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"Codename Sailor V" è un manga del 1991 scritto e disegnato da Naoko Takeuchi, ben più nota per aver dato i natali alla più famosa senshi, "Sailor Moon". "Sailor V" è infatti il predecessore, più che degno, di "Pretty Guardian Sailor Moon".

La trama vede come protagonista l'atletica, vivace e svogliata Minako Aino, tredicenne della scuola media Shiba, a cui verrà assegnato il compito, dal gatto parlante Artemis, di combattere come paladina della giustizia Sailor V contro gli emissari della Dark Agency. La storia è costituita per lo più da vicende autoconclusive, che vedono Minako partecipe di missioni contro i nemici che cercano di assorbire l'energia tramite videogiochi, idol e così via. Ogni episodio comincia infatti con la nostra protagonista che dice di essere una normale tredicenne, poi introduce il gatto parlante Artemis, e rivela la sua identità di guerriera della giustizia. In seguito, dopo essersi magari innamorata per l'ennesima volta, sconfigge il nemico e si passa alla storia successiva. Questa formula ripetitiva potrebbe forse irritare, ma il successo di Sailor V, seppur non eccessivo, sta proprio nella sua semplicità e, soprattutto, nella sua vena comica. Non di rado mi ha infatti strappato un sorriso, e le varie vicende, nonostante siano ricche di dialoghi che riempiono pienamente la pagina, sono avvincenti, per niente noiose, e riescono a farsi leggere molto velocemente. Altro punto a favore è la piega che il manga prende verso la fine: pur rimanendo comico nell'ultima pagina, la storia si fa più seria e delicata, con la maturazione anche della nostra Minako, e getta le basi per quella che sarà poi Sailor Moon, serie più impegnativa e profonda.

Passiamo ai personaggi: l'unica degna di nota è sicuramente Minako, che dimostra più volte il suo carattere spigliato e vivace. Come la nostra Usagi, non è brava a scuola e passa molto tempo al Game Center, ma si differenzia per la sua atleticità e i suoi buoni riflessi. Aggiungiamo inoltre la sua cotta molto facile (ribadita sempre da Artemis, che le fa i complimenti per aver raggiunto il "cinquemillesimo primo amore", per esempio) e la sua fissa per gli idol, e otteniamo un personaggio non proprio profondo e senza particolari lotte interiori, ma di sicuro non si può dire che non sia caratterizzato. La nota positiva è che sembra ci sia, appunto, un miglioramento in qualche episodio e soprattutto nel finale, come dimostrerà nell'opera principale. Tra gli altri da citare sicuramente Saijo Ace, protagonista di uno show e ennesimo primo amore di Minako, che all'inizio sembrerà un semplice idol nelle mire della nostra eroina, ma che dimostrerà la sua importanza solo negli ultimi capitoli del manga. Troppa poca invece quella che si è data a personaggi come Wakagi e Sakurada, appartenenti al dipartimento di polizia di Tokyo, o ad Amano e Hikaru, amici di Minako. Sempre presente il personaggio di Artemis, il cui forte rapporto con la protagonista verrà ribadito anche in un capitolo di Sailor Moon.

Parliamo infine dei disegni: mi spiace dirlo perché la Takeuchi è stata la prima mangaka di cui abbia letto qualcosa, ma i disegni del primo volume a volte non sono riuscita a sopportarli: troppo confusi o stilizzati, magari realizzati troppo velocemente. Da lodare invece le illustrazioni di copertina o quelle che aprono i capitoli, e i disegni della tavole a partire dalla saga degli animali, nettamente migliorati, poiché realizzati, se non erro, dopo la fine di Sailor Moon, e quindi a quattro anni di distanza.

Sailor V fa quindi del suo ritmo veloce, della sua sceneggiatura tutt'altro che scontata e della fama sua e della sua erede Usagi i suoi punti di forza, mentre i disegni iniziali e la scarsa caratterizzazione dei personaggi secondari sono i suoi piccoli difetti. Il voto finale è 7.