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"Ragazzine sull'orlo di una crisi di nervi", ecco il titolo che si adatterebbe a pennello a questo "Black rock shooter". L'anime è un misto di piagnistei in questo mondo e botte da orbi in un altro mondo parallelo, collegati tra loro da un doppio filo, la cui intessitura verrà spiegata nel corso della storia.
Di quest'anime non ho gradito né la trama, né la psicologia dei personaggi, né tanto meno il character design, dalle improbabili capigliatura e dagli inquietanti occhi. Salvo solo forse la grafica nei combattimenti e i particolari fondali del mondo parallelo, che tuttavia non sono nulla di innovativo, poiché qualcosa di simile si era già visto in "Madoka Magika".

Se è pur vero che il tutto nasce da profonde sofferenze interiori e fisiche di un personaggio, poi tutto finisce per essere proiettato dagli altri personaggi in beghe e incomprensioni più o meno gravi tra amiche. La paura della solitudine, la possessività, l'invidia, i ricatti morali e i sensi di colpa, che si ingenerano nei quotidiani rapporti, vengono amplificati all'inverosimile, fino a esplodere in questo come in quell'altro mondo. Le emozioni e la drammaticità sono forzate, si vengono a creare enormi problemi su cose veramente ridicole. Il tutto pare totalmente esagerato, salvo che non si voglia concepire l'intero anime come metafora dell'umana sofferenza, ma seriamente non credo che questo prodotto, di vocazione prettamente commerciale, e per questo veramente poco adatto al contenitore per adulti di noitaminA, abbia quest'intrinseca profondità. Mato e compagne restano un gruppo di liceali complessate, imprigionate delle loro quotidiane paure.

Si è trattato per me di una visione deprimente, che mi ha piuttosto annoiata, nel corso delle sue otto puntate; inoltre ho trovato fastidiosissima tutta la storia dell'uccellino - vola l'uccellino nei cieli colorati, pum, gli ho sparato, e non vola più - ma ancor di più è irritante l'opening con quella vocetta metallica che scandisce quel suo "Brack Lock Shootah".
Se vi piacciono i combattimenti probabilmente sarete disturbati da tutte i complessi che si creano le protagoniste, d'altro canto se vi piace il drammatico non so se sopporterete le interminabili botte che si danno le ragazze nell'altro mondo.
A chi è davvero indirizzato questo prodotto? Ai fan di "Madoka magika"? Forse sì, ma rispetto a quest'altro anime "Black rock shooter" manca di un elemento fondamentale: non ha il provocatore, Kyubei, colui sul quale scaricare le colpe, l'indignazione e la rabbia, qui le ragazzine davvero s'impiccano da sole.