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Questo anime a parer mio è un classico esempio di come si può confezionare un buon prodotto e mancare il bersaglio a causa di una storia con un mistero troppo farraginoso e privo di mordente che si risolve tutto negli ultimi episodi. La storia narra delle vicende del club di robotica e dei suoi due membri principali, la presidentessa e vivacissima Akiho e lo svogliato Kaito. Akiho ha lo scopo di completare un robot gigante iniziato molti anni prima da sua sorella maggiore (fondatrice dello stesso club nella stessa scuola) e di portarlo ad una fiera giapponese del settore. Questo è il filone principale a volte interessante, a volte invece molto meno, attorno a cui ruota tutto l'anime. Siamo naturalmente nel prossimo futuro in cui la realtà aumentata è di comune utilizzo e con cui gli studenti interagiscono tramite dei comunissimi tablet (senza occhiali come invece si vede in Dennou Coil). Se la costruzione di un robot gigante ad opera di un club scolastico è un'idea un po' troppo fantasiosa (pensate solo al reperimento dei fondi che peraltro trovano), la struttura narrativa attorno a cui ruota la vicenda viene raccontata in maniera abbastanza verosimile e il "Gun pro 1" dall'estetica molto brutta finisce per piacere se non altro per gli sforzi fatti per tirarlo in piedi. Anzi l'idea di rappresentarlo con l'armatura solo nella realtà aumentata per problemi di budget mi è sembrata azzeccata. Ma questo filone principale è accompagnato da una sotto trama molto più seria ed apocalittica che si rivelerà solo negli ultimi episodi. Di episodi in episodio il giovane Kaito segue degli indizi disseminati nella realtà aumentata dell'isola in cui vive, per scoprire un piano che ha come scopo la distruzione dell'umanità come oggi noi la conosciamo(non rivelo tutto). Il tutto parte dalla scoperta di una giovane ragazza, un costrutto virtuale, che vive solo nella realtà aumentata presso un vecchio faro e finirà alla base di un lancio spaziale con un combattimento tra robot giganti che ricorda molto gli scontri di Patlabor. Purtroppo questa seconda vicenda, ricca di spunti interessanti, non è sufficientemente narrata ed anzi risulta completamente fuori dal contesto delle vicende del club di robotica nonostante lo sforzo fatto dagli autori per incrociare le vite e le storie personali dei protagonisti con gli antagonisti. Il Character design è buono, la protagonista femminile forse un po' troppo estroversa e chiassosa, non manca la coprotagonista stramba e maniaca (non ci sanno proprio rinunciare), la grafica e gli sfondi sono molto belli e il robot designer goffo e squadrato è azzeccato. Peccato quindi per la parte misteriosa raccontata molto male e tanto diluita da scomparire in certi episodi, ma una visione questo anime lo merita.