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6.0/10
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Questo anime è molto americano per trama e tematiche.

Tratta di superpoteri, di gente che all'improvviso si ritrova "diversa", dotata di poteri inimmaginabili. E ovviamente questi personaggi spesso vanno a richiamare personaggi della Marvel, spingendo sempre più sul pedale delle similitudini tra questa serie e gli "X-Men".

Anche qui abbiamo infatti un gruppo di "mutanti" malvagi, che compiono atti terroristici e vogliono impadronirsi del Giappone, cui si contrappone uno sparuto manipolo di "mutanti buoni" guidati dalla giovane protagonista, moderna Kitty Pride il cui padre spesso viene ritratto in pose alla Wolverine.

La storia è leggera, molto leggera, e ha una struttura alla "Berserk", cominciando quasi alla fine per poi avviarsi sul viale dei ricordi con un lunghissimo flashback al termine del quale arriva il finale di stagione, che chiude la vicenda mostrata nei primi episodi.
Ci sono spunti interessanti, soprattutto nel finale, quando scopriamo le motivazioni dei cattivi (che per quanto caotiche sono comunque meno stereotipate di quanto non potesse sembrare) o quando partono le riflessioni alla "X-Men" sul difendere la gente che è terrorizzata dai buoni come dai cattivi (soprattutto grazie ad Ayumu, alleato della protagonista ma figlio di una politica anti-mutanti... anche qui si richiamano gli "X-Men", e Bobby Drake in particolare), ma nel complesso la storia resta leggera, non si approfondisce mai più di tanto la complessità della situazione e buona parte della storia è dedicata al lento addestramento di Rinka e al suo radunare attorno a sé alleati.
E il panda e il pinguino non aiutano a rendere più profondo il tutto, per nulla.

La serie è comunque gradevole da vedere, non annoia e a volte riesce anche a sorprendere in positivo.
Il finale è apertissimo e chiama una seconda stagione che risponda alle domande aperte negli ultimi episodi.