Il Giappone si sa, può risultare un paese strano per una persona che non ci vive, tuttavia è innegabile come gran parte della cultura videoludica di cui godiamo oggi sia dovuta agli sforzi di molte case produttrici della terra del Sol Levante, eppure non tutti i locali vedono questa cultura di buon occhio
Un gruppo nutrito di politici in terra nipponica si sta infatti mobilitando per far passare una legge che limiti il tempo davanti allo schermo dei ragazzi fino ai 18 anni, con un massimo di un'ora al giorno durante la settimana ed un'ora e mezza nei weekend o durante le festività; tutto ciò è da ricollegarsi all'importanza che i genitori giapponesi danno al futuro dei propri figli, è facile infatti che, quando non si ha molto da fare, i ragazzi decidano di spendere ore nelle numerose sale giochi, arrivando a trascurare i loro doveri.
Ovviamente si tratta solamente di una bozza ed i politici interessati stanno cercando consensi dall'opinione pubblica e revisionando l'idea prima di portarla nuovamente ai voti alla seduta parlamentare del mese prossimo, staremo quindi a vedere come e se si concluderà la vicenda.
Voi come la pensate? Credete sia giusto imporre una limitazione del genere per salvaguardare i ragazzi o pensate sia troppo dura?
Il Giappone in quanto paese democratico non permetterà mai un divieto nel genere,al massimo si opterà per delle campagne di sensibilizzazione contro l'eccesso, non è di sicuro il problema chi passa qualche pomeriggio o sera sui videogiochi, ma chi li usa come mezzo di fuga a livelli estremi, ma li si inizia a parlare di patologia. Anche li il videogioco è un mezzo fra tanti, non è il problema in se.
In fine, come giustamente detto nell'articolo il Giappone è il protagonista nel settore a livello commerciale,non si darebbe mai la zappa sui piedi.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.