Il ritorno della licenza del WRC nelle mani di Codemasters è un evento importante: del resto sono un po' i maestri del settore da ormai una trentina d'anni, sin dai tempi dell'indimenticabile Colin McRea Rally.
 
Toyota sempre imbattibile

Dopo anni in cui Kylotonn si è cimentata nella realizzazione di capitoli molto validi, è arrivato il momento di passare lo scettro dunque, il che probabilmente è un bene: le maggiori risorse ed esperienza possono senza dubbio dare un boost all'intero pacchetto, senza contare il primo passaggio ad Unreal Engine 5 del team britannico che in potenza, dovrebbe regalare grosse soddisfazioni. Ma andiamo con ordine.

EA Sports WRC è un capitolo che vive tra passato e futuro, un racing game in cui il richiamo di DiRT Rally 2.0 riecheggia parecchio ma nel contempo è proiettato in avanti, trovando una quadra tra nuove introduzioni e un comparto tecnico ancora tutto da scoprire.
In un contesto che vede il WRC toccato dall'elettrificazione, con le Rally 1 divenuti dei mostri ibridi, la differenziazione delle varie vetture si fa ancora più preponderante, ed è da qui che partiamo, da un base contenutistica davvero ampia, vantando la bellezza di 78 auto delle diverse epoche, dalle folli Gruppo B, alle veterane degli anni '60 sino alle super1600 e super2000 in cui la nostra FIAT Punto si faceva valere. Bei tempi.
 
Lacrime

Questo ovviamente significa dare una personalità tangibile ai diversi mezzi, cosa che riesce in larga parte: considerando che la carriera principale ci permette di spaziare tra diversi campionati, tra quelli ufficiali WRC e quelli storici, passare da un'epoca all'altra è un po' come cambiare supermercato: cambiano gli automatismi, non si è più nella comfort zone e c'è il serio rischio di prendere pan per focaccia. Benché ci si trovi in un contesto in cui la simulazione non è così esasperata, la differenziazione è abbastanza marcata, soprattutto quando la trazione trasla dalle ruote anteriori alle posteriori o ricopre tutti e quattro gli pneumatici. Meritano un discorso a parte le Rally 1, le attuali World Rally Car che in questo caso possono vantare anche la spinta del motore elettrico e che tanto ha fatto penare i piloti al suo debutto.

In questo caso, la rigenerazione dell'energia, che avviene in modo molto simile a quanto accaduto nelle LMP1 e in parte nelle Hypercar attuali, viene utilizzata in automatico ma la sua potenza è qualcosa che può essere gestita da noi prima di scendere in pista. Tutta questa energia rende le Rally 1 per certi versi simili alle Gruppo B, escludendo l'enorme grip meccanico e soprattutto aerodinamico offerto da Toyota, Ford e Hyundai. EA Sports WRC, così come i suoi colleghi precedenti, non è soltanto una sfida contro il cronometro ma contro sé stessi, in cui concentrazione e riflessi sono fondamentali per dare il meglio. L'ascolto delle indicazioni del co-pilota e uno strano misto di attenzione e sfrontatezza, possono regalare grosse soddisfazioni una volta arrivati al traguardo, avendo quasi il fiatone per averla scampata. Questo perché non vi sono rewind di alcun tipo per cui, se si sbaglia, sono cavoli amari. Questa scelta per molti potrà essere vista un problema ma in realtà è quello che rende le gare più autentiche, spingendo il giocatore a fare davvero attenzione e apprendere davvero da ciò che si sta facendo.
 
Anche simulatore di volo

La messa a terra del modello di guida in generale funziona, riprendendo quanto visto in DiRT Rally 2.0 e con una leggera spinta verso una simulazione più accurata rispetto l'ultimo lavoro di Kylotonn Generations, soprattutto per quanto riguarda la gestione e il consumo degli pneumatici e del sistema di sospensioni che chiaramente deve assorbire tutte le asperità del terreno. Come si può tranquillamente immaginare, vi sono grosse differenze tra un tipo di superficie e un altro, anche se le superfici ghiacciate meriterebbero maggior attenzione vista la marcata assenza di aderenza in diverse circostanze. Questo però può variare visto che una delle novità più apprezzate del nuovo EA Sports WRC risiede nella possibilità di affrontare lo stesso percorso sotto un diverso clima, cambiando radicalmente l'esperienza. Non è detto che ci sia sempre pioggia o neve e al contrario, non è detto che troveremo cielo azzurro e asfalto alla giusta temperatura in una spirale infinita di ripetitività. No, bisogna adattarsi alle diverse condizioni anche quando l'auto decide di prendere vita propria.

Già perché non tutto fila liscio: una delle diverse novità introdotte, risiede nel cosiddetto Dynamic Handling System, una feature che permette ai giocatori di cucirsi addosso l'esperienza, cercando di simulare al meglio tutte quelle piccole sensazioni che un'auto da rally, in tutte le sue declinazioni, dovrebbe trasmettere. Tuttavia, per quanto il lavoro generale sia come detto abbastanza riuscito, non si può non menzionare una marcata perdita d'aderenza al posteriore senza feedback di alcun tipo, trovandoci in testa-coda senza sapere come. Questo avviene sia con auto a trazione integrale sia ovviamente, posteriore, soprattutto alle alte velocità, il che può creare alcuni fastidi alla propria emotività. Oltre questo, ma qui siamo più interessati alla gestione della fisica, non è chiaro l'esito dello scontro con un ostacolo successivo a un errore, non solo perché si assiste a esiti disastrosi anche a seguito di una botta leggera ma anche perché non è suggerito adeguatamente cosa è distruttibile e cosa no. Ad esempio, alcuni pali possono essere abbattuti, altri meno, confondendo parecchio il giocatore.
 
La costruzione della propria auto è una bella introduzione

Tralasciando queste imperfezioni, il modello di guida risulta godibile e considerando si tratta della prima iterazione su Unreal Engine 5, si può avere una certa tranquillità per i futuri capitoli, senza considerare i diversi aggiornamenti avuti dalla release ufficiale. Da segnalare comunque un'ottima offerta ludica, non solo per la corposa carriera in cui possiamo mettere in piedi un intero team, costruendo persino la nostra vettura da zero (anche se è un elemento che andrebbe approfondito nei successivi capitoli) ma anche per le diverse modalità presenti in cui spiccano i Momenti, sezioni di gioco in cui possiamo ripercorrere un evento accaduto realmente, così come accadeva in F1 2014. Non ci si annoia mai in EA Sports WRC, questo bisogna ammetterlo ma esiste qualcosa che potrebbe segnare negativamente il futuro del mercato, un pericoloso precedente.

Alcuni dei “momenti” infatti sono esclusivamente disponibili a chi effettua l'iscrizione al servizio EA Play e non c'è modo di girarci attorno: è una scelta quantomeno discutibile in quanto non parliamo di elementi accessori come livree o auto, ma di sezioni di una modalità di gioco. Come detto, potrebbe essere un precedente allarmante a cui potremmo abituarci, purtroppo.

Sul fronte tecnico ci troviamo di fronte a un contesto in cui ci si approccia ad Unreal Engine per la prima volta e per quanto vi siano miglioramenti sensibili al colpo d'occhio generale, aguzzando l'occhio si notano elementi poco definiti e non proprio al passo coi tempi, soprattutto per gli elementi a bordo pista. Anche gli effetti meteo non sono proprio esaltanti ma si dovrà aspettare l'anno prossimo per vedere qualcosa di più rifinito. Sul fronte audio invece molte lodi, su cui il campionamento dei motori spicca su tutto: suoni corposi e ricchi di dettagli, tra i pochi titoli a regalare davvero una verosimiglianza.
 
EA Sports WRC è un'ottima base su cui sviluppare i prossimi capitoli. L'utilizzo dell'Unreal Engine 5 probabilmente ci farà sognare ma non è questo il giorno, puntando più su contenti a tutto spiano e un modello di guida godibile seppur affetto da qualche magagna. Lo zampino di Electronic Arts nei Momenti non rovina l'esperienza ma non possibile non preoccuparsi conoscendo gli strani andamenti del mercato.