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1.0/10
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Una sola parola: delusissima.
Premetto con il dire che, a parte la seconda metà di Clannad After Story, ho sempre mandato giù a fatica gli anime della Key, per il loro stile “episodi a compartimenti stagni” che rende la prosecuzione fastidiosa, pesante e sconclusionata.
Passando a Kanon 2006, non riesco a capire come faccia ad avere una valutazione così alta. Eppure ne ho visti a bizzeffe, di anime e per ciascuno cerco di trovare sempre dei pregi e dei difetti obbiettivi.
Pochi minuti fa ho finito di vederne l’ultima puntata, ed era ora, visto che ci ho impiegato una vita a causa della sua monotonia (ma fosse solo quello il suo difetto!).

L’anime, comunque, tratta di un ragazzo, Yuiichi, che dopo 7 anni di assenza ritorna in città, accolto in casa da sua zia e dalla sua cugina. Però il nostro protagonista dovrà far fronte a degli innumerevoli (e senza senso) vuoti di memoria legati al suo passato perché, inspiegabilmente, non ricorda nulla di ciò che gli accadde da bambino in quella città: né i posti che aveva visitato, né le persone che aveva conosciuto.
Dunque, Kanon 2006 ruota attorno al progressivo recupero della memoria da parte del protagonista e del suo ritrovo con tutte le oramai ragazze che aveva conosciuto sempre 7 anni prima. Ognuna di esse ha la sua storia: discutibilmente triste e tristemente prevedibile! Posso dire che l’unico “capitolo” che mi ha colpito un pochino è stato quello di Mai, ma anche lei è finita nel dimenticatoio un istante dopo lo scioglimento della sua vicenda: ricomparirà, assieme a tutti gli altri, soltanto nell’ultimo episodio, tanto per farci ricordare che una volta esistevano anche loro. Ma, vabbè, non mi dilungherò ulteriormente sulla storia.

In generale parlando, comunque, non mi è piaciuto niente di quest’anime, né sono riuscita a versare una sola lacrima: eppure sono una ragazza molto sensibile e ho pianto spesso e volentieri per qualsiasi genere di anime. Ma, vabbè, voi direte che un anime può essere bello anche se non ti ha fatto commuovere. Certamente è così, ma questo Kanon 2006 non mi ha strappato nemmeno un sorriso, né mi ha incuriosito, né fatto affezionare a qualche personaggio, né mi ha insegnato qualcosa.
Al contrario: la serie ha un umorismo zero (eppure mi considero di facile risata, calcolando che ho riso giorni interi per delle battute di alcuni personaggi), situazioni prevedibili, personaggi completamente piatti e molto simili tra di loro addirittura. Il protagonista è il classico e tipico zimbello che si fa in quattro per aiutare la prima sconosciuta che incontra, che prende in giro la ragazza di cui s’innamorerà e che pensa a rendere felice tutti meno che se stesso.

Per non parlare del forte contesto “gallo tra le galline”: c’è chi nega che si tratti di un harem, ma lo è, punto e basta. Solo lui le conosce, sono tutte innamorate di lui, tutte cercano solo lui e solo con lui si confidano. Questo Yuiichi, inoltre, non spende nemmeno un secondo del suo tempo a dialogare con una persona del suo stesso sesso. Egli vive in funzione di queste ragazze che, come se non bastasse, sono una più strana dell’altra e i loro problemi mentali impiegano il suo aiuto 24 ore su 24. Di conseguenza, Yuiichi entra ed esce dalla casa di cui è ospite quando gli pare e piace (che sia all’alba o di notte) e senza fare sapere a nessuno ciò che “sta trafficando”.
E come dimenticarsi di sua cugina? Costei, viene ripresa solo di prima mattina, accasciata e semi-dormiente sul tavolo, dinanzi la colazione: l'inutilità fatta persona.
La generale aria di monotonia che si respira nell’anime, inoltre, è aggravata dal perenne contesto invernale. Neve, neve e ancora neve. C’è neve e bianco ovunque. Ci sono persone sempre incappucciate e non si respira mai serenità.

Voglio concludere passando al lato tecnico. I disegni li considero buoni, soprattutto la grafica e l’attenzione per i particolari anche se, come detto poc'anzi, la perenne neve gli fa perdere molti punti.
La sigla iniziale è, tanto per cambiare, monotona e straziante in proporzione a quanto lo è l’intero anime. L'ending è carina, anche se pare non azzeccarci molto con la storia. Le colonne sonore interne non sono niente di che a parte il tema di Mai, che ho gradito tantissimo.
Riassumendo, Kanon (2006) è per me l’anime peggiore che abbia mai visto. Sconsigliatissimo.