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9.0/10
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Cast stellare? Sicuramente. La grandezza dei nomi coinvolti in questo progetto, quali Ryutaro Nakamura(Serial Experiments Lain, Kino no Tabi), Chiaki J. Konaka (Lain, Texhnolyze,ecc), Masamune Shirow(Ghost in the Shell, Appleseed, Orion), fa sì che ci si aspetti qualcosa di epocale. In effetti Ghost Hound non tradisce le aspettative, almeno per me poiché l'unica cosa che di solito si tende ad attaccare in questo anime è il finale.
Un finale anticlimatico, che non rispecchia il mood della serie, troppo buonista? E' esattamente così. Ma perché mai un unico episodio dovrebbe distruggere una serie di spessore come Ghost hound? E a parte questo, il finale è veramente fuori luogo? No, entrando in un'ottica esistenzialista, senza restare ancorati a ciò che ci mostra la superficie, tutta la storia è la metafora della vita, ossia ciò che la storia dell'incidente e l'intreccio tra le famiglie coinvolte ci mostra in realtà sono simboli, quindi si arriva ad un finale adeguato.
Prima di parlare del finale diciamo cosa è Ghost Hound e di cosa parla.

Ghost Hound si presenta come un thriller, a tratti horror, pieno di psicologia e psicanalisi, attraverso tematiche scientifiche, pseudo-scientifiche e religiose.
Fin da subito è distinguibile la regia disturbante, claustrofobica e lenta di Nakamura, un po' come Lain, ma qui è più terrena perché l'approccio è diverso, anzi è opposto. Se in Lain le informazioni ci vengono date alla fine, qui ci inonda di informazioni all'inizio per poi lasciare domande senza risposta in cui c'è da sforzarsi per concludere il puzzle(non che in Lain sia più facile, anzi…).

I tre protagonisti con esperienze diverse si ritrovano ad affrontare lo stesso sogno, attraverso le proiezioni astrali, o meglio affrontare e superare insieme le paure del passato, scavalcare i nuovi scogli in cui ci infrangiamo, ricomponendoci e continuando la nostra vita. Da lì l'anime prende 2 pieghe, quella scientifica farcita di monologhi e spiegazioni dettagliate da parte degli scienziati o dottori presenti, e la parte mistica o religiosa attraverso dialoghi frammentari e poco precisi, insicuri, da parte del prete scintoista, la sacerdotessa e il vagabondo. Quindi è esattamente come nella realtà, i due approcci divergono totalmente, in uno ti spiegano perché è così, nell'altro ci devi credere.
Le tematiche affrontate sono moltissime: proiezione astrale, depersonalizzazione, psicanalisi, sogno,realtà oggettiva, fobie, destino forzato(Makoto dalla nonna), sincronicità, astrattismo, mondi alternativi, ecc.
La prima volta che i protagonisti si proiettano rivedono gli echi del loro passato per poi continuare il loro viaggio nella realtà, anzi loro possono ora vedere ciò che era impossibile quando erano limitati nel corpo fisico perché riportare alla mente episodi spiacevoli e superarli, così come superare gli altri blocchi quotidiani, non è un esperienza fisica, ma mentale ed in effetti l'O.B.E. è un viaggio della mente, in questo caso il viaggio della vita al fine di scoprirsi meglio ed andare avanti.
Ci sono almeno 3 cose che potrebbero essere influenze di Shirow, che ricordiamo il soggetto originale è suo, e l' O.B.E. è una di esse in quanto la separazione della mente dal corpo è una delle sue tematiche predilette, le altre sono l'omunculo cerebrale (sembra a tutti gli effetti il Ghost di Gits, no?) e il riferimento all'ippocampo come cache del PC.
In Ghost Hound all'inizio si ha la sensazione che tutto possa essere spiegato con la scienza, ad esempio se l'ippocampo viene danneggiato il soggetto può non ricordare eventi spiacevoli come la morte della sorella(Taro) o i propri genitori(Makoto), ma in fin dei conti non è così poiché la scienza non può spiegare tutti i misteri dell'universo e nemmeno in Ghost Hound a quanto pare.
Le proiezioni astrali si possono intendere come i farmaci per la madre di Taro, lei li prende per non sognare perché con il sogno fuggiva dalla realtà riuscendo a vedere la sua figlia deceduta, ma senza i sogni lei non può rivedere sua figlia ed i ricordi andranno man mano dispersi. Dunque più viaggi extracorporei Taro fa e meno sogni su sua sorella avrà, il che comporterebbe ad un superamento delle paure, ma prima che i sogni spariscano per sempre lui deve ricordare cosa gli disse sua sorella prima di morire.
I protagonisti, che già hanno un background doloroso, continuano a vivere una vita sterile a livello affettivo, complice di ciò è anche l'incapacità dei genitori a relazionarsi e la realtà che i propri figli non conoscono e non riescono ad accettare. Questo velo di Maya verrà tolto grazie ai soliti viaggi extracorporei di routine, senza dirle tutte basti pensare a come Masayuki scopre cosa fa il padre in laboratorio, oppure anche scoperte più futili come la fermentazione del sakè da parte di Taro.
In uno degli episodi Taro è in punto di morte o più precisamente sviene, durante questa finta morte lui si proietta nelle proprie sinapsi dove incontra un essere che lui identifica erroneamente come sua sorella. Lui si sente come se lei lo stesse chiamando, ma subito dopo la dottoressa gli spiega cosa sono le sinapsi e la loro connessione con la memoria a lungo termine. In tal modo si cerca nuovamente di spiegare cosa sta avvenendo a Taro, e molte delle teorie a riguardo verranno anche esposte dallo psicologo che lo cura. Queste figure rappresentano la risposta scientifica ai vari fenomeni, ma anche loro iniziano a vacillare ed anzi ne rimangono anche affetti(lo psicologo ha la demenza a corpi di Lewy). Emblematico è l'incontro tra lo psicologo e il prete scintoista in cui entrambi si chiedono aiuto, un po' come quando un ateo chiede aiuto a Dio per salvare la figlia dal coma.
Il trio matura di continuo, infatti instaurano dialoghi maturi con gli adulti su varie problematiche che ci affliggono, ad esempio con la dottoressa discute se fosse possibile rimuovere il sistema limbico per avere una società migliore, mentre con il prete si discute sull'inquinamento ambientale.
Allo stesso modo la forma della proiezione astrale si evolve di continuo, infatti si passa da una forma infantile e trasparente ad una animale e aggressiva, per poi finire con l'avere una forma reale corporea.
I nostri protagonisti non sono i soli a subire un processo evolutivo, ma anche i bioidi sviluppati dal padre di Masayuki, in pratica si può avere un "mostro di belle speranze" dandogli uno stimolo linguistico, ma il processo non si ferma qui, uno degli sviluppatori modifica il progetto e li rende capaci di riprodursi, ciò avrà gravi ripercussioni sul finale.
La cura di Taro sembra bloccarsi quando il suo rapporto con uno dei personaggi chiave, Miyako, la figlia del prete, si rafforza. Infatti arriva a pensare che Miyako fosse la reincarnazione di sua sorella e ne diventa ossessivo. Quindi in uno dei suoi viaggi extracorporei entra in un posto creato dallo sviluppatore di bioidi nell'altro mondo che gli spiega una teoria quantistica secondo la quale "Il mondo esiste perché esiste l'uomo, le cose esistono solo se vengono osservate. Può darsi che il vero io sia quello del mondo astratto e questo mondo un illusione, rendendo l'io di questo mondo un ologramma", ma il mondo reale ed astratto sono riflessi da le nostre coscienze da diverse prospettive, quindi ciò che realmente vediamo è "l'ordine esplicito " , che è il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello ci offre degli ologrammi(Olomovimenti secondo Bohm) che compongono l'universo. Inoltre con un altro paio di viaggi Taro si fa carico delle esperienze acquisite e supera questa ossessività, ma non solo, riesce anche a superare il ricordo di sua sorella.
Anche Miyako ha un periodo non facile in quanto tutti(a parte i protagonisti) credono che lei sia la sacerdotessa che prenderà il posto della nonna di Makoto ed infatti lei viene posseduta da una divinità, ma scopriamo che quella divinità era presente su uno dei libri del padre ed in più la pressione psicologica dei suoi fantomatici servitori l' ha spinta a farsi impossessare, almeno secondo Jung e Bohm, facendo un mix tra sincronicità e ordine implicito secondo cui "La totalità dell'universo è dentro di te, anche se tu ne sei solo una piccola parte" e "se gli si attribuisce troppo valore l'uomo crea Dio". Questo è ciò che è successo a Miyako, cioè il diventare Dio è dovuto ad un forte volere di esserlo causato dalle coincidenze casuali e reali che ha trovato lungo la sua esistenza.
Verso la fine tutti scoprono la realtà o l'ordine implicito(livello più profondo della realtà oggettiva), ma si ha ancora la sensazione che deve accadere qualcosa di grande con il termine del penultimo episodio, creando così un forte anti-climax con l'episodio finale che si rivela essere tutt'altro che l'apoteosi del mood della serie fino ad allora. Finisce bene per tutti, sia per quanto riguarda le questioni familiari, le malattie mentali e la storia della sorella di Taro, infine Taro scopre le famose ultime parole dopo aver capito che l'essere nelle sue sinapsi è la sua coscienza e non sua sorella. Sia per la questione dell' ordine naturale squilibrato dall'interferenza della vita artificiale(i bioidi) creata dall'uomo con la natura creata da Dio in quanto non è possibile che ci fossero 2 creatori, così si sono uniti dando vita ad un nuovo Dio o semplicemente si è manifestato il vero Dio dell'ordine implicito.

Ora cosa è che mi fa ritenere il finale di Ghost Hound valido lo stesso? Alla fine è un happy ending che lascia alcune domande senza risposte e dal momento in cui si interpreta ghost hound come metafora della vita; l'uomo ha paura, l'uomo cerca di superare le paure, l'uomo cerca risposte a domande ultraterrene, l'uomo vuole essere Dio(i bioidi), ecc. Infine l'uomo non avrà tutte le risposte che cerca (se muore), mentre le continuerà a cercare se è vivo(in tal senso l'essere ancora vivo è l'happy ending) come il finale di GH. Ergo è la vita stessa ad essere anticlimatica, ci sarà sempre un'alternanza tra dolore e felicità prima del buio. Però credo che in questo modo gli autori negano parte del pensiero di Bohm, in quanto tutto è connesso e ogni singolo elemento può spiegare tutti gli altri, "l'interezza non spezzata della totalità dell'esistenza come un movimento indiviso che scorre senza bordi", ma in GH l'interezza viene spezzata da domande senza risposta o magari spetta a noi tirare le somme dopo il nostro viaggio nella mente con lo psicologo(che è da considerarsi l'anime) proprio come i nostri protagonisti?

Ciò che è veramente fondamentale in questo anime è la regia di Ryutaro Nakamura, simile a Lain, ma più solare e dinamica con frequenti usi di carrellate circolari(la corsa nella staccionata) o aeree quando si proiettano. Altro ruolo chiave è l'uso del suono disturbante e distorto che dà quella tensione unica, da migliori film horror.
Anche il design e le animazioni sono ottime, d'altronde è Production I.G.
Un anime da vedere se si vuole ragionare su qualcosa di complesso, credo sia l'anime più intelligente per la parte esplicita(senza trip mentali a posteriori da parte dello spettatore) che abbia visto, oppure si è in cerca di qualcosa assai valido a livello registico.