la realtà.

Divertente, romantico e leggero (le storie sono quasi sempre autoconclusive), "Kimagure Orange Road" è un classico del fumetto giapponese, insomma.
L'ultima vignetta evoca una grande nostalgia; io non sono della generazione degli anni '80, ma sono abbastanza sensibile per capire cosa devono essere stati quegli anni per i personaggi di Orange Road e per le persone reali che ci hanno vissuto da giovani.

gpgkun

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gpgkun

Volumi letti: 25/18 --- Voto 10
Orange Road è senza dubbio famoso per il triangolo amoroso che si instaura tra il protagonista Keisuke e le sue compagne di scuola Madoka e Hikaru.
Quando vidi l'anime su Mediaset (ahimè censurato), ne rimasi molto entusiasta, e distanza di anni mi era venuta una certa nostalgia e decisi di collezionare il manga.
È uno shonen molto piacevole e non troppo impegnativo, ricco di suspance e di gag esilaranti dovute all'infinita indecisione del protagonista su chi scegliere tra Madoka e Hikaru; questo naturalmente fino all'ultimo volume, dove finalmente avverrà la fatidica decisione.

I personaggi sono pochi ma tutti ben delineati e inerenti al tema, nessuno viene lasciato in in sospeso come spesso accade.
Per quanto riguarda i disegni sono semplici e non troppo articolati, ma devo dire che non ci si fa molto caso leggendolo perché ti trovi talmente preso dalla lettura che passano in secondo piano.
Infine il finale è qualcosa di magistrale, veramente capace di coinvolgerti emotivamente, e in conclusione direi che il 10 se lo merita tutto da parte mia.


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Moguri

Volumi letti: 18/18 --- Voto 6
Ho comprato questo manga per rivivere le emozioni vissute da bambina con l'anime, e devo dire che in parte sono rimasta delusa.
Inizio col dire che odio i manga suddivisi in episodi (preferisco la classica storia lineare), però non è solo questo, è che all'interno del manga ho trovato moltissime ripetizioni. L'autore è arrivato a riproporre la stessa situazione anche per tre volte di fila e questa cosa mi ha appesantito molto la lettura; secondo me poteva concludere prima la vicenda e evitare ripetizioni inutili.
Partendo da un incipit molto bello e particolare la storia parla di Kyosuke, che possiede degli strani potere così come tutti quelli della sua famiglia. Il protagonista è innamorato di Madoka, ma quest'ultima sembra non ricambiarlo, o almeno non lo dimostra in modo esplicito, cosa che fa fino allo sfinimento invece Hikaru, l'altra protagonista femminile pazzamente innamorata di lui.
Comunque agli appassionati di shonen sentimentali mi sento di consigliarlo comunque.


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clapton80

Volumi letti: 25/18 --- Voto 9
Il triangolo amoroso più famoso della storia dei manga. Chi non ha mai sognato la bella Madoka?
Fantastica la circolarità amorosa del romanzo, che fa simbolicamente ruotare i sentimenti attorno a questo cappello di paglia presente all'inizio e alla fine. Incredibilmente intensi gli ultimi 2 volumi.
Non do dieci solo per la serie di episodi autoconclusivi (tutti uguali e ripetitivi) che pervadono i numeri centrali di KOR. O il sogno premonitore, o il mondo parallelo, o la gita in cui i poteri vengono quasi scoperti... Insomma, un'opera incredibilmente bella che secondo me viene un po' frenata da questi 25 volumi totali, se fossero stati 15 invece... ma anche questo è tutto da dimostrare.
Non so se in noi che leggiamo c'è un'inclinazione a considerare con più attenzione le saghe lunghe, io ad esempio sono rimasto contrariato da Ranma per la lunghezza e la noia, ma comunque lo vedo sempre come un'opera da analizzare. Detto questo, leggete Orange Road, ha delle atmosfere veramente belle.

Andrea8877

Volumi letti: 18/18 --- Voto 9
Orange Road è il primo manga che ho completato, amavo tantissimo l'anime e quando ho saputo della nuova ristampa on me la sono fatta scappare.
La vicenda ruota attorno ad un triangolo amoroso, in cui abbiamo un ragazzo di nome Kyosuke, Hikaru, una ragazza più giovane di lui ma innamorata follemente del protagonista, e Madaoka, una ragazza tanto bella quanto misteriosa.

Orange Road è una classica commedia il cui cardine si basa appunto su questo triangolo e che si scioglierà all'ultimo numero; il protagonista però è dotato di poteri sovrannaturali che gli permettono di teletrasportarsi o di spostare gli oggetti col pensiero. È proprio da queste sue incredibili capacità che sarà in grado di mettersi in situazioni davvero assurde, infatti molto spesso per accontentare entrambe le ragazze si ritroverà a condurre un doppio-appuntamento e in certi casi rischierà anche di farsi scoprire. Anche le sue sorelle sono dotate di queste incredibili capacità e non mancheranno di creare qualche grattacapo ulteriore al protagonista.

I personaggi sono ben caratterizzati, in particolar modo Madoka, questa ragazza talmente bella e misteriosa che credo nessun lettore maschio possa non apprezzare.
Unica nota riguardo i personaggi è che questi rimangono statici durante la vicenda, non c'è una loro evoluzione interiore, forse per alcuni può essere un male, io comunque non l'ho trovato un difetto grave, anzi, mi sono ancora di più affezionato a ciascuno di essi.
Per quanto questa commedia risulti forse un pochino ripetitiva, in quanto è divisa in storie minori e di ciascuna di esse è facilmente prevedibile la conclusione, tutto però è narrato in maniera molto leggera, infatti la lettura è molto piacevole, non mancano le parti comiche, e una volta finito di leggere un capitolo non vedevo l'ora di leggere quello successivo.

Il tratto all'inizio non è dei migliori, ma di volume in volume migliora notevolmente, infatti paragonare gli stessi personaggi del primo volume a quelli dell'ultimo non sembrano loro.
Il manga è edito da Star Comics, una in versione sottiletta, l'altra in formato tankobon. L'unica cosa è la lettura all'occidentale.

Un manga caldamente consigliato a chi cerca una commedia leggera, piacevole e per chiunque voglia riscoprire un classico delle commedie anni '80.


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Thorgrim

Volumi letti: 18/18 --- Voto 6
Immaginate di dover consigliare ad una persona una commedia romantica da dover leggere. In molti diranno "Urusei Yatsura" di Rumiko Takashi, indubbiamente. Ma se doveste dire a quale opera di questo genere vi sentite più legati, beh, senz'altro la scelta ricadrebbe su "Kimagure Orange Road" di Izumi Matsumoto. Come mai?! Semplice. Quest'opera rivoluzionò letteralmente il concetto di commedia romantica dell'epoca, i primi anni '80, arricchendola con elementi fino ad allora inediti al genere. Ma andiamo con ordine.

"Kimagure Orange Road" narra le disavventure sentimentali di Kyosuke Kasuga, ragazzo da poco trasferitosi in una nuova città a causa dello sconsiderato uso da parte delle sorelle della loro "dote" di famiglia: i poteri ESP. In questa ennesima fuga Kyosuke incontrerà, innamorandosene, Madoka Ayukawa, ragazza ribelle ma dall'animo sensibile, e Hikaru Hiyama, amica di Madoka che, per una serie di fraintendimenti, si innamorerà perdutamente di Kyosuke. Fra situazione assurde create dai poteri della famiglia Kasuga e triangoli amorosi, Matsumoto si diverte a coinvolgere il lettore in una storia capace di stuzzicare il lettore scatenandone di rimando la fantasia.

Narrativamente abbiamo fra le mani è un prodotto alquanto anomalo in quanto si colloca come tematiche fra gli shojo, ma è indirizzato perlopiù ad un pubblico maschile; mix decisamente originale per il periodo in cui fu pubblicato. E se le scene surreali e goliardiche sono la vera forza narrativa della storia, lo stesso non si può dire dei disegni. Il tratto di Matsumoto, autore all'epoca palesemente agli esordi, è grezzo, pieno di approssimazioni ed errori che verranno poi corretti intorno agli ultimi due volumi dell'opera. Per il resto possiamo considerare "Kimagure Orange Road" come un'opera piacevole e coinvolgente, capace di trattenere il lettore fino alla fine grazie agli intrecci amorosi che si verranno a creare lungo l'arco narrativo. Magari si poteva curare di più il finale, ma questa è più che altro una considerazione dettata dal gusto personale.

Chiosa finale sul voto: la sufficienza è dovuta ad una media matematica in quanto la storia meriterebbe un 7 pieno, ma la qualità dei disegni non raggiunge la sufficienza.

npepataecozz

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
La mia prima recensione relativamente ad un manga non poteva che coincidere con Orange Road, la prima serie da me collezionata in assoluto. Ricordo ancora lo stupore dei miei occhi (strano, perché non c'era uno specchio) quando entrando casualmente in un edicola vidi quel volumetto giallo tutto solo. Con gli scarsi mezzi di informazione dell'epoca non avevo idea che avessero cominciato a pubblicarne il manga e provai grande disappunto a vedere che erano già arrivati al numero tre. Dove trovare le altre due? Segue una lunga storia la cui conclusione è l'ingresso in questo mondo in bianco e nero, ma è meglio piantarla con 'ste storie autobiografiche e concentrarsi sull'immortale (vabbè, quasi) opera di Izumi Matsumoto.

Tutti (o quasi) conoscono la versione censurata di “È quasi magia Johnny” andata in onda sulle reti mediaset; un po' meno conoscono quella integrale edita per la prima volta in VHS una decina d'anni fa. Beh, qualunque delle due conosciate entrambe hanno una trama meno articolata rispetto al manga: meno personaggi, meno episodi, meno colpi di scena.
Quanto ai personaggi “mancanti” ricordiamo la cugina di Kyosuke, Akane, che appare in un paio di OAV mentre nel manga è molto più presente, la mangiatrice di uomini, l'amica d'infanzia e un nuovo innamorato per Hikaru.
Ma quello che sorprende è il finale: decisamente più poetico rispetto a tutti quelli che hanno cercato di propinarci con film e controfilm; forse un po' meno realista ma a me è piaciuto di più.

Il livello grafico subisce, con lo scorrere dei volumetti, una netta evoluzione: molto scadente all'inizio, decisamente migliore poi, fino ad avvicinarsi ai livelli della Takahashi (ma senza raggiungerla).
Ovviamente il mio è un 10 honoris causa. E se la motivazione honoris causa non vi piace, beh, per me è 10 lo stesso.


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pippy989

Volumi letti: 25/18 --- Voto 10
Mi ritengo molto fortunata ad appartenere alla generazione degli anni '80 perché proprio in quegli anni ho conosciuto anime e manga intramontabili, entrati letteralmente nella storia, e di sicuro Orange Road rientra a pieno titolo in questo Olimpo perché rappresenta un must per ogni generazione. E fortunatamente non è conosciuto solo da noi nostalgici di vent'anni fa, ma anche dalle nuove generazioni perché è un evergreen, un manga che un collezionista di tutto rispetto non può farsi mancare.

La storia, come ben saprete, ruota intorno al classico triangolo d'amore: l'impacciato ed introverso Kyosuke (Johnny in Italia), dotato di poteri sovrannaturali, che si giostra tra due bellissime, ovvero Madoka (Sabrina), ragazza dai lunghi capelli corvini temuta da molti perché ha un carattere irascibile e molto forte, anche se in fondo è una tenerona, e Hikaru (Tinetta), super cotta del nostro bel Kyosuke, molto più estroversa e ingenua, pronta a tutto per conquistare il suo amore. Attorno a questi tre personaggi chiave, ve ne sono poi molti altri che fanno da contorno a bizzarre scenette, comiche gag e passioni e gelosie che creeranno non pochi problemi al nostro maschietto!

Ribattezzato in Italia con il titolo di "È quasi magia Johnny", Orange Road ottiene da subito un successo interplanetario, conquistando migliaia di persone. Il suo stile di disegno è molto curato, pulito e gradevole agli occhi e sin dalle primissime pagine appassiona il lettore, grazie anche alla freschezza e genuinità con cui è stato elaborato in ogni minimo dettaglio.
La trama di per sé può sembrare trita e ritrita, in fondo si tratta pur sempre del classico e stilizzato triangolo d'amore che oggi riempie un buon 80% dei manga shoujo, però, a differenza di questi ultimi, non è mai volgare con scene particolarmente esplicite come invece oggi siamo abituati; al contrario è raffinato, elegante, divertente e veramente meritevole di essere letto.
Non si può fare a meno di Orange Road! Attribuisco un pienissimo dieci e aggiungo anche la lode, questo manga saprà conquistare il cuore dei pochissimi (credo) appassionati di manga come noi che amiamo storie fresche e piene di speranza. Da non perdere!


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mangaman74

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Un manga a cui sono molto legato perché da amante ad oltranza della serie tv, feci letteralmente salti di gioia al momento della sua uscita in Italia moooolti anni fa. A livello di disegni si comincia abbastanza male... profili appena abbozzati, pose un po' rigide, fondali quasi assenti o appena abbozzati; però il tratto e lo stile migliora in fretta e gli ultimi volumi sono di discreto livello complessivo, tenuta presente l'età della serie a fumetti. La storia l'ho sempre trovata piacevole e a tratti intrigante; ottima la caratterizzazione dei personaggi, interessante l'ambientazione, geniali alcuni piccoli stratagemmi narrativi originati dai poteri esp di alcuni dei protagonisti. Se come me avete letto o leggerete questo manga da adolescenti, e quindi con la stessa età dei protagonisti, non ve ne staccherete più e rimarrà per sempre vivo nei vostri ricordi. Il voto è 7 al fumetto come tale e 9 a quello che rappresenta per me a livello emozionale e sentimentale, ho messo un 8 di media complessiva tra un giudizio obiettivo e uno più legato ai miei ricordi.


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Kouga

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
L'estate di quegli anni '80 non se la dimenticherà nessuno tra coloro che hanno avuto l'onore, il piacere nonché l'enorme privilegio, di leggere "La Capricciosa Strada Arancione" del maestro Matsumoto. La storia è quanto di più semplice si possa pensare, ed al contempo sfrutta alcune trovate geniali che impreziosiscono l'opera in modo strepitoso, infondendo in essa magia, desiderio, passione, amore, comicità, crescita e soprattutto toccando alcune corde del nostro animo e coinvolgendoci incredibilmente.
I personaggi principali sono tre, ma ciò non significa che i comprimari si limitino ad un mero ruolo di secondo piano ed, anzi, sono fruibili allo svolgimento del plot principale regalando numerosi spunti su cui riflettere. Tutti ben definiti e caratterizzati vi faranno spesso immedesimare nella storia man mano che sfoglierete le pagine continuando a pensare di trovarvi nella VOSTRA adolescenza e non in quella del buon Kasuga.
Se dobbiamo trovare un difetto in quest'opera è forse lo stile di disegno acerbo ed approssimativo di Matsumoto nei primi volumi dell'opera, ma se seguite fedelmente la serie vi accorgerete di come esso cresce in maniera completamente esponenziale.
Insomma, Orange Road è il capostipite di un genere di manga sentimentali rivolti ad un pubblico maschile (potrebbe essere anche il più riuscito non fosse per una certa Video Girl di nostra conoscenza), che riuscirà ad incantarvi al centro di un triangolo amoroso accattivante, frizzante ed estremamente piacevole e colpendo anche un pubblico di giovani che se non troppo esigente per quanto concerne il chara, può decisamente innamorarsi di questa serie preferendolo ad altre serie forse meglio disegnate e più attuali, ma decisamente prive del medesimo carisma e stile. Un primo bacio che sa di Limone a tutti. ♥


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Riccardo80

Volumi letti: 18/18 --- Voto 7
Il triangolo amoroso più famoso dei manga!
Per essere carino è carino questo manga, per carità; ma secondo me è davvero troppo sopravvalutato: ho sentito cose come il miglior shonen romantico di sempre.
Leggetevi Maison Ikkoku, 100% Fragola, Hatsukoi Limited, Suzuka, Kimi no Iru Machi e poi ne riparliamo...
Per altro non ha nemmeno il merito di essere il primo, visto che in quegli anni usciva Maison Ikkoku... manga romantico di ben altra pasta.

Ha il pregio di essere simpatico, di avere una protagonista femminile sexy, Madoka, e di un intralcio simpatico, Hikaru, ma ha molti difetti: i personaggi non maturano (è più una commedia dell'arte a tutti gli effetti), Hikaru è troppo stereotipata, come tutti i personaggi secondari del resto, e la presenza di una predestinata forte come Madoka non aiuta.
Come si fa a definirlo triangolo in tutti i sensi quando è palese chi è la preferita?
In 100% Fragola (manga che ha mostrato come rendere un triangolo amoroso) le due protagoniste se la giocano al photofinish, qui invece non c'è storia.
E' una piacevole lettura questo sì, per questo merita un voto un po' positivo... ma nulla di più.


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Kotaro

Volumi letti: 18/18 --- Voto 9
Ci sono manga che riescono a coinvolgerti nella lettura a tal punto che ti sembra di esser tu stesso dentro le pagine, trasportato nel tempo e nel luogo che il racconto vuole evocarti.
Manga che quasi sembra parlino di te, tanto riesci ad immedesimarti nei personaggi, nelle loro storie, nei loro sentimenti.
Per quanto mi riguarda, Kimagure Orange Road è uno di questi.
Non importa quante volte io possa rileggerlo, a quale età io possa riallacciare i rapporti coi suoi personaggi, quale stagione e quale tempo atmosferico possano esserci mentre leggo. Aperte le prime pagine del primo volume, tornato ancora una volta su quella magica scalinata di "novantanove gradini e mezzo", avverto chiaramente il caldo sole dell'estate, quella stessa estate che ha ripetutamente segnato le varie fasi del mio avvicinamento all'opera firmata da Izumi Matsumoto, sia in forma cartacea che animata.
Quella evocata dalla lettura di Kimagure Orange Road è un'estate calda, passionale e bellissima, che improvvisamente mi fa tornare adolescente, col cuore che batte a mille, in preda ad un amore platonico, folle e straordinario.
"E' quasi magia", si direbbe, citando il titolo italiano dell'adattamento italiano che, in questo caso, si rivela essere particolarmente utile ed azzeccato. Una "quasi magia" che rende Kimagure Orange Road un manga un po' speciale e una delle migliori (se non la migliore in assoluto, per quanto mi riguarda) rappresentazioni dell'adolescenza che i fumetti giapponesi ci abbiano mai offerto.

Il modo in cui Kimagure Orange Road racconta l'età adolescenziale è lo stesso di certi pezzi del primo Max Pezzali (classe 1967 e dunque adolescente negli anni '80, come il protagonista dell'opera di Matsumoto), quelli che cantavano di ragazzi normali alle prese con la scuola, la crescita, gli amici, il primo amore, le discoteche, le ragazze bellissime che gli fanno battere il cuore.
Curioso che uno dei brani più celebri dell'artista pavese, che parla delle prime volte in discoteca e di una bellissima ballerina dal fascino misterioso di cui gli adolescenti si invaghiscono, sembri proprio uscito dritto dritto dalle pagine del manga, tanto più che, nel videoclip dedicato (disegnato, tu guarda, proprio con uno stile che si rifà ai cartoni giapponesi), la suddetta ragazza ha non poche somiglianze grafiche con la splendida Madoka Ayukawa, l'eroina del nostro manga, che coi suoi lunghi capelli scuri e il suo conturbante fascino ha stregato intere generazioni di ragazzi, nel suo natio Giappone quanto in Italia.
Pubblicato originariamente sulle pagine di Shounen Jump della Shueisha fra il 1984 e il 1987, Kimagure Orange Road è uno spaccato della vita adolescenziale nel Giappone di quegli anni, che si discosta dai coevi Touch di Mitsuru Adachi e Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi per il suo carattere spiccatamente giovanile. Il Giappone dipinto da Izumi Matsumoto è, invece, più affine a quello di Kaoru Tada e del suo Love me knight, dal quale però sceglie di estromettere la contrapposizione fra padri e figli, fra vecchio/tradizionale e nuovo/moderno, per concentrarsi solo su un universo giovanile ritratto in maniera fresca, moderna, realistica e, per certi versi, anche poco giapponese, al punto che, escludendo le gang di teppisti, le divise scolastiche e pochi altri elementi, la storia potrebbe essere virtualmente ambientata in una qualsiasi città europea o americana.

Kyosuke, il protagonista della storia, non si impegna anima e corpo nello sport o nei club scolastici come i ragazzi dei manga di Adachi, ma è un ragazzo ben più modesto, che non ha una passione particolare e in cui tutti gli adolescenti, a prescindere dalla loro nazionalità e dal fatto che Kyosuke abbia dei poteri extrasensoriali, possono identificarsi facilmente.
Allo stesso modo, la protagonista femminile Madoka è una tipologia di personaggio nuovo, che rompe col passato e con la tradizione. Non è la tipica, riservata, bellezza giapponese come la Kyoko di Rumiko Takahashi, non è una ragazza acqua e sapone, matura, coscienziosa, studiosa, che aiuta in casa e non dà mai problemi come le Minami, Yuri o Miyuki create da Adachi.
Ispirata alla idol Akina Nakamori e all'attrice americana Phoebe Cates (l'attrice protagonista di Gremlins), Madoka ha un passato da teppista e un comportamento sensuale e trasgressivo: fa la civetta con Kyosuke, lavora in un bar di nascosto dalla scuola, fuma, frequenta locali alla moda, beve alcool e occasionalmente suona e canta ai concerti rock. Dietro alla splendida femme fatale dallo sguardo da gatta, si nasconde, però, un personaggio profondo e complesso, che soffre di una forte solitudine e che trova in Kyosuke, fra un litigio e l'altro, un grande sostegno.
Anche Hikaru, il terzo personaggio fondamentale della storia, pur risultando chiaramente meno affascinante di Madoka, è assai ben tratteggiata e, nel suo cercare di emulare l'amica facendo la teppista o frequentando locali, rivela più di uno spunto di modernità.
Sono ragazzi, quelli di Kimagure Orange Road, perfettamente calati nel nuovo Giappone degli anni '80, in cui le mode provenienti dall'Occidente la fanno da padrone. Probabilmente inaugurando un trend su cui si baseranno gran parte degli shounen romantici futuri, il manga pone un fortissimo accento sulla vita sociale, più che scolastica, dei suoi personaggi, che quindi non si limitano a studiare dalla mattina alla sera, ma frequentano discoteche, locali, cinema, spiagge, piste di pattinaggio, impianti sciistici, concerti, bevono alcolici, leggono riviste porno, fanno viaggi e vacanze in gruppo, stanno fuori casa la notte, mangiano hamburger nei fast food, ascoltano musica rock e si imbucano persino ad audizioni e concorsi musicali.
E' un universo giovanile che, in maniera simile a quello che negli stessi anni andavano facendo i romanzi dello scrittore Haruki Murakami, rompe con la tradizione e che gode nell'offrire in continuazione riferimenti più o meno velati alla pop culture, a musiche, mode e film provenienti dall'Occidente: si pensi alle continue citazioni al mondo del wrestling, fra Hulk Hogan, Stan Hansen e André The Giant; al gruppo di capitoli che lascia Kyosuke e Madoka da soli su un'isola tropicale parodiando il film Paradise (con protagonista, appunto, Phoebe Cates); al bar in cui gran parte del manga si svolge, che si chiama ABCB (che in giapponese si legge "Abakabu", ossia "Abacab", album dei Genesis, del 1981); alle magliette dei Genesis indossate dal suo gestore.
In questa narrazione così moderna, spigliata, tendente al nuovo e all'estero, l'elemento che funge da pilastro della storia, il legame sentimentale che unisce i tre protagonisti, risulta essere il più giapponese di tutti. E', infatti, proprio il forte rapporto senpai-kohai che intercorre fra le due amiche d'infanzia Madoka e Hikaru (che, nonostante i tanti anni di intima conoscenza, chiama sempre l'amica con un rispettoso "Madoka-san" senza rivelare troppe confidenze), più che la cronica indecisione di Kyosuke, a frenare i sentimenti dei tre ragazzi e a lasciare la loro situazione in un eterno e celeberrimo triangolo.

Kimagure Orange Road non è un manga che si legge per sapere come va a finire.
Del resto, la conclusione è praticamente già scritta nelle primissime vignette e risulta sempre più chiara e inequivocabile man mano che si procede con la lettura.
E' una storia che vive di tanti piccoli momenti, con una struttura fatta di capitoli più o meno autoconclusivi, di monologhi interiori e piccole foto istantanee, ritratto di un età speciale che ogni lettore porta, in fondo, dentro di sé.
Un manga che evoca atmosfere straordinarie nella loro semplicità un po' ruffiana, capaci di uniformare il battito del cuore di chi legge a quello di Kyosuke, mentre la splendida ragazza di cui è innamorato lo invita su una notturna spiaggia tropicale a bere un cocktail.
C'è, inevitabilmente, un po' di Kyosuke in ognuno di noi, che ci siamo innamorati di una ragazza tanto bella quanto apparentemente irraggiungibile, che abbiamo sognato di far colpo su di lei e ci siamo sentiti inadeguati nel nostro corpo poco atletico o affascinante, che abbiamo ballato sulle note di canzoni legate inscindibilmente a sensazioni e ricordi unici, senza riuscire a capire se il ritmo su cui ci muovevamo era quello della musica o quello del nostro cuore.
Allo stesso modo, l'autore dedica, ogni tanto, anche qualche capitolo alla visione dell'adolescenza da parte dei suoi personaggi femminili. In questi frangenti non può rivolgersi a Madoka, eterno e idealizzatissimo sogno sentimentale (e anche erotico, all'occorrenza) del protagonista, e si affida a Hikaru, che racconta al lettore dei suoi disagi nel sentirsi più infantile rispetto agli altri personaggi poiché più giovane di un anno, dei suoi rapporti con il proprio corpo e l'altro sesso. Un personaggio che, quindi, può risultare antipatico ai lettori perché dipinto in maniera infantile e perché "ostacolo" al compimento dell'amore di Kyosuke e Madoka, finisce invece per acquistare una certa profondità e un certo realismo, arrivando a far simpatia.
Eterne ragazzine rimangono, invece, le sorelle di Kyosuke, ma fan parte anche loro della stramba, affollata e piacevolissima girandola di personaggi che contribuisce a vivacizzare la narrazione, fra parenti impiccioni, amici sporcaccioni, improbabili rivali in amore e baristi che, dietro un perenne sorriso, la sanno più lunga di quanto non facciano credere.
L'elemento dei poteri extrasensoriali posseduti dalla famiglia di Kyosuke si rivela il vero, azzeccatissimo, deus ex machina di tutte le vicende. Oltre a permettere una bella varietà nelle situazioni, fra viaggi nel tempo, ipnotismo, dimensioni parallele, teletrasporti, lettura del pensiero, scambio di corpi, trasformazioni ed equivoci di vario tipo, si rivela anche un elemento fondamentale nel finale della storia. Volutamente lasciato con un po' di ambiguità, il racconto delle origini della famiglia di Kyosuke viene narrato a più riprese nel corso del manga, offrendo la possibilità di raccontare episodi intrisi di grande romanticismo che gettano nuova luce sui personaggi.

Kimagure Orange Road non è il tipo di commedia sentimentale che ha mille intrecci, che scambia le coppie, che introduce nuovi rivali o cambia ambientazioni. E' strutturato ad episodi generalmente autoconclusivi, dove i rapporti fra i personaggi evolvono a passi molto piccoli e dove la loro crescita personale, comunque palpabile e suddivisa nell'arco narrativo di diversi anni, rischia di sfuggire al lettore. Non tutti i personaggi introdotti sono trattati alla perfezione: qualcuno diventa ricorrente, facendo parte della struttura della storia stessa; qualcuno viene accantonato dopo un paio di capitoli e mai più riutilizzato; qualcun altro viene ripescato di tanto in tanto se la storia lo richiede; qualcun altro si limita a svolgere il suo ruolo di macchietta senza venir approfondito più di tanto. Si avverte, però, una bella coralità nella narrazione, che riesce sempre a far sentire la presenza di un folto gruppo di personaggi con una vita sociale in cui riescono facilmente a coinvolgere anche il lettore.
Solo negli ultimi volumi l'autore preferisce concentrarsi su gruppi di episodi più lunghi, legati fra loro da una continuity atta a preparare il (bellissimo) finale della storia.
E' possibile che qualche lettore possa annoiarsi, in cerca di una storia più articolata che l'opera di Matsumoto non gli offre, ma è palpabile la sua scelta di lavorare più sulle atmosfere e sui singoli momenti più che su una storia a lungo termine, e il lavoro dell'autore può dirsi ben riuscito, vista la fortissima identificazione che il lettore prova attraverso le pagine del suo manga.
Quanto al disegno, Izumi Matsumoto non è Akemi Takada (disegnatrice della versione animata di Kimagure Orange Road, rimasta nell'immaginario collettivo più del manga) e il suo stile è parecchio grezzo. Inizialmente semplicissimo, matura via via che il manga prosegue diventando più complesso, ma non riesce mai a trovare un suo equilibrio preciso, cambiando più volte la fisionomia o le acconciature dei suoi personaggi. E' uno stile che, tuttavia, possiede un certo fascino, soprattutto nella regia delle inquadrature e nella rappresentazione molto ben curata di sfondi,vedute notturne, strade cittadine, spiagge, veicoli, oggetti e capi di vestiario.
Sicuramente non bellissimo (e innegabilmente inferiore a quello, più piacevole e stabile della versione animata), dimostra comunque di avere le sue qualità ed è fortemente adatto alla storia che accompagna.

Nel suo essere uno splendido spaccato di vita adolescenziale, il manga di Izumi Matsumoto pare racchiudere in sé l'intrinseco spirito dell'adolescenza stessa.
Kimagure Orange Road è la compagna di classe bellissima, matura, che ci fa battere il cuore ma alla quale non riusciremmo mai, se non forzandoci, a dichiarare i nostri sentimenti; è la voglia di far colpo su di lei curando il nostro aspetto, abbigliamento o abilità nello sport; è le serate passate a scatenarsi in discoteca; è le prime sbronze; è la goliardia del gruppo di amici; è il conflitto con i familiari, è la gelosia che ti assale quando la ragazza che ti piace posa anche solo lo sguardo su un ragazzo che non sei tu; è l'estate, coi suoi amori, la sua brezza, le sue spiagge, le sue notti stellate; è i litigi e le incomprensioni; è le incertezze sul futuro, i compiti di scuola, le amicizie che si vorrebbe durassero per la vita.
Ma, soprattutto, è una delle più belle storie d'amore per ragazzi mai raccontate, in cui chiunque potrà ritrovare almeno un elemento della propria adolescenza (presente o passata che sia), anche a trent'anni esatti dalla sua pubblicazione, poiché i sentimenti che turbinano nel cuore degli adolescenti non temono lo scorrere del tempo ma rimangono sempre gli stessi in qualsiasi epoca, tormentati e allo stesso tempo così piacevoli al ricordo una volta superati.
Romantico, nostalgico, affascinante e divertente, Kimagure Orange Road è una delle pietre miliari del manga sentimentale per ragazzi, che più di una generazione ha fatto innamorare grazie alla sua splendida protagonista dai capelli corvini e dal fascino misterioso, che faceva (e fa ancora) battere il cuore del giovane Esper e dei suoi lettori con lo stesso ritmo, eccitato e incontrollabile, di un concerto rock in una notte d'estate.


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hero

Volumi letti: 25/18 --- Voto 10
Orange Road, che dire, è un capolavoro, forse il capostipite di un genere. Francamente la mia valutazione non sarà il massimo dell'oggettività, perchè Orange Road è stato il mio primo manga, ed è sempre stato Orange Road, anche se questa volta nella sua edizione animata, a farmi entrare in questo mondo che prima era a me sconosciuto. Prima dell'estate 2001, i fumetti neanche sapevo che fossero, conoscevo al massimo Topolino, pensate i manga. Gli anime li chiamavo cartoni e pensavo fossero solo per bambini. Poi casualmente vidi su Italia 1 una puntata di E' quasi magia Johnny, che avevo già visto negli anni passati senza darci molto caso, pian piano questo interesse che mi fermava per quei 25 minuti davanti alla TV divenne un interesse che poi si tramutò in passione (pensate che sono ancora incazzato con Italia 1 perchè l'11 settembre e i giorni a seguire mi tolse Orange Road dalla programmazione per la diretta e poi gli speciali sulle Torri Gemelle). Poi cominciai a interessarmi ad altri "cartoni", casulamente iniziò proprio in quel periodo l'anime night su MTV, con Evangelion, Trigun e Inuyasha. Beh da qui è storia, iniziò una delle mie grandi passioni che mi ha portato dove sono ora.
Ma tornando a Orange Road, che se non sbaglio è l'argomento di questa recensione, devo dirvi che si tratta a tutti gli effetti di un capolavoro. Partiamo dai disegni. Questi non sono certo il punto forte dell'opera, partono come nulla di che, ma migliorano in modo esponenziale via via con la lettura e arrivano, per me, ad un ottimo livello assolutamente invidiabile. Le copertine sono stupende, sia quelle della prima edizione con 25 volumi, in cui, vabbè, si va da capolavori grafici ad alcune che effettivamente non sono tutto stò capolavoro, per arrivare alla ristampa in 18 volumetti (che naturalmente non mi sono fatto scappare e che fa bella mostra insieme alla prima edizione) che porta 18 copertine una più bella dell'altra (alcune già viste nella precedente versione).
Passiamo ora alla storia, punto forte del manga. Matsumoto è un dio, è riuscito a creare una storia che penso chiunque vorrebbe vivere in prima persona (beh almeno io vorrei rinascere come Kyosuke), un triangolo amoroso in cui tutti vorrebbe entrarne a far parte. La storia ve la risparmio perchè:
1)come mia filosofia non voglio rovinare la storia ad altri possibili lettori.
2)non c'ho voglia di scrivere!
Comunque è una storia che non risparmierà lacrime e arrabbiature, a volte vorrete spaccare la faccia a Kyosuke per le sue scelte discutibili. Il finale naturalmente è triste, ma una scelta obbligata per un Kyosuke pian piano maturato, che si rende conto di essere giunto a un vincolo da cui proseguire. Sarete tentati a voler un diverso finale, ma poi, forse, capirete che effettivamente la bellezza di questo capolavoro deriva anche da questo finale amaro.
L'edizione attuale di Orange Road della Star così come la prima di ormai 15 anni fa, si attesta sul livello tipico degli albi targati Star, con un prezzo assolutamente in linea con la qualità prestata. Unica pecca della ristampa sono i dialoghi scritti a mano così come la prima edizione, ed era quanto meno pensabile una riscrittura al PC (vabbeh si vede che alla Star non c'avevano voglia di lavorà).
Che dire in conclusione... un'opera da non perdere, il capolavoro di Izumi Matsumoto, che ahimè non è riuscito più a ripetersi. Un opera da avere assolutamente, per i più scettici almeno da leggere, insomma dategli una possibilità e non ve ne pentirete.
Alla fine questo è tutto aspettando naturalmente che la Star Comics mi faccia che ne so, magari fra 10 anni, una terza ristampa degna di Orange Road con sovraccopertina e con i dialoghi magari scritti al PC.


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GIGIO

Volumi letti: 25/18 --- Voto 9
Uno dei miei primi manga. Quanti ricordi e quante emozioni. Sono passati più di dieci anni ma lo ricordo come se fosse oggi. Un manga eccezionale dove Matsumoto ci fa veramente sognare e commuovere. I protagonisti (pochi) sono più che sufficienti a non farci annoiare. Kyosuke è ai limite della sopportazione per la sua indecisione ma sappiamo tutti quale strada percorrerà. Un triangolo amoroso disegnato semplicemente come una semplice storia d'amore di tutti i giorni (se non fosse per i poteri sovrannaturali del protagonista sarebbe iper-realistico). Il finale è da lacrima facile con una nota dell'autore che lascia veramente un emozione grandissima. Impossibile se si vuole essere definiti otaku non leggere questo capolavoro. Eccezionale.

Fra X

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Fra X

Volumi letti: 25/18 --- Voto 9
L'ho letto l'anno scorso (mentre la serie vabbé la seguivo nella prima metà degli anni 90). Probabilmente una delle più simpatiche e divertenti commedie scolastico-sentimentali mai realizzate a mio parere.
L'inizio uno dei più belli che sia mai stato fatto secondo me. Poi non so. Ad un certo punto poi la trama va soprattutto per episodi singoli e situazioni che magari si ripetono anche se in salsa diversa, però comunque mai (troppo) banali e non noiose. Ho preferito magari gli episodi a puntate e quindi più lunghi e quelli dove si metteva più in luce i sentimenti introspettivi dei personaggi. Mi è piaciuto anche che in certi casi i protagonisti fossero coloro che di solito fanno da coprotagonisti.
I viaggi nei mondi paralleli e nel passato sono magari un po' incasinati, ma vabbé. Quello contro i teppisti è troppo forte.
Diciamo poi che dal viaggio alle Hawaii a parte un paio di episodi è tutta una tirata verso il finale a mio parere magari un po' melodrammatico rispetto al resto della serie, però alla fine si chiude con il sorriso. Proprio un bel fumetto. 8 e 1/2.
Negli anni 90 era una delle serie sia a livello animato che cartaceo più conosciute. Poi a quanto pare è caduto un po' nel dimenticatoio. Ho letto che la ristampa di poco tempo fa ha venduto poco tanto che l'hanno dovuta tenere solo in fumetterie da come ho capito visto che il prezzo da 3 e 10 è finito a 4 e 20! Peccato. Spero ci rifaremo. Questa serie merita. Certo, il panorama ed il gusti probabilmente sono cambiati, però non si sa mai.

Thorgrim

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Thorgrim

Volumi letti: 18/18 --- Voto 6
Kimagure Orange Road (noto in Italia come "E' quasi magia Jonny") deve il suo successo alle situazioni insolite ed imbarazzanti causate dai poteri paranormali del protagonista, Kiosuke Kasuga.
Questo singolare diversivo, mai usato prima come perno di una storia sentimentale, riesce a donare brio ed imprevedibilità ad una storia che a conti fatti non ha nulla di diverso dalle storie di una autrice come Rumiko Takashi.
Matsumoto non riesce a dare spessore a quella che risulta poi essere una storia ad episodi in cui incongruenze caratteriali, inverosimilità ed insicurezza grafica risaltano più dei meriti.
L'anime è di ben altro spessore. Per i nostalgici, gli altri ne stiano bene alla larga.

Kuroro
Kuroro

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
Kimagure Orange Road narra la storia di un amore nato in seno ad una fortissima amicizia, che coinvolge tre giovani, due ragazze ed un ragazzo, tutti adolescenti. Kyousuke, il protagonista, viene folgorato dall'incontro con Madoka, una ragazza apparentemente ribelle ed aggressiva, che in realtà nasconde dietro ai suoi bellissimi occhi verdi una profonda solitudine ed una dolcezza infinita.
Hikaru, la migliore amica di Madoka, dal carattere espansivo e solare, si innamora però di Kyousuke e si autoproclama la sua fidanzata, ottenendo inizialmente anche l'appoggio di Madoka, che promette di aiutarla a conquistare il ragazzo.
Si nota fin da subito, però, che Kyousuke è l'unica persona capace di portare alla luce la parte migliore di Madoka, che, piano piano, sotto la sua influenza diventa più affabile e disponibile anche con gli altri. L'amore tra Kyousuke e Madoka cresce piano piano, nutrendosi dei pochi e fugaci momenti che i due riescono a trascorrere insieme, non visti dalla sempre vigile Hikaru. Il tutto è complicato dal carattere particolarmente indeciso del protagonista, che ha anche la straordinaria capacità di creare fraintendimenti che lo mettono spesso in cattiva luce nei confronti di Madoka, spesso a causa dei poteri "paranormali" di cui è dotata la famiglia di Kyousuke.
Il triangolo si trascina per ben 3 anni e mezzo, fino a quando Madoka decide di andarsene in america e lasciare il suo amore per il bene dell'amica. Hikaru, in uno dei suoi rari momenti di maturità, scopre tutto e capisce il dolore provato da Madoka in tutti quegli anni e fa un passo indietro, rinunciando a Kyousuke, il quale, finalmente, riesce a dichiararsi alla sua amata.
Un finale dolce ma anche un po' amaro per uno dei pochi manga in grado di sopravvivere nella memoria dei lettori per anni, conservando inalterata la sua straordinaria bellezza. Il bacio sulla scalinata dai 99.5 gradini pone fine alla storia della coppia più bella di sempre, creata dal fato e legata dal famoso filo rosso del destino, che nella fattispecie si esemplifica in un cappello di paglia. Il personaggio di Ayukawa Madoka è sicuramente uno dei più belli, misteriosi e profondi che siano mai stati concepiti in un manga.
Una storia senza tempo, un "must" da leggere assolutamente almeno una volta nella vita, per innamorarsi dell'amore.

Daniele

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Daniele

Volumi letti: 18/18 --- Voto 9
Un classico per eccellenza che non smette mai di piacere, nonchè capostipite di tante storie oggi in commercio. Lo consiglio a tutti quelli che hanno un'indole romantica e comunque a chiunque voglia passare delle serate in pace e tranquillità.

angelcage

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angelcage

Volumi letti: 9/18 --- Voto 10
Kimagure Orange Road è un manga nato a metà degli anni 80 dalla penna di Izumi Matsumoto (Milk Report, Sesame Street, Black Moon).
Orange road è essenzialmente uno shoujo manga (ovvero un manga indirizzato al pubblico femminile), ma l'amore si sà, è universale :) (io sono un maschio e mi è piaciuto tantissimo) [MODERATORE: è uno shounen ;-)]
Il manga narra del rocambolesco triangolo amoroso tra Kyosuke, un 15enne dai poteri paranormali nonchè eterno indeciso, Hikaru, 13enne dolcissima e iperattiva, nonchè migliore amica di Madoka, e Madoka, 15 enne dall'aspetto maturo e sensuale.
Kyosuke è molto attratto da Madoka, ma non riesce a rinunciare alla dolcezza di Hikaru... l'eterna indecisione di Kyosuke lo porterà a vivere delle situazioni comicissime alternate da momenti molto romantici. A complicare ancor di più le situazioni ci si mettono gli strambi familiari di Kyosuke (tutti con poteri paranormali) come ad esempio il diabolico cuginetto Kazuya o gli amici come ad esempio il farfallone Komatsu.
A mio avviso un manga imperdibile nella propria collezione, uno dei classici di sempre e poi diciamo la verità, chi tra noi vedendo l'anime in tv non si è innamorato almeno un pochino di Sabrina :)
Della serie orange road esistono anche l'anime (che più o meno tutti conosciamo) un oav e due film.
Ah come ultima cosa consiglio di leggere il manga in inglese (io l'ho letto cosi) in quanto in italiano da quanto ho letto sopra non sembra essere il massimo, e poi per esperienza personale non ho un buon rapporto con la star comics >.<

nosferatu_zod.m.a.85

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nosferatu_zod.m.a.85

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Orange road o più conosciuto come:"è quasi magia Jonny" risulta essere un manga avvincente pieno di sorprese capace di attirare l'attenzione di varie lettori dalle età più disparate. Per quanto riguarda la trama parla di un ragazzo dotato di poteri telepatici che si trova a dover scegliere tra due ragazze molto distinte tra di loro ma legate da una solida amicizia che lo porta a vivere situazioni esilaranti; in pratica rispecchia la realtà di tutti i giorni(a parte i poteri paranormali) e di come sia difficile dichiarare il proprio amore ad una ragazza quando ti interessa veramente. P.S. ha fatto bene a scegliere Madoka è stupenda:-)

Bishoujog

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Bishoujog

Volumi letti: 17/18 --- Voto 8
Ho già scritto la recensione sull'anime. Cosa posso aggiungere, Orange Road è un classico, un manga imperdibile. Inutile soffermarsi in descrizioni su trama e personaggi, dico solo che questo fumetto meritava un trattamento migliore. Purtroppo la Star Comics, che pure è stata la capostipite delle case editrici di manga giapponesi, si distingue spesso e volentieri per le sue pubblicazioni scadenti e poco curate, e KOR non fa eccezione: l'edizione che si concluderà questo mese è la seconda ma, nonostante fossero passari più di dieci anni dalla prima pubblicazione, non è stata apportata nessuna miglioria: i dialoghi nei baloons sono ancora scritti a mano, la qualità della carta è scadente, alcune espressioni sono un po' obsolete, potevano andare nei primi anni '90 ma non nel 2006. Insomma, come minimo ci si aspettava un nuovo adattamento dei dialoghi, ma ciò non è avvenuto. Evidentemente per la Star Comics fare le seconde edizioni vuol dire riproporre pari pari ciò che si era pubblicato dieci anni prima, senza preoccuparsi di apporre miglioramenti. L'8 è un buon voto, se avessi fatto la media tra il 10 per il manga e il 2 per l'edizione italiana sarebbe uscito un 6 ingeneroso.