Dato il simbolismo legato al gruppo di anelli, è naturale che a ogni olimpiade Sonic si presenti insieme alla sua compagine di animali antropomorfi, pronto a sfidarsi con la leggendaria squadra fungosa di Mario e compagni.
La colorata combriccola fa rotta quindi verso Rio, che ospiterà la classica manifestazione nel corso di quest'anno, pronta a divertire i giocatori solitari e quelli più festaioli.
I giochi della serie Mario & Sonic sono sempre stati molto particolari, un giusto mix tra sportivi "seri", per quanto semplicistici, quasi moderni eredi di Track & Field, e party game per famiglie desiderose di sfidarsi in appassionanti sfide multiplayer, e quest'ultimo episodio non è da meno, concentrandosi però anche sull'interazione globale.
 

GAMEPLAY

Il gioco si districa tutto tra i vari sport (100m, BMX, calcio, rugby, equitazione, pugilato, nuoto, tiro con l'arco e svariati altri), affrontabili con i personaggi presenti, dotati di diverse statistiche per ogni disciplina, o con i Mii, che è possibile abbigliare con capi vari ed eventuali sbloccati a seguito delle nostre vittorie sportive: questi oggetti potenzieranno i Mii, a seconda del tipo di sport in cui vengono utilizzati, ma ci sono anche abiti non sportivi, in grado di rinforzare comunque il personaggio.
Alcuni sport sono inoltre presenti in "doppia versione": una realistica e una più vicina alla tradizione dei giochi marieschi, con gusci rossi malvagi e varianti per rendere il tutto più movimentato.
Al di là del gironzolio per la spiaggia di Copacabana, che funge da "hub", naturalmente il gameplay vero e proprio è tutto concentrato nei vari sport, che riescono ad essere tanto intuitivi quanto profondi, talvolta necessitando di un po' di pratica per padroneggiarne i controlli (soprattutto negli sport di squadra), ma nel giro di poco s'impara tutto quel che c'è da imparare per non fare la figura dei carciofi sul campo di gioco, divertendosi anche parecchio nel corso delle varie gare, ma soprattutto "crescendo" e riuscendo a tirare fuori il massimo da ogni disciplina, registrando record sempre migliori e mettendoli anche a confronto con quelli degli altri giocatori dei quattro angoli del globo.

 



Trattandosi di una compilation di minigiochi, le potenzialità di gameplay sono rinchiuse solo nel quanto sono divertenti da affrontare e nel come ci viene fornita la possibilità di affrontarli, e in entrambi i casi c'è una notevole maestria da parte degli sviluppatori, visto che ci vengono date sempre più possibilità diverse per partecipare ai vari sport garantendo una notevole varietà.
Come vedremo al momento di discutere della longevità, il gioco ama schiudersi a poco a poco tra le mani dei giocatori.
 
 
GRAFICA E SONORO

La sabbia bollente e le onde brillanti di Copacabana sono la prima cosa che ci accoglie una volta avviato il gioco e superato il filmato introduttivo, e non ci sarebbe bisogno d'altro per denotare la sgargiante forza grafica dietro questo party game sportivo: colori accesissimi, interfacce stilose e simpatiche, una buona varietà degli stadi (reali) in cui si svolgono le varie prove, animazioni simpatiche e fedeli ai personaggi originali, chiarezza a schermo necessaria per non inficiare il gameplay (se un'inquadratura è sbagliata o una situazione confusionaria, è sempre voluto, per motivazioni precise ed efficaci: è solo un ulteriore ostacolo da superare), insomma tutto ciò che può far piacere e ci si aspetta da una generazione di console arrivata alla perfezione visiva.
Musicalmente, il gioco offre tracce allegre e spensierate, remix di pezzi storici delle due saghe videoludiche e brani nuovi, a cui si aggiunge un doppiaggio "misto", inglese per i personaggi Nintendo (che poi quanto può essere inglese un doppiaggio con un protagonista che esclama un entusiasta "fantastico!"?) e italiano per quelli Sega, con un cast milanese di un certo livello (bravissimo Renato Novara su Sonic, spassosissimo Diego Sabre su Vector e complimenti per aver tirato fuori leggende come Jasmine Laurenti e Andrea De Nisco, tra gli altri), per quanto non ci siano dialoghi veri e propri e al massimo i personaggi pronunciano una frase quando va grassa.
Al lato tecnico del gioco, insomma, non si può dir nulla.
 

LONGEVITÀ

Approdati in spiaggia, ci si para davanti un'unica modalità di gioco: si seleziona uno sport, da soli o in compagnia, si seleziona un personaggio, e si gioca. Fine.
La sensazione che si può provare è bruttina, ma per fortuna già scambiando quattro chiacchiere con gli iconici abitanti del paradiso tropicale si capisce che giocando il necessario forse c'è di più in arrivo, e così è: il gioco ha numerose modalità diverse, ma si sbloccheranno una per volta pian piano, facendo sì che l'esperienza complessiva sia quella di un crescendo, di esperienze del giocatore, ma anche di possibilità, in un certo senso in maniera non diversa dalla carriera di un atleta vero.
Essendo perlopiù sbloccabili, per non rovinare sorprese varie non mi dilungherò sulle diverse modalità, giusto sulla prima che si ottiene, il Torneo, giocabile (come quasi tutte le altre) da soli o in multiplayer locale.
In questa modalità si utilizzano solamente i Mii, niente Mario e Sonic quindi, ma potete farvi una squadra di rugby con Barak Obama, John Cena, Rinko Yamato e Snoop Dogg, quindi...
Dicevamo, si usano solamente i Mii, e si affrontano in gare specifiche quelli di giocatori provenienti da tutto il mondo, i cui stili di gioco sono stati assimilati dall'intelligenza artificiale del Mii stesso.
Com'è giusto che sia le olimpiadi diventano quindi un'occasione di sfida globale, tanto che la spiaggia si riempie presto dei simpatici piccoli avatar degli altri giocatori, pronti a dispensare aneddoti sulle loro terre d'origine (informazioni completamente slegate dallo scopo del gioco, ma decisamente sfiziose e, perché no, utili per la propria cultura generale, senza contare che è possibile, in questo modo, collezionare le bandiere di tutti i paesi partecipanti) oltre che consigli sul gameplay stesso.
Ad ogni ingresso al torneo si può scegliere una tra tre discipline, di cui dovremo affrontare quarti di finale, semifinali e finale (se va bene), match di difficoltà crescente, naturalmente, e una volta affrontati tutti gli sport in tutte le loro varianti il livello di difficoltà globale dei tornei stessi salirà.
Ogni sport ha una "sfida extra" che ci permette di ottenere monete e anelli in più, oggetti che permettono l'acquisto di nuovi capi per i Mii o l'utilizzo di particolari opzioni (non ti piacciono i tre tornei attualmente disponibili? Paga, e li puoi cambiare con altri tre a caso).
 
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Inoltre, affrontando i vari tornei potrebbero farsi vivi degli sfidanti: personaggi sbloccabili del mondo di Mario e Sonic, particolarmente bravi in una disciplina ciascuno ed utilizzabili solo in essa, se si riesce a batterli.
Perché creare dei personaggi extra utilizzabili in uno sport solo?
La risposta è semplice, ma non può essere data per motivi di spoiler.
Ciò a cui sembra puntare principalmente il gioco è spingere il giocatore a migliorare le proprie capacità individuali, oltre che fornire numerosissime, valide possibilità di gioco in multiplayer locale: non c'è un'effettiva modalità online classica, del tipo "si crea la stanza, si trovano gli sfidanti, li si affronta", ma al contempo si ha la possibilità di affrontare e battere "in differita" i giocatori più bravi del globo, anche e soprattutto grazie ad una delle modalità segrete, creata apposta per questo.
Più che una sfida tra due giocatori, quindi, le funzionalità online del gioco offrono una sfida al mondo intero, sfida che evita problemi come il lag, o la caduta della linea, permettendoci di affrontare gli avversari sempre nella loro condizione migliore e, di conseguenza, di avere la meglio su di loro per assoluto merito e senza noie tecniche di mezzo.
Una sfida sportiva e onesta su scala mondiale, cioè proprio quello che le olimpiadi sono.
Sia che si decida di riunire gli amici per un po' di divertimento grezzo, sia che si voglia diventare i migliori del mondo nel salto triplo digitale, di cose da fare ce ne sono parecchie e il livello di sfida è sempre intrigante, anche perché costituito non soltanto dalla cpu, ma soprattutto dalla bravura dei giocatori della community.
 
 
CONSIDERAZIONI FINALI

Mario & Sonic ai giochi Olimpici di Rio 2016 si dimostra come sempre un bel party game e, perché no, un bel gioco sportivo in generale, che nella sua semplicità sa dare ai giocatori le soddisfazioni di un miglioramento personale costante ed effettivo.
Non bisogna lasciarsi scoraggiare dall'iniziale povertà di modalità, perché la loro crescita è continua e proporzionale agli sforzi dei giocatori, basta, quindi, un po' di buona volontà.
Non tutti gli sport sono divertenti alla stessa maniera, ma è anche vero che forse è una questione più soggettiva, che si basa appunto sui gusti personali di ognuno più che sull'effettiva buona realizzazione del minigioco stesso.
Alcune scelte nella realizzazione dei testi in italiano sono un po' dubbie, come l'utilizzo della parola "attimino", che fondamentalmente è errata, ma si tratta di problemi decisamente marginali nell'ottica di un gioco il cui scopo è tutt'altro.
Sia che si desideri un gioco sportivo allegro e colorato con cui ci si voglia divertire in compagnia, sia che si cerchi una sfida d'abilità su scala globale, quindi, l'ultima avventura dei nemiciamici si dimostra una scelta potenzialmente valida.