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6.0/10
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La prima cosa che sicuramente salta all'occhio nel momento in cui si parla di ''Aku No Hana'', sono i disegni. Questi, spesso molto criticati, sono diversi da quelli che ci si aspetta di vedere in un anime. A parer mio, l'avere dei disegni apparentemente ''diversi'', non può che essere un punto a favore per l'anime, poiché un anime del genere si ricorda molto meglio di uno con il solito stile. Per questo motivo i disegni non mi hanno disturbata più di tanto.
La cosa su cui bisognerebbe focalizzarsi realmente è la trama. Questa parte in modo semplice, da un semplice gesto impulsivo ne susseguono avvenimenti parecchio interessanti.

<b>Attenzione, da questo punto in poi la recensione contiene spoiler</b>

Il protagonista, Takao Kasuga, è un amante della lettura. Lui legge e rilegge continuamente un libro intitolato "I fiori del male". Questo, all'inizio mi intrigava. Spesso Kasuga ne cita qualche verso e ammetto che pur non capendolo del tutto, mi interessava. La vera e propria storia inizia nel momento in cui il protagonista "ruba" la tuta della sua compagna di classe, Nanako Saeki, che lui definisce la sua "musa".
Ho trovato i primi episodi noiosi. Il fatto che lui non riuscisse a ridare la tuta a Saeki aveva senso, poiché magari lei l'avrebbe odiato, o forse gli altri avrebbero pensato che lui fosse un pervertito... ma comunque la questione della tuta secondo me è presa troppo seriamente. In fondo si sente parlare di questa tuta per tutto l'anime, fino al momento in cui Saeki scoprirà la verità.
Il personaggio di Nakamura Sawa, che scopre il protagonista a rubare la tuta, mi è piaciuto fin dall'inizio. Più che piacere, non la capivo proprio. All'inizio pensavo solo che fosse strana, ma verso la fine, quando sotto la pioggia Kasuga dice quelle cose che la deludono, nel momento in cui piange credo di essermi ricordata che è una persona anche lei. Dopo tutte le cose che Nakamura fa, quasi l'avevo dimenticato. Per questo nel momento in cui piange ho capito che effettivamente lei non era il personaggio che pensavo che fosse, e cioé distaccato e indifferente, poiché anche lei ha dei sentimenti. In ogni caso mi è piaciuto vedere i vari tipi di tortura psicologica, se posso definirla tale, alla quale sottopone Kasuga.
Anche il personaggio di Saeki è interessante. Lei, nonostante tutto ciò che il protagonista le ha fatto, e cioé mentirle, rubarle la tuta, scappare con Nakamura e tutto il resto, dimostra come l'amore sia un qualcosa che non si ferma di fronte a nulla. Questa cosa non mi ha del tutto convinta. Insomma, i due prima di mettersi insieme si saranno parlati una volta, inoltre si sono dichiarati proprio nel loro primo appuntamento, quindi non comprendo il perché Saeki provi certi sentimenti. Motivo per il quale, quando si dichiara a Kasuga sono rimasta parecchio colpita, negativamente.
Non ho invece apprezzato il finale. La parte in cui lui capisce che Nakamura senza di lui sarebbe completamente sola, e si reca in casa sua, mi è piaciuta. Sentivo come se finalmente si capisse qualcosa su quel personaggio tanto strano, e ammetto che la frase ''non sono riuscita ad andare oltre la collina'', mi ha un po' spiazzata. La cosa che non ho invece apprezzato è che lascino tutto a metà annunciando una seconda stagione, eliminando un vero e proprio finale.

<b>Fine spoiler, leggete in pace</b>

La cosa brutta di "Aku no Hana", non è tanto la trama, poiché questa è interessante, a volte forse va oltre e diventa un po' ridicola, ma azzardo a dire che mi ha intrattenuta. La cosa invece terribile, è come questa venga presentata e trattata. L'anime, infatti, è incredibilmente lento. I ritmi di narrazione sono così lenti da rendere il tutto noioso e inguardabile. Capita molto spesso che ci siano interi minuti in cui non succede nulla. Troppo lento. Oppure nel momento in cui Kasuga cita parti del suo libro, che pur essendo interessanti, sono anche queste troppo lunghe e in questo contesto annoiano.
Ecco cosa non mi è piaciuto di "Aku no Hana", un anime con una trama apprezzabile, ma rovinato dal modo in cui questa viene narrata.