Sono trascorsi ben 20 anni da quel lontano 1997 in cui Kazunori Yamauchi, insieme al team conosciuto all'epoca come Polys Entertainment, portò sull'amata PlayStation il primo Gran Turismo che, dall'alto delle proprie 10 milioni di copie vendute, rimane uno dei migliori giochi di guida mai creati, oltre ad essere uno dei più apprezzati in assoluto. Grazie a quell'enorme successo, Gran Turismo si è imposto, attraverso le diverse console di casa Sony, come uno dei franchise più influenti ed importanti della nota casa nipponica, arrivando infine ad oggi con un capitolo nuovo quanto drasticamente diverso. Gran Turismo Sport, infatti, non mira ad essere Gran Turismo 7, bensì un episodio con una base dedicata quasi totalmente alla componente online, competitiva e sportiva del genere automobilistico. Ma sarà andato tutto come previsto?
 
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Se dovessimo partire elencando ciò che Gran Turismo Sport ha veramente di positivo, nonché di fedele alla serie stessa, citare l'incredibile grafica e, soprattutto, l'immensa passione che trasuda da ogni veicolo rappresentato dal titolo si rivela un obbligo: dal filmato iniziale fino alla prima introduzione del menù del gioco – minimalista come negli ultimi capitoliGT Sport si presenta come un vero e proprio monumento all'automobile, capace di entusiasmare chiunque abbia una passione, sfrenata o meno, verso il mondo, ormai centenario, delle autovetture, grazie soprattutto alla sezione Case Produttrici che ci permette di ripercorrere tutti i momenti salienti di ogni casa automobilistica presente nel titolo, attraverso una linea temporale composta da testi e foto d'epoca, oltre ad acquistare le diverse vetture disponibili attraverso uno showroom in cui esaminare l'auto interessata sotto ogni aspetto.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticarci che Gran Turismo Sport è un videogioco in primis ed è proprio qui che troviamo un primo scivolone da parte di Polyphony Digital: il titolo, sfortunatamente, non offre quella massiccia quantità di contenuti a cui né i fan della serie né gli appassionati dei giochi automobilistici sono abituati.

Una tra tutte è l'assenza della modalità Carriera, un classico di Gran Turismo, rimpiazzata da una scarna selezione di alternative che, riassumendole, possono essere classificate come semplici riscaldamenti per le competizioni online. Partendo dall'Accademia di guida, nome alternativo per le immortali Patenti del franchise, impareremo – o rinfrescheremo – le basi della guida attraverso una selezione di tutorial graduali, per poi passare alla modalità Sfida missioni, con obiettivi decisamente vari tra cui raggiungere una certa velocità, vincere gare con certi limiti ed altro; e, infine, all'Esperienza sul circuito, una vera e propria analisi, curva per curva, su come superare le diverse fasi di ogni tracciato. Essenzialmente, la Campagna di Gran Turismo Sport è nata esclusivamente per prepararci a gareggiare seriamente, sebbene nulla di tutto ciò ci possa aiutare – o meglio, salvare – dal sistema del gioco stesso.
 
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Prima di accedere alla modalità competitiva online, intitolata Sport, dovremo vedere due brevi video incentrati sulla sportività in gara, purtroppo narrati completamente in inglese senza sottotitoli di ogni genere: un proposito veramente ben pensato sulla carta ma non nella pratica effettiva. Infatti, nonostante Gran Turismo Sport spinga particolarmente sul fair play, invitandoci a seguire l'etichetta di un gioco pulito e corretto, il titolo fallisce miseramente nel far rispettare ogni singola regola a causa di un sistema di penalità che, semplicemente, non funziona. Immaginate di essere completamente concentrati sul tracciato, sulla prossima curva, sterzando con cautela per non finire fuori dalla pista ed evitando, inoltre, gli altri concorrenti... per finire sbalzati contro il guardrail a causa di un altro giocatore. Normalmente un pilota del genere verrebbe sicuramente squalificato o fortemente penalizzato – a patto che l'automobile funzioni ancora – ma, in Gran Turismo Sport, la penalità andrà a ricadere su entrambe le parti coinvolte nell'incidente! Che siate nei primi posti, lottando per mantenere la vostra posizione, od ultimi nel tentativo di rimontare, una singola speronata avversaria distruggerà ogni vostro sforzo. E, ironicamente, nel caso urtiate molto leggermente un concorrente, facendogli perdere tuttavia il controllo dell'auto, vi costerà un forte declassamento del vostro rating di sportività e, in certi casi, anche una penalità in secondi sul vostro tempo generale. In sintesi, ciò che dovrebbe essere il cuore pulsante di Gran Turismo Sport, l'essenza su cui Polyphony Digital e Sony hanno puntato tutto, è totalmente rovinato sia dai giocatori stessi, scorretti come in altri titoli online del calibro di League of Legends e Overwatch, che dallo stesso sistema di gioco, il quale, paradossalmente, dovrebbe “proteggere” i corridori onesti.
Alla fine di tutto non resta che consolarsi con le lobby create dall'utenza, capaci di ospitare fino a 24 giocatori come nella modalità Sport, e, soprattutto, in grado di essere avviate in ogni momento, evadendo dalla routine di gare programmate dagli sviluppatori che, dopo una settimana di riproposizione continua degli stessi tre circuiti con i soliti gruppi di automobili ogni 15-20 minuti, permette di godersi, effettivamente, una gara divertente in tutto e per tutto.
 
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Quindi Gran Turismo Sport è un titolo online-only? Sfortunatamente sì, e non ci riferiamo allo scarso quantitativo di attività offline. Infatti, qualora il server sia in manutenzione, non disponiate di una connessione internet o di un abbonamento PlayStation Plus non solo sarete limitati unicamente alle gare contro l'IA ma non avrete modo né di acquistare automobili né di salvare i progressi effettuati, che si tratti di crediti acquisti o gare vinte: Gran Turismo Sport, in questi casi, diventa un titolo al pari degli online-only, praticamente inutile a meno che non vogliate semplicemente dedicarvi a scattare foto alle vostre auto preferite.

Almeno in quell'ambito, Gran Turismo Sport si dimostra fedele ad una caratteristica che ha da sempre contraddistinto la serie, ovvero l'incredibile dettaglio visivo delle automobili presenti, come precedentemente accennato: che si osservi la vettura dall'esterno o dall'interno dell'abitacolo, la cura maniacale con cui sono state riprodotte ognuna delle oltre 150 macchine del titolo non può che lasciare a bocca aperta, incluso il rombo dei motori che, finalmente, non assomiglia più ad un gruppo di aspirapolveri anonimi sull'asfalto. E, per la cronaca, avete letto bene: Gran Turismo Sport presenta solo poco più di 150 vetture nel suo garage, tra l'altro tutte estremamente recenti (si parla dal 2010 in su) o prototipi immaginari. Scordatevi quindi competizioni e gare varie con Panda, Lancia Delta o vetture d'epoca di ogni genere, né aspettatevi una grossa selezione di tracciati disponibili: al lancio si sono rivelati essere giusto 17, molti di essi sono pure fittizi e, soprattutto, sono sprovvisti del tanto richiesto meteo dinamico.
 
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Ci si consola, almeno, con il sistema di guida che riesce ad offrire un'esperienza simulativa soddisfacente, sia utilizzando il volante – a patto di avere un modello supportato dal gioco – o il DualShock 4, quest'ultimo usufruibile in diversi modi: potremo dedicare l'accelerazione ai grilletti o alla levetta destra, quanto affidare le sterzate agli analogici o al sensore motion del controller, approfittando inoltre di una combinazione di assist (Principiante, Intermedio, Avanzato) che potranno accompagnare ogni pilota al meglio, dal più novizio fino all'esperto per eccellenza. Con un leggero pizzico di arcade al modello di guida, Gran Turismo Sport è probabilmente il titolo più accessibile della serie in merito, sebbene molti, troppi dettagli lascino l'amaro in bocca: nelle corse sugli sterrati, per esempio, sembra di scivolare sul ghiaccio, controllando una vettura che si dimostra essere più una saponetta che un blocco di metallo e quant'altro da diverse tonnellate. E i danni? Anche in questo capitolo, ormai una tradizione dell'IP stessa, il sistema di collisione e danni si dimostra insoddisfacente, con automobili intente a rimbalzare come nel più selvaggio dei flipper senza riportare né graffi né ammaccature di qualsivoglia genere o entità.
 
 
Gran Turismo Sport non è Gran Turismo 7, ma non è neanche un capitolo degno di una serie che ha saputo stregare gli appassionati del mondo automobilistico nel corso degli anni. La carenza di vetture e tracciati, nonostante la promessa di aumentare entrambi in futuro tramite DLC gratuiti, non giustifica questi ultimi cinque anni di sviluppo per un titolo online-only abilmente mascherato, intento ad incentivare la sportività tra corridori ma fallendo miseramente nel far rispettare le regole che il gioco stesso impone. Non è da escludere che futuri aggiornamenti migliorino sensibilmente i difetti che Gran Turismo Sport presenta attualmente, ma non è neanche accettabile fornire un prodotto del genere dopo anni di attesa. Il sistema di guida funziona bene nel complesso, le vetture sono fantastiche sia da guardare che da condurre ma è sufficiente accontentarsi solo di questo, considerando tutto ciò che offre la concorrenza a confronto?