Sull'onda del successo che negli ultimi anni hanno riscosso i simulatori di farming e i life simulator, ecco che Square Enix ci propone la sua versione di simulazione di vita contadina. Con Harvestella ci troviamo di fronte ad un RPG fantasy che unisce combattimenti, esplorazione di dungeon e cura del proprio orticello, con tanto di polli e capre fantasy da allevare. Ma riuscirà questo gioco a distinguersi dagli altri e ha fornire la migliore esperienza contadina? Scopriamolo assieme in questa recensione!
 
Recensione di Harvestella

Dai più recenti capitoli delle amate serie di Rune Factory e di Story of Seasons (assieme alla pioniera serie di Harvest Moon), fino ad arrivare al popolare Stardew Valley, la voglia dei giocatori di dedicarsi ad attività bucoliche non è mai più calata. La gioia di poter vedere le proprie piante che crescono e danno frutti è probabilmente qualcosa di atavico, una sorta di gioia primordiale. I farming simulator, però, hanno spesso la nomea di "giochi ripetitivi", senza grandi svolgimenti di trama e con attività da ripetere fino alla nausea. Harvestella, dunque, viene alla luce in un mercato fiorente, ma che ricerca un ideale bilanciamento tra relax e appagamento, intrattenimento e sfida. La concept art del gioco, disponibile per Nintendo Switch e Pc tramite Steam, è stata curata da Isamu Kamikokuryo, art director di Final Fantasy XIIFinal Fantasy XIIIFinal Fantasy XV e del recente The Diofield Chronicles.
 
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Fin dalle prime ore di gioco, Harvestella si distingue per la massiccia componente di narrazione presente. Dopo la breve creazione del personaggio, il  nostro protagonista si ritrova, senza memoria, in un villaggio all'apparenza deserto. Solo una polvere grigia scende dal cielo e un bagliore lugubre si irradia nel paesaggio. In realtà si tratta di un momento estremamente pericoloso, il Quietus, un intramezzo fra le stagioni caratterizzato dalla sottile polvere mortale: le piante e gli esseri viventi che vengono a contatto con queste polveri rischiano la morte. Questa "stagione mortifera" è causata dagli squilibri misteriosi che affliggono i quattro grandi cristalli, chiamati Seaslight, che rappresentano i quattro elementi e permettono la vita sul pianeta. Fin dall'inizio, il protagonista si ritroverà dunque in uno scenario apocalittico, in cui il Quietus continua ad allungarsi e la minaccia di un cataclisma è reale, ma allo stesso tempo deve curare il proprio campo, nutrire le proprie bestiole e occuparsi di cucina e di prodotti artigianali. 
 
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Dopo essere stati salvati dal vecchio sindaco e dal medico del villaggio, vi verrà donata una fattoria in disuso ai margini del villaggio e inizierete così la vostra avventura. Vi imbatterete inoltre in una ragazza misteriosa, Aria, una Omen, razza di cui gli umani diffidano, apparentemente proveniente dal futuro. Lei deciderà di partire con voi alla ricerca di un modo per salvare i cristalli e proteggere l’equilibrio delle stagioni.

La creazione e soprattutto la personalizzazione del proprio personaggio si potrebbero definire pressoché inesistenti in Harvestella. Avrete a disposizione la scelta tra maschio, femmina e genere non preciso, ma alla fine il modello è esattamente lo stesso. Giocando da ragazza, non ho trovato problemi, ma se avessi voluto impersonare un ragazzo le uniche differenze sarebbero state i fianchi un po’ più stretti e le spalle più larghe. Il modello del personaggio, con la pettinatura e il vestito, è infatti inspiegabilmente lo stesso e intrinsecamente femminile. Potrete poi scegliere fra due tipi di corporatura, quattro tipi di pelle e il colore di occhi e capelli. Per coloro che desiderano creare il personaggio a loro somiglianza per una maggiore immedesimazione, questo gioco non offre praticamente supporto.
 
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Il gameplay di Harvestella è molto simile a quello di Rune Factory: a parte di cura del proprio campo, infatti, si aggiunge anche la parte di combattimento e di risoluzione di quest più o meno lunghe. Partiamo dal farming. Inizialmente il vostro terreno coltivabile sarà poco e occupato da fastidiosi massi, ma andando avanti nel tempo potrete ingrandire la vostra fattoria, fino a sbloccare campi speciali (come quello nella caverna o vicino all'acqua) e l’allevamento di adorabili polletti o capre da latte. Questa parte convince, ma non stupisce: ogni mattina vi ritroverete ad annaffiare le vostre piantine e i vostri alberi in attesa dei frutti del vostro raccolto, ma il numero delle sementi tra cui scegliere è limitato e non avete nessun modo per migliorare la qualità del terreno o del raccolto. Delle fate, liberate alla fine dei dungeon, vi aiuteranno apportando migliorie e skill che faciliteranno il vostro lavoro quotidiano. Porteranno inoltre una raccolta di obiettivi che, una volta completati, sbloccheranno oggetti e abilità indispensabili. Vendere il raccolto sarà il vostro principale introito, unito alle ricompense delle quest. Avrete anche a disposizione una cucina, per preparare cibi prelibati che aumenteranno vita e stamina durante i lunghi dungeon, e un tavolo per il crafting di oggetti utili.
 
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Le quest hanno nel gioco un ruolo preponderante, molto più rimarcato rispetto ad altri farming simulator, tanto che si potrebbe definire Harvestella un RPG con elementi di farming. Sia la storia principale, la ricerca di chiarimenti sulle anomalie dei Seaslight, che le quest secondarie richiederanno molte giornate di dedizione. Le quest secondarie, in particolare, sono numerose e ben strutturate: seguirete le vicende degli abitanti dei vari villaggi, aiutandoli nelle missioni più svariate. Dovrete, ad esempio, svelare il mistero del fantasma del pozzo, aiutare una bambina che non vuole lasciare l'orfanatrofio, assistere una donna vittima di un naufragio a ritrovare il proprio amato e così via. Le ricompense delle missioni aiuteranno enormemente ad espande la vostra fattoria, creando un mondo ricco di eventi e di personaggi interessanti. Finita la storia principale, avrete anche la possibilità di sbloccare delle romance con i personaggi principali: craftando l’anello di fidanzamento, infatti, potrete chiedere al vostro o alla vostra amata di vivere con voi, attivando dialoghi speciali.
 
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Dal punto di vista artistico, Harvestella ha degli alti e bassi. I ritratti dei personaggi sono veramente spendidi, curati e raffigurati con uno stile che ricorda gli schizzi di Final Fantasy Tactics. Le musiche sono curate da Go Shiina (famoso per le musiche della serie Tales of) e probabilmente sono uno degli aspetti meglio riusciti dell’intero gioco: sempre azzeccate, trasportano nelle atmosfere incantate del pianeta e trasmettono adrenalina durante le battaglie. Il gioco non presenta dialoghi doppiati, solo qualche linea detta dai personaggi qua e là e la traduzione non è presente in lingua italiana. L’audio si può scegliere tra giapponese e inglese. Proprio la mancanza di un doppiaggio curato ci fa sentire distaccati dagli avvenimenti e rappresenta una grossa mancanza per un gioco che si presentava come un tripla A della Square Enix.
 
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Graficamente parlando, invece, Harvestella non riesce a distinguersi da un normale JRPG di secondo livello: le sagome sono semplici, non avrete nessuna possibilità di personalizzare gli abiti del vostro personaggio e gli ambienti sono abbastanza dimenticabili. Non è possibile, inoltre, modificare le impostazioni di grafica del gioco che su Steam si presenta come un semplice port della sua versione Switch. Anche per questo, sul PC l’implementazione di mouse e tastiera (non si può usare il controller) non è ottimale: non potrete infatti scorrere con il puntatore i menù, ma sarete costretti ad usare la tastiera. I dungeon e gli ambienti sono abbastanza spogli e anonimi, caratteristiche probabilmente dovute ai limiti della console Nintendo. Oltre ai mostri e ad alcuni NPC, nelle principali città non ci saranno altri dettagli animati. Parlando degli NPC, alcuni avranno un ruolo importante nella storia e hanno dei bellissimi ritratti e delle quest personali, mentre il resto del mondo è modellato su pochi volti e figure, tutte simili tra loro e poco caratterizzate.
 
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La difficoltà generale di Harvestella è bassa e le battaglie non presentano grandi sfide: principalmente utilizzerete il tasto sinistro per attaccare, alcuni tasti per usare abilità speciali e raramente userete la schivata. Il party potrà essere composto da tre membri, ma i vostri alleati combatteranno in automatico. Il gioco presenta un’interessante sistema di classi: trovando nuovi alleati, il protagonista potrà prenderne la loro classe e sceglierne tre da utilizzare a rotazione in combattimento. Ognuna ha le proprie caratteristiche e un albero delle abilità da sbloccare nel corso dell’avventura. A seconda della classe equipaggiata, potrete ottenere dei danni bonus sugli avversari, a seconda delle loro debolezze.
 
 
 
VALUTAZIONE FINALE

Harvestella è un gioco con dei difetti e tradisce un po’ la speranza di vedere una nuova grande saga di simulazione bucolica gareggiare con Stardew Valley, Rune Factory e Story of Seasons. Nonostante il farming non presenti la stessa profondità dei titoli sopra menzionati, la forte componente narrativa bilancia la ripetitività del gameplay e spinge il giocatore a voler scoprire quale mistero si cela dietro ai cristalli Seaslight e alla perdita di memoria della protagonista. Lo scorrere delle giornate, abbastanza rapido, permette inoltre di avanzare velocemente tra le stagioni, scoprendo nuove sementi e nuove migliorie per la propria fattoria. Le musiche e il ritratti dei personaggi invece sono promossi con il massimo dei voti. Harvestella rappresenta un’occasione un po’ sprecata, ma si presenta comunque un gioco divertente e spensierato, che garantirà numerose ore di cura del proprio orticello e di esplorazione dei dungeon.

Versione testata su Steam.