Il ritorno di Mass Effect rappresenta un evento dalla duplice importanza: da un lato, per il pubblico, desideroso di ritrovarsi a bordo della Normandy in veste rinnovata. Dall'altro, BioWare, incappata in progetti dalla dubbia resa e contornati da scelte manageriali discutibili. Mass Effect Legendary Edition è dunque più importante di quanto si creda.
 
Cambiamenti anche all'interfaccia

Di fatti, quella che è sicuramente una trovata commerciale ─ composta dal rebuild del capitolo originale e dalle remastered dei sequel ─ potrebbe avere un forte impatto nel mercato videoludico, col ritorno di una saga di chiara importanza storica (in previsione del sequel) ma anche per BioWare, chiamata a riscattarsi con un progetto "sicuro", che conosce perfettamente e che in qualche modo può rasserenare le sorti del team.
Mass Effect Legendary Edition è una grossa occasione per tutti, ma almeno con questo lavoro, BioWare sarà riuscita a portare un titolo di qualità? Prima di scoprirlo, un po' di contesto.
Forse qualcuno non lo ricorda ma BioWare è stata un'esponente fondamentale dei giochi di ruolo di stampo occidentale, con lavori come Baldur's Gate e Star Wars: Knights of the Old Republic, fonte di ispirazione per innumerevoli titoli, tra cui i The Witcher di CD Projekt RED. Dunque, una casa che sapeva il fatto suo, ed è proprio dall'esperienza maturata con il "fu" Guerre Stellari, che nacque l'idea di un nuovo titolo sci-fi interamente originale, lontano dai vincoli di una saga decennale. Si arriva quindi a Mass Effect.
Ambientato nel 2183, le vicende ci portano ad assumere le veci del Comandante Shepard, vero e proprio rappresentante dell'umanità in uno scacchiere sociale e politico galattico ben più evoluto della nostra specie. Un'antica minaccia però rischia di annientare certezze acquisite in migliaia di anni, che cercheremo di affrontare in tre titoli densi d'azione e momenti iconici.
 
Alcuni stralci di miglioramenti

Ma oggi, non siamo qui a parlare della trilogia in sé. Del resto su queste pagine trovate un'attenta analisi della saga originale; puntiamo direttamente sui cambiamenti, sicuramente le cose più importanti.
Dunque Mass Effect Legendary Edition è una riproposizione che funziona e appaga la vista la maggior parte delle volte. Per una volta, è interessante partire dall'aggiornato comparto tecnico che soffre di alti e bassi, con il rebuild di Mass Effect che a tratti meraviglia ed emoziona come un primo bacio. Durante l'impatto iniziale su Eden Prime veniamo pervasi da tutti gli effetti implementati, come un nuovo sistema d'illuminazione e una maggiore densità poligonale nell'ambiente di gioco, senza dimenticare l'utilizzo maggiore di particellari e una definizione che rende il titolo quasi al passo coi tempi. A 4K mostra il meglio di sé con un colpo d'occhio generale che sicuramente appaga anche se, con l'occhio attento, qualche elemento lascia perplessi. Il tutto può ricordare uno sketch di Louis C.K. "of course, but maybe" nella quale certo, il nuovo sistema di illuminazione è sicuramente un'aggiunta importante, che rende alcune scene iconiche di un altro livello, regalando maggiore profondità e "realismo" a tutto. Certo, è così, ma è altresì vero che la gestione delle ombre molto spesso lascia a desiderare, con un passaggio luce-buio sin troppo netto e per nulla graduale. Alcuni personaggi ad esempio, risultano difficili da identificare, senza considerare alcune incertezze nella resa generale.
 
Alcune differenze artistiche

Texture e shader hanno fatto un gran salto di qualità permettendo materiali riflettenti su immense vetrate, pavimenti e soprattutto armature, che più hanno guadagnato in realismo grazie anche alla definizione delle texture con asset ricostruiti e realizzati direttamente a 4k oppure, riutilizzando quelle presenti nei due sequel, anche per una semplice uniformità visiva (e risparmiare tempo). Tutto questo contribuisce dunque restituire un Mass Effect più pulito, certo, ma aguzzando l'occhio anche qui, molte texture non risultano poi così definite, senza contare il filtro anisotropico che a volte sembra essere in vacanza. Fa specie notare come al massimo della risoluzione tutto non fili liscio, rimpiangendo spesso alcuni lavori dei modder.
A volte si ha l'impressione che i ragazzi di BioWare abbiano ostentato tutti gli upgrade tecnici, anche dove effettivamente non ve n'è bisogno: sembra che il timone registico l'abbia preso in mano J.J.Abrams con i suoi innumerevoli lens flare, o superfici riflettenti più del normale tanto per mostrare le doti del sistema di illuminazione. È un male? Non necessariamente, anche perché entrando nella psiche della software house ci può stare il mostrare i muscoli e la bontà del lavoro. Insomma, diamogli merito.
 
In certi frangenti l'epicità aumenta a dismisura

In ogni caso tutto il ben di dio stona un po' su un'impalcatura che presenta i suoi anni, con animazioni ingessate e ambienti ─ soprattutto interni ─ molto spogli. Se per le prime non ci si può far nulla sulla densità qualcosa in più era lecito aspettarsi; insomma, è presente tecnologia illimitata da tutto l'universo ma si è perso tutto il senso artistico. Una grossa occasione mancata, considerate le modifiche nella boss fight Benezia.
Bontà del lavoro che è ben visibile sul lato gameplay comunque: l'originale Mass Effect presenta infatti diversi miglioramenti alla quality of life e alle fasi shooting che svecchiano il gioco. Alcune differenze sono preziose, come l'uniformità della Jane Shepard del terzo capitolo presente già in questo, e un editor del personaggio che migliora sicuramente quanto fatto nel 2007 ma restituisce personaggi lontani dal concetto di carisma. Ma le novità più importanti riguardano le fasi shooter: non sono state introdotte le clip termiche come qualcuno si aspettava ─ che avrebbero creato un cortocircuito narrativo ─ rispettando l'originalità fatta di surriscaldamento delle armi e nulla più. Per quanto il sistema sia rimasto invariato però, il feeling è diverso, con un'"auto-aim" più preciso e maggior "peso" dei colpi, anche nel corpo al corpo e un "bloom" dei proiettili che ora possiede una dignità, con la rosa sicuramente meno dispersiva in grado di regalare un po' più di sensazioni maschie una volta sconfitto un nemico. Ripetiamo, non risulta stravolto, ma questi piccoli miglioramenti rendono l'atto di sparare sicuramente più divertente e appagante.
Se proprio dobbiamo trovare un neo a queste variazioni è che mancano quasi del tutto nel sistema di coperture, rimaste praticamente invariate rispetto l'originale. Sì, sicuramente risulta più preciso e non dà più quella sensazione all'Assassin's Creed, in cui non si ha il pieno controllo dell'alter ego. Rimane pur sempre automatico: avvicinandosi a un ostacolo Shepard si metterà subito al riparo ─ alto o basso che sia ─ senza possibilità di scavalcarlo. Una soluzione ibrida con Mass Effect 2 sarebbe stata la manna dal cielo, con possibilità di spostarsi da copertura a copertura in maniera fluida. Forse non ci hanno pensato...
Ma veniamo anche all'intelligenza artificiale: se quella nemica è rimasta praticamente invariata, quella amica sembra aver imparato il significato di "aiuto". Effettivamente adesso, ogni compagno a seguito, interverrà più spesso utilizzando i poteri ma soprattutto risultano più precisi anche con le armi. Insomma, non sarete più soli.
E il Mako? Adesso funziona, vi basti sapere questo.
 
Anche i personaggi godono dei miglioramenti

Se con Mass Effect è stato fatto un lavoro di ammodernamento più evidente, con Mass Effect 2 e Mass Effect 3, le cose si fanno più semplici. Non a caso, i termini utilizzati in questa recensione sono diversi tra rebuild e remastered, proprio perché con i sequel, di questo si parla. Essendo più moderni del capostipite hanno avuto bisogno di un lavoro meno esoso ma che comunque fa la sua bella figura. Il nuovo sistema di illuminazione fa una capatina anche qui e in qualche modo, risulta più omogeneo e meno posticcio, mostrando panorami mozzafiato e scene triller degne di nota. Ricordiamo che Mass Effect 2 segna un cambio di rotta soprattutto dal punto di vista stilistico con atmosfere più sporche e cupe rispetto all'idillio e asetticità dell'originale. Questo cambio risulta più marcato ─ come di conseguenza nel sequel ─ avvicinando alcune cinematiche a kolossal cinematografici. Questo anche perché tutti i video sono stati renderizzati nativamente a 4K e credeteci quando vi diciamo che si vede, e parecchio.
Per il resto, ritroviamo anche qui una definizione più marcata con alcuni piccoli aggiustamenti all'equilibrio di gioco ma il tutto risulta praticamente invariato.
Concludiamo con i temi musicali, partendo dalla riproposizione del tema originale in chiave moderna semplicemente epico, oltre a un mixaggio audio sicuramente impostato su "Hans Zimmer", per rendere ancor più epiche scene che lo sono di sé.
 
Mass Effect Legendary Edition rappresenta forse l'unica idea azzeccata da BioWare negli ultimi dieci anni. Una riproposizione solida e a tratti stupefacente in cui spicca senza dubbio il primo capitolo. L'originale Mass Effect riesce a strappare qualche lacrimuccia agli appassionati, ma anche rivedere i sequel con elementi rimasterizzati male non fa. Si poteva fare di più? Sicuramente sì, ma la patch da 11 GB e il reintegro del multiplayer di Mass Effect 3 in futuro lascia presagire un'attenzione particolare da parte del team, sperando fili tutto liscio fino alla release di Mass Effect 4 o quel che sarà. Se non avete mai visto Mass Effect invece? Siete ancora qui!? Andate a giocarlo!