A distanza di sei lunghi anni da Soulcalibur V, ma anche di venti dal primo capitolo, Bandai Namco e il team Project Soul ci riportano nel mondo di Soulcalibur con il sesto capitolo della saga di picchiaduro famosa per l'uso delle armi bianche. Dopo alcuni rumor, lo scorso anno sul palco dei The Game Awards è stato svelato Soulcalibur VI, la lunga pausa avrà giovato alla serie? Scopriamolo insieme.
 
 
Partiamo rassicurando tutti i fan, nonostante le premesse non fossero delle migliori, Soulcalibur VI non delude. A cosa ci riferiamo? Prima di tutto alle parole non proprio incoraggianti di Motohiro Okubo, produttore del gioco, durante l'ultima edizione della Gamescom, in questa occasione ha infatti dichiarato:

"Soulcalibur VI è a rischio di essere l’ultimo capitolo della saga. Il fatto è che la stessa IP e il franchise di Soulcalibur ha scarse aspettative per la compagnia. Sta fronteggiando una crisi e potrebbe sparire. C’è voluto tempo per riuscirli a convincere."

Un brand che a detta nostra non deve concludersi con questo capitolo, poiché ha avvicinato al genere picchiaduro gli amanti dei racconti "cappa e spada", offrendogli un gameplay frenetico ma tattico allo stesso tempo, il tutto condito con una storia appassionante e dai toni epici. 

Una volta avviato il gioco, nel menù principale avremo modo di selezionare varie voci che sono: Missioni: Bilancia dell'Anima, Storia: Le Cronache dell'Anima, Creazione, Duello (Arcade, Versus e Allenamento), Rete e Museo.

Personaggi

Il roster di Soulcalibur VI è composto da 21 personaggi base più un personaggio preso dai DLC, si tratta di Tira, il primo dei futuri contenuti scaricabili stand-alone o tramite l'acquisto del Season Pass. Anche il roster può sembrare ben nutrito e con una scelta variegata di stili, rifarsi ai capitoli precedenti, che presentavano un maggior numero di personaggi presenti, non sarebbe stato male.
Passando a quelli presenti, troviamo alcune vecchie conoscenze dei fan, dei graditi personaggi provenienti da altri giochi oltre a un paio di new entry. Della prima categoria ci sono ritorni che faranno la gioia di molti giocatori: Sophitia, Taki, Talim, Zasalamel, Seong Mi-Na e Xianghua, la scelta farà sicuramente felici gli appassionati della serie che li hanno richiesti a gran voce dopo l'assenza nel capitolo precedente. Tra le special guest troviamo anche stavolta Yoshimitsu, il capo del clan Manji, che proviene dalla serie Tekken sempre di Bandai Namco, ad affiancarlo ci sarà Geralt Di Rivia, protagonista della serie The Witcher sviluppata dal team polacco CD Projekt Red e distribuita da Bandai Namco. La scelta fatta dal team è sicuramente azzeccata, lo stile di combattimento dello strigo infatti si sposa benissimo con le atmosfere del gioco.
Come detto, troviamo anche 2 personaggi inediti:
 
  • Grøh, un guerriero scaltro e risoluto proveniente dalla fredda Norvegia. Si tratta di un agente nero e adopera una spada che può dividersi in due distinte, queste permettono di attaccare l'avversario con colpi rapidi e devastanti. La grande devozione di Grøh per i suoi studi e il suo addestramento gli ha consentito di ottenere un posto tra i Dodici di Aval. Tuttavia, dopo il suo fallimento con l'Azure Knight, ha perso la sua posizione nell'organizzazione.
  • Azwel, Leader dell'Umanità e antagonista della modalità Bilancia dell'Anima. Il carismatico personaggio è un grande studioso di arte, filosofia, medicina e guerra. Le sue grandi conoscenze sull'animo umano hanno tuttavia cambiato pericolosamente la sua psiche, il quale è convinto che prima o poi gli esseri umani, a causa della loro negligenza, si sarebbero autodistrutti, tramite guerre e cataclismi. Egli è capace di far apparire armi dal nulla per poi scagliarle contro l’avversario o utilizzarle per difendersi dai colpi nemici.
Completando la modalità "Storia: Le Cronache dell'Anima" avremo accesso a un ulteriore personaggio, si tratta di Inferno, che i giocatori di vecchia data conoscono già come temibile e spietato antagonista dei primi capitoli. Inferno è la personificazione della volontà di Soul Edge, la fusione malefica di tutte le anime dei guerrieri che ha chiamato a se, questo gli permette di possedere una conoscenza profonda di tutte le tecniche di combattimento.
 

"Transcending history and the world, a tale of souls and swords, eternally retold"

Bandai Namco ha deciso di ripartire dalle proprie radici con un reboot, dandoci la possibilità di rivivere la storia coinvolgente del primo Soulcalibur, ma con retroscena inediti, nuove linee narrative e qualche comparsa inattesa, scoprendo così verità mai svelate. L'arco narrativo di Soulcalibur VI inizia nel 1583 e termina nel 1590, a fare da sfondo alla storia è la questione della spada maledetta, la Soul Edge.
Per comprendere appieno la storyline non ci basterà portare a termine la modalità Storia: Le cronache del'Anima ma dovremo affrontare anche la modalità Missione: Bilancia dell'Anima. Le due modalità sono così caratterizzate:
 
  • Le cronache dell'Anima: seguiremo le vicende di Kilik, Maxi e Xianghua. I giovani protagonisti hanno un obiettivo in comune, trovare la Soul Edge, ma per scopi strettamente personali; il tutto viene narrato prevalentemente con immagini disegnate stile manga ma ogni tanto assisteremo anche a qualche filmato in grafica 3D. La trama è composta da 20 capitoli, una volta portata a termine si avrà modo di ricominciare la storia con tutti i personaggi e di vivere così le varie vicissitudini e poterla osservare da diversi punti di vista.  
  • Bilancia dell'anima: la modalità in questione è un ibrido a metà tra Maestro d'Armi e Cronistorie della Spada del secondo e terzo capitolo. In Bilancia dell'Anima vestiremo i panni del personaggio creato con l'apposito editor, dove avremo modo di scegliere la nostra razza tra ben 16 differenti, e seguiremo le vicende della spada maledetta da una prospettiva differente. L'avventura inizierà con il nostro risveglio e l'incontro con Zasalamel, il quale ci dirà che siamo stati colpiti dal seme maligno della Soul Edge, ma durante il nostro cammino avremo modo di incontrare diversi protagonisti legati alla lore. Nel corso della partita sarà possibile avanzare di livello e acquistare merce/cibo con il denaro ottenuto in battaglia, modificare armi, reclutare mercenari, compiere missioni secondarie e far aumentare di livello le città migliorandone servizi e merci in vendita. Inoltre avremo a che fare con le scelte morali che influenzeranno il finale di gioco.
Le due modalità mostrate garantiranno tante ore di divertimento sia ai videogiocatori più affezionati sia ai neofiti, il tutto reso ancor più interessante dalla trama principale.
 

Gameplay

Pad alla mano, Soulcalibur VI risulta divertente e appagante sin dal primo combattimento, merito del combat system ben rodato ma anche di alcune novità introdotte in questo nuovo capitolo senza sbilanciarlo. Rispetto ai capitoli precedenti, Project Soul ha aggiunto:
 
  • Taglio invertito: premendo il tasto R1 si attiverà un meccanismo di tipo "carta, forbice, sasso" al rallentatore (simile allo slow motion di Tekken 7), in caso di vittoria questa ci consentirà di frantumare l'armatura dell'avversario. Nel caso l'avversario dovesse parare l'attacco, se ne scatenerà un secondo più potente del precedente e altre dinamiche assai stimolanti.
  • Carica dell'Anima: utilizzando una barra dell'anima è possibile aumentare temporaneamente la quantità di danni inflitti e sferrare attacchi violenti aggiuntivi, gli effetti termineranno allo scadere del tempo indicato dalla barra dell'energia.
Tra le tecniche a disposizione avremo nuovamente la Lama Critica dal costo di una barra dell'anima, già vista in Soulcalibur V (simile alla Rage Art dell'ultimo Tekken), questa consiste in una mossa speciale rappresentata con una breve animazione, ed è molto utile nei momenti più difficili. Ad affiancarla c'è anche il ritorno della Parata a Impatto. Questa è una tecnica priva di costo, ma nel caso non dovesse andare a buon fine, consumerà la guardia ovvero la nostra resistenza ai colpi nemici.
Da segnalare purtroppo una piccola nota dolente per quanto riguarda le arene. Purtroppo queste risultano piatte, Project Soul non ha introdotto elementi, anche esterni al ring, che possano influire a favore o sfavore del giocatore in base alla sua posizione creando ulteriore varietà nel gameplay.

Grafica

Per sviluppare Soulcalibur VI il Project Soul si è affidato all'Unreal Engine 4, il noto motore multipiattaforma ha sicuramente permesso al team di sfruttare bene tutte le piattaforme su cui uscirà il gioco (PlayStation 4, Xbox One e PC). La versione da noi testata è quella per la console Sony, durante la nostra prova non abbiamo riscontrato grossi problemi di fluidità, pop-up o altri glitch grafici permettendoci così di godere perfettamente del titolo. L'impatto scenico è molto convincente, i personaggi sono ben definiti e realistici mentre i fondali presentano una buona caratterizzazione grazie alla scelta cromatica ma soprattutto per via delle ambientazioni introdotte, ci troveremo infatti a combattere in località che spaziano dalle distese verdi fino ai maestosi templi dalle strutture architettoniche articolate, una vera e propria goduria per gli occhi.

 

Museo

Project Soul ha inserito in Soulcalibur VI anche la modalità Museo. Tramite questa è possibile avere accesso a moltissimi contenuti legati al gioco, si va dai brani musicali ai filmati spaziando per i testi e vario altro materiale che ci permette di scoprire retroscena e curiosità dell'universo di Soulcalibur. Non tutti i contenuti del Museo però non sono liberamente visionabili da subito, combattendo e progredendo con le modalità offline verremo ricompensanti con i Punti Anima, questi saranno la nostra moneta di scambio per poter sbloccare tutto il materiale presente in questa modalità.
 

  
Bandai Namco e Project Soul hanno saputo far risorgere dalle ceneri un titolo ormai quasi ignorato dai fan più puristi, viste le cocenti delusioni degli ultimi due capitoli. Soulcalibur VI brilla di luce propria, merito di una storyline avvincente, di un gameplay rivisitato e dei ritorni di alcuni personaggi storici della saga.
Questo sesto capitolo è rivolto non solo ai fan di vecchia data, che apprezzeranno tutte queste migliorie, ma è ben godibile anche dai neofiti. Questo buon bilanciamento, al netto di qualche carenza lato roster e arene, possa ottenere il giusto riscontro tra i giocatori e permetta di vedere in futuro nuovi capitoli visto che ci troviamo dinanzi a uno dei titoli meglio riusciti e studiati del brand.
Ci auguriamo che gli aggiornamenti futuri e i contenuti aggiuntivi vari possano arricchire ancora di più uno dei picchiaduro più promettenti dell'anno.