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Consigliato? Perché no!

Se la tua vita fosse limitata a pochi anni, cercheresti di creare bei ricordi, sapendo però che questi causeranno la sofferenza delle persone che ti sono state accanto dopo la tua scomparsa, o eviteresti di crearne, il che equivarrebbe a non vivere affatto?

"Plastic Memories" è una serie animata composta da tredici episodi e prodotta dalla studio Doga Kobo per la stagione primaverile del 2015. Sin dal primissimo episodio sarà chiaro allo spettatore ciò a cui questa produzione mira, ossia suscitare una risposta emotiva in chi la guarda, rimanendo fedele quindi al suo genere. Proprio questo primo episodio svolge a pieno il suo compito di pilot, riesce infatti a far sorgere la voglia di continuare la visone dei seguenti episodi, lasciando un'ottima prima impressione.
La trama è piuttosto semplice: in un prossimo futuro gli umani convivono con degli androidi, denominati Giftia, creati dalla SAI Corp, che rispecchiano in tutto e per tutto un essere umano, essendo addirittura dotati di una sorta di anima, o presunta tale. Questi ultimi sono caratterizzati però da una triste condizione, ovvero il loro funzionamento è limitato a poco più di 80.000 ore. Appare facile quindi scorgere il tema portante dell'intera serie. E' quello a cui la domanda posta in apertura fa riferimento e che nello specifico coinvolge le vite di Tsukasa, ragazzo diciottenne, e Isla, giovane Giftia che si avvicina alle fatidiche 80.000 ore, partner di lavoro alla SAI nella sezione addetta al recupero delle unità ormai giunte al limite dei loro giorni. L'anime ci proietta nella vita lavorativa e privata dei due, facendoci vivere l'evoluzione del loro rapporto, prendendo le parti ora dell'uno ora dell'altra, portando lo spettatore tra alti e bassi a fare i conti con le proprie emozioni.

Durante l'arco di durata della serie, trasparirà sempre un certo senso di tristezza misto ad amarezza per l'esito a cui è inevitabilmente destinata la protagonista, come si intuisce dalle prime battute. Tuttavia questa atmosfera è spezzata da scene comiche, maggiormente veloci e da toni più caldi e allegri. Ciò è voluto ovviamente per non far risultare la narrazione piatta e ripetitiva, spezzando la falsariga iniziale, ma, così facendo, dopo un primo episodio fortemente emotivo, potrebbe essere percepito come un calo di toni che va a minare la qualità in sede di una visione di insieme finale. Si tratta però di una valutazione fortemente soggettiva, che potrà variare da utente a utente. Nel complesso la trama è abbastanza lineare, non ci sono grosse sorprese, ma nonostante questo la storia, i dialoghi e le vicende interpersonali dei protagonisti svolgono discretamente il loro compito: intrattenere.

Buona è la caratterizzazione dei personaggi principali, soprattutto quella di Isla, che si lascia facilmente apprezzare, meno quella di alcuni secondari.

Dal punto di vista tecnico si è di fronte a un character design dei personaggi femminili molto gradevole, con buoni disegni, animazioni che calano di qualità a volte negli episodi intermedi, ma non eccessivamente, illuminazioni soddisfacenti, ottime opening (per descriverla userei il termine "delicata") ed ending.

La regia si dimostra discreta, prova ad emergere, ma a mio avviso non va oltre la sufficienza.
E' come se questa serie lasciasse in chi la guarda una semplice riflessione. Anche la vita dell'uomo è limitata, ma essendo un limite non rigorosamente definito ci illudiamo di avere un infinità di tempo a disposizione non pensando o non attribuendo importanza alla fine dei nostri giorni, rimandando in continuazione, costruendo questa frivola illusione.
Allora, cos'è quest'opera se non un'esortazione a vivere pienamente la nostra vita?

In conclusione, questa produzione affronta un tema già trattato, ma sviluppato in maniera soddisfacente. Forse poteva essere gestito meglio in alcune scelte di sceneggiatura, ma tutto sommato questa serie riesce a commuovere e intrattenere. Non è un capolavoro, certo. Ma sicuramente per il suo genere è uno di quegli anime che merita una visione.

Voto: 7