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9.0/10
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"Another" è un anime di stampo prettamente dark (a tratti anche horror) ispirato in primo luogo a un manga, ma soprattutto a un romanzo giapponese che ha riscosso un discreto successo.
Ci troviamo a Yomiyama, tranquilla cittadina giapponese in cui il nostro protagonista, Kōichi Sakakibara, si trasferisce a causa del viaggio in India per lavoro di suo padre. Qui Sakakibara viene iscritto al nono anno nella scuola media Yomiyama settentrionale, dove è inserito nella terza sezione, da ventisei anni ormai torturata da una misteriosa maledizione. Egli si ritrova in una classe che inizialmente si presta ad accoglierlo con calore, ma che poi comincia ad assumere comportamenti sempre più strani. Per quanto si sforzi di scoprire qualche dettaglio circa il destino che avvolge la terza classe, Koichi continua a brancolare nel buio, circondato sempre più da eventi inquietanti e inspiegabili che lo portano a farsi più intraprendente nel tentativo di capirci qualcosa. Una serie di tragedie porterà questo timido ma curioso ragazzino a conoscere la natura di ciò che affligge la terza classe.

Anime ricco di mistero e di colpi di scena, "Another" è capace di attirare l'attenzione e la curiosità di chiunque già dal primo episodio: difatti gli eventi inspiegabili cominciano subito ad assillare la brama di sapere, mentre nuovi dettagli giungono a oscurare ancora di più la situazione. A rendere il tutto più angosciante, vi è un'atmosfera particolarissima, caratterizzata da sottofondi cupi e immagini tetre, straordinariamente affascinante per la sua capacità di incatenare lo spettatore allo schermo anche in una scena priva di azione. E poi il silenzio: in "Another" vi è sempre un silenzio che definirei opprimente.
In questo sfondo si muovono personaggi davvero originali, magari non troppo vivaci ma senz'altro in grado di stimolare simpatia o antipatia. Devo dire che ho assai apprezzato Misaki Mei, ragazzina silenziosa dal ruolo ambiguo e il cui destino è indissolubilmente legato - almeno per quanto si sa ora - a quello del protagonista. Anche la rappresentante della famigerata terza classe, Izumi Akazawa, è una figura interessante, ricca di sfaccettature e di lati nascosti.

I disegni degli ambienti sono eccezionali, dotati di una profondità e di un realismo che lasciano a bocca aperta, ed è alquanto apprezzabile anche il design delle figure umane, pur non essendo particolare quanto a stile.
La colonna sonora, come già detto, è mozzafiato. Credo che sia grazie a essa se questo anime mi ha colpita tanto.
Un dettaglio che adoro di quest'anime sono le bambole; spesso e volentieri, tra una scena e l'altra, ci vengono mostrate immagini di inquietantissime bambole, che poi ricompaiono in alcune scene di fondamentale importanza: queste bambole sono davvero, davvero belle, ma anche spaventose, gelide e dai sorrisi crudeli, contribuiscono senz'altro a creare l'atmosfera tipica di "Another".
Consiglio vivamente quest'anime perché lo trovo originalissimo per la trama e perché è ben costruito sia come effetti sia come disegni e musiche: è vero, siamo solamente al sesto episodio, tuttavia promette davvero bene. Avviso però che ci sono alcune scene che potrebbero impressionare chi con il sangue non ha un buon rapporto.
Detto questo, spero davvero che guardiate questo bell'anime.