Playstation Vita non smette mai di darsi da fare, non smette mai di provarci; decisa a deliziare i suoi acquirenti con una line-up composta principalmente da titoli dal gusto squisitamente nipponico, Sony rilancia la carta vincente degli Hunting Game con Freedom Wars, una tripla A che sembra segnare una svolta. O almeno, ci va vicino.
Produzioni fortemente appetibili al pubblico giapponese quali Monster Hunter e Soul Sacrifice, hanno dimostrato di poter ottenere un largo consenso anche in occidente, e così, seguendo la loro scia, Freedom Wars arriva in Europa a pochi mesi di distanza dalla release asiatica, mischiando all’azione frenetica tipica del suo genere, una trama che raccoglie elementi tanto cari al mondo della letteratura e dell’entertainment in generale. Il tutto accompagnato da un surplus non indifferente: testi completamente in italiano.
“Continua a lavorare per la gioia e la prosperità del tuo Panopticon”
Siamo nell’anno 102014, il pianeta terra ha esaurito le risorse e la lotta per la sopravvivenza è sanguinosa oltre ogni dire. Il mondo che conosciamo non esiste più, i “Panopticon” sono le grigie città stato sotterranee in cui la popolazione vive, divisa tra cittadini e peccatori. Facile essere un peccatore nel mondo di Freedom Wars, non per nulla la vostra avventura inizia subito dopo una terribile amnesia che vi è costata la retrocessione a peccatore di primo grado (privo dunque di qualsivoglia diritto) e una condanna di un milione di anni. Perdere la memoria è considerato infatti uno dei peggiori peccati possibili, poiché con il vostro involontario gesto siete diventati inutile feccia che non può contribuire al bene della società, senza contare che avete perso tutto ciò che il vostro Panopticon vi aveva insegnato nel corso degli anni. Ridotti quindi alla condizione di sanguisughe della società, l’unica scelta possibile è quella di lottare per la vostra comunità in modo da avanzare di rango, diminuire la condanna e sperare di diventare, prima o poi, dei veri cittadini. Tutto ciò è possibile solo se sopravvivrete alle missioni che vi sono affidate dall’alto, le quali consistono nello scontrarsi con i Panopticon rivali per ottenere risorse.
Quella di Freedom Wars però, non è semplicemente una guerra tra esseri umani, poiché agli impavidi “volontari” peccatori spetterà il compito di combattere contro mostri giganti chiamati “rapitori”. Un peccatore non è mai solo, difatti, in ogni momento avrà accanto un automa personale, il quale lo sorveglierà 24 ore su 24, punendo con l’aumento della pena ogni respiro fuori luogo e ogni passo troppo svelto. Allo stesso tempo però, sarà d'aiuto in battaglia e darà utili informazioni per districarsi nella complessa vita di un peccatore. Rispetto a quello di Freedom Wars, il mondo di Hunger Games sembra il paradiso e ogni giorno testerete l’amaro sapore di una vita priva di libertà e qualsivoglia possibilità di scelta. In questo mondo distopico e malato sarete in compagnia di molti altri peccatori, i quali combatteranno al vostro fianco e con cui instaurerete legami di amicizia. La vita del vostro peccatore però, non è fatta solo di combattimenti, e vi ritroverete dunque a risolvere una serie di misteri che si annidano sotto la superficie del mondo.
Chi è la ragazza misteriosa che pronuncia frasi sibilline quando viene a trovarvi in sogno? Qual era l’obiettivo di Cesare? Ma soprattutto, contro chi o cosa state combattendo davvero?
In Freedom Wars, da una prospettiva in terza persona, impersonerete un personaggio la cui creazione sarà interamente delegata a voi: il vostro protagonista silenzioso potrà essere infatti creato di sana pianta, attribuendogli sesso, corporatura, colore, vestiario, voce e ogni altro connotato. La scelta è parecchio varia e consente di ottenere una vasta gamma di personaggi e automi molto diversi tra loro.
Lo scopo di ogni peccatore è salire di livello e diminuire la sua condanna e per far ciò, l’unica via possibile è partecipare alle missioni affidate dal Panopticon; Freedom Wars si compone quindi di una serie di missioni di varia tipologia quali, missioni di pulizia (consistono nell’eliminare ogni nemico presente sul campo), missioni di salvataggio (consistono nel portare in salvo i cittadini rapiti dai rapitori) ecc.
A queste si aggiungono varie sottomissioni facoltative utili a diminuire la pena e ingrossare la saccoccia delle risorse. A ogni completamento di missione otterrete dei punti che vi permetteranno di ottenere nuovi diritti, acquistare armi e costruire delle apposite strutture per la creazione e il miglioramento di armi, medicine, munizioni e parametri aggiuntivi (salute, potenza ecc). Prima di ogni battaglia potrete equipaggiare il vostro personaggio con due armi, una primaria e una secondaria (scelte tra un vastissimo inventario) e con degli oggetti, senza dimenticare la chiave di ogni combattimento: il rovo. Ogni personaggio dispone di un rovo, un vero e proprio ramo spinoso allungabile a piacimento, di cui esistono tre varanti: rovo curativo, rovo di attacco e rovo difensivo. Così come suggeriscono i loro nomi, ognuno di essi ha diverse capacità, quindi è utile scegliere dei compagni che abbiano rovi diversi e complementari in base al tipo di battaglia che si va ad affrontare. I rovi vi permettono di arrampicarvi in alto, saltare e attaccare i rapitori smontandoli dei loro componenti, ottenendo così risorse aggiuntive e facilitando la vittoria. La squadra è composta da quattro elementi più i rispettivi automi, che potrete scegliere prima di iniziare la missione e ai quali potrete delegare dei comandi strategici.
Le battaglie sono frenetiche e proprio per questo un tantino confusionarie, tanto che può capitare che dopo un grande balzo non si riesca a capire dove sia finito il personaggio, ma risultano comunque molto coinvolgenti grazie alla possibilità di cambiare arma e usufruire di quelle lasciate dai nemici sconfitti. Prezioso l’aiuto dei compagni la cui IA tende però a volte a giocare brutti scherzi. Il gameplay di Freedom Wars possiede una bizzarra peculiarità, ossia la capacità di far provare al giocatore una sorta di empatia con il suo personaggio, difatti, la voglia di avanzare di grado e ottenere diritti per affrancarsi dalla frustrante vita di un peccatore senza diritti, sarà sempre crescente e se avete creato il personaggio a vostra immagine e somiglianza, non sopporterete a lungo l’essere definito “inutile verme”. Oltre ai combattimenti vi sono da seguire le vicende legate alla storia, le quali vi porteranno a creare una fitta rete di conoscenze (sia tra i peccatori sia tra i cittadini) utili a risolvere i misteri che ruotano attorno al vostro Panocticon e al triste mondo desolato di cui fate parte.
Freedom Wars dispone di una modalità multiplayer online che vi permetterà di unirvi ad altri giocatori per affrontare vari tipi di missioni, alcune collaborative, altre di sfida, che vedranno affrontarsi due squadre diverse.
Per quanto il gioco e la marea di missioni possano dare dipendenza, dopo una buona quantità di ore s’inizia a percepire la ripetitività delle stesse e la monotonia delle arene di combattimento, che per quanto possano differire per condizioni metereologiche, sono in numero decisamente limitato. Anche i nemici alla lunga risultano monotoni, poiché non vi è una grande varietà di mostri da affrontare. Anche la trama ci mette del suo, difatti, la narrazione finisce col perdere colpi diventando lenta e monotona, senza contare che vi costringerà a fare avanti e indietro per i vari livelli del Panocticon solo per scambiare due parole con qualcuno. I personaggi godono di una discreta caratterizzazione, ma nessuno spicca particolarmente poiché, a parte qualche rara eccezione, la trama preferisce seguire un quadro generale delle vicende evitando di incentrarle sui singoli.
Un altro punto debole riguarda i menù e la gestione delle strutture: i primi sono tanti, ricchi di tutorial ma non sempre funzionali al massimo, le seconde sono utilissime ma dalle procedure decisamente poco cristalline. Sarà infatti difficile sfruttare al meglio la grande quantità di risorse che vi ritroverete in mano, poiché non esistono delle informazioni che permettano di capire cosa nascerà dalla combinazione di più oggetti, costringendovi ad andare a casaccio sprecando preziosi materiali, magari per creare qualcosa di cui avreste fatto tranquillamente a meno. La difficoltà del gioco è ben calibrata, gli scontri più impegnativi richiedono una buona pianificazione di armi e alleati, nonché una certa strategia nell'approccio al nemico, ma in linea generale non è mai frustrante.
Freedom Wars gode di una grafica molto curata, sia per quanto riguarda il design dei personaggi, sia per ciò che concerne quello dei mostri rapitori, tutti molto grandi e imponenti. L’abbigliamento è molto particolare e dettagliato, i visi hanno poche espressioni ma sono ben definiti, i movimenti fluidi. I personaggi principali possiedono un’ottima caratterizzazione grafica, mentre peccano di varietà i cittadini e gli altri peccatori sparsi per la città. Il mondo di Freedom Wars è per sua stessa natura, spoglio e desolato, il Panopticon si differenzia esteticamente in base ai vari livelli cui avrete accesso, mentre le arene di combattimento, seppur in numero limitato, sono realizzate con cura e ben dettagliate.
Punto di forza del gioco è la ricca colonna sonora, le tracce audio sono tantissime, dal gusto techno, frenetiche e quindi adattissime ai combattimenti concitati, inoltre, potrete scegliere a vostro piacimento la traccia da utilizzare durante le missioni. Il doppiaggio giapponese non smentisce la sua fama e a fronte del vostro protagonista silenzioso, avrete a che fare con nomi noti del panorama giapponese, primo tra tutti il sempre ottimo Akira Ishida che presta la voce al chiacchierone Mattias. Decisamente gradita la presenza dei testi interamente tradotti in italiano, che aiuteranno a districarsi al meglio nei tanti menù con cui avrete a che fare, i quali purtroppo, come già detto, non sono sempre chiarissimi.
Produzioni fortemente appetibili al pubblico giapponese quali Monster Hunter e Soul Sacrifice, hanno dimostrato di poter ottenere un largo consenso anche in occidente, e così, seguendo la loro scia, Freedom Wars arriva in Europa a pochi mesi di distanza dalla release asiatica, mischiando all’azione frenetica tipica del suo genere, una trama che raccoglie elementi tanto cari al mondo della letteratura e dell’entertainment in generale. Il tutto accompagnato da un surplus non indifferente: testi completamente in italiano.
Freedom Wars - Intro
“Continua a lavorare per la gioia e la prosperità del tuo Panopticon”
Siamo nell’anno 102014, il pianeta terra ha esaurito le risorse e la lotta per la sopravvivenza è sanguinosa oltre ogni dire. Il mondo che conosciamo non esiste più, i “Panopticon” sono le grigie città stato sotterranee in cui la popolazione vive, divisa tra cittadini e peccatori. Facile essere un peccatore nel mondo di Freedom Wars, non per nulla la vostra avventura inizia subito dopo una terribile amnesia che vi è costata la retrocessione a peccatore di primo grado (privo dunque di qualsivoglia diritto) e una condanna di un milione di anni. Perdere la memoria è considerato infatti uno dei peggiori peccati possibili, poiché con il vostro involontario gesto siete diventati inutile feccia che non può contribuire al bene della società, senza contare che avete perso tutto ciò che il vostro Panopticon vi aveva insegnato nel corso degli anni. Ridotti quindi alla condizione di sanguisughe della società, l’unica scelta possibile è quella di lottare per la vostra comunità in modo da avanzare di rango, diminuire la condanna e sperare di diventare, prima o poi, dei veri cittadini. Tutto ciò è possibile solo se sopravvivrete alle missioni che vi sono affidate dall’alto, le quali consistono nello scontrarsi con i Panopticon rivali per ottenere risorse.
Quella di Freedom Wars però, non è semplicemente una guerra tra esseri umani, poiché agli impavidi “volontari” peccatori spetterà il compito di combattere contro mostri giganti chiamati “rapitori”. Un peccatore non è mai solo, difatti, in ogni momento avrà accanto un automa personale, il quale lo sorveglierà 24 ore su 24, punendo con l’aumento della pena ogni respiro fuori luogo e ogni passo troppo svelto. Allo stesso tempo però, sarà d'aiuto in battaglia e darà utili informazioni per districarsi nella complessa vita di un peccatore. Rispetto a quello di Freedom Wars, il mondo di Hunger Games sembra il paradiso e ogni giorno testerete l’amaro sapore di una vita priva di libertà e qualsivoglia possibilità di scelta. In questo mondo distopico e malato sarete in compagnia di molti altri peccatori, i quali combatteranno al vostro fianco e con cui instaurerete legami di amicizia. La vita del vostro peccatore però, non è fatta solo di combattimenti, e vi ritroverete dunque a risolvere una serie di misteri che si annidano sotto la superficie del mondo.
Chi è la ragazza misteriosa che pronuncia frasi sibilline quando viene a trovarvi in sogno? Qual era l’obiettivo di Cesare? Ma soprattutto, contro chi o cosa state combattendo davvero?
In Freedom Wars, da una prospettiva in terza persona, impersonerete un personaggio la cui creazione sarà interamente delegata a voi: il vostro protagonista silenzioso potrà essere infatti creato di sana pianta, attribuendogli sesso, corporatura, colore, vestiario, voce e ogni altro connotato. La scelta è parecchio varia e consente di ottenere una vasta gamma di personaggi e automi molto diversi tra loro.
Lo scopo di ogni peccatore è salire di livello e diminuire la sua condanna e per far ciò, l’unica via possibile è partecipare alle missioni affidate dal Panopticon; Freedom Wars si compone quindi di una serie di missioni di varia tipologia quali, missioni di pulizia (consistono nell’eliminare ogni nemico presente sul campo), missioni di salvataggio (consistono nel portare in salvo i cittadini rapiti dai rapitori) ecc.
A queste si aggiungono varie sottomissioni facoltative utili a diminuire la pena e ingrossare la saccoccia delle risorse. A ogni completamento di missione otterrete dei punti che vi permetteranno di ottenere nuovi diritti, acquistare armi e costruire delle apposite strutture per la creazione e il miglioramento di armi, medicine, munizioni e parametri aggiuntivi (salute, potenza ecc). Prima di ogni battaglia potrete equipaggiare il vostro personaggio con due armi, una primaria e una secondaria (scelte tra un vastissimo inventario) e con degli oggetti, senza dimenticare la chiave di ogni combattimento: il rovo. Ogni personaggio dispone di un rovo, un vero e proprio ramo spinoso allungabile a piacimento, di cui esistono tre varanti: rovo curativo, rovo di attacco e rovo difensivo. Così come suggeriscono i loro nomi, ognuno di essi ha diverse capacità, quindi è utile scegliere dei compagni che abbiano rovi diversi e complementari in base al tipo di battaglia che si va ad affrontare. I rovi vi permettono di arrampicarvi in alto, saltare e attaccare i rapitori smontandoli dei loro componenti, ottenendo così risorse aggiuntive e facilitando la vittoria. La squadra è composta da quattro elementi più i rispettivi automi, che potrete scegliere prima di iniziare la missione e ai quali potrete delegare dei comandi strategici.
Le battaglie sono frenetiche e proprio per questo un tantino confusionarie, tanto che può capitare che dopo un grande balzo non si riesca a capire dove sia finito il personaggio, ma risultano comunque molto coinvolgenti grazie alla possibilità di cambiare arma e usufruire di quelle lasciate dai nemici sconfitti. Prezioso l’aiuto dei compagni la cui IA tende però a volte a giocare brutti scherzi. Il gameplay di Freedom Wars possiede una bizzarra peculiarità, ossia la capacità di far provare al giocatore una sorta di empatia con il suo personaggio, difatti, la voglia di avanzare di grado e ottenere diritti per affrancarsi dalla frustrante vita di un peccatore senza diritti, sarà sempre crescente e se avete creato il personaggio a vostra immagine e somiglianza, non sopporterete a lungo l’essere definito “inutile verme”. Oltre ai combattimenti vi sono da seguire le vicende legate alla storia, le quali vi porteranno a creare una fitta rete di conoscenze (sia tra i peccatori sia tra i cittadini) utili a risolvere i misteri che ruotano attorno al vostro Panocticon e al triste mondo desolato di cui fate parte.
Freedom Wars dispone di una modalità multiplayer online che vi permetterà di unirvi ad altri giocatori per affrontare vari tipi di missioni, alcune collaborative, altre di sfida, che vedranno affrontarsi due squadre diverse.
Per quanto il gioco e la marea di missioni possano dare dipendenza, dopo una buona quantità di ore s’inizia a percepire la ripetitività delle stesse e la monotonia delle arene di combattimento, che per quanto possano differire per condizioni metereologiche, sono in numero decisamente limitato. Anche i nemici alla lunga risultano monotoni, poiché non vi è una grande varietà di mostri da affrontare. Anche la trama ci mette del suo, difatti, la narrazione finisce col perdere colpi diventando lenta e monotona, senza contare che vi costringerà a fare avanti e indietro per i vari livelli del Panocticon solo per scambiare due parole con qualcuno. I personaggi godono di una discreta caratterizzazione, ma nessuno spicca particolarmente poiché, a parte qualche rara eccezione, la trama preferisce seguire un quadro generale delle vicende evitando di incentrarle sui singoli.
Un altro punto debole riguarda i menù e la gestione delle strutture: i primi sono tanti, ricchi di tutorial ma non sempre funzionali al massimo, le seconde sono utilissime ma dalle procedure decisamente poco cristalline. Sarà infatti difficile sfruttare al meglio la grande quantità di risorse che vi ritroverete in mano, poiché non esistono delle informazioni che permettano di capire cosa nascerà dalla combinazione di più oggetti, costringendovi ad andare a casaccio sprecando preziosi materiali, magari per creare qualcosa di cui avreste fatto tranquillamente a meno. La difficoltà del gioco è ben calibrata, gli scontri più impegnativi richiedono una buona pianificazione di armi e alleati, nonché una certa strategia nell'approccio al nemico, ma in linea generale non è mai frustrante.
Freedom Wars - Gameplay
Freedom Wars gode di una grafica molto curata, sia per quanto riguarda il design dei personaggi, sia per ciò che concerne quello dei mostri rapitori, tutti molto grandi e imponenti. L’abbigliamento è molto particolare e dettagliato, i visi hanno poche espressioni ma sono ben definiti, i movimenti fluidi. I personaggi principali possiedono un’ottima caratterizzazione grafica, mentre peccano di varietà i cittadini e gli altri peccatori sparsi per la città. Il mondo di Freedom Wars è per sua stessa natura, spoglio e desolato, il Panopticon si differenzia esteticamente in base ai vari livelli cui avrete accesso, mentre le arene di combattimento, seppur in numero limitato, sono realizzate con cura e ben dettagliate.
Punto di forza del gioco è la ricca colonna sonora, le tracce audio sono tantissime, dal gusto techno, frenetiche e quindi adattissime ai combattimenti concitati, inoltre, potrete scegliere a vostro piacimento la traccia da utilizzare durante le missioni. Il doppiaggio giapponese non smentisce la sua fama e a fronte del vostro protagonista silenzioso, avrete a che fare con nomi noti del panorama giapponese, primo tra tutti il sempre ottimo Akira Ishida che presta la voce al chiacchierone Mattias. Decisamente gradita la presenza dei testi interamente tradotti in italiano, che aiuteranno a districarsi al meglio nei tanti menù con cui avrete a che fare, i quali purtroppo, come già detto, non sono sempre chiarissimi.
Freedom Wars è un bel gioco, è divertente, longevo e ricco di missioni, non ci si ritrova mai con le mani in mano e il coinvolgimento è quasi sempre molto alto. Il livello di difficoltà è tale da rendere certe missioni impegnative ma mai frustranti. Soffre però di alcuni difetti che, con qualche piccolo accorgimento, avrebbero reso l’esperienza di gioco ancora più appagante. Il rammarico è tanto se si pensa che un pizzico in più d’impegno, Freedom Wars poteva essere qualcosa che avrebbe portato anche i miscredenti a fornirsi di una PSVita. La sua pecca più grande è forse la ripetitività, sulla lunga distanza, di missioni e ambientazioni, ma al netto dei difetti è comunque una produzione più che buona, che sicuramente vale l’acquisto e che seppur non resterà nella storia, riuscirà a regalare ai suoi giocatori tanti momenti di ottimo intrattenimento e il godimento di alcune battaglie dal gusto davvero epico.
Pro
- Combattimenti dinamici e coinvolgenti
- Ottimo comparto sonoro
- Multiplayer divertente
- Tantissime missioni
- Testi completamente in italiano
Contro
- Poca varietà di arene e nemici
- Alla lunga si sente il peso della ripetitività delle missioni
- Menù non sempre chiari e funzionali
- Gestione delle strutture poco intuitiva
Ottima recensione!
Concordo sulla questione dei menu, nel senso che lì per lì ci resti confuso nel senso che ce nè uno nella cella, uno nell'automa e uno nel personaggio... però la cosa ha una sua logica.
Aggiungo poi che la sezione della personalizzazione del personaggio è molto corposa e le possibilità (almeno nell'abbigliamento) aumentano salendo di grado o scaricando DLC... l'unico inconveniente è quello di trovarsi nel multiplayer gente che veste il proprio duo di combattenti neanche fossero pornostar ma vabbeh è prevedibile.
Parlando di DLC, nessuna è veramente indispensanbile: ci sono le solite musiche extra, accessori per i costumi ecc... ma ciò che mi ha lasciato perplesso è stato trovare tra i DLC a pagamento addirittura i cittadini, che comunque sono reperibili in-game svolgendo missioni di rivendicazione...
Personalmente lo consiglio.
Appena lo trovo lo comprerò al volo.
Aggiunto alla lista dei titoli da prendere, gli hunting game non mi fanno impazzire, ma giocati con gli amici sono sempre divertenti.
Per il resto però è divertente, le battaglie sono adrenaliniche e staccare pezzi di rapitore è una figata.
@ Wyvern
Vero, i DLC a pagamento sono tanti ma per fortuna tutti trascurabili. Pack di munizioni e medicine sono gratis, il resto sono colori, simboli, accessori... insomma, tutta roba per personalizzare i personaggi. L'unica cosa utile sono i cittadini, quelli che ti aiutano nel lavoro delle strutture, ma se si fanno le missioni se ne raccolgono comunque in abbondanza, infatti non ho mai avuto problemi in quel senso.
Però mi hai dato comunque un ottimo spunto per le recensioni future, io i DLC tendo a trascurarli perché non me ne interesso a priori, ma visto che in certi casi si annida tra loro (a pagamento) qualcosa di molto utile o addirittura fondamentale, meglio tenerli d'occhio la prossima volta. Grazie.
Una volta ottenuta la possibilità di creare una arma (normalmente grazie a una promozione di rango) si è costretti comunque a tornare a missioni precedenti per farmare componenti per l'upgrade, a differenza ad esempio di Monster hunter, dove normalmente una particolare arma si può creare E upgradare con i materiali dello stesso mostro o di mostri più avanzati, il che rende tutto più fluido e naturale. Non trovo normale lo sbloccare la possibilità di fare un arma dopo avere affrontato un dio sceso in terra ma dover tornare alle missioni di primo rango per farmare i mini-robot di rango 1.
In più l'online tende ad avere forti sbalzi se la connessione non è perfetta.
Ho scritto solo male del gioco, ma ammetto di avere più di 50 ore sopra di esso, quindi non lo sconsiglio affatto, ma bisogna conoscere i suoi problemi prima a sapere a cosa si va incontro.
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