
Mica male come idea, almeno sulla carta, i giochi Free To Play.
Con le limitazioni del caso è possibile avere un gioco completamente gratis, idea comoda soprattutto per sperimentare, o per far avvicinare nuovi adepti a serie storiche in maniera indolore.
Un'idea che a Namco Bandai apparentemente garba, visto che giunge in formato Free To Play una delle sue serie da combattimento storiche, lo spadaccino Soul Calibur, con questo Lost Swords.
Visto che la prospettiva di un F2P può, come detto, gettare il seme per l'avvicinamento da parte di nuovi adepti, è bene fare un breve riassunto di "cosa è" Soul Calibur.
Picchiaduro all'arma bianca ambientato tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600, questa serie vede l'eterna lotta tra la spada Soul Calibur e la sua gemella malvagia Soul Edge, destinate a scontrarsi eternamente.
Queste spade non hanno mai una forma precisa, ma la cambiano a seconda di chi le controlla, ed hanno cambiato forma varie volte nel corso degli anni.
Lost Swords ha come punto di partenza quello che è anche l'inizio di Soul Calibur 5, ovvero lo scontro finale tra Siegfried e Nightmare, tra la Soul Calibur e la Soul Edge.

Dopo aver effettuato il download del gioco e aver fatto tutte le installazioni/registrazioni del caso, ci verrà chiesto di selezionare un personaggio tra Sophitia, Mitsurugi e Siegfried, che fungerà da "base" per quello che poi sarà il nostro eroe personalizzato.
Si comincia letteralmente in mutande, visto che ogni oggetto di vestiario verrà sbloccato nel corso delle varie sfide, così come le armi, sia quelle "predefinite" del personaggio che avremo scelto sia quelle alternative che recupereremo con sangue, sudore e lacrime.
Ogni arma apparterrà poi a un elemento specifico dei tre presenti (fuoco, acqua e vento), sistemati nel classico schema "sasso, carta e forbici", spingendo il giocatore a scegliere con maggior attenzione quale arma utilizzare (armi uguali possono, comunque, appartenere a elementi diversi).
È inoltre possibile vendere gli oggetti che non ci servono o "infonderli", ovvero sceglierne uno di base da potenziare (perché anche gli oggetti hanno i loro livelli di potenza, come i personaggi) e poi selezionarne fino a dieci da "infondere" in esso per migliorarne le prestazioni previo pagamento (della moneta del gioco, non in soldi reali, che comunque possono essere usati per altre funzioni extra al negozio).Gli scontri sono strutturati alla maniera classica della serie, con un tasto per gli attacchi orizzontali, uno per quelli verticali, uno per i calci e uno per la difesa, più la classica freccia direzionale per muoversi in orizzontale, verticale e diagonale.
Viene però tolta la possibilità di vincere per Ring Out, presumibilmente per focalizzare l'attenzione sulle vittorie "schiaccianti" più che su eventuali botte di fortuna, e vengono modificate alcune delle vecchie meccaniche: premere i due pulsanti adibiti all'arma bianca permetterà di lanciare la propria "mossa segreta" da caricare nel corso del combattimento, mentre premere tutti e tre i tasti d'attacco farà intervenire, sempre previo caricamento della barra apposita, l'alleato che ci saremo scelti prima di dare inizio alla sfida (più avanti spiegherò meglio di che si tratta).
Come sapranno i veterani della serie però, in passato molte tecniche, combo e meccaniche particolari erano legate alla pressione dei due tasti di attacco superiore e dei tre tasti d'attacco contemporaneamente, e questi cambiamenti hanno inevitabilmente portato anche a novità nei moveset dei vari personaggi presenti e creabili.Se in passato era possibile sferrare al massimo due colpi consecutivi premendo più volte lo stesso tasto d'attacco (a parte rari casi), ad esempio, ora i colpi diventano tre, o anche quattro, formando una vera e propria combo completa, forse per dare un'atmosfera più "arcade" e aumentare l'enfasi degli scontri: i moveset sono dunque da ri-studiare anche per gli esperti, che dovranno adattarsi a queste nuove meccaniche.
In questo senso, è un peccato che non sia stato inserito nessun tipo di modalità Allenamento, dove far pratica con le varie mosse e memorizzare le combo, magari ammazzando il tempo nell'attesa di recuperare punti AP (cosa sono questi punti? Anche a questa domanda giungerà presto risposta), anche e soprattutto considerato il fatto che, come detto poc'anzi, il gioco offre meccaniche rinnovate, offrendo novità anche per i più navigati.
Tutto però funziona perfettamente, e le battaglie sono divertenti e dal ritmo estremamente concitato, come da tradizione della serie ed anche di più.
È solo necessario prendere un po' la mano con i moveset, ma per larga parte, se si è combattenti esperti questo sarà un processo rapido e indolore, mentre i novellini avranno comunque il livello di difficoltà ben calibrato ad accompagnarli per mano fino alle lotte più evolute.

Visivamente, il gioco eredita molto da Soul Calibur 5, a partire dagli stage, per continuare con l'aspetto "invecchiato" di molti dei personaggi storici, ma, come avvenuto con Tekken Revolution, non si tratta di un mero copia-e-incolla.
Il motore grafico per primo risulta rinnovato, così come l'uso dei colori, degli effetti di luce (qui aumentati notevolmente per via dei poteri vari e delle tecniche nuove di cui possono disporre i personaggi), e quant'altro: è stato fatto un ottimo lavoro che rende Lost Swords bello a vedersi e decisamente "scenografico", tra scie luminose e colpi speciali.
Grande varietà viene inoltre garantita per quel che riguarda l'editor dei personaggi, decisamente ricco di possibilità seppur inizialmente vuoto: solo procedendo con le sfide è infatti possibile ottenere nuovi capi di vestiario, armi e accessori, e sarà dunque necessario duro lavoro per rendere sempre più ampia la scelta nel guardaroba del nostro personaggio.
Ottimo lavoro anche nel campo del sonoro, con musiche epiche ad accompagnare i duelli e i menù (e la musica del menù principale è decisamente un bene che sia orecchiabile, visto che, come spiegherò più in là, avremo modo di sentirla molto, anche troppo...), la possibilità di scegliere tra un eccellente doppiaggio giapponese e uno americano, e un inevitabile, realistico, energico fragore di spade.

È bene partire da una premessa ben precisa: nel gioco non è presente alcun tipo di multiplayer attivo, né in locale né online.
Partendo da questo triste presupposto è bene parlare in primis del sistema di alleanze: prima di ogni sfida è possibile selezionare un alleato, tra una lista di persone online che ci viene offerta.
La selezione dev'essere accurata in base al livello d'esperienza dell'alleato e alla sua appartenenza elementale, e una volta selezionato si potrà andare in battaglia, e previo riempimento della sopracitata barra farci sostituire da lui (che però controlleremo sempre noi) per un breve periodo di tempo, con tutte le differenze del caso per quel che riguarda il gameplay e i vantaggi/svantaggi.
Una volta superata (positivamente) la missione ci verrà chiesto se vogliamo mandare una richiesta d'alleanza all'utente che ci ha appena aiutato ad uscire vittoriosi dal duello, e in caso di risposta positiva da parte del succitato compagno d'arme, voi diventerete alleati.Questo implicherà la vostra presenza costante nell'elenco degli alleati selezionabili del nuovo amico (ma dopo aver utilizzato un alleato, ci vorrà un po' prima che sia di nuovo disponibile nella suddetta lista, in modo da non farsi strada grazie ad amici mostruosamente forti) e viceversa, e soprattutto un guadagno di 10 FP ogniqualvolta il nostro amico ci richiamerà o noi vinceremo un duello con l'aiuto di uno dei nostri compagni.
Cosa sono gli FP?
Sono punti spendibili al negozio per ottenere forzieri (dal prezzo di 300 FP l'uno) contenenti oggetti molto rari e potenti, quindi qualcosa che può destare l'interesse di qualunque giocatore.
E' anche possibile inserire un codice apposito per inviare automaticamente la richiesta d'alleanza a persone che conosciamo, basta che questa persona ci comunichi il codice personale, che si trova nella sezione "alleati" del menù principale.
Ho più volte citato delle fantomatiche "Sfide", ed è bene che mi dilunghi su esse visto che sono l'unica vera modalità di gioco attivo presente in Lost Swords.
Le sfide sono divise in tre settori diversi, e compongono la "trama" di Soul Calibur: Lost Swords, ma le virgolette sono d'obbligo perché è una trama profondamente ignorabile relegata a dei box di testo che appaiono accanto alla lista delle missioni mentre ne selezioniamo una, senza farsi notare in alcun modo nel corso del gioco, e non è nemmeno qualcosa di eccezionale, ben poco incisiva ma d'altronde non era necessaria nell'ottica di questo Free To Play.
Ogni sfida ha il suo livello di difficoltà, espresso in un numero di stelle che può andare da una alla decina, e un numero di AP necessario per affrontarle.
Gli AP sono dei punti (questo gioco ha una gran varietà di punti, e d'altronde con tutti questi tagli...) che si rigenerano al ritmo di uno ogni tre minuti, e che vanno spesi per poter affrontare le varie missioni, rappresentando il "limite" inevitabile che ogni Free To Play si porta con sé, rendendosi giocabile solo in porzioni ridotte.
Ovviamente non sono una tragedia, e anzi si possono creare anche sessioni di gioco particolarmente lunghe se si considera che il quantitativo massimo di AP a nostra disposizione aumenta con il livellaggio e che è possibile ripristinarli completamente in vari modi (con oggetti, molto rari ma che si possono guadagnare almeno una volta al giorno, e salendo di livello, infatti al momento del level-up la barra degli AP viene rigenerata completamente).Il livello di difficoltà di queste missioni, oltre ad essere segnalato quando se ne sceglie una, è anche ben calibrato, e le più toste daranno gran filo da torcere anche ai più navigati, e questo per pura e semplice capacità dell'intelligenza artificiale, quindi portando tutto sempre e solo sul piano dello "scontro leale" (per quanto, si, si è sempre uno contro tot avversari).
Tutto questo senza travolgere i novizi, essendo comunque piuttosto lunga e ben equilibrata la strada per arrivare alle battaglie più epiche.
Battaglie epiche come quelle necessarie a sbloccare i personaggi alternativi, che possono poi andare a sostituire quello attualmente in uso tramite la sezione per la personalizzazione del proprio guerriero.
Sconfiggere il personaggio sbloccabile può non bastare ad ottenerlo, però, perché per averlo bisogna acquisire la sua Chiave di sblocco, e non è detto che la perda.
In primis, bisogna riuscire ad ottenere un oggetto da lui, mandando in frantumi la sua armatura nel corso dello scontro, e poi ovviamente avere la meglio.
L'oggetto perso dall'avversario potrebbe essere la Chiave, così come potrebbe essere qualcos'altro e costringerci a riprovare, magari a un livello di difficoltà superiore, visto che più la difficoltà è alta più ci sono probabilità che l'anelato oggetto venga ottenuto.
Ma più la difficoltà è alta, più l'avversario sarà ostico e i nemici a precederlo numericamente elevati, giustamente, portando il tutto ad un'escalation di sforzi atti a rimpolpare le fila del roster del gioco, proprio come ai vecchi tempi.
Attualmente i personaggi disponibili sono cinque, i sopracitati Mitsurugi, Sophitia e Siegfried, più Ivy e Taki, e tanti altri verranno aggiunti in futuro (d'altronde la schermata di selezione del personaggio vanta 16 spazi), e questo garantisce da un lato, tante novità ancora da scoprire, e dall'altro sfide sempre più elevate ed accanite a venire per chi saprà apprezzare questo gioco.E il gioco sarebbe apprezzabile da tanti, tantissimi, se non fosse per una lunga, silente tragedia che si annida funesta in uno scenario altrimenti glorioso...
Trattasi dei tempi di caricamento di ogni singola schermata, talmente lunghi che, partendo dallo schermo del titolo, ci possono volere minuti ad iniziare un combattimento, e non perché è necessario scegliere molte opzioni ed impostazioni.
Certo, si potrebbe pensare che tempi di caricamento così lunghi possono fare comodo, che so, per mettere mano ad uno snack o bere, ripassare mentalmente mosse e strategie, scrivere un sms, dare un'occhiata alla dash di Tumblr, dichiararsi al proprio amore d'infanzia o laurearsi, ma non è decisamente il caso, visto che la cosa risulta, alla lunga, snervante, e il punto è che fosse solo questo il problema, si potrebbe dire "eh pazienza, un bravo spadaccino sa anche aspettare" e invece no, perché a braccetto giunge un'altra minaccia peggiore del peggior incubo di Nightmare: gli errori di caricamento.
Spesso, infatti, il gioco dopo un lungo caricamento malcela un "marameo" e ti spedisce alla schermata del titolo, costringendoti a ripercorrere l'atroce scalata verso il campo di battaglia, e questa problematica, già di per sé grave, viene resa decisamente drammatica dagli intoppi legati alla meccanica dei punti AP.
Perché il vile errore, se si palesa appena prima dell'inizio di uno scontro (ovvero nel caricamento che ci separa dalla battaglia vera e propria) si "mangia" i punti spesi per la sfida, ma ovviamente ci fa tornare alla schermata del titolo senza che alcun duello abbia avuto luogo.
O peggio ancora, se si fa vivo appena dopo uno scontro, dà vita al Fantozziano scenario di perdita dei punti AP, dei punti esperienza, degli oggetti e della validazione di sfida superata, costringendoci a rifarla, e visto che, come detto prima, il livello di difficoltà raggiunge vette notevoli, questo aggiunge al danno la beffa, alla beffa il danno e così via per un notevole numero di cicli.
Tutto ciò porta il giocatore ad allontanarsi da Lost Swords più che ad avvicinarcisi, perché, semplicemente, il gioco non lo fa giocare.

Soul Calibur Lost Swords è dunque un bel gioco, con un bel gameplay, una bella struttura, una notevole "eredità", provenendo da una saga storica, una felice reintroduzione di personaggi lasciati fuori da Soul Calibur 5, un'interessante modalità in singolo e una grande libertà nella personalizzazione del personaggio, che però fa lo sgambetto a due passi dal traguardo perché, pensa un po', non ti permette di giocare.
Un'occasione, attualmente, sprecata ed un terribile autogol che, anziché promuovere la serie ai neofiti, può farli allontanare dalla stessa a causa di problematiche decisamente pesanti che possono gettare ombra e fango su un nome decisamente importante nell'industria dei picchiaduro.
E questo sarebbe un gran peccato, ma confido in un'eventuale, potente lavoro di patch per poter mettere una pezza o due (o duecento) alle malaugurate tragedie incrociate di caricamenti eterni ed errori inopportuni, in modo da poter evitare di tramutare il nome del gioco in Soul Calibur: Lost Patience, e poterci godere battaglie esaltanti e tecniche tra guerrieri d'ogni genere, gioire ad ogni nuovo personaggio rilasciato e scoprire, o riscoprire, una delle saghe da combattimento più belle degli ultimi anni.
La valutazione finale è dunque data con un occhio positivo verso il futuro, ma sarebbe potuta essere ben più elevata se il gioco non fosse tanto bello quanto inaccessibile per problemi tecnici, cosa, a mio occhio, più grave della semplice mediocrità.
Pro
- Nuovo capitolo di una saga storica, completamente gratuito
- Gameplay classico ma rinnovato, frenetico ma senza mancare di strategia
- Ritorno di personaggi storici assenti dalle scene da un paio di capitoli
- Grande varietà di opzioni per la personalizzazione
Contro
- Caricamenti dalla lunghezza a dir poco imbarazzante
- Bug che si fanno sentire spesso e volentieri, mandando anche all'aria il lavoro svolto
- Mancanza di un multiplayer attivo
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