Il mondo dei videogiochi indie è pieno di chicche nascoste, di titoli che possono sorprendere sia per l'originalità della loro storia che per il gameplay innovativo. Molti di questi progetti colpiscono per la cura e la devozione che gli sviluppatori hanno riversato nella loro creazione. Tra questi titoli troviamo Tin Hearts, un'avventura narrativa ambientata nella casa di un giocattolaio di un immaginario periodo vittoriano. Attraverso dei puzzle, dalla complessità crescente, verremo a scoprire la storia di Lucien Mantlefell, di sua moglie e della loro vivace bambina. Ma vediamo assieme i dettagli in questa recensione!

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Tin Hearts è un gioco sviluppato da Rogue Sun e pubblicato da Wired Productions. Il team di sviluppo può sembrare minore, ma è composto in realtà da molti veterani della defunta Lionshead Studios, i creatori di Fable.

La storia di Tin Hearts ci svela lentamente la vita del giocattolaio Lucien Mantlefell e della sua famiglia. I suoi ricordi, infatti, prendono vita durante i puzzle per darci dei piccoli indizi sulle dinamiche familiari e lavorative. La fama del giocattolaio è riconosciuta ampiamente, grazie alle sue geniali invenzioni, come i soldatini di latta stessi e dei veri e propri gadget ad essi associati (come l’adorabile macchina dei palloncini). L’uomo, però, decide di non accettare l’invito della prestigiosa Guild of Toymakers, scatenando inconsciamente degli eventi che modificheranno in maniera radicale la sua vita e quella della sua famiglia. La trama si farà sempre più oscura mano a mano che risolverete gli enigmi. Cosa è successo in realtà alla famiglia? E cosa si nasconde nello scantinato? Starà a voi scoprirlo risolvendo i 40 livelli del gioco, suddivisi per stanze.

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Il gameplay, fulcro dell’esperienza di gioco, è costituito da un puzzle game: dovrete, infatti, condurre i vostri soldatini nei percorsi di giochi fino a farli arrivare ad una porta dorata, sbloccando così il livello successivo. Ma questo obiettivo non è così facile da raggiungere! I soldatini, infatti, sono capaci solamente di proseguire dritto e sarete voi a dover porre degli ostacoli in modo da modificarne il percorso. Un numero sufficiente di loro nella porta dorata sarà necessario per completare il livello e passare a quello successivo. Con il proseguire della storia e dei livelli, la complessità degli enigmi cresce di conseguenza. Dovrete analizzare bene fin dall'inizio la stanza e tutti i suoi componenti prima di far uscire i soldatini dalla scatola (anch'essa da cercare in mezzo a tutti i soprammobili). Gli enigmi possono essere anche molto lunghi e comprendere numerose aree di una stanza.
Per facilitare la risoluzione degli enigmi, i giocatori potranno riavvolgere e far avanzare più velocemente il tempo. Ad un certo punto verrà inoltre sbloccata la modalità “alla JOJO” che permette di fermare il tempo, permettendovi di modificare la posizione di alcuni ostacoli poco prima della caduta disastrosa dei soldatini sul pavimento della stanza (anche se c'è un premio in attesa di chi troverà tutte le morti possibili... ma ne avrete il cuore?). Quando lo scorrere del tempo è bloccato, delle frecce indicheranno con chiarezza la direzione dei soldatini, permettendovi di creare dei lunghi tratti di percorso sicuro. 
 

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I soldatini di latta fanno da protagonisti e allo stesso tempo da cavie nell’esplorazione delle varie stanze. Dopo alcuni livelli, sbloccherete il Signor Soldatino, un giocattolo speciale che, risvegliato dalla bambola-esploratrice della figlia di Lucien, può girare liberamente nella stanza, saltando e arrampicandosi sui mobili. Questa feature rende gli enigmi molto più tridimensionali e permette di superare delle impasse altrimenti impossibili. Alternarsi tra il percorso dei soldatini e la ricognizione del territorio rende gli enigmi veramente stimolanti. Purtroppo dal lato tecnico, l’esplorazione delle stanze rivela un po’ la bassa qualità delle texture e delle ambientazioni. Per ovviare alla monotonia degli ambienti, il passaggio da un enigma ad un altro è spesso accompagnato da un salto temporale: ci ritroveremo così delle stanze completamente ridecorate, piene di riferimenti a particolari eventi vissuti della famiglia.
 

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Un’aggiunta adorabile è la visuale in prima persona nei panni dei soldatini: dopo aver preparato il percorso, potrete godervi la loro avanzata inesorabile! Si intravede la grande potenzialità che avrebbe il gioco in VR. Ma attenzione, dopo pochi livelli inizieranno ad apparire dei nemici diabolici, giocattoli inviati dalla Gilda dei Giocattolai che cercheranno di divorare i vostri ignari soldatini. Il primo incontro con il clown a molla è effettivamente traumatico anche per i giocatori! Più avanti, si presenterà un nemico a forma di ragno, ma per permettere alle persone che soffrono di aracnofobia di godersi il gioco, gli sviluppatori hanno messo l’opzione per togliere ogni immagine di ragni. Si tratta di un’accortezza veramente ben pensata.

Inizialmente, i comandi di Tin Hearts non sono affatto intuitivi, ci vorranno almeno un paio di livelli per abituarsi del tutto, ma la rotazione della telecamera resterà comunque un po’ scattosa, assieme ad una continua mancanza di precisione per certi movimenti. Su Nintendo Switch potrete utilizzare solamente i controller che non potranno mai garantire la flessibilità richiesta da un gioco molto vicino ai "punta e clicca". I puzzle, infatti, sono visti in prima persona dal “fantasma” del giocattolaio, che può aprire la scatola dei soldatini, spostare i cubi giocattolo e possedere degli specifici oggetti (come trenini e tamburi). La complessità di alcuni enigmi sarà proprio causata dalla mancanza di una guida: gli indizi sono tutti lì, starà a voi decifrarli e ordinarli per creare un percorso adatto al vostro esercito di latta. Generalmente i livelli hanno una sola possibile soluzione, ma differenti percorsi possono essere sbloccati in alcuni casi per ottenere dei premi specifici.
 

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Dal lato tecnico, Tin Hearts si presenta come il classico indie puntano su trama e originalità, ma con texture di base e modelli 3D mediocri. I soldatini sono un’eccezione, ben fatti nel volume e nella lucentezza, ma i modelli del giocattolaio e della sua famiglia ricordano giochi di una ventina e più di anni fa. Il modello della bambina è particolarmente brutto, assomiglia ad un’adulta dal corpo troppo piccolo. Su Nintendo Switch la risoluzione è mediamente bassa,

Il gioco presenta i testi in molte lingue, tra cui l’italiano, mentre i dialoghi sono doppiati in inglese. Le musiche rendono bene le atmosfere vittoriane, con arie calme e l'uso di pianoforte e violino, senza però distrarre dalla risoluzione degli enigmi. La difficoltà degli enigmi non è troppo elevata, può capitare di bloccarsi, ma sono anche disponibili degli indizi per evitare ai giocatori di bloccarsi lungo il percorso. Sarà però necessario analizzare tutti i componenti presenti nelle stanze, anche quelli meno evidenti, per risolvere gli enigmi. Per questo mi sento di consigliare il gioco a tutti, anche quelli che non sono abituati agli enigmi o a coloro che attendono il nuovo gioco del Professor Layton (questo mi ricorda un enigma!).
 

 

Conclusioni 
Tin Hearts è un gioco veramente accattivante e si vede chiaramente la cura degli sviluppatori. La storia del giocattolaio e della sua famiglia viene lentamente svelata durante gli enigmi stessi. I soldatini di piombo, vero cuore dell’esperienza di gioco, andranno guidati con attenzione e strategia per poter completare i vari puzzle. L’esplorazione della casa, dove ogni stanza è un potenziale percorso di gioco, è veramente soddisfacente. I testi in italiano e l’ottimo doppiaggio in inglese rendono questa avventura adatta a tutti i giocatori alla ricerca di una storia interessante e di misteri da risolvere, con i suoi 40 e più livelli di gioco.

Versione testata su Nintendo Switch.