Quando si parla della serie Fate nel mondo degli anime di solito l'utenza si divide in una metà netta, tra chi ne conosce ogni pezzo come il palmo della propria mano e chi ha invece solo che paura ad approcciarsi ad essa a causa della mole incalcolabile di opere che la compongono senza sapere da dove partire (tanto che ormai questa cosa è diventata un po' alla stregua del meme), tuttavia si parla sempre in termini di animazione, poiché il nocciolo della serie principale è costituito da una visual novel (genere non propriamente in voga nel 2023) dalla durata superiore alle 100 ore e gli altri approcci videoludici oggigiorno si concretizzano prevalentemente nel titolo gacha Grand Order (titolo dalla curva d'entrata non proprio generosa a causa proprio del funzionamento del suo sistema gacha) e negli spin-off musou Extella ed Extella Link (che richiedono però un'ampia conoscenza del titolo base Fate/Extra, arrivato in Europa solo su PSP e con un remake attualmente in sviluppo); è più che lecito quindi che una persona interessata prevalentemente ad un approccio ludico non reputi il massimo del divertimento stare parecchie ore a leggere scritte su scritte limitandosi a cliccare un tasto, ma quindi per queste persone non c'é davvero modo di godersi la serie?
È probabilmente questa la domanda che si sono fatti i team di Omega Force e Tecmo Koei quando hanno concepito il loro nuovo tassello del brand: Fate/Samurai Remnant punta infatti a rendere l'odissea dei Master più godibile senza rinunciare alla qualità della storia che caratterizza la serie e, lo dobbiamo dire già in apertura, l'intento si è concretizzato in maniera più che discreta; ve ne parliamo nel dettaglio nella nostra recensione
 
Fate/Samurai Remnant rappresenta un ottimo punto d'entrata alla serie per chi non vuole spendere ore ed ore a leggere righe di testo

La trama di Fate/Samurai Remnant si ambienta durante la metà del periodo Edo, verso la fine del 1600, nell'omonima città, dove vestiremo i panni del giovane samurai Miyamoto Iori, diretto discendente del celebre spadaccino Miyamoto Musashi, che tra un addestramento e l'altro dello stile di combattimento Niten Ichi-ryu cerca di condurre una vita tranquilla mantenendo la pace nell'allora piccolo distretto di Asakusa, soprattutto per la sua sorellina adottiva Kaya ed uno strano libro rosso parlante che sembra contenere l'anima di suo nonno (ordinaria amministrazione nell'universo di Fate); questa apparente pace viene però bruscamente interrotta durante una nottata come le altre, quando un misterioso guerriero in armatura da samurai piomba attraverso il tetto della sua casa tentando di assassinarlo, dopo un rapido confronto che vede il povero Iori sconfitto il guerriero si rivela essere un Servant di classe Rider comandato da uno spadaccino chiamato Yui Shousetsu, venuto per uccidere il nostro protagonista senza un apparente motivo, tuttavia nel momento del bisogno il flebile simbolo sulla mano destra di Iori si concretizza in una vera e propria Magia di Comando, evocando al suo fianco un servant di classe Saber, che scaccia i due attaccanti e porta in salvo il nostro protagonista.

Dopo aver tentato di capire l'origine di questa strana evocazione e cercando risposte da un suo amico, Iori e Saber vengono nuovamente assaltati da un misterioso master ed il suo servant, che tuttavia riconosce il suo avversario e ferma lo scontro, rivelando all'istante la sua identità di Miyamoto Musashi, evocata stavolta come servant di classe Berserker agli ordini della geisha Takao Dayu; quest'ultima rivela infatti a Iori che l'evocazione di Saber così come la comparsa del simbolo sulla sua mano e l'assalto del misterioso duo è dovuto all'inizio del Rituale della Luna Crescente, il corrispettivo di quell'epoca della Guerra del Santo Graal, dove 7 master e 7 servant vengono richiamati per prendere parte ad uno scontro all'ultimo sangue per vedere realizzato un loro desiderio, tuttavia stavolta il rituale è decisamente più peculiare, in quanto oltre ai 7 servant di ogni master ne sono stati evocati altri 7 che vagano le lande nipponiche senza un padrone; il nostro protagonista non ha alcun interesse nel vedere un suo desiderio esaudito ma non riesce a sopportare che il suo villaggio venga preso d'assalto e decide quindi di unirsi alla guerra per proteggere la sua famiglia.
 
I fan più navigati della serie non faranno fatica a riconoscere molti dei volti presenti

Il gameplay alla base del titolo è piuttosto variegato e decisamente diverso da ciò che abbiamo visto finora in altri giochi basati su franchise anime: il nostro obiettivo principale sarà ovviamente proseguire con la trama seguendo i segnalini sulla mappa, tuttavia nel mezzo potremo prendere parte a tantissime attività che definire secondarie forse non è propriamente giusto, in quanto nonostante siano opzionali contribuiranno sensibilmente al potenziamento del nostro duo, a partire dagli incarichi locali, ossia delle veloci missioni da condurre in ogni zona esauribili in una decina di minuti che andranno dall'eliminare un dato quantitativo di nemici al visitare specifiche location fino all'accarezzare gatti e cani (ebbene si, qui non solo potete, ma DOVETE pettare gatti e cani), passando per le imprese eroiche (delle sfide cumulative che ci forniranno materiali) ed arrivando fino alle digressioni (storie secondarie che ci sveleranno la backstory dei vari servant, permettendoci al tempo stesso di impersonare brevemente anche quelli degli altri master); il completamento di tutte le sopracitate ci fornirà, oltre ai quattro accessori per potenziare le nostre katane, prevalentemente gioielli abilità, utili per ottenere punti abilità per proseguire nei nostri rami (sia Iori che Saber avranno un albero dedicato con diverse biforcazioni), a tal proposito sarà utile anche lo sviluppo del laboratorio magico, la nostra casa verrà infatti trasformata dopo qualche ora di gioco nella vera tana di un master, dove potremo utilizzare i materiali ritrovati in giro o ottenuti sul campo per potenziare la sua aura, fornendoci buff passivi o potenziamenti alle statistiche, qui potremo inoltre lucidare la nostra spada tramite un veloce gioco di riflessi, migliore sarà il risultato ottenuto e più saranno le battaglie che ci forniranno esperienza extra.
Ma parlando proprio di battaglie, come si svolge l'azione una volta sfoderate le lame? Mentiremmo se vi dicessimo che alla base non ricorda assolutamente quello di un musou, in quanto il principale metodo di attacco sarà costituito dalla pressione ripetuta del colpo normale per poi infilarne uno pesante ed effettuare così una finisher, tuttavia non ci sembra giusto neanche definirlo un vero e proprio titolo di questa categoria, in quanto non passeremo tutto il tempo a falciare interi eserciti ma la maggior parte degli scontri si svolgerà con gruppi da circa venti o meno nemici capeggiati da un miniboss, proprio quest'ultimo richiederà una certa accortezza, in quanto non si tratta semplicemente di un mob glorificato ma richiederà di rispettare certe tattiche, nello specifico il miniboss potrà parare i colpi (ed una raffica di colpi contro un nemico in parata lo porterà a sbilanciarci) ed eseguirne alcuni ad alto danno, oltre a subire meno danno per tutto il tempo se non dopo aver schivato i suoi attacchi, questa meccanica è ancora più evidente nei combattimenti contro mostri e servant, che presenteranno anche un cerchio ad indicare la loro resistenza ai colpi normali e per essere veramente danneggiati quest'ultimo andrà spaccato; il nostro metodo di attacco però non è costituito solamente dalle quattro stance a disposizione di Iori (in quanto controlleremo principalmente lui) ma anche da altri elementi che ci hanno fatto apprezzare decisamente di più il combat system in quanto rispettoso del franchise di provenienza: sconfiggendo i mostri potremo infatti ottenere delle gemme rosse, utili per lanciare magie di vario tipo con Iori, inoltre combattendo riempiremo due barre, una che ci consentirà di ordinare al nostro servant di eseguire determinati attacchi, mentre un'altra ci consentirà per un breve periodo di prendere direttamente il suo controllo, scatenando attacchi devastanti contro i nemici in forma spirituale (anche in tal senso c'é coerenza in quanto Iori eliminerà più facilmente gli umani mentre i servant mostri ed altri servant); in quest'ultima sezione non abbiamo parlato di "controllo di Saber" nello specifico poiché, tramite le digressioni sopracitate, potremo stringere amicizia con i 7 servant senza master e scambiarli con la nostra Saber (in tal senso però a livello di storia abbiamo però storto un po' il naso, in quanto nell'intera serie al di fuori di Grand Order non si è mai visto un master con un vantaggio così grande in una guerra).
Ciliegina sulla torta la pone la modalità Conquista Spiritica, ogni tanto nel corso della trama dovremo infatti connetterci alle Leyline che scorrono su tutto il territorio e questo ci metterà in una sorta di scacchiera dove dovremo toccare più nodi possibili prima di arrivare al nostro obiettivo cercando al contempo di tagliare quelli nemici (potremo infatti evitare completamente lo scontro tagliando la loro fonte di energia, facendoli scomparire all'istante dandoci comunque la ricompensa di vittoria); toccare più punti possibile non solo ci potenzierà momentaneamente, ma una volta sconfitto il boss finale ci darà un buff permanente su diverse statistiche sulla base dei nodi toccati, cosa che incoraggia a non andare dritti alla meta ma a cercare la strada più ingegnosa con i turni a disposizione.
 
Per quanto non vincerà nessun premio il sistema di combattimento è funzionale ed incoraggia a rimanere vigili

Dal punto di vista tecnico come in ogni produzione targata Tecmo Koei non si grida al miracolo, gli scenari sono funzionali ma decisamente di bassa qualità e la maggior parte della cura è stata fortunatamente messa nei modelli dei personaggi principali e nei loro attacchi speciali (i vari Noble Phantasm sono una vera gioia per gli occhi), inoltre la versione PC che abbiamo testato si è mantenuta oltre i 60fps senza alcun problema; il plauso più grosso va ovviamente al comparto narrativo, che regala una vera storia dell'universo di Fate a 360° (benché decisamente meno violenta ed esplicita di quanto visto negli altri media del brand, nonostante l'avviso iniziale di presenza di scene forti) e chi è navigato della serie (specialmente di Grand Order) non farà fatica a cogliere moltissime citazioni ma anche a riconoscere all'istante i Servant non apparsi nei media principali (tra cui sarà senz'altro gradito il ritorno di un certo Archer vestito di bianco, un'anziano Assassin con gli occhialini, una "focosa" signorina vestita di nero e tanti altri), inoltre il titolo si presenta piuttosto rigiocabile, in quanto per vedere la storia per intero sarà necessario un secondo playthrough (portandoci dietro tutti i progressi del primo); ciliegina sulla torta lo fa la splendida opening realizzata da CloverWorks che ci accoglierà ad ogni avvio del titolo
 
 
Come si suol dire "diamo a Nero Claudius quel che è di Nero Claudius" (non era così?) e se è vero che Fate/Samurai Remnant non rappresenta un prodotto must have nella nicchia di titoli anime su console (specialmente a fronte del prezzo del gioco + season pass che rilascerà tre nuovi pezzi di storia fino al prossimo anno) è al contempo vero che rappresenta il metodo più accessibile per un videogiocatore di approcciarsi alla serie, con una storia completamente nei canoni a cui siamo stati abituati ed un gameplay nel complesso rispettoso del brand (che forse avrebbe brillato di più sotto forma di gioco di ruolo a turni); ai detrattori della serie non farà sicuramente cambiare idea ma per i fan del brand o chi non ha mai saputo come approcciarsi senza consumare millemila media questo è sicuramente un ottimo punto d'inizio.