Finalmente anche Sony si è data da fare, non solo per quanto riguarda i titoli che vedremo prossimamente ma anche sull'agognata console. L'evento è stato senza dubbio un successo, con una carrellata di giochi AAA e Indie in grado di attrarre l'occhio e far scaturire l'idea del pre-order della nuova PlayStation 5. Eppure, ancora una volta, la differenza di comunicazione e di intenti da parte delle due compagnie (Microsoft e Sony) è risultata molto marcata, decretando la fine della console war, almeno per come la conosciamo.
 
Il nuovo attesissimo Horizon

Partiamo subito dal design. Ovviamente un oggetto va visto di persona per poter trarre delle nette conclusioni ma possiamo già discuterne. Il design di PlayStation 5 ha spaccato il pubblico, segnando un grosso distacco dalla tradizione. L'iniziale "effetto wow" ha lasciato il posto a delle perplessità: la console sembra da essere partita dal concept Digital Edition (bomba di cui parleremo dopo) con un inclusione successiva e posticcia del lettore Blu-Ray. Inoltre, il design in sé sembra essere rivolto a un pubblico decisamente più giovane, trovando posto più all'interno delle stanzette piuttosto che in soggiorno, con un estetica che difficilmente si amalgama alla mobilia. Molto dipende dall'architettura interna, sia chiaro, ma è qui che Xbox Series X fa uso del "buon design" sulla scia de "la forma segue la funzione". Ricordando che il design è pura progettazione e non un'aggiunta di orpelli, sarà interessante studiare il sistema di dissipazione del calore di PlayStation 5, vista anche la traumatica resa della console attuale. Dalla forma è difficile evincere qualcosa di concreto ma la sua struttura genera qualche piccolo dubbio in tal senso.
 
Concorrenza più agguerrita che mai

Ma tralasciando questo, una console serve per giocare. Ma è ancora così? L'evento di ieri ha sancito ancora una volta come Sony faccia ancora fatica a lasciare il contesto di gioco classico: compri la console ed è lì che devi giocare. PlayStation Now è stata un'apertura e anche l'arrivo di Horizon Zero Dawn e Death Stranding su PC è un'altro piccolo segnale. Ma Sony sembra muoversi molto lentamente di fronte a una concorrenza che vede nel GamePass e del neo arrivo XCloud qualcosa in grado di spostare il pubblico oltre che al peso di un'esclusiva. È vero, Horizon II: Forbidden West, il nuovo Spider-Man, Ratchet and Clack e Demon's Souls hanno dato un primo assaggio della nuova generazione e sicuramente è qualcosa di più concreto rispetto ai gameplay trailer mostrati finora da Microsoft. Ci troviamo in un punto però, dove le esclusive non contano più come una volta. Microsoft, con la visione di portare il giocatore al centro di un ecosistema, è riuscita in qualche modo a spostare l'ago della bilancia, in attesa comunque del proprio evento in cui dovremmo vedere anche i muscoli di Series X.
 
Sony si gioca molto con PSNow

Ecco dunque che, indipendentemente dallo scontro delle esclusive, che ci troviamo di fronte a due comunicazioni diverse e forse anche due target diversi. Vi ricordate la presentazione di Xbox One? Fu un disastro, ma molte delle idee alla base di quel progetto lo sono diventate per un ecosistema che semplicemente non ha rivali. PlayStation Now è un servizio che ha bisogno di una seria svecchiata sperando che Sony dia delucidazioni in tal senso, anche se la presentazione della Digital Edition potrebbe suggerire qualcosa. Quest'ultima, seguendo l'idea di Xbox One, è una presa di posizione molto forte, quasi epocale da parte di Sony, adattandosi al diverso tipo di utenza ed evitare di entrare con i piedi di piombo in un mercato che sicuramente vedrà compiersi tale transizione ma che in questo momento sembra abbastanza prematura. Saranno contenti in quel di GameStop.
In ogni caso però, questo presunto ritardo non sembra esser dovuto all'idea di "inseguire Microsoft", alla ricerca di un futuro scritto fatto di servizi digitali e streaming. No, a Sony sembra non importare, o quanto meno, non è elemento centrale. La loro visione rimane molto classica, sfruttando l'immensa forza del brand, l'ampio numero di macchine e fidelizzazione promosse in tutti questi anni ma forse, a lungo andare, potrebbe non bastare, avvicinandosi paradossalmente all'idea Nintendo. Inutile girarci attorno: la casa di Kyoto vive da anni per conto suo, facendo leva su una base di fedelissimi e ottime produzioni interne; funziona nonostante manchino dei reali servizi efficienti e una console che sembra essere indirizzata più a una nicchia che al grande pubblico. Ci troviamo di fronte dunque a tre idee, tre console, tre tipi di pubblico (escludendo da tutto questo il mondo PC): ha senso dunque fare confronti? In un mondo che si sta evolvendo verso il digitale e in cui non conterà più il numero di macchine vendute, probabilmente no. Confrontare specifiche, l'uso delle console e persino le esclusive sta diventando ormai obsoleto proprio per via della maggiore diversificazione d'intenti. D'altra parte, tutto ciò può porre freno alla concorrenza e generare una certa stagnazione tecnologica che non è solo l'impatto grafico generale ma elementi che riguardano intelligenza artificiale e meccaniche di gameplay.
 
Una certezza non da poco

Alla fine della fiera il 2020 è un anno che riserva grossi cambiamenti anche per i videogiocatori. Probabilmente Xbox Series X e PlayStation 5 sono le ultime console per come le conosciamo e l'ingresso in campo sin da subito della Digital ne è un chiaro segnale. In attesa del reveal Microsoft lo scontro si sposta su tanti altri fattori oltre che le mere esclusive, cosa che porterà più a una "brand war" più che console war, una battaglia che vedrà come punto focale le esigenze dell'utenza: più prodotti, più versioni e maggior scelta in generale saranno i cardini di questa nuova generazione, così simile alle precedenti eppure tremendamente diversa.