Proporre un soulslike nel 2022 è un'operazione molto rischiosa, il capolovoro targato From Software Elden Ring ha monopolizzato l'attenzione del mercato e sembra non esserci quasi spazio per altri titoli del genere, questa cosa ha trovato sia conferma in titoli come Dolmen, che non hanno saputo essere all'altezza del colosso giapponese, sia negazione in altri come Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin, che hanno saputo proporre un proprio gameplay sfaccettato e ricco di novità; c'é stato quindi parecchio scalpore quando molti mesi fa fu annunciato Thymesia, un soulslike stilisticamente molto ispirato a Bloodborne e che dalla sua prima demo giocabile aveva convinto solo parzialmente, ma al rilascio finale quindi come si sarà comportata l'opera del team taiwanese OverBorder Studio? Ve lo raccontiamo nella nostra recensione
 

La trama di Thymesia è tanto semplice quanto funzionale per la storia: Nelle terre attorno alla fortezza volante di Ermes si è diffusa una letale epidemia che sta decimando la popolazione e mentre i ricchi potevano permettersi le cure migliori i più sfortunati venivano lasciati a marcire nei bassifondi, tuttavia la speranza della cura risiede nell'ordine degli alchimisti della città, di cui fa parte anche Corvus, il nostro silenzioso protagonista avvolto da capo a piede in umili stracci e che indossa sempre una maschera da volatile; la trama nello specifico prende il via nel momento in cui Corvus ha finalmente sviluppato una formula per curare il morbo, tuttavia, l'incontro con una misteriosa guardia reale ed il conseguente scontro con il suo cavaliere gli procura un trauma cranico che gli fa perdere tutti i suoi ricordi fino a quel momento, anzi, probabilmente il nostro eroe sarebbe stato spacciato se non fosse stato salvato da una misteriosa ragazzina che si offre di aiutarlo a recuperare i suoi ricordi.
 

Come si può dedurre da quanto scritto sopra, la nostra avventura non consisterà infatti nell'esplorare location nel presente, ma utilizzare una mappa per scavare nei ricordi di Corvus e rivivere il suo passato al fine di aiutarlo a ricordarsi la formula per la cura, in tal senso, se proprio si volesse fare un paragone con un titolo From, sarebbe più opportuno paragonare il titolo a Demon's Souls, non c'é infatti molto backtracking e si tende ad andare spediti dal punto A al punto B fino all'inevitabile boss di turno, tuttavia la finezza del titolo sta proprio nel suo combat system: Corvus infatti non è un personaggio che potremo plasmare dall'inizio come in molti titoli del genere ma una persona già formata e con un suo preciso stile di combattimento, il nostro eroe infatti impugnerà nella sua mano destra una sciabola utilizzata per l'offensiva mentre nella sinistra un coltello dedito alla parata, inoltre avrà a disposizione anche delle piume scagliabili per bloccare gli attacchi imparabili dei nemici, tuttavia sarebbe riduttivo dire che l'arsenale a suo disposizione finisca qui, poiché Corvus potrà contare anche su due delle features più interessanti del gioco, ossia l'artiglio e le armi pestilenziali, colpendo un nemico con la sciabola infatti quest'ultimo tramuterà la sua barra da bianca a verde per indicare le ferite, un particolare stato che, se non prontamente danneggiato con l'artiglio, permetterà all'avversario di rigenerare tutta la vita persa, in tal senso quindi il titolo incoraggia uno stile molto aggressivo e sempre incentrato sull'affrontare un nemico per volta, tuttavia quando non staremo usando il nostro artiglio per danneggiare definitivamente un nemico lo useremo per rubargli la sua arma pestilenziale, ogni nemico ha infatti associata una determinata tipologia di arma che, una volta colpito tenendo premuto il tasto dell'artiglio o uccidendolo una volta che si troverà in fin di vita con quest'ultimo, potremo assorbire per un singolo uso di essa, tuttavia andando avanti ci sarà possibile anche scegliere un'arma pestilenziale da tenere sempre con noi per poterla utilizzare grazie alla nostra energia (una sorta di barra del mana).
Un altro punto interessante del titolo è senz'altro lo sviluppo di Corvus, proprio come nei titoli From infatti uccidere i nemici ci permetterà di accumulare ricordi utili a potenziare il nostro personaggio e sebbene le statistiche potenziabili siano solo tre, Forza, Salute e Piaga, potenziare un attributo ci fornirà un punto talento che potremo allocare per dotare Corvus di tantissime abilità, dal recuperare salute dopo aver giustiziato i nemici al poter interrompere gli attacchi critici dei nemici con una mossa particolare che li lascerà storditi fino ad un maggiore drop rate di oggetti o più recupero di salute con le pozioni, le possibilità sono davvero ampie e soprattutto il gioco permette di respeccare gratuitamente i talenti ad ogni beacon (il corrispettivo dei falò), cosa che incoraggia la sperimentazione e permette di adattarsi ad ogni situazione; un ulteriore livello di personalizzazione lo danno le pozioni, eliminando i miniboss in giro per i livelli otteremo infatti agenti alchemici, che ci permetteranno di potenziare la quantità di cura di una determinata pozione, il numero di quante potremo portarne appresso o addirittura aggiungere slot per fornirgli effetti aggiuntivi.
 

Se dal punto di vista del gameplay abbiamo solo cose belle da dire per Thymesia, lo stesso non si può dire del design, che per quanto risulti molto azzeccato nelle ambientazioni pecca totalmente di identità per quanto riguarda i nemici, altra cosa che ci sentiamo di criticare sono senz'altro i boss, che infliggono davvero troppi danni con ogni singolo attacco e sono in grado di ucciderci sempre e comunque in tre o quattro colpi (ci duole dirlo ma perfino il primissimo boss ci ha richiesto più di 20 tentativi prima di essere abbattuto), e l'utilizzo della parata, che per quanto sia vitale per gli scontri con i boss necessiti di tempistiche davvero troppo pixel perfect per essere mandata a segno; discutibile inoltre la scelta di narrare la storia quasi interamente tramite lettere e file testuali sparsi in giro per il mondo (scelta che tuttavia abbiamo parzialmente giustificato sia perché il team di sviluppo è composto da sole 7 persone, sia perché abbiamo reputato la storia interessante al punto giusto da spingerci a cercare queste note in giro per gli scenari); buona la durata che si attesta tra le 10 e le 15 ore in base a quanto tempo vorremo dedicarci al farming ed al completamento delle varie missioni secondarie.
 
 
Al fronte di alcune sbavature in certi ambiti quali la narrazione ed il bilanciamento complessivo, Thymesia non ha deluso le nostre aspettative, risultando un soulslike coinvolgente, divertente, piuttosto impegnativo e con una buona dose di personalizzazione della build, non vincerà sicuramente il premio di miglior esponente dell'anno nel genere ma tuttavia siamo certi che i fan delle opere From troveranno pane per i loro denti per rimanere impegnati per qualche ora, soprattutto considerando il prezzo competitivo di circa 30€ al quale viene proposto.