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Visto che la vicenda di "Sailor Moon Super S" è già stata sufficientemente descritta, mi limiterò ad esprimere il mio (spero obiettivo) giudizio sulla serie, cercando di non tralasciare nulla.

"Sailor Moon Super S" è giustamente considerato, tra i cinque, l'arco narrativo "meno riuscito"; questo non per la storia in sé, ma per il modo in cui l'hanno realizzata, per errori registici, in pratica.

C'è da dire che ognuno degli archi possiede la sua massiccia dose di episodi filler, ma "Super S" accusa più di tutti la loro "pesantezza", perché i suddetti episodi sono dedicati interamente alle vittime di turno, dall'inizio alla fine: ne diventano proprio i "protagonisti". Ora, capisco che è una tecnica per riempire, ma, dico io, non era meglio "occupare spazio" in un altro modo, come accade nelle altre serie?
Ci sono, infatti, una miriade di diversivi che avrebbero potuto utilizzare e che hanno contribuito al successo delle altre stagioni. Il primo fra tutti è la scuola: non capisco perché in quest'arco non ci vanno; non credo sia estate, perché ChibiUsa ci va regolarmente. Ciò ne risente molto sulla qualità delle conversazioni tra le cinque amiche, che parlano solo di frivolezze. Inoltre, ciò mette troppo in evidenza il bighellonare di Usagi, il cui unico scopo qui è farsi paranoie su Mamoru.
Secondo punto, mancano le Sailor Outers: capisco il voler mantenere ancora il mistero circa la fine di Pluto, ma Uranus e Neptuno potevano ancora continuare a combattere al loro fianco o perlomeno essere inserite di tanto in tanto come accade nella quinta stagione. Stessa cosa per Ottavia: non dico di farla crescere già qui, ma potevano farla apparire qualche volta da neonata col padre. Infatti, visto che "Sailor Moon Super S" ha ChibiUsa come protagonista, ci si aspetta di vedere Ottavia almeno una volta!
Terzo punto, dulcis in fundo: le protagoniste sembrano nel paese dei balocchi! Passi il fatto che non sospettano nulla del tendone del circo, ma sembra che non si interessino proprio di scoprire l'identità dei nemici. I primi scrupoli se li fanno solo quando la città inizia a riempirsi di ragnatele. Nelle altre serie studiano strategie, si evincono le loro preoccupazioni, si riuniscono spesso, analizzano situazioni, fanno ricerche. Di conseguenza, si appiattisce l'alone di mistero che si respira addirittura nella più semplice e rudimentale prima stagione.

Detto tutto ciò che non mi è andato giù, ora non mi rimane che spiegare le ragioni del mio voto alto.
Sebbene "Sailor Moon Super S" sia meno riuscita delle altre dal punto di vista registico, ho adorato molto il legame, per me riuscito, tra Pegasus e ChibiUsa: la sua timidezza e confusione, il suo fare dei conti per la prima volta con la parole "amore".
Inoltre, alcuni episodi "clou" mi sono davvero piaciuti molto, per non parlare della caratterizzazione convincente del Quartetto delle Amazzoni.
A livello grafico, invece, fa un notevole passo avanti rispetto alla terza stagione (che è di solo un anno più vecchia): animazioni più fluide, disegni più belli e rimodernati, colori più vividi e sgargianti. Poi, ho apprezzato molto le nuove soundtrack (alcune di esse le considero tra le più belle in assoluto di tutte le cinque serie).
Altro motivo è la simpatia di Usagi: sarà perché è una serie spensierata di per sé, ma la sua comicità l'ho percepita più convincente rispetto al passato. Cambia anche l'impostazione di alcune scene comiche, a mio avviso più dinamiche e riuscite, che accusano meno il peso del tempo rispetto alle precedenti serie, e questa differenza la si percepisce sin dal primo episodio dell'arco.