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9.0/10
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So che tutto quello che c’era da dire su colei che combatte in nome della Luna è già stato detto, ma non riesco ad esimermi dal fare una recensione su questo anime senza tempo.
Quando tra il 1992 e il 1993 viene trasmesso Bishoujo Senshi Sailor Moon in Giappone, tratto dal manga della talentuosa Naoko Takeuchi, nessuno poteva immaginare che avrebbe rivoluzionato il mondo degli anime e che avrebbe avuto un tale successo planetario. Takeuchi ha creato l’eroina per antonomasia che finalmente ha accontentato il pubblico fino ad allora orfano di una donna guerriera da prendere a modello. Prima che nascesse Sailor Moon il mondo degli anime era popolato di eroi maschili. Ora, finalmente a combattere contro i malvagi sono le donne, un gruppo di guerriere in cui l’unico maschio che vedremo impegnato nella lotta è Milord/Tuxedo Kamen, e rimarrà il solo per tutte e cinque le serie.

Ciò che rende unica Bunny/Usagi oltre alla sua inconfondibile “testolina buffa” è che lei è una figura antitetica a quella del classico eroe sprezzante del pericolo e pronto a sacrificare sé stesso per gli altri. Bunny non ci pensa proprio a sacrificarsi! È una fifona di prima categoria: sbadata, ritardataria, piagnucolona, inaffidabile e il cui unico interesse è uscire con le amiche e giocare ai videogames, insomma è la più comune delle quattordicenni. Le altre guerriere hanno ognuna una loro personalità, approfondita molto bene nel corso degli episodi. È facile per lo spettatore immedesimarsi in una di loro. Chi da piccola non ha mai giocato a fare la guerriera Sailor, scegliendo quella a cui somigliava di più?

S. M. è un inno all’amore, all’amicizia, alla giustizia, al coraggio. È una storia intrisa di riferimenti mitologici e astrologici, evidenti nella scelta dei nomi dei protagonisti. La mitologia greca racconta che Selene, dea della luna, era innamorata di Endimione, bellissimo figlio di Zeus. Da questo spunto l’autrice crea una romantica e toccante storia d’amore, che narra le vicende di due amanti vissuti mille anni fa sulla luna, i quali si ritrovano in un’altra vita e si innamorano nuovamente l’uno nell’altra.
Ciò che mi ha sempre colpito di quest’anime è come viene raccontata l’amicizia tra le guerriere. Le vediamo nella loro quotidianità di adolescenti, e quando combattono, pronte a rischiare la vita l’una per l’altra. In nessun’altro anime (tra quelli che ho visto) è rappresentato così bene il valore dell’amicizia. Tanto che vorresti davvero trovarle anche tu delle amiche così nella vita reale.

La censura non ha risparmiato quest'opera, a partire dalla sostituzione dei nomi, a ritocchi nei dialoghi, all’eliminazione dei riferimenti omosessuali e al taglio di alcune scene, come quella di Ubaldo che alza la gonna della professoressa (che scena hard!). Il problema è che, come al solito, quest’anime voleva essere venduto come prodotto per bambini mentre il pubblico a cui si riferiva erano gli adolescenti.
Davvero azzeccata la scelta di Elisabetta Spinelli come doppiatrice di Bunny/Usagi, credo sia riuscita a dare spessore al personaggio, caratterizzandola sia nei momenti comici che in quelli drammatici.
Altro grande pregio della serie sta nel suo essere un mix di gag esilaranti, scene di vita quotidiana, azione,combattimenti e momenti drammatici. Sailor Moon ti trascina nel suo mondo e riesce a farti ridere e piangere, c’è poco da fare.

Sono molto legata a livello affettivo a questo anime, tanto che ho bisogno ogni tanto di rivederlo perché ho una sorta di dipendenza nei confronti delle guerriere Sailor. Sono personaggi che mi sono entrati dentro, accompagnando la mia infanzia.
Questa prima serie è quella che considero la migliore, nonostante nelle serie successive ci saranno notevoli miglioramenti sia per quanto riguarda il comparto tecnico che per i disegni, questa rimarrà inarrivabile per originalità e trama.
Il character designer è molto bello, specialmente per l’epoca. Toccante l’opening originale in versione carillon, così come i brani al pianoforte che accompagnano le scene più drammatiche e simpaticissime le tracce che ritroviamo nei momenti comici.

Ora veniamo alle note dolenti, già perché pur essendo follemente innamorata di quest'anime, non posso sottrarmi dall’esporre i suoi difetti: risulta fin troppo evidente la schematicità degli episodi e la ripetitività dei combattimenti. Le 46 puntate sono divise in vari capitoli, ognuno finisce con la morte di uno dei cattivi del Regno delle Tenebre, a cui si arriva non senza sofferenza o alti momenti di pathos.
Nella prima parte di ogni episodio vediamo Bunny e le sue amiche nella loro vita quotidiana e nella seconda combattono contro il mostro di turno, Sailor Moon si comporta da fifona e sta per essere colpita quando viene salvata da una rosellina lanciata da Milord, a questo punto parte lo stacchetto musicale, la nostra protagonista fa un po’ di occhi a cuoricino per il suo amato e infine usa il cristallo di luna o lo scettro, sconfiggendo il nemico (non poteva cacciare la sua arma letale all’inizio, così da risparmiarsi un bel po’ di fatica??).

I difetti di cui sopra mi impediscono di mettere il massimo dei voti a questa serie, sebbene facendo una valutazione meramente affettiva le darei 10+.
Rimane comunque un ottimo anime che consiglio a chiunque. Se per caso siete fra quei 3 o 4 che ancora non l’hanno visto ve lo consiglio caldamente. Imperdibile.