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6.0/10
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Dagli stessi ideatori di Toradora ecco che viene concepito Golden Time, una serie della stagione invernale 2013-2014 della durata di 24 episodi, ciascuno di circa 24 minuti cadauno.

Se un giorno vi dicessero che, durante la cerimonia d'inaugurazione del nuovo anno di università, scelta con parsimonia per non incontrare una certa persona, e invece ve la trovaste davanti con in mano un mazzo di fiori con il quale vi colpirà davanti al vostro nuovo compagno appena conosciuto, ci credereste?
Beh se guardate Golden Time vi convincerete che, anche negli anime così come la vita reale, anche le cose più assurde possono accadere.

La trama è piuttosto semplice: Tada Banri, studente appena trasferitosi a Tokyo per frequentare l'università, il giorno dell'inaugurazione si perde tra le matricole e incontra un membro del club del festival Nana Hayashida (Linda-sempai), e successivamente incontra un'altro studente Mitsuo Yanagisawa con il quale fa subito amicizia. Mentre si ricongiungono alle altre matricole, arriva una ragazza, Kaka Koko, che con il mazzo di rose che si ritrova in mano colpisce in faccia il povero Mitsuo, lasciando a bocca aperta Banri.
Se queste sono le premesse, tutto il resto lo si può solo immaginare.

Se la storia è semplice, quanto banale, la grafica non è da meno: in alcuni momenti saltano agli occhi alcuni difetti per quanto riguarda i contorni nelle scene notturne, i personaggi non hanno un profilo ben delineato, anzi i lineamenti sono fin troppo simili tra di loro (al contrario di Toradora: lì i personaggi avevano un profilo ben definito e caratterizzato, qui invece nessuno spicca in caratterizzazione).
Quello che non mi ha convinto del tutto è stata la scelta del doppio Banri: ok il protagonista ha perso la memoria, ma la faccenda di far vedere ogni volta i due Banri a "confronto", nel continuo Kaka-Linda love ring, a lungo andare stanca, così come anche il comportamento morboso assunto dalla stessa Koko che nonostante in alcune situazioni supera se stessa (nella curiosa parodia dell'esorcista), si rende davvero poco realista, non sa cosa vuole, insomma la classica viziata che vuole tutto o niente.

Il lato sonoro è quasi assente per quanto riguarda il susseguirsi della storia, le uniche musiche sono solo le ending e le opening che non si distinguono per originalità anzi la prima parla già da sola della trama, mentre la seconda si mantiene un po più distaccata.


Il finale, altra nota dolente: sembrava che ci fosse finalmente una svolta decisiva, una specie di ritorno di fiamma dei vecchi sentimenti e invece la scelta ricade per la 10000ma volta su Koko.

Peccato, la storia poteva anche essere meglio articolata e complicata ma così non è stato; anzi al contrario sono venuti a galla comportamenti stalker inverosimili e situazioni talmente fuori da qualsiasi contesto normale che superano le soglie del ridicolo.