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8.0/10
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"Psycho-Pass" è un anime veramente riuscito. Da tempo personalmente ero delusa dai titoli troppo infantili che ormai mi ritrovavo a guardare, ma con "Psycho-Pass" la situazione è ben diversa.
Sin dal primo episodio si capisce chiaramente a cosa faccia riferimento l'anime: il mondo futuristico di P. Dick, omaggiando così "Blade Runner" e "Minority Report" (soprattutto quest'ultimo, vista la trama). Siamo così catapultati in un Giappone dove la giustizia è garantita da un particolare sistema che riesce a calcolare il coefficiente di stress delle persone e a prevenire così gesti criminali.

Ci sono diversi aspetti degni di nota nell'anime.
I personaggi sono tutti perfettamente caratterizzati e ognuno, con il susseguirsi delle vicende, ha un'evoluzione psicologica molto approfondita e verosimile, a mio avviso. Soprattutto la protagonista, con cui lo spettatore condivide lo spaesamento iniziale in un mondo sconosciuto, ha un'evoluzione degna di nota, e il tutto, ci tengo a precisarlo, appare realistico.
Anche l'antagonista è di un fascino unico, ammaliante. Andando poi avanti con la trama si perde un po' il confine tra bene e male, giustizia e anarchia, così si comprende anche di più il ruolo del cattivo.

I disegni son ben curati, così come le animazioni. Alcune puntate lasciano a bocca aperta per la bellezza artistica e la ricerca dei dettagli.
La colonna sonora è perfetta e coinvolgente; anche qui, vedo un omaggio alle musiche di film come "Blade Runner". Belle anche le sigle di apertura e chiusura (soprattutto le seconde).

Non ho dato il massimo, perché comunque l'anime non è perfetto. Soprattutto all'inizio ci mette un po' a ingranare e non mi sono sentita subito coinvolta.
Non voglio svelare nulla sull'evoluzione della trama, ma sicuramente invoglia a vedere la seconda serie (ma anche chi si volesse fermare può considerarlo conclusivo e immaginare le possibili conseguenze). Insomma, lo stra-consiglio. Non capita spesso ormai di vedere un anime così per adulti, senza situazioni o comportamenti infantili e stupidi. E' molto cinematografico e deve molto del suo fascino sicuramente al mondo in cui è ambientata la storia. Vedetelo!