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6.0/10
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Il manga "Ojamajo Doremi" è stato serializzato sulla rivista Nakayoshi nel lontano 1999, ad opera dello sceneggiatore Izumi Toudou e della più famosa disegnatrice Shizue Takanashi (autrice di "Hello Spank").
La storia della strega pasticciona Doremi più o meno la si conosce, ma quello che diversifica il manga dalla sua trasposizione animata è la direzione che la storia prende ed i sentimenti dei temi trattati.
Indubbiamente nella versione cartacea si è risentito di più della mancanza di "spazio" che ha portato la storia a svilupparsi con una certa velocità.
L'inizio si sviluppa in maniera più o meno simile all'anime, con piccole differenze che non aggiungono o tolgono nulla alla storia, con una Doremi che viene solo "superficialmente" presentata e mostrata nel suo ambiente familiare (qui veramente solo accennato)
Si passa poi subito ad un cambio di location dove sono presentate, anche qui in maniera superficiale, le altre due protagoniste della storia Haruzi/Melody e Aiko/Sinfony.
L'incontro con Majorika/Eufonia ed il conseguente riconoscimento di quest'ultima come strega, e la sua trasformazione in raganella, è abbastanza divertente, l'unica nota stonata e che l 'arruolamento delle protagoniste come apprendiste streghe è sviluppato con la solita velocità senza che nessuna delle tre possa battere ciglio o protestare.
Man mano che la storia prosegue, ci immergiamo nelle loro vite, ed in particolar modo in quella di Doremi,  e si assiste ai loro primi incantesimi ed ai primi pasticci.
Si vedrà come le tre apprendiste streghe  prenderanno a cuore le sorti del negozio di  magia (il Maho), prendendosene cura e mostrando una maturità che a quella età non tutti i bambini posseggono.
Assistiamo, poi, agli esami di stregoneria per l'avanzamento di livello, che le porta nel mondo della magia dove fanno la conoscenza dei suoi strani e buffi personaggi, e lì incontrano la quarta protagonista Onpu/Lullaby,  giovane idol capricciosa, che all'inizio farà  un uso egoistico della magia, ravvedendosi in seguito dei suoi sbagli,si unirà al gruppo di streghette diventando loro amica.
Da qui gli autori cercano di trattare il tema dell'amicizia e dell'aiuto che ognuno può ricevere e dare, ma sempre con quella superficialità e velocità che non giovano al manga.
Arrivando agli ultimi capitoli, si nota la più grande differenza rispetto all'anime, non vi è la presenza di Hanna, sostituita in tutto dalla figura di Dino, di cui le streghette dovranno prendersi cura difendendolo da Oyajiide/Alexander, mago da strapazzo, che cercherà in tutti i modi di rapirlo.
Lo stile della Takanashi non è dei migliori, sicuramente frivolezze ed orpelli stilistici non sono il suo segno distintivo, il tratto è alquanto tremolante, quasi elementare, con sfondi appena abbozzati, ma, stranamente il tutto è molto adatto al target a cui la storia si rivolge, e nell'insieme affascina.
La pulizia delle tavole, quasi elementare, accademica, racchiude una freschezza ed una leggibilità chiara ed efficace, che non delude il lettore (tranne all'inizio dove forse uno si aspetta uno stile più simile all'anime). Si percepisce  che il tutto è fatto con una certa passione ed amore "materno".
Voto finale sufficiente, un  manga non adatto a tutti,ma sicuramente adatto ad un pubblico molto giovane, amante del genere majokko, che  si potrà godere una lettura leggera, dolce, senza troppe pretese, arricchita da interessanti redazionali, scritti dagli autori dell'anime e da coloro che hanno dato vita a Doremi, al suo mondo di magia, inseriti nell'edizione italiana a fine volumetto.