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7.0/10
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Negli anni novanta fervono in tutto il mondo le iniziative per mettere al sicuro le città costiere dell’effetto serra. Nell’ambito di tale progetto vengono creati i labor, ovvero giganteschi esoscheletri che permettono di accelerare i lavori. Ma con i nuovi mezzi nascono anche nuove forme di criminalità e per questo motivo, nel 1997, il dipartimento di polizia metropolitana di Tokyo, decide di creare un corpo particolare, la divisione speciale meccanizzata che utilizzi a sua volta dei labor, in questo caso petrol labor o Patlabor per risolvere i problemi legati al crimine dilagante. Queste le premesse, in sintesi, su cui si basa un fenomeno esplose nel 1988 e che continua tutt’ora a riscuotere un buon successo.

Patlabor nacque come un manga ad opera di Masami Yuki, un disegnatore che aveva lavorato per svariati anni anche nel campo dell’animazione, e proprio grazie alle amicizie strette in quel settore nello stesso anno riuscì a far produrre una serie di OAV ispirati al suo fumetto. Da allora non c’è stato più un attimo di sosta. Accanto ai manga sono stati realizzati sette OAV, un lungometraggio e una serie a cartoni animati. Tutto ciò, ovviamente, supportato da un merchandising che tocca ogni settore, da quello del modellismo a quello sterminato dei gadget.

Il successo di questa storia è essenzialmente riconducibile ad un fattore che la caratterizza: il realismo. Tutta la tecnologia mostrata, seppur fantascientifica, risulta, infatti, estremamente credibile e ciò vale persino per gli enormi revolver 44 magum stile ispettore Callaghan di cui sono dotai i robot. Non solo, ma anche le trame rispecchiano la passata situazione del mondo della polizia giapponese. Come avrete opportunità di notare fin dai primi numeri, le storie non sono costituite solamente da spettacolari scontri fra i labor, ma anche da meticolose indagini e gli ambigui rapporti che si vengono ad intrecciare tra le autorità e la malavita organizzata. Il tutto visto e commentato con impotenza dagli stessi membri della polizia. Protagonista di questa avvincente serie è Nomi Izuki, la giovane pilota di un Petlabor modello Ingram da lei soprannominato con affetto Alphonse. E attorno a lei ruotano dell’eterogenea seconda divisione, le ci psicologie e relazioni interpersonali contribuiranno a rendere le loro avventure ancora più coinvolgenti per i lettori.

Patlabor, insomma, è uno dei manga polizieschi più interessanti prodotti negli ultimi anni e senza ombra di dubbio, una lettura stimolante.