Oltre ai titoli First Party in arrivo, Microsoft ha destinato una saletta del suo stand ai titoli ID@Xbox più importanti, ovvero giochi di sviluppatori indipendenti che la casa di Redmond aiuta a pubblicare su Xbox One e Windows 10. Fra i molti titoli a disposizione abbiamo avuto modo di provarne velocemente qualcuno, e precisamente abbiamo testato con mano Sniper Elite 4, Thimbleweed Park, Cuphead e We Happy Few, tutti su Xbox One S.
 
Sniper Elite 4
 

Per Sniper Elite 4 i Rebellion hanno portato una versione pre-alpha del gioco a causa della data di uscita ancora piuttosto lontana (14 febbraio 2017). Dopo il controverso terzo capitolo, siamo tornati a combattere sul fronte europeo della seconda guerra mondiale, e precisamente in Italia. Ci siamo trovati dunque sulle alpi, in cima ad una strada sterrata che conduceva, attraversando un classico ponte ad arcate, ad un paesino con annesso ponte ferroviario sui cui si stava preparando un convoglio. Preoccupati dall’imponente numero di nemici e dalla rarità delle esplosioni (che ricordiamo permettono di utilizzare il fucile da cecchino senza farsi scoprire, sovrastandone il rumore) abbiamo deciso di scendere lungo la strada per un approccio più stealth. Senza però aver fatto i conti con un autocarro militare che stava percorrendo la stessa strada e che ci ha individuato facilmente. Armati di sniper abbiamo provato a non farci sopraffare dalla milizia tedesca utilizzando le coperture anche per ricaricare l’energia perduta dai colpi subiti, ma alla fine abbiamo avuto purtroppo la peggio anche a causa di una IA che non sta a guardare ma si precipita a cercare, nell’ultima zona in cui siamo stati rilevati, il nemico. Essendo su una strada stretta non avevamo molte chance di nasconderci e lo scontro a fuoco è stato purtroppo inevitabile. Il feeling dei precedenti capitoli è rimasto invariato, e come sempre occorrerà studiare bene la zona prima di agire vista la inferiorità numerica, per cui non di rado capiterà di morire prima di prendere la decisione corretta come infatti è accaduto nella nostra prova. Graficamente l’ambientazione vista è molto suggestiva e ricorda davvero tantissimo il nostro paese.
Ha ancora bisogno di un ritocco sulla pulizia grafica, ma come detto si trattava di una pre-alpha per cui il tempo di migliorare questo aspetto non dovrebbe mancare.
 

Thimbleweed Park
 

Ron Gilbert. È il nome di chi è dietro a Thimbleweed Park. E Ron Gilbert, per chi non lo conosce, ha inventato il sistema SCUMM delle storiche avventure grafiche Lucas oltre ad essere la mente dietro a Maniac Mansion, Zak McKracken, Indiana Jones e l’Ultima Crociata, ma soprattutto ai primi due Monkey Island. In ambito di avventure grafiche classiche più che di una garanzia stiamo parlando di una istituzione, e la prima vista di Thimbleweed Park ci ha confermato che il titolo è assolutamente da tenere d’occhio. La sensazione di essere tornati negli anni d’oro di questo genere c’è tutta, la grafica è in pixel art ed è ispiratissima e nella parte inferiore del monitor c’è il caro vecchio SCUMM, con i comandi testuali a sinistra e l’inventario a destra. La novità è che i personaggi da muovere sono due, ognuno con il suo inventario e switchabili tramite una icona posta in alto a destra.
L’interazione fra i due personaggi permette la risoluzione degli enigmi, un po’ come accadeva in alcune parti di Indiana Jones ed il Mistero di Atlantide fra Indy e Sophia. L'ironia tipica di Gilbert si fa già sentire pur dalla breve demo, con battute ironiche pure nei filmati di caricamento fra i vari livelli di gioco. Sicuramente, visto il sistema punta e clicca, l'ambito naturale sarà comunque il pc nascendo per essere giocato tramite mouse.
 
 
Cuphead
 

Su Cuphead abbiamo potuto vedere finalmente le sezioni platform dopo aver ammirato più volte alcuni boss nei mesi scorsi. Ed abbiamo constatato che la difficoltà, soprattutto se non giocato in coop, è piuttosto elevata. La parte di movimento in realtà non è particolarmente ostica, ma il numero di nemici a schermo è notevole e continuano ad apparire da entrambi i lati del monitor senza soluzione di continuità, costringendo le due tazzine protagoniste del gioco a “sparare” con l’indice in entrambe le direzioni continuamente per non essere sconfitte in poco tempo. Oltre ai nemici mobili ci sono anche classici nemici fissi come fiori velenosi o palline con sperone che rimbalzano a tempo da evitare per non perdere il classico cuoricino di energia. Dal vivo si può inoltre capire meglio la sfocatura ai limiti dello psichedelico della grafica, davvero molto molto particolare che probabilmente dividerà i giocatori fra chi la amerà e chi avrebbe preferito una soluzione meno invasiva, e che dai video non è assolutamente comprensibile essendo un effetto quasi tridimensionale.
 
 
We Happy Few
 

Infine due righe su We Happy Few, di cui trovate l’anteprima della Early Access proprio su queste pagine. Oltre ai dubbi già espressi in tale articolo anche il sistema di combattimento non è apparso ancora ben calibrato, spesso si fatica a colpire con i nostri pugni i nemici e visto il tempo per “ricaricarli” spesso può voler dire il game over. L’idea rimane molto interessante, e pure la parte stilistica così sognante è piuttosto affascinante, ma prima di poter trarre delle conclusioni più precise è necessario ancora un po’ di lavoro da parte di Compulsion Games per limare i problemi ad oggi riscontrati.