Dopo una serie di spin off la saga di Etrian Odyssey, con Beyond the Myth, decide di passare al suo quinto capitolo ufficiale. Se la saga non ci ha mai abituato a grandi variazioni tra un gioco e l’altro, l’occasione potrebbe essere buona per vedere delle novità più sostanziose.

Il gameplay di Etrian Odyssey è ormai collaudato, si tratta di un dungeon crawler alla Eye of the Beholder, per tornare quasi all’origine del genere. A questa base sono astati aggiunti molti elementi e ad oggi la saga è probabilmente la più riconosciuta dagli amanti del genere, popolare anche in quando non perdona troppo i giocatori sapendo, dopo i primi semplici livelli, essere ben poco clemente.  
 

La prima novità introdotta è una maggiore scelta e profondità in fase di creazione dei personaggi, che vi lascerà optare tra 10 classi diverse e 4 razze (Earthlains, Celestrians, Therians e Brouni), ognuna con le sue predisposizioni e diverse caratteristiche iniziali. Sebbene sia influente sulla partita è ora offerta anche l’opzione di poter personalizzare in modo più incisivo l’aspetto dei personaggi che creerete.

Etrian Odyssey: Beyond the Myth ha eliminato un po’ tutto il rumore introdotto dagli spin-off e tutta l’attenzione viene massa nella parte dei dungeon: dopo aver raccolto le missioni nella città, inizierete a scendere livello dopo livello, fino a giungere quello finale. Le modalità di salvataggio sono cambiate, potete infatti partire dal livello che vorrete, solo se lo avrete esplorato a sufficienza e depositato la mappa in città. Come gli appassionati della saga sapranno, la mappa la dovrete disegnare voi, curva dopo curva, facendo in modo di segnare tutte le locazioni che potrebbero essere interessanti, visto che qualcuna di queste avranno un tempo di ricarica e potrebbe valere la pena visitarle più volte o magari vi potrebbero essere utili in qualcuna delle quest.
 

Nel mentre che camminate l’indicatore “incontri casuali” si alzerà passo dopo passo, fintanto sarete costretti ad affrontare uno scontro. Il vostro party è composto da 5 combattenti e a turno dovrete decidere come farli agire, tra attacchi, abilità, magie, oggetti e difese, come classico del genere. E’ bene non essere impreparati, certi nemici possono eliminare alcuni vostri componenti con un colpo solo. Altri, più potenti, i “FOEs”, vi fanno fuori l’intero party con pochi colpi, per cui è bene evitarli, vedere come si muovono, e affrontarli solo quando si è certi di essere preparati.

Man mano che combatterete potrete ottenere oggetti e risorse, che potete vendere o utilizzare per certe quest. Ad un certo punto la vostra unità arriverà ad un tale livello di maestria che potrete promuoverla ad un livello successivo, scegliendo fra 2 opzioni, un po’ alla Fire Emblem.
 

Tra le novità merita anche segnalare l’introduzione della “Union Skill”: man mano che combatterete aumenterete l’indicatore relativo all’abilità che, arrivato al massimo, vi permetterà di fare un attacco che coinvolgerà diverse unità contemporaneamente, fino ad impegnarle tutte, per un effetto che potrebbe risultare risolutivo in uno scontro complicato. Diventa quindi un’arma in più per tirarvi fuori da situazioni molto problematiche, decidere quando usarla diventa una componente strategica apprezzabile.

Dal punto di vista tecnico il gioco non è così appariscente: bello il character disegn, non male i mostri, ma non ha certo una grafica che vi colpirà. Lo stesso vale oper il comparto sonoro, che non si spinge oltre il compitino. Sebbene siano offerti diversi livelli di difficoltà anche il più semplice non risulta una passeggiata e, se amate il genere, Etrian Odyssey: Beyond the Myth vi terrà impegnati molto a lungo.
 
 
Etrian Odyssey: Beyond the Myth è il miglior dungeon crawler della saga e se volete gettarvi nel genere, potrebbe essere il punto di entrata ideale. Potrebbe, perché se cercate qualsiasi parvenza di storia, un qualcosa in più del risolvere i dungeon e ottimizzare al meglio la vostra squadra, qui non la troverete. Per quanto mi riguarda, un minimo di motivazione extra serve e, quindi, avrei preferito che provasse intrecciare un soggetto che suscitasse in me un minimo di interesse. Sebbene le innovazioni introdotte siano apprezzabili e sicuramente un miglioramento, mi sarei aspettato qualche scelta diversa, di trovare delle significative variazioni nel gameplay che scacciasse quella sensazione di déjà-vu che mi ha accompagnato per le ore spese sul gioco.

Ma alla fine, prodotto vincente non si cambia, no?