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9.0/10
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Ho visto "Ergo Proxy" sia in streaming sia in tv, quando poco tempo fa è stato trasmesso su Rai4 in seconda serata alle 22.45 circa.
Sinceramente al primo episodio non ho avuto un buon impatto, nel senso che non ho sentito quel feeling particolare che mi ha invogliato a continuare, ma al secondo episodio le cose sono cambiate, anche se nella prima visione ci ho messo più tempo a seguire la trama complicata e tortuosa che compone tutta l'opera, mentre quando l'ho vista in tv non vedevo l'ora che arrivasse l'episodio successivo.
Tra la versione in originale e quella italiana non ci sono grosse differenze per quanto riguarda i toni, anzi sono allo stesso livello, quindi su questo lato non ho preferenze, anzi a dire il vero preferisco un po' di più quella in lingua originale, che però ho visto con i sottotitoli.
In ogni episodio si viene catapultati in un mondo parallelo, Rom-Do, una città dove esseri umani e macchine vivono e condividono parecchie cose. La città è suddivisa in due: nella parte superiore (nella cupola di vetro), diciamo, ci sono gli abitanti più importanti e benestanti, mentre al di sotto della cupola vivono le persone umili.
Tutta la narrazione narra di alcune creature leggendarie, i "Proxy", che sembrano come delle macchine che possono avere dei sentimenti.
Real Mayer, un membro del dipartimento di sicurezza di Rom-Do, è alla ricerca di un Proxy in particolare, L'emissario della morte, e in tutta la faccenda viene coinvolto un uomo, Vincent Law, un uomo dal passato sconosciuto e misterioso che in più non ricorda molto della sua "vita precedente". Successivamente a Vincent e Real si aggiunge Pino, un autoreiv che è stato infettato dal cogito, una strana malattia che modifica il comportamento degli autoreiv.
In primis mi ha attirato molto la grafica, una grafica impeccabile e perfetta, e successivamente tutta la storia dell'opera. Infatti tutto si svolge in un alternarsi di toni alti e bassi, quanto basta per attirare l'attenzione, e non può mancare di certo anche una specie di coinvolgimento psicologico, come il rapporto profondo tra gli autoreiv e le persone.
Reputo "Ergo Proxy" un'opera degna di stima.