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    10.0/10
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    Quest'anime mi ha lasciato senza parole.
    Il chara design è bello e raffinato, ma soprattutto il mecha design è qualcosa di straordinario: le unità mobili, la base, il mecha Xephon, i Dolem, tutto è assolutamente originale e ben curato, un applauso va fatto ai mecha designer Sato e Sayama.

    La sceneggiatura è del regista Izubuchi, che ben mischia mitologia precolombiana ed elementi robotto. Non mi soffermerò sulla trama perché è bella da scoprire pian... [ continua a leggere]
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    Il nostro coraggioso Ippo si ritrova a difendere il titolo per la prima volta contro Sanada, brillante studente di medicina che utilizza tali approfondite conoscenze del corpo umano per sconfiggere gli avversari sul ring. Come se non bastasse ad allenare questo pugile c'è un vecchio rivale dell'anziano preparatore di Ippo.
    Buon special senza dubbio ma non di qualità trascendentale. Un lavoro nella media senza particolari elementi di spicco, godibile... [ continua a leggere]
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    Seguito della serie "Grappler Baki", quest'anime non eguaglia il suo predecessore.
    Non lo eguaglia in quanto la trama non c'è, questa serie è puro esercizio estetico: buona grafica prestata a rendere corpi scolpiti e combattimenti ben orchestrati, che faranno tenere l'appassionato di anime sportivi col fiato sospeso.
    Baki è sempre lo stesso, senza alcuna rilevante crescita psicologica: la sua ossessione rimane sempre la stessa ossia sconfiggere il... [ continua a leggere]
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    Hanma Baki non è un ragazzo come tutti gli altri, egli è figlio dell'uomo più forte del mondo: Hanma Yujiro. Tutta la sua vita, e in verità la ragione stessa della sua nascita (voluta da Yujiro proprio per questo motivo) è incentrata sull'obiettivo di diventare sempre più forte e sconfiggere suo padre.
    Quest'opera è la trasposizione animata solo della prima serie del manga di Keisuke Itakagi e come tale ha un finale aperto.

    Per chi ama il genere... [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Buona occasione mal gestita: ecco il motivo di un'insufficienza non grave, ma sicuramente senza appello.
    Se il character design è degno di nota, assieme al vasto armamentario di mosse e alla spettacolarità dei combattimenti, tutto ciò è frustrato da troppe poche puntate, che non permettono di sviluppare appieno la storia, né la psicologia dei personaggi. Altra grave lacuna è il pathos: completamente assente se non in brevi sprazzi, che sinceramente... [ continua a leggere]
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    "Hajime no Ippo" è uno spokon, un'opera di animazione che tratta di temi sportivi, descrivendo un protagonista che raggiunge obiettivi sempre più ambiziosi tramite l'allenamento e la determinazione.
    Data questa premessa, la logica domanda che segue è: "Tale anime ha le caratteristiche per essere uno spokon degno di questo nome?" La risposta è: assolutamente sì.

    Il protagonista attira subito le simpatie del pubblico, è un ragazzo educato che aiuta... [ continua a leggere]
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    Ci troviamo di fronte sicuramente a un'opera particolare per tematiche di fondo, personaggio principale e character design.
    Il campo da gioco (letteralmente in questo caso) su sui agisce quest'opera è il mahjong, gioco d'azzardo di origine cinese che ha avuto grande diffusione, con qualche variante, anche in Giappone. Non è questa la sede per descrivere il gioco nei particolari, ma qualche informazione si può dare: lo scopo del gioco è ottenere il... [ continua a leggere]
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    Il mondo dell'animazione è così sterminato che qualcosa da scoprire si trova sempre: una perla sconosciuta ai più, una piacevole opera entrata immeritatamente nel dimenticatoio. Questo è il caso di "Black Magic M-66", film animato fantascientifico la cui trama è molto semplice: due robot da combattimento, in seguito a un incidente, si attivano e iniziano a dare la caccia al loro obiettivo designato identificato con Ferris, la nipotina dello scienziato... [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Dimenticatevi l'allegria, il divertimento, la spensieratezza; in quest'opera non ci sono, nessuno dei protagonisti sorriderà mai nel corso degli eventi, perché assorbito e assuefatto dall'ambiente in cui vive: la città di Lux, il cui nome è volutamente un paradosso con la realtà.
    Dunque la recensione dell'opera deve passare per forza tramite la descrizione dell'ambientazione: una città sotterranea illuminata artificialmente attraverso una simulazione... [ continua a leggere]

    8.0/10
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    La prima parola che mi viene in mente recensendo quest'opera è "contaminazione": contaminazione fra il concetto di eroe tipicamente occidentale e quello d'eroe basato sui canoni del Sol levante. Quest'innesto è chiaro osservando la stessa città di Schternbilt, che non è altro che una Gotham City (le enormi statue un po' in tutta la città sono prese pari pari da lì) riempita di cartelloni pubblicitari e insegne luminose che - forse, è una mia impressione... [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Quest'opera è un immensa metafora in undici puntate: i liquori e il bar stesso (che si chiama Eden Hall) rappresentano l'interiorità dell uomo, ogni cliente che entra in questo bar in realtà si confronta con se stesso: con le sue paure, le sue manie, con le maschere che indossa ogni giorno per ingannarsi e ingannare gli altri. In queste undici puntate si conosceranno vari individui che, entrati nel bar, verranno spinti a ogni sorso a riflettere e... [ continua a leggere]