Ad un anno di distanza dall'uscita di Valkyria Chronicles Remastered, SEGA torna a rispolverare il franchise attuando una ''rivoluzione'': l'abbandono quasi totale della componente strategica/tattica che ha caratterizzato gli apprezzatissimi capitoli Chronicles.
Nasce così, da una scelta decisamente ardita, Valkyria Revolution (in Giappone Valkyria: Azure Revolution), un action-RPG disponibile su PlayStation 4, PlayStation Vita e Xbox One, concepito come spin-off innovativo e scollegato dai suoi predecessori, nonostante le tematiche di guerra e i sentimenti derivati da essa, le tipologie di classi e il caratteristico stile grafico a mo' di dipinto permangano.

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''This is a true story.''

Sfruttando un procedimento narrativo vicino all'analessi, la trama di gioco si apre con un giovane studente interessato alle vicende storiche di coloro che portarono la pace e la prosperità nel regno immaginario di Jutland, ricercando la verità dietro alcuni misteriosi ''traditori'', citati in ogni libro di storia, e a cui fu attribuita la causa dell'entrata in guerra del proprio paese nel corso di una fantasticata rivoluzione industriale europea.
Le risposte ricercate dal ragazzo risiedono nella propria docente di storia, la quale narrerà cronologicamente ciò che portò Jutland alla definitiva liberazione dall'oppressore, la regione confinante Ruz, ricordata per essere stata la causa principale delle dure difficoltà economiche del paese, ridotto in completa povertà.
La squadra speciale Anti-Valkyria, capitanata dal tenebroso Amleth, venne incaricata di una missione vitale: scacciare la tirannia Ruz, riconquistando i territori annessi al nemico, ed eliminando la leggendaria creatura conosciuta come Valkyria, una donna fatale dai poteri sovrannaturali, in grado di spazzare un intero esercito di uomini con il solo schioccare delle dita. Si trattò dell'arma definitiva, nelle mani dell'impero Ruz, nonché l'unico vero ostacolo dello squadrone specializzato.

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Il giocatore, venendo a conoscenza anticipatamente della prosperità portata dalla conclusione di tale guerra, quale motivo potrà avere di voler scoprire la storia di gioco? L'espediente è rappresentato, come si accenava poche righe sopra, dalla tematica dei ''traditori'', accusati di aver voltato le spalle alla patria. La curiosità generata dalle loro azioni e dai loro piani è principalmente il motivo per cui resterete affascinati in buona misura da quanto propone la narrativa di Valkyria Revolution, che acquisisce una connotazione di merito data dall'originalità con cui sono impaginate le vicende. Ciononostante, il ritmo narrativo cede di fronte ad inquadrature pigre, da piani sequenza che si protraggono eccessivamente nel tempo, e dall'inespressività delle animazioni, nella maggior parte delle scene statiche o 'artificiose'. Se i discorsi politici contribuiscono all'abbiocco, la 'telecamera' immobile lo farà ancora di più.
 

La ''Revolution'' nel sistema di combattimento
 

Valkyria Revolution attua una vera e propria rivoluzione del brand quando si tratta di gameplay.
Di volta in volta vi verranno incaricate una serie di missioni, suddivise tra principali, ''free'' e ''battle'', in cui controllare un numero predestinato di alleati, a volte inseriti obbligatoriamente nelle quest (si evince dalla scritta ''On Duty''), alle altre liberamente scelti dal giocatore. Ciascun personaggio presenta le proprie potenzialità e una determinata classe, caratteristiche derivate dalla serie Chronicles; fanno ritorno, infatti, gli Scout e i Shocktrooper, mentre gli Engineers sono stati assimilati da una tipologia di unità esclusivamente creata per questo spin-off. Assenti, invece, Lancer e Snipers.
Correre per il campo di battaglia non è più vincolato da una barra d'azione: potrete scattare tenendo premuto il tasto cerchio, nascondervi o – più probabilmente data la natura del gioco – caricare i nemici senza alcuna tattica di fondo. In aggiunta alle normali combo attuabili aspettando il rapido riempimento di una gauge posta di fianco all'icona del personaggio, potremo castare delle magie di diversa tipologia, a scelta tra fuoco, acqua, terra, vento e – esclusiva di un vostro compagno – luce, a patto di preimpostarle da un'utile Palette prima di iniziare la spedizione.

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Gli scontri, trattandosi a tutti gli effetti di un Action-RPG, hanno perso ogni componente strategica degna di menzione; per evitare di finire sotto i colpi serrati delle armi da fuoco nemiche vi basterà spesso lanciare una bomba fumogena o approfittare della meccanica di alterazione di stato, attuabile prendendo di sorpresa il nemico o infliggendogli danni in successione. A quel punto, gli avversari diventeranno dei manichini inoffensivi, privi di ogni difesa.
Facile dunque immaginare la difficoltà generale proposta dal titolo a prescindere dalla modalità con cui si gioca, poiché nessuna battaglia – a parte le leggermente più complesse boss battle – sarà un'impresa. Diventano addirittura superflue le stesse coperture (vitali in Chronicles), e le tipologie di unità, nel momento in cui si aggiorna il proprio equipaggiamento. Ciascun soldato dell'unità Anti-Valkyria si trasforma potenzialmente in un guerriero inarrestabile, e non è la classe a fare la differenza; anzi, l'unico motivo per cui opterete per uno Scout risiederà nella velocità di riempimento della gauge rappresentante il proprio turno, e per uno Shocktrooper sarà la possibilità di sferrare attacchi su scala leggermente più vasta. Nulla, in fin dei conti, particolarmente rilevante alla sopravvivenza nel campo di combattimento.
Le cose diventano quasi comiche nel momento in cui incontrerete soldati nemici cavalcare dei robot simili a Magitek alla Final Fantasy, o addirittura pilotare un'aeronave; i vostri unici mezzi per contrastarli saranno le spade e le magie, in quanto – secondo la logica di tale capitolo - non esiste la possibilità di pilotare un carrarmato in una guerra industriale.

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L'obiettivo delle missioni non è sempre il medesimo. A volte dovremo disinnescare delle mine sparse per il campo, liberare alcuni compagni dell'esercito dalle mani del nemico, conquistare più basi entro un limite di tempo o ancora eliminare dal tragitto degli esplosivi. La varietà non manca di certo, ma il fatto di poter liberamente avanzare su di un campo di battaglia pieno di nemici in maniera disinvolta, in cui il più delle volte basta una combo base di Amleth per innescare il terrore nell'avversario riducendolo in fin di vita, non aiuta nel sentirsi partecipi ad una guerra di liberazione vera e propria. Tutto ciò si traduce quasi nella sensazione di trovarsi in un manga shonen.
Non aiutano ad eliminare tale feeling neanche le battaglie per la riconquista di un paese (le missioni classificate come ''battle''), in cui il tempo scorre in maniera differente dal solito: si partirà dall'alba, toccando ogni fase della giornata, finché non si avrà completato l'obiettivo; giunta la notte ci sarà la possibilità di incrociare le spade contro la Valkyria, affrontando una sorta di boss battle aggiuntiva.

Il meritato riposo si otterrà con la possibilità di girovagare per Jutland, interfacciandosi con un buon numero di negozi, ciascuno specializzato in una determinata mansione (come il sarto, in grado di aggiornare le vostre armature) e scoprendo i pensieri degli abitanti. Non mancano le scenette di approfondimento per gli alleati, espediente necessario per conoscere meglio molti dei membri della squadra Anti-Valkyria, altrimenti poco curati psicologicamente avanzando nei 10 capitoli previsti per il gioco.

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La morte permanente – meccanica presente anche in Valkyria Chronicles - giocherà un ruolo fondamentale nella comparsa di alcune scene aggiuntive, poiché se un vostro commilitone perirà sul campo di battaglia, non ci sarà più modo di visionare le relative cutscenes in stile visual novel; è essenziale perciò mantenere vivi i vostri compagni se puntate nel completamento totale del titolo, prestando attenzione sul campo di battaglia al countdown che partirà nel momento in cui vedrete lo schermo passare ad un colore grigiastro.
Se eliminare i propri avversari non rappresenta un ostacolo, il problema si pone qualora i vostri compagni, dotati di una IA decisamente povera, restassero sotto il fuoco nemico, incrementando la possibilità di vederli spesso a terra, in particolare nelle battaglie contro i boss. La possibilità di impartire il tipo di approccio in battaglia è oggetto di trasgressione inspiegata da parte degli alleati poiché, se inserita l'opzione di supporto, faranno tutt'altro che curare gli HP.

Valkyria Revolution non si redime neppure dal punto di vista della soundtrack, data la scarsità di tracce ascoltabili, seppure composte dal talentuosissimo Yasunori Mitsuda (autore delle OST nel cult del genere JRPG Chrono Trigger).
 
 
Attirata dalla trama dagli spunti interessanti e dal character design del mangaka dietro Another, Valkyria Revolution rappresentava per me un modo per rivivere l'epicità e le emozioni scaturite da Valkyria Chronicles, nonostante mi fosse chiara la natura di gameplay completamente 'stravolta'.
Sarebbe passata quasi in sordina se dal lato tecnico gli sviluppatori non avessero trascurato in tutto e per tutto la sensazione che si dovrebbe provare in una guerra all'ultimo sangue circondati da nemici, in cui chi vince è colui che dimostra di avere cervello, non tanto la dimostrazione di forza bruta.
Di sicuro un capitolo che non rende giustizia alla serie originale.