Recensione
Grappler Baki (2001)
8.0/10
Recensione di Homura GOW
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Hanma Baki non è un ragazzo come tutti gli altri, egli è figlio dell'uomo più forte del mondo: Hanma Yujiro. Tutta la sua vita, e in verità la ragione stessa della sua nascita (voluta da Yujiro proprio per questo motivo) è incentrata sull'obiettivo di diventare sempre più forte e sconfiggere suo padre.
Quest'opera è la trasposizione animata solo della prima serie del manga di Keisuke Itakagi e come tale ha un finale aperto.
Per chi ama il genere spokon incentrato su sport di combattimento questo è un titolo consigliato vivamente, in quanto, pur con alcune derive irrealistiche, i combattimenti sono curati in ogni loro aspetto, garantendo sempre un alto grado di spettacolarità e divertimento per lo spettatore.
Essendo incentrato sulla fisicità dei personaggi, purtroppo la loro caratterizzazione psicologica non è trascendentale: si proverà molta simpatia per Baki, ma l'unica sua caratteristica rilevante resta la determinazione a raggiungere l'obiettivo, come tutti i protagonisti di questo genere.
Detto questo perché un 8 e non un 7? Per il "nemico" della serie, o meglio, per l'ombra che si farà vedere relativamente poco, ma che simbolicamente accompagnerà sempre il protagonista: Yujiro, detto Ogre a causa della sua forza mostruosa. Il padre di Baki, eterno traguardo per tutte e tre le serie del manga e ovviamente presente in quest'anime, è puro carisma. Non il carisma dell'affabulatore, dell'uomo colto o elegante, bensì il carisma animalesco del predatore in cima alla catena alimentare. L'autore è riuscito a creare un antagonista degno di questo nome, un antagonista che risulta insuperabile. Nell'osservarlo e conoscerlo ci si immedesimerà in Baki, chiedendosi come diavolo farà a superare e battere una bestia del genere, questo T-Rex al cui confronto tutti gli altri lottatori comparsi sembrano agnellini. Un individuo che, consapevole di essere pura potenza, è arrogante e prepotente. Così, annoiato dall'essere senza avversari, mette incinta una donna per poi imporle di far nascere e crescere suo figlio con l'obiettivo di farne un degno avversario.
Questa descrizione minuziosa dell'antagonista fa comprendere quale sia la peculiarità di quest'opera, che lo fa salire sopra la media del suo genere e che lo rende meritevole di essere guardato.
Quest'opera è la trasposizione animata solo della prima serie del manga di Keisuke Itakagi e come tale ha un finale aperto.
Per chi ama il genere spokon incentrato su sport di combattimento questo è un titolo consigliato vivamente, in quanto, pur con alcune derive irrealistiche, i combattimenti sono curati in ogni loro aspetto, garantendo sempre un alto grado di spettacolarità e divertimento per lo spettatore.
Essendo incentrato sulla fisicità dei personaggi, purtroppo la loro caratterizzazione psicologica non è trascendentale: si proverà molta simpatia per Baki, ma l'unica sua caratteristica rilevante resta la determinazione a raggiungere l'obiettivo, come tutti i protagonisti di questo genere.
Detto questo perché un 8 e non un 7? Per il "nemico" della serie, o meglio, per l'ombra che si farà vedere relativamente poco, ma che simbolicamente accompagnerà sempre il protagonista: Yujiro, detto Ogre a causa della sua forza mostruosa. Il padre di Baki, eterno traguardo per tutte e tre le serie del manga e ovviamente presente in quest'anime, è puro carisma. Non il carisma dell'affabulatore, dell'uomo colto o elegante, bensì il carisma animalesco del predatore in cima alla catena alimentare. L'autore è riuscito a creare un antagonista degno di questo nome, un antagonista che risulta insuperabile. Nell'osservarlo e conoscerlo ci si immedesimerà in Baki, chiedendosi come diavolo farà a superare e battere una bestia del genere, questo T-Rex al cui confronto tutti gli altri lottatori comparsi sembrano agnellini. Un individuo che, consapevole di essere pura potenza, è arrogante e prepotente. Così, annoiato dall'essere senza avversari, mette incinta una donna per poi imporle di far nascere e crescere suo figlio con l'obiettivo di farne un degno avversario.
Questa descrizione minuziosa dell'antagonista fa comprendere quale sia la peculiarità di quest'opera, che lo fa salire sopra la media del suo genere e che lo rende meritevole di essere guardato.