chi viaggia poi cammina col cuore un po’ più in là scoprendo cos’è la libertà La forza della volontà ti porta dove va la tua curiosità muovendoti con agilità Per noi l’avventura non finisce mai Se ci segui ti divertirai Dai, partiamo tutti insieme per un grande Pokémon Tour! Correva la primavera dell’anno 2001, e così cantavano Cristina D’Avena e Giorgio Vanni nella loro “Always Pokémon”, sigla che introduceva la terza stagione del cartone animato dedicato ai mostriciattoli tascabili targati Nintendo, che tanto successo andava riscuotendo in quel periodo nel nostro paese, al punto da meritarsi un esclusivo passaggio in prima serata per trasmettere gli episodi iniziali della stagione.Buona parte del successo si debbe alla presenza in contemporanea sul suolo italiano della serie televisiva e del videogioco a cui essa si ispirava, che, come già accaduto l’anno prima con le prime stagioni e i primi titoli della serie, andavano (ancora per poco, poiché la lentezza della trasmissione televisiva avrebbe poi creato un gap tra anime e giochi negli anni a venire) di pari passo. Ecco quindi che, insieme ad “Always Pokémon”, in quel 2001 arrivarono in Italia anche Pokémon Oro (Poketto monsutaa kin) e Pokémon Argento (Poketto monsutaa gin), gli allora più recenti giochi della serie, fra gli ultimi titoli di successo dell’ormai vetusto Game Boy e, di contro, fra i primi successi dell’appena lanciato Game Boy Color. Quasi dieci anni dopo la primavera del 2001, siamo ancora qui a parlare di Pokémon Oro e Pokémon Argento, grazie ai remake dei suddetti titoli usciti qualche mese fa su Nintendo DS, che hanno subito riscosso un grande successo nel nostro paese, al punto da andare a ruba già al lancio: Pokémon Heart Gold (Poketto monsutaa haatogoorudo) e Pokémon Soul Silver (Poketto monsutaa soorushirubaa). Come di consueto per la serie, anche questa volta abbiamo l’uscita accoppiata di due titoli, che mantengono la stessa trama, ma che differiscono fra loro per piccoli particolari, come l’ordine di alcuni eventi o le creature presenti in un gioco ma non nell’altro, in modo da spingere la socializzazione fra i vari giocatori, che ricercheranno così amici in possesso dell’altra versione per riuscire a ottenere mostri che non è possibile trovare nella loro. Procederò dunque a parlarvi della versione da me acquistata, ossia Heart Gold, mentre lascerò a The Narutimate Hero, che ha acquistato Soul Silver, il compito di illustrarvi la sua. MASTER QUEST Pokémon Heart Gold è ambientato in una regione chiamata Johto, abitata da creature bizzarre e particolari chiamate Pokémon (crasi di “pocket” e “monsters”).Il giocatore è tenuto a scegliere se vestire i panni maschili di Armonio (Hibiki, in originale) o quelli femminili di Cetra (Kotone), due bambini che vivono con la loro mamma nella cittadina di Borgo Foglianova e, raggiunti i 10 anni di età, possono dunque cominciare un viaggio iniziatico che li porterà a visitare il mondo e a scoprire i segreti delle creature che lo abitano. Supportato dal professor Elm (Utsugi), studioso che vive nella loro stessa cittadina, il giocatore riceverà da lui un primo Pokémon iniziale (che potrà essere scelto tra il porcospino di fuoco Cyndaquil, il coccodrillino d’acqua Totodile e il mostriciattolo-foglia Chikorita) e potrà dunque partire all’avventura. Gli scopi del gioco saranno molteplici, in primis quello di diventare “Maestri di Pokémon”, ossia distinguersi negli incontri fra Pokémon e diventarne il campione assoluto. Per far ciò, sarà necessario girare per le varie città che compongono il mondo e sconfiggerne gli otto Capi-palestra, otto allenatori di Pokémon particolarmente dotati che, se sconfitti, daranno al giocatore una particolare medaglia. Raccolte otto medaglie, il giocatore potrà dunque farsi largo alla Lega Pokémon, edificio dove militano i Superquattro, i quattro allenatori migliori della regione, e sconfiggerli per ottenere l’ambito titolo. Sarà quindi d’obbligo viaggiare per città, villaggi, foreste, caverne, spiagge, antiche rovine, mari e monti, affrontando le moltissime creature che popolano queste zone e catturarne quante più possibile, per poi sceglierne sei, che potremo tenere e allenare come nostri compagni di viaggio. Al viaggio iniziatico e a questa sequela di combattimenti e incontri quasi sportivi, si affiancheranno poi differenti sottotrame, come ad esempio la rivalità con Silver, un ragazzino spocchioso e indisponente che non nutre rispetto per i Pokémon ma li ruba e li maltratta a suo piacimento, e che si autoproclamerà nostro rivale ostacolandoci spesso e volentieri lungo il cammino. E’ da segnalare poi la presenza del Team Rocket, organizzazione criminale che vuole rubare i Pokémon e sfruttarli per scopi malvagi. Questi loschi figuri, originari della confinante regione di Kanto, erano già stati debellati tre anni prima degli eventi narrati in Heart Gold (nei primi titoli della serie – Pokémon Verde, Rosso, Blu e Giallo – che erano per l’appunto ambientati in quella regione), ma sono tornati alla riscossa tentando con diversi piani di ricostruire la loro brigata a Johto. La sottotrama più affascinante, però, è quella che porterà il nostro personaggio a svelare il mistero di diverse creature leggendarie, come i volatili Ho-oh (che campeggia sulla copertina della mia versione) e Lugia e i tre mitici cani Raikou, Entei e Suicune. Creature misteriose, bellissime e affascinanti, sospese tra mito e realtà, la cui storia personale, che andrà sviscerata pian piano giocando, potrebbe addirittura essere legata alle origini della stessa Johto. UN MONDO TUTTO NUOVO Pokémon Heart Gold ci cala così in un mondo fantastico e affascinante, il quale mantiene diversi tratti di quello reale (ad esempio, gli edifici e le città della regione di Johto sono fortemente ispirati a quella giapponese del Kansai) ma sprigiona un’atmosfera da fiaba che non potrà non colpire il giocatore.Si tratta di un gioco dalla trama apparentemente molto semplice, ma molto ben curato, quasi dotato di vita propria, dove sarà possibile incontrare una numerosa moltitudine di diversi personaggi e visitare svariate locations di gran fascino. Un mondo dove bene e male coesistono, ora perfettamente riconoscibili, ora sfumati in qualcosa che si può semplicemente riassumere come “cuore”, e che è comune sia agli umani sia ai Pokémon. Il giocatore incontrerà diversi personaggi, potrà combattere con loro e trovare dei degni rivali nella lotta ma anche degli ottimi amici al di fuori di essa, che potranno poi, per via telefonica o in successivi rincontri, dargli buoni consigli su come proseguire nell’avventura. Simbolo più evidente della vita che pulsa nel mondo di Pokémon Heart Gold sono proprio loro, gli otto Capi-palestra, personaggi tutti diversi fra loro e tutti profondamente umani: ci sarà chi, come l’avicoltore Valerio, vivrà all’ombra di un padre leggendario, e chi, come la piccola Chiara, è solo una bambina ingenua e capricciosa che svolge un ruolo a lei non troppo consono; chi, come il massiccio e buontempone marzialista Furio, si divertirà a lottare col giocatore e accetterà di buon grado la sconfitta, vedendo nascere una buona amicizia, e chi, come l’allenatrice di draghi Sandra, invece, non vedrà di buon occhio il nostro personaggio. Campioni di Pokémon, dunque, ma anche esseri umani, con le loro vite, caratteri e sentimenti, il che ha dell’incredibile, se si pensa che sono soltanto pixel su un piccolo schermo. Il giocatore viene così catapultato in un mondo di cui imparerà ben presto a conoscere regole e struttura, e in cui amerà perdersi e avventurarsi, conoscerne i luoghi, i personaggi, i miti e le leggende, man mano che lavorerà, insieme ai suoi fidati compagni Pokémon, per scrivere la sua. AVVENTURA CHE NON FINISCE MAI Il sistema di gioco, ormai ben noto a chi ha provato i precedenti titoli della saga, è sempre quello, classicissimo, di un J-rpg, con la differenza che i personaggi che sarà possibile usare qui saranno molti di più, e completamente personalizzabili dal giocatore.Il motore grafico, mutuato da quello del precedente Pokémon Platino, ci regala personaggi bidimensionali inseriti in stupendi scenari a tre dimensioni, e combattimenti a due dimensioni forse un po’ statici (elemento che probabilmente sarà migliorato nei prossimi venturi Pokémon Bianco e Nero) ma impreziositi da gradevolissimi effetti speciali. Cosa differenzia dunque Heart Gold dall’originale Pokémon Oro e dagli altri titoli della serie? Una delle aggiunte più piacevoli sarà quella di poter portare a spasso con sé per quasi tutte le locations uno a scelta tra i propri Pokémon (che di solito invece stanno rinchiusi in appositi contenitori chiamati Pokeball), e sarà dunque possibile interagirci, giocarci o rendersi conto del suo stato d’animo o dei suoi sentimenti, in modo che il rapporto tra allenatore e creatura possa migliorare e cementificarsi dando risultati che saranno poi efficaci in battaglia. Tuttavia, l’innovazione più significativa di questo Heart Gold risiede nel cosiddetto Pokéwalker. Trattasi di un piccolo aggeggio elettronico a forma di Pokeball, a metà tra un Tamagotchi e un contapassi, che viene venduto insieme alla cartuccia del gioco e che costituisce un vero e proprio mondo a sé rispetto a quello del videogame. E’ possibile trasferire uno dei propri Pokémon nel Pokéwalker e farlo camminare portandosi il piccolo apparecchio a spasso. Il Pokéwalker reagirà ai passi compiuti dal giocatore e li tramuterà in punti, che potranno essere spesi per trovare oggetti e strumenti, combattere con i Pokémon presenti negli scenari dell’apparecchio (alcuni dei quali si trovano peraltro esclusivamente lì e non nel gioco vero e proprio) e/o catturarli, sbloccare nuovi scenari per il mondo del Pokéwalker o accumulare punti esperienza per il Pokémon che vi si è trasferito, per poi riportare tutto questo nella cartuccia di Heart Gold e godere di parecchi benefici nel gioco regolare. Non si tratta di un’idea propriamente originale, in quanto in passato altri giochi, ad esempio Final Fantasy VIII o Sonic Adventure, proponevano qualcosa di simile, ma è un’aggiunta molto piacevole che aumenta di molto la longevità del titolo e che, personalmente, da gran camminatore e amante delle passeggiate a vuoto, ho apprezzato non poco. Ad aumentare ulteriormente la longevità di Heart Gold vi è poi un efficacissimo sistema di multiplayer, che permette di affrontare in combattimento o effettuare scambi sia con i propri amici muniti di Nintendo DS tramite collegamento wireless, sia con giocatori di tutto il mondo tramite Wi-fi. Se a questo si aggiunge la possibilità, tramite Pokéwalker, retrocompatibilità con titoli precedenti della serie, eventi o particolari sottotrame del gioco stesso e scambi coi propri amici, di ottenere non soltanto i Pokémon presenti nell’originale Oro, ma anche quelli che abitano le regioni di Hoenn e Sinnoh (dove erano ambientati i giochi usciti successivamente a Oro ma prima di Heart Gold), la longevità del gioco aumenta considerevolmente, dando al giocatore la possibilità di catturare e addestrare più di quattrocento bestiole differenti. POKÉMON TOUR Pokémon Heart Gold è un ottimo remake di uno dei titoli storici della casa di Kyoto, che ne rispecchia perfettamente le caratteristiche a livello di trama e di struttura di gioco, ma riesce anche ad essere un compendio di quindici anni di mostriciattoli tascabili, unendo in una sola cartuccia tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna della serie sin dagli esordi.Nonostante l’apparente semplicità, si rivela essere un’esperienza di gioco accattivante, profonda ed eterogenea, che saprà conquistare chiunque donando a qualsiasi tipo di giocatore un personale modo di intendere il titolo. Ci sarà chi si divertirà col gioco in singolo, chi vorrà soltanto terminare la storia, chi vorrà catturare tutte le quattrocento e più creature, chi giocherà online o chi vorrà crearsi una squadra imbattibile valutando e spingendo al massimo le varie caratteristiche e variabili proprie di ogni mostro. Da vecchio fan della saga, ho apprezzato moltissimo il titolo nonostante avessi già giocato in passato all’originale Oro, e anzi ho potuto rinnovare ancora una volta la mia passione per questo mondo abitato da fantastiche creature e da personaggi semplici ma più umani di quanto in apparenza sembrino. Pokémon Heart Gold è dunque un titolo consigliato a tutti, indistintamente, poiché saprà farsi amare da chiunque, che siano fans o detrattori dei mostriciattoli Nintendo, appassionati di J-rpg o meno. Con un’unica controindicazione. Crea dipendenza. Autore: Kotaro |

o il mondo soltanto rovine dai tre titani dovrà difendere. Il gran custode delle acque verrà allora a placar contesa, ma il suo canto solitario fallirà e in campo sarà un forte a scendere. O prescelta creatura, stringi nelle tue mani quei tre, e come una sola pedina i loro congiunti tesori domeranno la bestia marina." Se leggendo queste parole vi risuona nelle orecchie la dolce melodia di un'ocarina, vuol dire che anche voi c'eravate, in quel periodo.Il Pokémon Lugia vantava un'enorme popolarità, grazie a due semplici fattori: il primo è il suo essere la star di Pokémon 2: La Forza di Uno, il secondo film d'animazione legato alla serie, il secondo, ben più importante, è il fatto che Lugia era l'ambasciatore di una nuova era. Infatti, per la prima volta, i Pokémon, che in quel periodo erano di una popolarità disarmante (non che ora questa sia calata, solo è più "silenziosa"), avrebbero avuto una nuova generazione. E Lugia sarebbe stato in copertina in una delle due versioni. Nell'altra sarebbe campeggiato Ho-Oh, nientemeno che il Pokémon misterioso che Ash intravede alla fine del primo episodio dell'anime, quando gli Spearow sono sconfitti e uno stremato Pikachu giace tra le braccia dell'eroe quasi privo di sensi, dopo un violento temporale e un'ancor più violenta lotta per la sopravvivenza. Ma di Pokémon Versione Oro Heart Gold vi ha già parlato ampiamente Kotaro, quindi permettetemi di descrivervi il lato argenteo di quest'encomiabile operazione di remake. Pokémon Versione Argento Soul Silver si presenta subito bene: dei rintocchi di campana (che fanno sempre "momento della verità", o anche "duello decisivo") accompagnano l'apertura di un filmato divertente ed estremamente esaltante, con musiche perfettamente allineate col panorama armonico tipico della serie, per poi lasciare spazio a un Lugia in penombra realizzato in computer grafica che nuota nei fondali marini, sostituendo la sagoma nera che accompagnava la schermata principale dell'originale Argento. DAI VIENI QUA AD ALLENARTI E DIVERTIRTI CON NOI Ma un videogioco non è fatto solo d'introduzione, quindi addentriamoci in un'analisi tecnica di tutte le caratteristiche che compongono quest'ultima fatica targata Gamefreak e Nintendo.Prima di tutto il Gameplay: senza quello, si sa, non si va da nessuna parte. E come sempre, la serie si dimostra multistrato al punto giusto: il gameplay infatti è abbastanza semplice da essere alla portata di chiunque sia in grado di leggere (non è complicato, in fondo, muoversi tra le terre della regione di Johto e tra i menù delle schermate di lotta) senza per questo risultare piatto e insipido ai giocatori navigati (strategie, sfide a non finire, tecniche segrete da imparare in decine di modi, quasi 500 Pokémon tra cui scegliere, il doppio rispetto agli originali Oro e Argento, e poi debolezze, resistenze, EVs e chi più ne ha più ne metta), permettendo a chiunque di vivere il Pokémon World senza trovarsi dinanzi a un muro invalicabile o a una sorta di landa desolata. Insomma, come sempre, Pokémon è una grande festa a cui tutti possono partecipare senza distinzioni d'età, sesso o altre cose, basta solo saper leggere e questo requisito, se state leggendo queste righe, l'avete. 10, 100, 1000 EMOZIONI Graficamente parlando, il gioco risulta un autentico scossone di tecnologia rispetto all'originale, che girava su una console 8-bit, il Game Boy Color.Ancor più che nel gap tecnico tra Pokémon Rosso e Blu e i loro Remake Rosso Fuoco e Verde Foglia, qui si denota un'evoluzione artistica incredibile, con una regione di Johto magnificamente resa in 3D con personaggi 2D, animazioni all'inizio dei combattimenti per Pokémon e Capi-Palestra (più ovviamente per il/la protagonista), effetti di vento e altri agenti atmosferici, mosse realizzate in 3D durante i combattimenti e la presenza di alcuni video in computer grafica per l'avvento di alcuni Pokémon leggendari. E parlando di animazioni e di Pokémon, non si può non citare una delle novità di questi remake: cosa che non accadeva dai tempi di Pokémon Giallo, cioè da un decennio buono, ora il primo Pokémon della vostra squadra rimarrà fuori dalla Pokéball per seguirvi trotterellando qui e là e interagendo con voi quando gli parlerete, ai tempi era possibile tenere fuori solo Pikachu, ora chiunque, da Snorlax a Pachirisu, da Charizard a Feraligatr, tutti potranno seguirvi e dire la loro. ASCOLTA LA CANZONE E POI SOGNA Per quel che concerne il sonoro, le musiche sono tra le più belle ed epiche della serie, e grazie alle potenzialità del Nintendo DS saranno remixate e rinnovate a dovere e ci sarà anche una sorpresa per i nostalgici.A questo vanno aggiunte tante altre piccole chicche per quel che riguarda gli SFX che renderanno il tutto ancora più vario, sorprendente ed emozionante. Per fare un esempio, quando ci si avvicina a un corso d'acqua la musica si abbassa ed è possibile sentire il rumore dell'acqua che scorre, mentre a seconda del tipo di terreno calpestato i nostri passi faranno rumori differenti, il tutto finirà per avvolgerci presto in un'atmosfera magica, quasi come se si fosse realmente lì. A questo vanno aggiunti i versi dei Pokémon, che sono stati dotati di svariate tonalità diverse a seconda del loro stato di salute e umore, rendendoli ancor più tridimensionali. E questo ci porta ad allontanarci dall'argomento "sonoro" per approfondire la rinnovata profondità psicologica dei membri della nostra squadra. TU LO SAI CHE SARO' CON TE, MENTRE VAI DOVE UN SOGNO C'E' Se nei primi Rosso e Blu infatti i Pokémon erano scarsamente caratterizzati come singoli esemplari, in Oro e Argento è stata introdotta la distinzione per sesso, in Rubino e Zaffiro è stata introdotta la personalità di un Pokémon e in Diamante e Perla i Pokémon sono quasi tutti distinti fisicamente tra maschio o femmina (ad esempio Wobbuffett maschio è esattamente come lo conosciamo, Wobbuffett femmina porta il rossetto), qui i Pokémon raggiungono la tridimensionalità definitiva, sicché è possibile comunicare con loro mentre sono fuori dalla Pokéball, e a seconda del sesso, della personalità, del livello di affetto nei vostri confronti, del loro stato di salute e del luogo dove vi trovate avranno reazioni diverse.Una Cyndaquill un pò timida terrà la testa bassa in un popoloso centro Pokémon, un Totodile giocherellone in spiaggia giocherà con la sabbia e un Chikorita tosto e sicuro di se si sgranchirà le ossa all'interno di una Palestra Pokémon, pronto a far capire agli avversari chi è che comanda. Per chi ama l'aspetto umanistico ed emozionale del franchise, leggere "Togepi ti tocca la pancia!" è un'emozione forse un po' infantile e sciocca ma profonda, mentre è impossibile non ridere all'idea che "Snorlax ti salta addosso: vuole giocare!", sapendo che per fortuna la nostra interfaccia pixellosa non può essere spiaccicata dal suo affettuoso gattone di quasi cinque quintali. Ad aumentare ancora di più il senso di tridimensionalità e di affetto con i propri Pokémon ci pensa lo spettacolare strumento che si trova in tutte le confezioni: il Pokéwalker. GIRA GIRA IL MONDO Si tratta sostanzialmente di un contapassi a forma di Pokéball con uno schermo a cristalli liquidi, dentro al quale può essere scaricato un Pokémon dal PC del gioco, per portarlo con voi a fare una passeggiata nel mondo reale!Questo non è un semplice vezzo estetico o comunque futile, perchè il Pokémon guadagna punti esperienza in egual misura ai passi fatti da voi, e si possono accumulare Watt da spendere per incontrare Pokémon selvatici che nel gioco non ci sono, o per cercare strumenti rari. E' quasi come se il gioco dicesse "non stare sempre chiuso in casa a giocare coi videogiochi, esci ed esplora il mondo, e fallo ottenendo comunque progressi nel gioco, perchè qui non si tratta di interpretare un allenatore di Pokémon, ma di esserlo!", il che è a dir poco galvanizzante se siete almeno un po' aperti di mentalità (l'idea di girare magari per un bosco, con una Pokéball attaccata alla cintura con al suo interno il Pokémon che avete allenato con tanto amore non ha prezzo per chi ama la serie). Bisogna essere un po' bambini per apprezzare appieno questo genere di cose, ma in fondo bisogna essere un po' bambini per non fuggire schifati pensando che Pokémon è, appunto, solo per bambini, forse lo è, ma non è necessariamente detto che la parte bambina che c'è in noi debba morire raggiunta una certa età, no? Riflessioni a parte, è giunto il momento di parlare dell'ultimo parametro con cui si giudica un videogioco: la longevità. E se c'è qualcosa in cui Pokémon ha sempre magnificamente brillato, più che delle altre caratteristiche, è proprio la longevità. OGNI VIAGGIO MI PORTERA' ANCORA UN PO' PIU' IN LA' L'avventura non finisce coi titoli di coda, ma inizia realmente, perchè, finalmente slegati da capipalestra da battere e squadre malvagie dal carisma tragicomico da sgominare, siete liberi.La libertà è un'avventura che non finisce mai, e la vivrai con ogni Pokémon che acchiapperai, recitava la sigla della seconda stagione italiana dell'anime: bè, alle sigle della Valeri Manera si può dir tutto, ma qui ci ha preso in pieno, perchè il senso di libertà assoluta nel tessere le fila del proprio destino è la sensazione più bella: niente più aumenti di livello necessari per battere chicchessia, a meno che non siate voi a volerlo per far evolvere o raggiungere un certo livello a un vostro Pokémon, niente più limitazioni d'esplorazione, e Oro e Argento (così come i loro remake) sono i due capitoli che più offrono per quel che riguarda le terre da esplorare, tutto ciò che dovrete fare è decidere di cosa occuparvi una volta finita l'avventura principale. Cercare di "acchapparli tutti"? Cercare di portare la propria squadra al livello massimo, il livello 100, magari sostituendo quel pokémon che non vi ha mai convinto troppo con quell'altro che vi esalta tantissimo e che non potevate catturare prima? Occuparsi degli EVs? Girare di qui e di là con la bicicletta (o a piedi per veder trotterellare il vostro adorato Machamp) per esplorare quell'anfratto che originariamente avevate ignorato (e che magari porta a una zona popolata di Pokémon rari)? Buttarvi sul multiplayer online ed offline, perchè nessun Silver qualunque è un rivale più pericoloso del vostro migliore amico e perchè un Geodude Giamaicano non l'avevate mai visto? Sta tutto a voi, e qualunque scelta vi porterà a ore e ore di divertimento. Il sottoscritto, è bene precisarlo, se non raggiunge almeno le 100 ore di gioco in ogni cartuccia di Pokémon che ha non è contento, e anche dopo la millesima ora, il gioco non mostra una mezza ruga, un quarto di momento di stanca, perchè sfruttare le uovomosse per insegnare tecniche assurde a Pokémon che in teoria non potrebbero nemmeno usarle è una bella soddisfazione, perchè beccare dopo ricerche di mesi uno Psyduck blu per una pura botta di fortuna è esaltante quasi quanto vincere alla lotteria (solo meno remunerativo sul piano economico ma molto di più sul piano di soddisfazione personale), perchè sapere che il proprio Growlithe è felice come una pasqua dopo esser stato dal parrucchiere è folle e geniale al tempo stesso, perchè, insomma, in Pokémon c'è sempre tanto da fare, tanto da vedere, ma tutto ammantato da un'aura di "Take It Easy" che rende l'esperienza indimenticabilmente serena. ORAMAI POSSO DIRTI CHE SEI UN AMICO FANTASTICO Pokémon Versione Oro Heart Gold e Pokémon Versione Argento Soul Silver sono, insomma, i remake dei due migliori giochi della saga (i più grandi, emozionanti, meglio orchestrati e con l'ambientazione migliore), solo ancora più grossi, potenziati da quasi dieci anni di sequel che hanno limato ripetutamente la già rasente alla perfezione alchimia dei primi Rosso e Blu, e in più con nuove migliorie che portano questi due capitoli, a mio parere, ad essere i migliori in assoluto di tutto il regno Poké.Consigliato a chi non ha mai giocato a Pokémon, consigliato a chi ci ha giocato ma non agli originali e a chi come me vive di Pokémon da dieci anni a questa parte. I primi apriranno le porte per il Paese delle Meraviglie come novelli Alice, e si ritroveranno appassionati allenatori nel giro di qualche giorno, i secondi perchè se già amano la saga non possono lasciarsi scappare quello che non è solo un remake ma l'aggiornamento perfezionato dei migliori capitoli della serie, e i terzi per rivivere la più bella delle loro avventure, solo potenziata oltre ogni immaginazione. Autore: The Narutimate Hero |

Correva la primavera dell’anno 2001, e così cantavano Cristina D’Avena e Giorgio Vanni nella loro “Always Pokémon”, sigla che introduceva la terza stagione del
Pokémon Heart Gold è ambientato in una regione chiamata Johto, abitata da creature bizzarre e particolari chiamate Pokémon (crasi di “pocket” e “monsters”).
Pokémon Heart Gold ci cala così in un mondo fantastico e affascinante, il quale mantiene diversi tratti di quello reale (ad esempio, gli edifici e le città della regione di Johto sono fortemente ispirati a quella giapponese del Kansai) ma sprigiona un’atmosfera da fiaba che non potrà non colpire il giocatore.
Il sistema di gioco, ormai ben noto a chi ha provato i precedenti titoli della saga, è sempre quello, classicissimo, di un J-rpg, con la differenza che i personaggi che sarà possibile usare qui saranno molti di più, e completamente personalizzabili dal giocatore.
Pokémon Heart Gold è un ottimo remake di uno dei titoli storici della casa di Kyoto, che ne rispecchia perfettamente le caratteristiche a livello di trama e di struttura di gioco, ma riesce anche ad essere un compendio di quindici anni di mostriciattoli tascabili, unendo in una sola cartuccia tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna della serie sin dagli esordi.
Se leggendo queste parole vi risuona nelle orecchie la dolce melodia di un'ocarina, vuol dire che anche voi c'eravate, in quel periodo.
Ma un videogioco non è fatto solo d'introduzione, quindi addentriamoci in un'analisi tecnica di tutte le caratteristiche che compongono quest'ultima fatica targata Gamefreak e Nintendo.
Graficamente parlando, il gioco risulta un autentico scossone di tecnologia rispetto all'originale, che girava su una console 8-bit, il Game Boy Color.
Per quel che concerne il sonoro, le musiche sono tra le più belle ed epiche della serie, e grazie alle potenzialità del Nintendo DS saranno remixate e rinnovate a dovere e ci sarà anche una sorpresa per i nostalgici.
Se nei primi Rosso e Blu infatti i Pokémon erano scarsamente caratterizzati come singoli esemplari, in Oro e Argento è stata introdotta la distinzione per sesso, in Rubino e Zaffiro è stata introdotta la personalità di un Pokémon e in Diamante e Perla i Pokémon sono quasi tutti distinti fisicamente tra maschio o femmina (ad esempio Wobbuffett maschio è esattamente come lo conosciamo, Wobbuffett femmina porta il rossetto), qui i Pokémon raggiungono la tridimensionalità definitiva, sicché è possibile comunicare con loro mentre sono fuori dalla Pokéball, e a seconda del sesso, della personalità, del livello di affetto nei vostri confronti, del loro stato di salute e del luogo dove vi trovate avranno reazioni diverse.
Si tratta sostanzialmente di un contapassi a forma di Pokéball con uno schermo a cristalli liquidi, dentro al quale può essere scaricato un Pokémon dal PC del gioco, per portarlo con voi a fare una passeggiata nel mondo reale!
L'avventura non finisce coi titoli di coda, ma inizia realmente, perchè, finalmente slegati da capipalestra da battere e squadre malvagie dal carisma tragicomico da sgominare, siete liberi.
Pokémon Versione Oro Heart Gold e Pokémon Versione Argento Soul Silver sono, insomma, i remake dei due migliori giochi della saga (i più grandi, emozionanti, meglio orchestrati e con l'ambientazione migliore), solo ancora più grossi, potenziati da quasi dieci anni di sequel che hanno limato ripetutamente la già rasente alla perfezione alchimia dei primi Rosso e Blu, e in più con nuove migliorie che portano questi due capitoli, a mio parere, ad essere i migliori in assoluto di tutto il regno Poké.
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A dire il vero non credevo fossero così tante le novità, a parte la storia principale, che parte sempre come al solito, ma ormai dev'essere così, altrimenti non sarebbe Pokèmon, mi hanno colpito molto alcune novità, tipo quella del Pokèwalker, davvero innovativo e divertente, quella delle musiche, gli sfondi in 3d e ancor di più la possibilità di farsi seguire da un Pokèmon, e per giunta che abbia una propria personalità! Davvero bello, spero di giocarci al più presto.
E sono d'accordo con Kotaro, crea dipendenza
I pokemon sono stati forse l'ultimo sprazzo ultra-commerciale del Giappone, dopo di loro non ricordo altri fenomeni così tanto di massa...
Kiraboshi!
Davvero ben fatte.
Anzi, ora mi è venuta voglia di rigocarci
[cit.]""...o quelli femminili di Cetra..."
Cetra? o_o Si chiama Cetra? *muore*
P.S. Il Lettore GB è spettacolare XD
Quasi quasi ci gioco!
Complimenti, ragazzi!
Comunque, complimenti a Kotaro e Nhero per l'ottima recensione, è davvero completa e scorrevole.
Si è potuto facilmente notare come abbiate scelto, per i titoli dei vari paragrafi, alcuni estratti delle sigle sigle ma anche delle canzoni create, o meglio tradotte da quelle originali statunitensi, delle diverse serie mandate in onda su Italia 1 in tutti questi anni - le sigle inventate ad hoc per la trasmissione degli ultimi capitoli di Diamante & Perla su K2 non si contano, giustamente - . Io, in particolar modo ho sempre adorato la sigla di The master quest - fa molto stile Rockettaro incallito - e quella di Oltre i cieli dell'avventura - che ho sempre, sempre amato alla follia <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/love.png" alt="" title="
Vi dirò: all'inizio, su richiesta di mia sorella, provai a giocare a Pokémon Blu anche se poi non sapevamo più andare avanti dopo che la Sant'Anna era partita da Aranciopoli - se si chiamava così la città <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/doubt.gif" alt="" title=":|"> - e così passammo a Pokémon Cristallo - che venne stroncato dalla deficienza del mio computer che, fra l'altro, mi abbatté anche Pokémon Blu - . Subito dopo, anche se non ne avevo tanta voglia ci rivolgemmo a Pokémon Zaffiro che, nonostante tutto, trovammo stupendo tanto che, sebbene le mille difficoltà - capire dove'era 'sta benedetta Ceneride e che ne so io - riuscimmo a sconfiggere la Lega - il tutto in 130 ore - . Altro non potevamo fare perché giocando a Nintendo sul computer non avevamo accesso a molte funzionalit'e0. E pensare che all'epoca mi vantavo di avere Pokémon fortissimi, come il mio Suppy - Blaziken - che erano al livello - infimo - di 70... <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/sweatingbullets.gif" alt="" title="-.-"> Mia sorella, allora, mi chiese di iniziare a giocare con Platino - e in quello eravamo veramente benissimo - , uno dei migliori giochi in assoluto anche se penso che mi abbia fatto entrare un virus nel computer che me lo mandò in tilt quando ero già presso Arenipoli! <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/sweatingbullets.gif" alt="" title="-.-"> Insoddisfatte passammo, in ultima fase, a Pokémon Verde Foglia. Oh, lì sì che ci siamo impegnate tantissimo! Avevo tutti i Pokémon a un livello superiore all'85. E' stato il migliore gioco in assoluto! <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/smile.gif" alt="" title=":)">
"Crea dipendenza"... Non più di tanto soprattutto quando si deve allenare i Pokémon in vista della Lega scontrandosi con delle cragne che ti fanno salire di un livello dopo averne sconfitte una ventina! <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/veryangry.png" alt="" title=":@">
Una cosa: anche in Pokémon Platino, in un giardino di Cuoripoli, se non sbaglio, si poteva portare in giro il proprio Pokémon. Ah, ma anche da qualche altra parte. Mah! <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/doubt.gif" alt="" title=":|">
A Hero: "un pò"... Non ti smentisci mai! <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/evil.gif" alt="" title="
Probabilmente io non faccio testo perchè li faccio tutti, i Pokemon, ma Heart Gold mi è piaciuto moltissimo come gioco. Mi ha impegnato molto, coinvolto, e ho capito come un videogioco come questo possa essere eterogeneo e rivolgersi a un pubblico molto vasto, in quanto mi scambiavo i Pokemon coi miei amici (ultraventenni) dell'università, ci ho fatto giocare mia sorella liceale e ci giocavo insieme, scambiandoci vicendevolmente consigli e Pokemon, ai bambini di quinta elementare con cui lavoravo l'anno scorso.
Pokemon è sempre una bellissima esperienza, ma Heart Gold se possibile lo è ancora di più, grazie alla vastità del mondo di gioco, alle miriadi di cose che si possono fare, e a quel meraviglioso aggeggio chiamato Pokewalker, croce e delizia del sottoscritto che si faceva ogni Domenica fior di passeggiate ai Fori Imperiali e al Colosseo al solo scopo di accumularvi punti!
Una novità molto azzeccata è poi quella di far passeggiare i propri Pokemon insieme al giocatore e farli comunicare! Quanto me la sono risa con cose del tipo "<A href="http://www.cemzoo.com/pokedex/217.gif">Ursaring </A>ti salta addosso: vuole giocare. Lo assecondi? Sì/No"... se gli avessi detto no sarei diventato il suo cibo, probabilmente!
I fans dei Pokemon naturalmente l'avranno già preso, dunque è inutile che glielo consigli. Per chi non ha mai giocato alla serie, o per chi l'ha abbandonata da tempo, invece è un acquisto consigliatissimo: i primi vi troveranno un gioco divertentissimo e avvincente, i secondi ritroveranno delle belle sensazioni che credevano perse. Un pò come me, che giocando a Heart Gold mi sono immancabilmente visto tornare con la mente a quel quarto ginnasio, a quel 2001, e a quella, bellissima, "Always Pokemon".
Un grazie in particolare a Narutimate Hero, che evidentemente non ha ancora imparato la lezione impartitagli dalla info-extra di Kinnikuman e non si è ancora stancato di lavorare con me che lo inchiodo a Photoshop e gli segnalo millemila correzioni da fare!
@ Lybra
Non preoccuparti dell'età. In università da me sono tutti ultra-nerd di questo gioco (mooooolto peggio di me che mi limito a prendere i mostriciattoli che mi piacciono esteticamente e ad allenarli per completare la storia
E' vero che Pokemon è probabilmente l'ultimo fenomeno commerciale giapponese di rilevanza internazionale, o che perlomeno sia riuscito a fare un mega-boom qua in Italia.
@ Kuroneko's Herald
Sì, la ragazza si chiama Cetra. Se fai la storia col ragazzo, lei si presenta e te lo dice, mentre se scegli lei a presentarsi col suo bellissimo nome Armonio
@ Kouga
Tu che fai i complimenti a noi per la veste grafica?
Complimenti ad entrambi, è scritta molto bene e mi piace com'è impostata, diversa dal solito... Pokèmon oro non ce l'ho, dunque non posso esprimermi... ma possiedo Pokèmon Argento: bellissimo! l'ho finito un sacco di volte, è la versione a cui sono più affezionata ❤
Solitamente Mario e Pokemon hanno sempre "salvato la baracca" anche nei tempi di magrissima del GBA e del GameCube, ma oggi?
In realtà sono sgonfiati soltanto perchè non se ne parla più in ogni dove (il che è normale, la serie "di grido" non può essere sempre la stessa per dieci anni
E credimi che la serie va ancora forte, sia a livello di cartone animato, sia come videogiochi e carte, fra i piccoli spettatori. Come dicevo più su, l'anno scorso ho cominciato a lavorare in una scuola elementare, e i piccoli studenti non parlavano d'altro e non giocavano ad altro (che soddisfazione quando gli ho fatto vedere il Gameboy mattone con Pokemon Rosso e l'han trattato come una sacra reliquia con gli occhi sbrilluccicosi
I videogiochi penso che vendano benissimo. Heart Gold & Soul Silver sono stati pubblicizzati tantissimo in televisione, i primi giorni sono andati letteralmente a ruba (tanto più che i primi tempi era impossibile trovare Soul Silver) e per mesi si sono visti bambini camminare coi Pokewalker, qui a Roma!
Riguardo al Gameboy Advance, non penso che lui fosse "magra". Era una delle migliori console mai uscite: quasi tutto il parco titoli del Super Nintendo
Comunque i titoli Pokemon ci sono anche su Wii!
Sono felice di sapete che sono ancora supportati e restano tutto sommato un "must" anche tra i ragazzi, purtroppo i miei esempi di contatti con i piccolini vanno in altre direzioni (Gormiti e Ben 10 in primis), non so se sia una questione geografica o che altro, però appunto temevo per la sorte dei pokemon
Io l'ho preso purtroppo troppo tardi, quando già era uscito il primo modello del Ds, e dunque ho sempre avuto difficoltà a trovare i giochi, che erano ormai entrati fuori produzione tranne qualche platform su licenza. Ho potuto però fortunatamente recuperare i giochi Capcom che mi premevano (i due Street Fighter, Final Fight One
La grande maggioranza della gente pensa che Pokemon sia per bambini (e completamente torto non ne ha, ma i videogiochi Nintendo sono per tutti
Ringraziando San Belushi da Chicago, però, ho la fortuna di frequentare un'università di lingue orientali, dove la maggior parte degli studenti legge manga e gioca ai videogames, dunque non ho ricevuto lamentele da chicchessia!
Il grandissimo boom dei Pokemon in Italia comunque durò soltanto per un paio d'annetti e per le prime due generazioni di giochi. Dopo l'uscita di Oro/Argento/Cristallo, l'anime non fu programmato per un anno e dopo dovette recuperare l'ultima serie di Johto con cui era rimasto indietro, mentre nel frattempo, un paio d'anni dopo, uscirono Rubino e Zaffiro e, vuoi i due anni di silenzio, vuoi l'anime che era indietro, vuoi che nel periodo andavano per la maggiore Beyblade e Yu-gi-oh, non ebbero la stessa risonanza dei primi titoli, pur vendendo tanto.
Poi comunque un pò di effetto noia è subentrato così come è subentrato poi la lotta dei Kodomo e molti si sono fatti "male".Penso ad es. ad Hamtaro...tanto pompato da Mediaset e anche tramite videogiochi (e non erano nemmeno male, avevo per GBA una avventura veramente ben fatta) ma alla fine chi se lo ricorda più.
La fortuna dei Pokemon è stata che si sono trasformati in fenomeno come il Tamagotchi, quello che è venuto dopo è stato fatto solo in chiave esclusivamente commerciale, solo col fine di vendere merchandise, qualche migliaio di videogiochi e fare un pò di soldi con la pubblicità durante gli anime ma così non va,non attecchisce, bisogna fare di più e coi Pokemon è stato fatto in Italia e nel mondo.
Purtroppo, con grande tristezza, oggi vedo che il sistema-giappone non ha più la forza e forse nemmeno più le capacità di marketing per ricreare fenomeni come sono stati i Pokemon e il Tamagotchi (ma anche per innovazioni più serie come fu ad es il Walkman).Un vero peccato ma anche i più grandi imperi nella storia dopo tanto splendore si sono avviati al tramonto.
Anzi non azzardo a dire che IMHO tempo qualche anno (meno di una decina) e l'intrattenimento non sarà più marchiato Japan ma più probabilmente Korea e China (sigh...)
Comunque non ho mai avuto il piacere di giocare a videogiochi dei Pokemon, anche perchè la maggior parte degli usciti sono per le portatili nintendo. Se ne facessero uno su Wii, un pò sullo stile di Pokemon Colosseum potrei farci un pensierino.
Parli della calda e assolata estate del 2000, in cui praticamente chiunque giocava a Pokemon, tra carte e videogiochi sul Gameboy, attendendo l'arrivo della seconda serie in tv, esaltandosi per la trasformazione in Super Saiyan di Goku e gustandosi un jukebox musicale che passava tra le altre "Vamos a bailar" di Paola e Chiara, "Up & down" di Billy More, "The bad touch" della Bloodhound Gang, "It's my life" di Bon Jovi, "Crime of passion" dei Bamble B, "L'amour toujours" di Gigi D'Agostino. Quanti ricordi!
Come giustamente ricordi, per la seconda stagione furono trasmessi i primi (quattro, mi pare) episodi di Domenica in prima serata, e così fu anche per la terza, la prima ispirata ad Oro e Argento e che cito nell'incipit della recensione. Cosa che, ahimè, oggi è assolutamente impensabile, poichè manca proprio una serie "trascinante" che possa permettersi una collocazione in prima serata come fecero Pokemon o i film di Dragon Ball ai tempi o come fece Sailor Moon col passaggio al preserale.
@ hero
Mi dispiace!
Un paio di giochi di Pokemon per Wii comunque sono usciti, anche se non sono molto informato al riguardo.
Va detto però che pure allora gli anime si vedevano già in "fase calante" rispetto al periodo d'oro di bim bum bam però se quella era una fase calante cosa dovremmo dire di oggi? Morte celebrale totale?
Passo sui SuperSaiyan...essendo un lettore della prima edizione (costina azzurra) non ho mai visto in DBZ una così enorme novità, però ribadisco e riprendo anche la magnifica estate del '98 con l'arrivo di DB su un vanale nazionale,il merchandise,i videogames,le carte...perchè ora non c'è più tutto ciò? Sbagliamo noi? Sbagliano loro ? Non so eppure questa recensione parla abbastanza chiaro sul successo a lungo termine che può avere una serie ben fatta e ben supportata
@Andromeda: è un mio marchio di fabbrica ormai il "pò", lo sai
@Kotaro: Io e te di collaborazioni ne dobbiamo fare ancora parecchie altrochè, e grazie a te piuttosto che riesci a farmi guadagnare tutta questa visibilità
@Kouga: si vabbè tu che fai i complimenti per la grafica a noi
Complimenti a te piuttosto.
@Hero: t'è andata bene che non ti sei beccato le nostre brutte facce
@Lybra: i Pokémon rulleggiano silenziosamente, vendendo una marea di roba anche senza clamore mediatico, in sostanza, solo coloro che li amano davvero ora li seguono, il che, secondo me, è un bene, perchè ha scisso gli allenatori "seri" (inteso come "amanti della serie") da coloro che ci si avvicinavano solo per moda.
Sta di fatto che si, l'estate del 2000, è stata veramente indimenticabile
Complimenti per questa grande accoppiata di recensioni!
E' l'unico "nuovo" capitolo (esclusi i "terzi" come i vari smeraldo, cristallo ec...) a cui non ho mai giocato, e questa recensione unita a mia sorella che giocandoci mi bersaglia di domande, mi ha fatto venire voglia di giocarci
Me ne tenevo lontano perchè, avendo finito il vecchio Oro una ventina di volte, so praticamente la storia a memoria, con almeno un 200 ore di gioco che ci avrò passato XD
@hero: sono stati fatti un paio di giochi anche su wii, ma quelli usciti su console fissa sono sempre degli spin-off, e da quel che ho sentito quelli usciti per wii, al contrario dei vecchi per gamecube, sono decisamente mediocri...
Che ricordi quelli legati ai Pokèmon! Anche io, come molti, ricordavo a memoria ed in ordine cronologico i primi indimenticabili 151 Pocket Monster. Ricordo il primo gameboy con la cartuccia di Pokèmon Rosso (che conservo ancora gelosamente) e tutte le belle ore che mi ha fatto passare con piacere. Anche con la seconda generazione posso dire di essermi divertito, mentre con le altre...Beh, crescendo li ho pò lasciati da parte, ecco. Peccato che io non abbia un DS, mi sarebbe piaciuto provare questi remake. Beh, mi accontenterò con del retro-gaming.
*rispolvera l'arcaico Game Boy Color*
l'anime una volta era il mio idolo, ultimamente sono riuscito a procurarmi la primissima serie storica che ho rivisto con piacere, idem per il videogioco, ho ancora pokèmon giallo.
ma dopo 10 anni, anzi di più, non sarebbe ora di smetterla con tutte queste serie e 'sti videogiochi, insomma dove vogliono arrivare ? in origine si parlava di Ash che voleva diventare maestro di pokèmon, OK ma poi è cambiato qualcosa ? NO la storia è sempre quella dell'11enne Ash che vuole diventare maestro di Pokèmon, UFFA ! ma non crescono mai i personaggi ? ma non c'e ma un punto di svolta ?
Effettivamente, dai Pokemon mi sono allontanato un pò negli ultimi tempi (sono rimasto fermo a Pokémon Perla), ma credo che sia arrivata l'ora di ricominciare!
Tra i due, punterei a Soul Silver, credo, ma avendo già progettato di aspettare Black & White, credo che l'acquisto passerà in secondo piano ... per quanto le recensioni di cui sopra mi invoglino non poco!
Nei videogiochi la storia di Rosso (aka l'Ash del cartone animato) si esaurisce con le prime due generazioni, mentre poi si passa in tutt'altri continenti con tutt'altri personaggi che con lui nulla c'entrano.
L'anime presenta sempre lo stesso protagonista, ma riparte da zero ad ogni generazione proponendo nuove avventure con nuovi personaggi. Ne consegue che, come i giochi, anche la serie televisiva vuole rivolgersi a nuovi spettatori ogni tot anni. Suppongo siano rari i fans che seguono l'anime sin dal 1997, attualmente, in Giappone, e che quindi possano lamentarsene. Se così fosse, l'anime avrebbe molto meno successo, ma dal momento che sta sempre nella top ten dei programmi più visti ogni settimana, fanno benissimo a volerlo proseguire appassionando i nuovi piccoli spettatori.
Bei tempi quelli in cui Pokémon era un main event, ricordo che in quella famosa prima serata di Always Pokémon ero tutto eccitato.
ACC°° ma davvero ? non avevo idea che solo le prime due generazioni fossero con Rosso !
la prima è Pokèmon fuoco, acqua, verde e giallo
la seconda è pokèmon oro e argento
giusto ?
quanto alla serie anime, bhè si se le cose le vedo da questo punto di vista, già mi sembra più comprensibile !
Prima generazione:
[Gameboy]
- Verde (inedito in Italia)
- Rosso e Blu
- Giallo
[Gameboy Advance]
- Remake: Rosso Fuoco e Verde Foglia
Ambientata nella regione di Kanto, il protagonista è Rosso (Ash del cartone animato, in soldoni)
Seconda generazione:
[Gameboy/Gameboy Color]
- Oro e Argento
- Cristallo
[Nintendo DS]
- Remake: Heart Gold e Soul Silver
Ambientata nella regione di Johto. I protagonisti sono Kenta e Marina (comparsi nell'anime nello speciale Raikou: La leggenda del tuono della serie Pokemon Chronicles), oppure Armonio (che poi è sempre Kenta, solo con un diverso nome) e Cetra nei remake.
I giochi sono ambientati un pò di anni dopo gli eventi dei giochi della prima generazione, e sono ad essi collegati, in quanto vi è il Team Rocket (i cattivi dei primi giochi) che tenta di ricostituirsi e vi compaiono personaggi dei primi giochi come il professor Ookido (Oak del cartone animato), Bill, Shigeru (Gary del cartone animato) e i vari capipalestra, compresi Kasumi e Takeshi ossia Misty e Brock del cartone animato.
<B>Attenzione, spoiler sulla trama</B>
Infatti, in questi giochi, una volta completata la storia principale, è permesso andare nella confinante regione di Kanto per affrontare i capipalestra dei giochi precedenti (che sono cambiati o cresciuti) e persino lo stesso Rosso ormai cresciuto che funge da boss finale segreto del gioco.
<B>Fine spoiler</B>
Terza generazione:
[Gameboy Advance]
- Rubino e Zaffiro
- Smeraldo
Ambientata nella regione di Hoenn, è una storia a sè con nuovi personaggi e nuovi avversari, anche se, se non ricordo male, vi è qualche guest star dai giochi precedenti di tanto in tanto.
Quarta generazione:
[Nintendo DS]
- Diamante e Perla
- Platino
Ambientata nella regione di Sinnoh, è una storia a sè con nuovi personaggi e nuovi avversari, con qualche piccola guest star dai giochi precedenti di passaggio.
Quinta generazione:
[Nintendo DS]
- Bianco e Nero (in uscita a Marzo in Italia)
Ambientata nella regione di Isshu, parrebbe essere una storia a sè con nuovi personaggi e nuovi avversari, ma non so di preciso perchè non ci ho giocato, essendo inediti.
Faccio anch'io i mie complimenti a Kotaro e a N-hero. ^^
Grazie anche a te Pedro e agli altri che hanno fatto i Kon-plimenti
Avrei anche giurato che gli anni intercorrenti tra le due generazioni fossero tre e non due, infatti nella recensione c'è scritto tre!
Vado a fare Seppuku ç_ç
Della nave l'avevo pensato pure io, lo ammetto
Mentre per il resto l'unico collegamento vero di quella generazione con le regioni precedenti è Lanette che ti parla di un certo "Bill" (cioè colui che svolgeva il suo stesso ruolo di gestione dello stockaggio Pokémon nelle due vecchie generazioni).
Al museo di Selecepoli ci sono campioni di acqua marina di tutte le regioni con tanto di targhetta, mentre a Porto Alghepoli incontri un viaggiatore proveniente da Kanto.
Mi piacerebbe tanto giocare a Soul Silver (Lugia mi piace tantissimo, il secondo film dei Pokemon è stato spettacolare) ma purtroppo non ho il DS e non mi piace minimamente. Ma il Game Boy che fine ha fatto? Non se lo fila più nessuno?
Io sì, eccome... ma ormai siamo all'alba del 3DS, giusto non lasciare indietro il passato come non rimanere indietro col presente.
Ciao!
Ps: Un'ultima cosa, la "P" nel mio Nickname sta per Pokémon.
Sono felice che le doppie recensioni siano state apprezzate e che si sia notato il riferimento alla mia adorata melodia di Lugia, e in realtà no, almeno nella rete di fan dei Pokémon ce ne sono tanti quanti se ne possa desiderare e forse qualcuno in più, certo ci saranno sempre quelli che prenderanno in giro qualcuno per questa passione, ma io penso che se si ama davvero qualcosa ci si deve in qualche modo soffrire anche un po' sopra, proprio come se fosse una prova, e per quanto questo discorso possa sembrare esagerato, prepara comunque ad affrontare le imprese "vere" della vita, e Pokémon serve anche a questo in un certo senso
Su Pokémon sono state scritte altre cose tra recensioni, notizie e approfondimenti da queste parti, spero tu possa trovarle interessanti ^^
Che piacere rileggere questa recensione dopo tanti anni, quanti ricordi!
Non preoccuparti delle prese in giro, ci siamo passati un po' tutti in un modo o nell'altro, ma non bisogna rinunciare alle proprie passioni per questo (così parlo quello che a 14 anni si sorbiva i "Smettila subito di guardare i Pokemon, gli unici cartoni giapponesi belli sono Dragon Ball e I cavalieri dello zodiaco!" dei compagni di classe e oggi, a 27 anni, si diverte un mondo con Pokemon Y
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