Oggi ci troviamo a raccontarvi di un gioco molto particolare, finora inedito in Europa. Si tratta della collection Rhapsody: Marl Kingdom Chronicles, in cui troviamo due RPG musicali targati Nippon Ichi Sofware. Nei panni della principessina ribelle Kururo, dovremo partire per l’avventura alla ricerca del vero amore, tra battaglie al fianco delle vostre bambole, tanto humor e scene da musical.
 
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La collection contiene Rhapsody II: Ballad of the Little Princess e Rhapsody III: Memories of the Marl Kingdom, due RPG usciti rispettivamente per la prima volta in Giappone nel 1999 e nel 2000. Per comprendere al meglio questa raccolta, occorre ripercorrere un momento la storia della pubblicazione di questa serie, poco conosciuta al di fuori del Giappone, dove invece ha un grande seguito. Il primo capitolo, Rhapsody: A Musical Adventure, uscì nel 1998 per PlayStation: si trattava di un RPG tattico a scacchiera (in stile Final Fantasy Tactics), ma con elementi musicali e uno spiccato stile anime, con numerose scenette comiche. Il tema centrale era la ricerca del vero amore (in pieno stile Disney classico) dove la giovane Cornet, accompagnata dalla bambola Kururu, si ritrova a partire per l’avventura per salvare l’amato principe Ferdinand, che la bella quanto malvagia strega Marjoly ha trasformato in pietra. Grazie al successo del primo capitolo, Nippon Ichi Software programmò nei due anni seguenti due sequel diretti, quelli che compongono la collection Rhapsody: Marl Kingdom Chronicles.
 
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Kururu è la classica principessina piena di sogni e impulsiva, ma anche positiva e ricca d'iniziativa!
 
Rhapsody II: Ballad of the Little Princess ci riporta nel regno di Marl 12 anni dopo la storia principale. Cornet è riuscita a salvare e a sposare il suo adorato principe e assieme hanno avuto una bambina, Kururu. La principessina, però, non ha per niente voglia di restare legata al mondo di cerimonie e studio che si attende dal suo ruolo e appena può, fugge dal castello. Anche lei, come la madre Cornet, può parlare alle bambole, usandole come alleate nei combattimenti. Vi può anche partecipare direttamente, con una sorta di tromba da battaglia, a differenza di Cornet in Rhapsody I. Kururu è la classica ragazzina che vuole assolutamente trovare il suo principe azzurro: testarda e priva di senso comune, si ficca sempre nei guai da brava protagonista degli anime in stile fine anni ’90 (con reminiscenze tra Doremì, Sakura e Rossana). Assieme a lei ritroviamo i personaggi del primo capitolo cresciuti e la loro discendenza, come Crea, migliore amica della protagonista e figlia della rivale della madre, la ricchissima Etoile Rosenqueen.
 
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Dopo il combattimento a turni alcuni dei nemici potranno unirvi a voi in forma di bambole 
 
Il gameplay di Rhapsody II è, a differenza del primo capitolo, un classico RPG a turni con incontri casuali sulla mappa. Con il vostro party potrete attaccare, difendervi e utilizzare le abilità speciali dei personaggi, che però richiederanno punti vita. A Kururu e a Crea potranno essere attribuite fino a tre bambole: queste potranno sferrare attacchi magici in cambio di… denaro! Esattamente, immaginatevi di dover pagare il vostro Charmender con 40 euro ogni volta che utilizza braciere, stessa sensazione. Ogni nemico potrà unirsi a voi in maniera casuale diventato una bambola, mentre nel mondo di gioco sono nascoste delle bambole speciali con abilità uniche.
La difficoltà del gioco non è troppo alta, si tratta di un RPG adatto anche ai principianti, anche se all’inizio della partita potrete sceglier fra tre livelli di difficoltà. Alcuni elementi, come gli incontri casuali e momenti in cui non è chiaro dove bisogna andare, rendono l’esperienza un po’ più frustrante e allungano il tempo di gioco. Rhapsody II dura circa una decina di ore e, non essendoci missioni secondarie o elementi collezionistici (a parte le bambole e gli sfondi, nascosti nei vari dungeon), il gioco finisce con il terminare della storia.
 
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Ogni capitolo è caratterizzato da un pezzo musicale, cantato in giapponese
 
Rhapsody II è principalmente retto dalla storia e dai dialoghi ricchi di humor e battute e dall’esplorazione (limitata) del regno di Marl, ricco di dettagli e di NPC che ti raccontano la loro vita, rendendo il tutto vivo e brillante. Anche la scelta di colori si accosta bene alla tradizione romantico-magica dei manga e anime shojo, con palazzi incantati, vestiti principeschi, foreste lussureggianti e misteriosi principi taciturni. Grande difetto sono i dungeon, spesso con sale uguali che si susseguono e con poca varietà di ambienti, il tutto drammaticamente appesantito dagli incontri casuali. Per fortuna avrete a disposizione una modalità automatica per gli scontri, da utilizzare però con attenzione contro nemici più forti del vostro party. Graficamente, Rhapsody II presenta una grafica a pixel e un design dei personaggi in stile anime. I gesti, le espressioni e persino le battute di Kururu e dei suoi compagni si riferiscono chiaramente all'animazione giapponese di quegli anni. Mentre le scritte sono perfettamente chiare, il resto dello schermo appare un po’ troppo ingrandito e di conseguenza sgranato, a seconda della grandezza dello schermo utilizzato. Per quanti riguarda i dettagli degli sfondi e delle costruzioni, il secondo capitolo presenta un'altissima qualità, per la gioia dei fan della pixel art
 
I brani musicali cantati, invece, rendono questo RPG musicale veramente unico. A parte il bellissimo Eternal Sonata di Tri-Crescendo, un gioco dove le OST e il tema musicale di Chopin in un mondo magico creavano un’atmosfera sognante, non avevo mai giocato ad un titolo ispirato ai classici Disney e ai musical. In ogni capitolo troverete un momento cantato (con sottotitoli in inglese e in giapponese) che presenta un po’ i personaggi o l’avventura attuale, sempre tra sogno e battute umoristiche. Potrete anche rivedere queste scenette una volta sbloccate direttamente dal menu principale, come bonus della raccolta. Questo elemento “musical” rende il gioco ancora più adorabile, ma chiaramente non si tratta di una feature adatta a tutti i giocatori. Non sono presenti, invece, minigiochi a tema musicale o ritmico, rendendo le canzoni unicamente parte della storia e non del gameplay.
 
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Le canzoni sono un complemento alla storia e sono presenti in ogni capitolo 

Rhapsody III: Memories of the Marl Kingdom continua le avventure di Kururu e della sua famiglia, ma invece di presentare una storia unica, prevede più capitoli separati tra di loro per cast e periodo storico. A differenza del precedente capitolo, questo gioco presenta uno stile misto in 3D e in 2D. Gli sfondi e gli ambienti nei quali si muovono i protagonisti sono infatti riprodotti in grafica tridimensionale, mentre gli sprite di mostri e personaggi mantengono la loro identità in pixel 2D. Questa combinazione, per quanto interessante, mostra i limiti di budget del gioco, con sfondi dai colori troppo accesi e decorazioni spigolose e poveri di dettagli. Siamo lontani dalla delicatezza degli sfondi a pixel del secondo capitolo. A differenza di quest' ultimo, dove la protagonista indiscussa era la principessina ribelle Kururu, Rhapsody II prevede 6 capitoli separati tra di loro, nei quali giocherete nei panni di differenti personaggi, ripercorrendo varie epoche storiche e sbloccando i ricordi delle tre generazioni di fanciulle innamorate, da Cherie fino a Kukuru. Queste mini partite, della durata di svariate ore di gioco, permettono di svelare alcuni segreti della storia principale e permettono di conoscere ulteriori retroscena, tra spin-off, prequel e sequel diretti dei primi due giochi. Nel primo capitolo giocheremo nei panni di Cornet, mentre dal secondo al quarto capitolo troviamo un mini sequel e un’avventura con protagonista Kukuru e il suo interesse amoroso, Cello. Il quinto capitolo, forse il più interessante, ci narra le avventure di Cherie, la madre prematuramente scomparsa di Cornet (e quindi nonna materna di Kukuru) e del grande segreto avvenuto migliaia di anni prima.
 
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In Rhapsody III, il party cresce fino ad includere 12 personaggi.
 
Il gameplay del terzo capitolo è fin dall’inizio caratterizzato da una maggiore profondità e personalizzazione del party e da un combattimento più strategico. Avrete, infatti, a disposizione quattro classi di personaggi: umani, burattinai (come Cornet e Kururu), che possono combattere direttamente e attraverso le loro bambole (al massimo tre equipaggiate allo stesso tempo), bambole e i mostri stessi, che potranno unirsi al vostro party in vari momenti della storia. Potrete portare in battaglia fino a 12 unità, per una varietà di mosse speciali e di abilità molto più ampia rispetto a Rhapsody II. Nonostante i due giochi abbiamo gli stessi principi nei combattimenti, ho trovato Rhapsody III più lento e più grindoso rispetto al precedente, dove semplicemente avanzare nella storia bastava per avere un buon livello della squadra. Le musiche di entrambi i giochi, allegre e adatte al mondo fiabesco di Marl, sono composte da Tenpei Sato, collaboratore di lunga data di Nippon Ichi Software e famoso per le colonne sonore di Disgaea e di La Pucelle: Tactics. La popolarità della serie di Rhapsody in Giappone è così grande che Nippon Ichi Software ha ripreso molti elementi nelle sue opere successive, come la compagnia Rosenqueen presente in tutti i capitoli di Disgaea o il personaggio della strega Marjoly, citato anche in altre opere. In uno dei capitoli di Rhapsody III, inoltre, i giocatori scopriranno che un personaggio di La Pucelle: Tactics è un diretto discendente della principessina Kururu. Il gioco è solamente in inglese, mentre le scene cantate presentano l'audio originale in giapponese e i sottotitoli in entrambe le lingue.
 

 
CONCLUSIONI
Rhapsody: Marl Kingdom Chronicles è un’avventura romantica, tra momenti musicali, combattimenti a turni e dialoghi vivaci ricchi di battute. Le avventure della principessina Kururu e della sua famiglia vi faranno ridere di cuore e appassionare, anche grazie ai momenti musical, veramente unici nel panorama videoludico. Questa collection è composta da due giochi, gli ultimi due capitoli di una trilogia. La mancanza del primo Rhapsody non impedisce di apprezzare la storia, ma è un peccato non poter accedere in una volta sola alla trilogia completa. Lo stile anime ispirato alle produzioni di fine anni ’90 rende i personaggi vividi e divertenti, mentre le ambientazioni 2D di Rhapsody II sono rese nei minimi dettagli. Come RPG, il livello di difficoltà non è alto e permette di apprezzare storia e interazioni tra i personaggi, mentre la durata è decisamente più ridotta rispetto ai classici giochi di ruolo. Non è presente la lingua italiana.

Versione testata per PlayStation 5.