In un mondo dove giocare con gli amici viene costantemente associato al multiplayer online, una coraggiosa casa indipendente dice NO e, armata di Unity e genialità, si lancia nello sviluppo di una serie di giochi pensati appositamente per il multigiocatore locale. Evidentemente l’industria pensa che il videogiocatore medio non abbia piacere nell’invitare a casa propria degli amici ma non temete, Team17 ha la soluzione.
 
Moving Out recensione

Noti soprattutto per i vari Worms, la casa di sviluppo indipendente ha fatto del divertimento da salotto la propria vocazione e dopo le innumerevoli prodezze culinarie offerte da Overcooked 2, Team17 mette da parte pentole e fornelli e opta per una discreta variazione della formula spostandosi nel magico mondo dei… Traslocatori!

Team17 propone il suo nuovo stravagante titolo, dopo pentole e fornelli toccherà rimboccarsi le maniche: Moving Out ci porta nel mondo dei traslocatori!


Catapultati nei ruggenti e spensierati anni '80, i protagonisti si faranno incantare dal fantastico spot pubblicitario della ditta di traslochi Smooth Moves e, dopo un breve tutorial, saranno pronti faranno saggio uso della neo guadagnata licenza di traslocatori. Volenterosi e più entusiasti che mai a spaccarsi la schiena per uno stipendio da miserabili, i protagonisti non vedranno loro di mostrare a tutti la qualità dietro il titolo più ambito nel campo dei traslochi: i Furniture Arrangement Relocation Technicians, in breve F.A.R.T.!
 
Moving Out Recensione

Come accadeva anche nei due precedenti Overcooked, una storia tanto semplice quanto divertente, impreziosita da dialoghi a dir poco esilaranti, farà da filo conduttore ai più di 50 variegati e surreali livelli. Ogni missione prevede il recupero di un certo numero di oggetti specifici, tutti dislocati nella proprietà del cliente, e il trasporto nel camion; notare che lo spazio a disposizione su quest’ultimo non è molto e posizionare gli oggetti al suo interno potrebbe non essere facile.

Minore sarà il tempo impiegato nello sgombero, migliore sarà il punteggio. Ottenere le medaglie d’oro non sarà un’impresa semplice, creatività e cooperazione saranno le chiavi che apriranno la strada verso la vittoria. Per spostare gli oggetti più pesanti è necessario coordinarsi con i propri amici ed è qui che arriva il bello: posizionarsi nel modo giusto e collaborare con il compagno per passare fra i corridoi, evitare gli ostacoli o peggio, passare dalle porte regalerà momenti di divertimento davvero unici.
 
Moving Out Recensione

Scaraventare divani dalle finestre del secondo così come lanciare da una stanza all’altra piatti, bicchieri o altri oggetti fragili diventeranno ben presto azioni all’ordine del giorno perché, proprio come dice il capo di Smooth Moves, “Trasporta velocemente o muori provandoci”! Da notare inoltre che ogni livello offre tre sfide secondarie che, se completate, daranno un gettone speciale come ricompensa.

I gettoni possono essere usati per cimentarsi nei Livelli Arcade, delle missioni extra che metteranno a dura prova le abilità da traslocatore del giocatore… anzi, dei giocatori poiché le sfide proposte coinvolgeranno tutti quanti. Attenzione anello debole, stai per attirarti le antipatie di tutti.
 
Moving Out Recensione

I comandi sono pochi, semplici ed intuitivi ma bastano per tenere in piedi uno dei più bei sistemi di gioco mai offerti, capace di trasformare nel giro di poche partite una manciata di semplici amici in un vero e proprio team di F.A.R.T., determinati e pronti a tutto pur di traslocare in tempo. Rompere qualcosa durante il processo non sarà un problema, tanto i clienti firmano sempre la deroga!

Dal punto di vista grafico, Moving Out non brilla affatto, tuttavia la grafica spoglia e poco dettagliata viene compensata dallo stile artistico dolce e minimale che dona la giusta aria superficiale e spensierata a tutti i personaggi, qualsiasi siano gli accessori e le modifiche che gli si apportano.
 
Moving Out Recensione

L’unica vera pecca di Moving Out risiede nella sua natura multigiocatore. E’ innegabile che il gioco di Team17 in solitaria non offra gli stessi momenti esilaranti che si vengono invece a creare quando si gioca in compagnia. La colonna sonora è estremamente anni '80 e i toni da trasmissioni di fitness retrò si sposano davvero bene con i livelli, ma le tracce sono poche e molto simili fra loro... poco importa comunque, tutti i (pochi) possibili difetti di Moving Out passano in secondo piano se giocato in compagnia, dopotutto più che sentire la musica del livello saranno le voci dei vostri amici a riempire la stanza.

GIUDIZIO FINALE

 
Tanto è divertente Moving Out in compagnia, tanto è triste giocato in solitaria. I compagni guidati dalla cpu fanno il loro dovere per quanto riguarda il superamento dei livelli ma senza le risate, i commenti e le imprecazioni di amici e parenti il gioco perde gran parte del suo fascino.
Personalizzare il proprio omino e lanciarsi al trasloco è bello solo se accompagnati dunque chi effettivamente non è solito giocare spalla a spalla con altri difficilmente troverà in Moving Out un’esperienza memorabile. Detto questo, tutti gli altri troveranno in Moving Out una fantastica attività da proporre durante le feste: con l’ultima fatica di Team17 sulla vostra console potrete dire addio una volta per tutte alle molestissime partite a Monopoli!

Gioco testato su Playstation 4.