La serie Bomberman affonda le sue radici nei primi anni ottanta, per gli allora fortunati possessori di computer NEC, Fujitsu, Sharp e MSX, per poi approdare successivamente su Famicom, Game Boy e sostanzialmente tutti i sistemi di gioco più famosi. Nato inizialmente come gioco single player, è solo con il capitolo per PC Engine del 1990 e la sua introduzione del multiplayer, possibile grazie al multitap della console NEC, il quale permetteva fino a cinque giocatori di sfidarsi contemporaneamente, che Bomberman acquisisce la sua vera essenza, ovvero quella di un divertente, assuefacente e letteralmente infinito videogioco competitivo. Il designer Shoji Mizuno, purtroppo recentemente scomparso, ridisegna un personaggio semplice ma per questo immediatamente riconoscibile, diventando ben presto la mascotte principale di Hudson Soft e di conseguenza protagonista di una quantità consistente di videogiochi, tra principali e spin-off, questo almeno fino alla prima metà degli anni 2000, quando Hudson, mai ripresasi dall'abbandono del mercato da parte di NEC, viene gradualmente assorbita da Konami, fino a cessare di esistere nel 2012.



Tralasciando la devastante reinterpretazione Bomberman: Act Zero (Xbox 360, 2006) e la variante moe Bombergirl (coin-op, 2018), la serie del bombarolo è sempre rimasta abbastanza fedele a sé stessa, nello stile come nelle modalità di gioco; Bomberman fa parte di quella ristretta cerchia di intuizioni videoludiche, di cui fanno parte Puzzle Bobble, Pac-Man e altri, la cui formula basilare è talmente collaudata, verrebbe da dire “perfetta”, che qualunque tentativo di modificarla rischia di essere dannoso. Konami, forte degli errori passati, sicuramente lo sa bene, il lancio di Nintendo Switch nel 2017 è stato lo stimolo per lo sviluppo di un nuovo capitolo della serie, dal titolo Super Bomberman R, dove “R” sta per “Ritorno”, mentre il Super rimanda alla pentalogia del Super Nintendo, dove la serie si è sviluppata maggiormente anche dal punto di vista narrativo e a cui vuole allacciarsi (fungendo però anche da reboot). Perché sì, Bomberman ha una storia, con la sua continuity e i suoi personaggi ricorrenti, alle volte confusi, il primo passo è distinguere Pink Bomberman da Pretty Bomber, ad esempio.
Nonostante alcuni problemi (su tutti un impianto online non all’altezza), le vendite convincono Konami a proseguire con il franchise, qualche anno dopo viene il turno di Super Bomberman R Online, free-to-play sviluppato inizialmente per il defunto Google Stadia e portato successivamente sulle altre piattaforme. Novità assoluta di questa versione è una modalità battle royale, in cui 64 giocatori sono chiamati a sfidarsi contemporaneamente, posizionati inizialmente in 16 arene che vanno gradualmente scomparendo, finché non ne rimane soltanto una. La qualità online migliora sensibilmente, rispetto al gioco per Nintendo Switch, permettendo anche la creazione di lobby private, previo acquisto di un pass da 10€; tuttavia la popolarità di Bomberman non è paragonabile a quella di Tetris 99 o Fall Guys, riempire una lobby da 64 giocatori non è cosa scontata e infatti il matchmaking impinguava spesso le partite di bot, rendendo l’esperienza tutt’altro che stimolante, a meno di non mettersi d’accordo con amici per ritrovarsi a giocare in un dato momento. Nel 2022 Konami chiude i server di Super Bomberman Online, preannunciando però l’arrivo di novità per la serie, che si concretizzano nel 2023 con l’uscita, questa volta come gioco completo, di Super Bomberman R 2.



Super Bomberman R 2 prende intelligentemente il testimone di Super Bomberman R e lo implementa con le modalità online di Super Bomberman R Online, introducendo inoltre qualche novità di rilievo. Un’interfaccia principale, invero abbastanza asettica, ci introduce alle varie modalità di gioco, “Battaglia”, “Storia”, “Editor” e “Personalizzazione”, con la prima che racchiude al suo interno tutto ciò che ha da offrire R 2 sul fronte dell’esperienza multigiocatore, sia offline che online. È consigliabile, tuttavia, iniziare dalla Storia poiché questa include al suo interno la maggior novità di questo sequel, ossia il “Castello”, permettendo così di prendere confidenza con questa nuova modalità, la quale mette in scena la battaglia tra un difensore e una squadra di attaccanti (fino a 15), i quali hanno lo scopo di prendere 5 chiavi disseminate per la mappa necessarie ad aprire altrettanti forzieri. Il difensore, ovviamente, ha a sua disposizione delle abilità offensive speciali per far fronte all’inferiorità numerica e all’avanzata dei nemici, inoltre durante l’avventura saremo chiamati sia ad attaccare le fortezze nemiche che a difendere il nostro avamposto, per fare ciò avremo accesso ad un Editor che permette di modificare il Castello, riempiendolo di ostacoli e trappole man mano che si prosegue nella campagna principale. Per il resto questa si compone di una fase esplorativa in cui lo scopo è trovare Ellon, esserini blu dai misteriosi poteri, sbloccando gradualmente nuove aree. In totale ci sono tre pianeti con 100 Ellon ciascuno, la varietà di ambientazioni non è quindi il punto forte della campagna di Super Bomberman R 2, la presenza delle battaglie Castello, delle cut-scene tra i Bomerman Bros. e la presenza di alcuni rompicapi, sono le uniche cose che spezzano una fase esplorativa un po’ monotona.



Sull’online di R 2 ci sono alcune considerazioni da fare. Appurato che Bomberman, nella sua inossidabile formula, rimane in multigiocatore uno dei più divertenti videogiochi mai concepiti, spiace avvertire la sensazione che Konami sembri non credere fino in fondo al rilancio della serie, a partire dalla promozione. Abbandonato il modello free-to-play, è facile presupporre che solo chi è davvero appassionato abbia acquistato il gioco, specie in un periodo affollato di uscite come questo, mentre gli altri aspetteranno i consueti sconti o l’eventuale inserimento del gioco in un servizio abbonamento, che a questo punto potrebbe essere provvidenziale per rimpolpare i server, giacché la Battaglia 64, in particolare, è ancora una volta dominata per lo più dai bot, con qualche umano che si incontra ogni tanto, e la situazione nelle battaglie a Cristalli e Castello, essendo a squadre, si è dimostrata ancora meno piacevole, nonostante la presenza del cross-play. La Power Zone, ossia la modalità senza blocchi distruttibili e che equipaggia fin dall’inizio tutti gli oggetti speciali e le bombe al massimo livello di distruzione, rimane la preferita dai pro player, in particolare nella formula 1 contro 1 in cui effettivamente emerge l’abilità del giocatore. La scelta di mettere “a rotazione” le varie modalità, per le ranked, per quanto comprensibile allo scopo di dare varietà, è comunque sotto certi versi discutibile, mettiamo il caso che qualcuno metta su Bomberman R 2 con la voglia di giocare la Battaglia 64, ma in quel momento c’è il Castello in coppia con i Cristalli, si ritrova costretto a giocarle controvoglia, oppure in alternativa aspettare un’ora nella speranza che nella prossima rotazione ci siano quelle a lui congeniali. Per tutti questi motivi il sistema di rank lascia un po’ il tempo che trova, ma fortunatamente la possibilità di creare lobby private e di caricare online i propri castelli dà alla community tutti gli strumenti necessari per creare partite di ogni tipo; entrare nel gruppo Discord, che organizza tornei ed eventi, appare dunque necessario per chi vuole confrontarsi con i migliori giocatori di Bomberman, accettando il fatto che questi sono per lo più stranieri, latino-americani e asiatici.



Super Bomberman R 2 presenta fin da subito tutti i personaggi dei due giochi precedenti, sbloccabili facilmente con la valuta in-game, e con essi cosmetici e personalizzazioni varie. Questi includono molti camei di altri giochi Konami, come Metal Gear Solid, Castlevania, Silent Hill, Suikoden, Ganbare Goemon, Tokimeki Memorial e altri, gli unici personaggi nuovi di R 2 al momento sono i boss della modalità Storia. Laddove i fratelli Bomberman si distinguono per l’equipaggiamento e le statistiche iniziali, i personaggi extra includono abilità uniche, alcune non proprio bilanciate (su tutti il tanto odiato Pyramid Head e il suo attacco fatale), fortunatamente nelle modalità Standard e Power Zone queste vengono rimosse e tutti i personaggi partono con le medesime facoltà di distruzione.


 

Il trofeo “muori con la tua stessa bomba” sta lì a ricordarci la massima filosofica che da quarant’anni accompagna la serie Bomberman, rispetto ad altre della sua epoca, ossia di come le nostre armi possano nuocere a noi stessi, prima ancora che ai nemici, condizione che responsabilizza il giocatore esaltando l’interazione e il freddo geometrico calcolo della distruzione. L’eredità di Hudson Soft vive anche sotto l’egida di una Konami che prova a rientrare sul mercato ma che è ancora ben lontana dal riconquistare la fiducia, e di certo non sarà Super Bomberman R 2, con le sue novità riuscite un po’ a metà, a smuovere le masse e attirare nuova utenza oltre agli aficionados. A coloro che invece di bombaroli non ne hanno mai abbastanza, o vi vogliono tornare dopo una lunga assenza, questa ultima iterazione saprà offrire ciò di cui hanno bisogno.